Categoria: 2024

Il Cerro – Rodano 2 – 2 (17 – 16 d.c.r.)

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Marcatori: 4’ Grossi F. (C), 31’ Martini An. (C), 36’ Torri (R), 54’ rig. Iori (R)

Assist: Rinaldi (R)

Rigori Il Cerro: Martini An., Castagnoli F., Castagnoli S., Farinelli Al., Fontanelli E., Buldrighini, Farinelli An., Macrillò, Attolini, Cervi, Fioravanti (parato), Magrì, Grossi F., Martini Al., Martini An., Castagnoli F.

Rigori Rodano: Martignoni, Iori, Boni, Di Giorgio, Rinaldi, Fontanelli R., Kondakciu, Torri, Corradini, Faboure, Melioli (sbagliato), Mayani, Braglia, Vecchi, Spitaleri, Martignoni (parato)

CRONACA

Si diceva che in via Mattarella fosse già tutto pronto per il corteo. Si diceva che Il Cerro sì, forse un tempo poteva resistere. Si diceva che il Briso avesse in mano quindici biglietti per Lloret de Mar, solo andata. Si dicevano tante cose, ma sicuramente non si diceva che quella di mercoledì 19 giugno 2024 sarebbe stata una partita unica nel suo genere. Perché, se è vero che non c’è finale migliore di quella che finisce ai rigori, come potremmo descrivere una finale che finisce dopo 32 rigori? Sì, signori, 32 rigori, avete letto bene.

Il Cerro è campione, campione per la terza volta nella sua storia. Dopo i successi del 2003 e del 2011, si ripete da underdog, con una squadra infarcita di fratelli e di giovani promesse, vedi “quelli del 2009”. Rodano torna a casa sconfitta, nell’orgoglio e sul campo, con la consapevolezza di essere stati più forti ma non più grandi. Troppe le occasioni sprecate, poco l’ardore messo in campo nei settanta minuti del Parroquial.

Dopo un incipit socio-pedagogico del Briso (“Meglio che siano qui a tirare due calci al pallone che in strada a drogarsi”) l’arbitro Tirelli fischia l’inizio del match, l’ultimo tassello della ventesima edizione della Coppa dei Cantoni. Nemmeno cinque minuti e Grossi Filippo sorprende Braglia con un potente tiro da fuori area. Il Rodano è scosso e fatica ad entrare in partita. Martignoni e Rinaldi provano ad alzare il ritmo, sprecando però due ghiotte occasioni davanti al portiere. E nel minuto di recupero del primo tempo, il raddoppio dei gialloblù. Tiro da posizione defilata di Macrillò, ribattuta di Braglia e tap-in di Martini Andrea, l’uomo del destino.

La ripresa vede l’arrembaggio dei pijamas, che le provano tutte pur di ribaltare l’esito dell’incontro. Punizione di Rinaldi da lunga distanza, Fioravanti incerto in uscita e Torri non si fa pregare due volte; incornata di testa e svantaggio dimezzato. Il pubblico è in delirio, vuole i supplementari. Grossi Filippo non è dello stesso parere e colpisce la traversa su punizione a dieci minuti dalla fine. Ma poco dopo l’episodio decisivo. Traversone in area e Farinelli Andrea sbraccia colpendo il pallone di mano, forse sbilanciato da un avversario. Tirelli fischia senza esitare e Iori firma il pareggio. 2-2 e supplementari.

Nei dieci minuti di extra time le emozioni sono poche, solo una conclusione di Grossi Filippo bloccata da Braglia con sicurezza. Si va ai rigori.

Ed è qui che la cronaca diventa leggenda, il quotidiano si fa storia, epos, mito.  Nessun errore, fino all’undicesimo rigore del Cerro. Il portiere Fioravanti si fa ipnotizzare dal numero uno del Rodano e Melioli può chiuderla, riportando la Coppa a casa dopo undici anni. Ma la pressione è troppa e spara alto. Si va avanti. Così avanti che si riparte con i rigoristi. Fino a Martignoni. Fioravanti resta in piedi e respinge il tiro dal dischetto. Il Cerro è campione.

PAGELLE

IL CERRO

FIORAVANTI 7,5 Paga una indecisione in uscita sul primo gol, poi si riscatta con la parata che mette fine alla lotteria dei rigori. Dopo anni bui finalmente un portiere per Il Cerro. Nelson Dida.

ATTOLINI 7 Non vedeva una sufficienza dal voto di religione in seconda elementare, ma anche questo è il calcio. Sorprende per i suoi inserimenti (come, ad esempio, quello nella lista dei convocati) e sfodera una prestazione di tutto rispetto. Promosso senza debiti. Federico Gatti.

FARINELLI AN. 8 Il migliore in campo. Si riscatta di tutte le prestazioni sottotono mostrate in alcune delle partite precedenti e si incolla agli attaccanti avversari. È in serata di grazia e si porta a casa la sua seconda Coppa. Walter Samuel.

CERVI 6,5 Parte in sordina, poi prende coraggio e si muove in sincronia con tutto il reparto difensivo. Il padre può dormire sonni tranquilli. Federico Di Marco.

FONTANELLI E. 6,5 Esuberante e voglioso di ben figurare, si dimostra un osso duro per la contraerea del Rodano. Vince il derby con il fratello. Nacho.

CASTAGNOLI S. 7 Parte titolare e non sfigura, anzi. Match di intensità, il suo migliore in questa edizione della Coppa. Poco visibile all’inizio, si mette in mostra col passare dei minuti. Vince e si spera che l’anno prossimo non si paghi più la bolletta del campo. Ismael Bennacer.

GROSSI F. 8 Apre le danze con un bolide da fuori area che manda in bambola il Rodano e poi non si ferma più. Rapido negli inserimenti, rapido nel coprire gli spazi. Tra i migliori in campo, buona parte di questo successo è merito suo. Colpisce anche una traversa su punizione. Michael Folorunsho.

MAGRÌ 6,5 Si alza dalla panchina come Lazzaro ed entra in campo solo per battere il rigore. Già questo gli vale la sufficienza. In più lo realizza senza problemi. Leonardo Spinazzola.

FARINELLI AL. 6 Grintoso e con il giusto approccio mentale, a volte si complica da solo la vita. Perde qualche pallone sanguinoso in mezzo al campo, ma il suo lo fa, anche se è impreciso sotto porta con un colpo di testa solo da spingere in rete. Miralem Pjanic.

CASTAGNOLI F. 7 Ad inizio Coppa i maligni dicevano che giocasse con la 10 solo perché qualcuno dovesse indossarla per forza, li smentisce con una prestazione di carattere e sostanza. Non preciso in partita, chirurgico dal dischetto. Basta questo. Federico Chiesa.

MACRILLÒ 6,5 Suo il tiro da posizione defilata che insidia Braglia e permette a Martini Andrea di insaccare. Gestisce come può i palloni vaganti e non sfigura. Lamine Yamal.

MARTINI AN. 7 Benedetto dal Briso prima dell’incontro, raccoglie l’investitura e timbra il 2 a 0 con la scaltrezza di un rapace. Ma non erano quelli del Rodano le aquile? Harry Kane.

BULDRIGHINI 6,5 Spallate e gomitate, lacrime e sangue. Pressing generoso e, soprattutto, leader in campo a trascinare i suoi verso la leggenda. Un uomo in missione. Jon Dal Thomason.

MARTINI AL. 6 Isolato fin dall’inizio, predica nel deserto. Riceve qualche colpo proibito e, nasando l’aria, comincia a zoppicare a metà del supplementare. Ha uno slancio di orgoglio e si presenta sul dischetto, spiazzando il portiere. Franz Beckenbauer.

RODANO

BRAGLIA 6,5 Un’indecisione di troppo sul primo gol di Grossi Filippo che sblocca la finale. Le voci in panchina dicevano che, posizionato un metro più indietro, l’avrebbe potuta prendere. Sfortunato sul raddoppio, si esibisce con qualche intervento deciso e para un rigore nella lotteria conclusiva. Gianluigi Buffon.

FONTANELLI R. 7,5 Il vero capitano di Rodano, mette ordine negli spazi con tranquillità e carisma. Puntuale nelle chiusure e lesto nella lettura degli spazi. Il miglior difensore. Alessandro Nesta.

CORRADINI 6,5 Solida prestazione da centrale, si riprende subito dopo l’avvio terribile con una serie di interventi dotati di ottimo tempismo. Aster Vranckx.

MAYANI 6 Gioca con calma nel suo ruolo naturale di terzino, controlla senza troppi problemi le velleità avversarie. Ottimo il pressing sulle punte del Cerro ma pecca un po’ in fase di costruzione. Bryan Cristante.

MELIOLI 5,5 Un match un po’ sottotono, ha le qualità per provare qualcosa di più intrepido. Pesa sulle sue spalle il rigore sbagliato nella serie ad oltranza. Francesco Acerbi.

DI GIORGIO 6 Assai versatile (può scambiare addirittura il nome con il cognome), non si tira indietro nei contrasti. Perde un po’ la bussola alla fine con qualche intervento in ritardo. Ha sul piede la palla della vittoria ma calcia sul fondo. Nigel De Jong.

RINALDI 6,5 Prova a imbastire le azioni offensive del Rodano raccogliendo palloni a destra e a manca con i suoi tentacoli, ma manca sempre quel pizzico di lucidità nelle fasi decisive. Una presenza forte in mezzo al campo, ma pesano due occasioni di testa malamente sprecate. Manuel Locatelli.

KONDAKCIU 5,5 Un po’ spento, fatica a trovare la sua posizione in campo e si vede. O meglio, non si vede. Ha giocato partite migliori. Ivan Rakitic.

MARTIGNONI 6 Ala estremamente pericolosa sulla carta, si vede subito che non è serata. Un suo tiro insidioso finisce di poco a lato, così come un colpo di testa ravvicinato. Con la sua tecnica doveva fare di più. Infine, sbaglia il rigore decisivo e condanna i suoi. David Trezeguet.

FABOURE 5,5 Evanescente sulla fascia, non sfrutta i cavalli nel motore e risulta alla fine inconcludente. Leroy Sanè.

IORI 7 Spazia tra la mediana e la trequarti per disorientare i gialloblù, dimostrandosi continuamente pericoloso con le sue incursioni. Un po’ falloso ma tra i migliori in fase offensiva. Dan Ndoye.

BONI 5,5 La classe c’è, come la voglia. Manca la lucidità dei giorni migliori. Ottima la parte tecnica, meno la fase realizzativa. Lorenzo Insigne.

VECCHI 5 Gestisce dalla panchina i suoi nel primo tempo, qualche minuto nel secondo per scaldarsi in vista dei rigori. Pochi avrebbero scommesso sul suo ingresso: vederlo in campo dimostra che il Rodano condivide con gli Egizi il culto dei morti. Realizza il rigore ma neanche questo serve a cambiare il destino del match. Niclas Fullkrug.

SPITALERI 5 Entra convinto dei suoi mezzi e parte bene. Può infatti giocare sia a destra che a sinistra e, se necessario, allearsi con Calenda.  Spirito indomito, forse l’attacco non è per lui. Mateo Retegui.

TORRI 6 Sua l’incornata che lancia la rimonta del Rodano. Qualche sponda fatta bene ma tiene pochi palloni quando attaccato. Si divora anche un gol che alla fine peserà nel bilancio finale. Andrea Belotti.

Rodano – Tripoli 5 – 2

Marcatori: 2x Rinaldi (R), Martignoni (R), Di Giorgio (R), autogoal Giorgini (R), Pluchino (T), Tedeschi (T)

Assist: Boni (R)

CRONACA

20:25 arriva il/lo gnocco fritto, cominci a mangiarlo con fare calmo e rilassato.

 20:35 bisogna consegnare il regalo alle maestre, come da tradizione: raduna i bimbi, chiama i genitori, il tempo passa, cominci a sudare.

20:57 regalo consegnato, convenevoli effettuati, saluti la famiglia, ti incammini verso la macchina.

21:05 scendi con la macchina dal mandaro, per fato o per inciso, incroci Zurlini in passeggio con il cane, lui che di queste battaglie ne ha vinte tante.

21:18 arrivi al campo e partono i saluti con spettatori, conoscenti e contemporanei.

21:36 fischio d’inizio, il Briso alla mia destra, l’orologio di Tommy alla mia sinistra.

Rodano è il Barcellona di Guardiola, gioco corale e piedi scolpiti da Giotto

Tripoli è la Svezia degli anni 2000, Pluchino a fare Ibra, gli altri dietro a colonizzare i metri campo dal bomber alla porta.

Arbitra Spada.

Il primo tempo è la perfezione calcistica per eccellenza. Del Rodano. Fosse un quadro, sarebbe “la passeggiata” di Monet, fosse una canzone sarebbe “Imagine” di Lennon, fosse una parola si scriverebbe Roger.

Cinque goal, un rigore parato, innumerevoli occasioni da goal, cambi di gioco, passaggi di esterno…football. Made in Rodano.

Rinaldi, dopo il rigore sbagliato in apertura, ne fa due, uno bello bellissimo al volo, l’altro di rapina, Martignoni uno, Di Giorgio un eurogoal da fuori area.

Tripoli di goal ne fa due, uno nella sua porta, l’altro con Pluchino con una sassata di sinistro da fuori area.

Il secondo tempo vive di ricordi con Portioli che para di ogni ma oramai il cielo ha cambiato colore, la finale è già scritta, dobbiamo solo attendere che il fanciullo alzi la carta velina per mostrare il nome della squadra vincitrice.

PAGELLE

TRIPOLI

Portioli 7: nella finale di coppa campioni a Manchester tra Juve e Milan del 2003, Buffon realizzò una parata stellare su colpo di testa di Pippo Inzaghi dopo pochi minuti; Portioli la fa uguale, nel secondo tempo, regalando un’emozione impressa nella mente ai fortunati che hanno assistito al miracolo, sportivo. Ah giusto para anche un rigore ed altri 6/7 interventi da notte d’Agosto.

Pluchino 8: MIGLIORE IN CAMPO. A fine partita dichiara “mi sono divertito”. A noi basta questo, tu ci hai aggiunto un euro goal da fuori area e una partita da grande attaccante.

Luongo 6,5: fascia e centrale all’occorrenza ci prova senza successo ma la gamba è quella giusta

Torri 5/6: si piazza a centrocampo e smista palloni senza trovare l’imbucata degna di Xavi ma da l’idea di uno forte, probabilmente non gli dona il verde

Giorgini 5,5 + 9 uguale 14,5: la prestazione in campo è difficoltosa, gli attaccanti del Rodano sono più forti but a fine partita raccoglie tutte le bottiglie di plastica della propria panchina portandole nel pattume…lo sport che fa bene, l’esempio che genera cittadini responsabili

Tedeschi 7: mi sembra realizzi il goal finale di Tripoli ma non sposta di una virgola la sua prestazione gagliarda, bel prospetto di giocatore

Covi 5,5: in una settimana esce dalla coppa, dall’Os e se ho capito bene anche dal torneo di Castelnovo. Altro personaggio positivo che fa bene allo sport e all’unione europea

Mainini 6 di stima: si presenta in campo da infortunato ma l’attaccamento alla maglia è ineccepibile (si, sono riuscito a scrivere ineccepibile in una pagella). Si siede in panchina e tifa i suoi. Bravo

Del Monte 5,5: un altro ragazzo investito dagli attacchi del Rodano, sorridi perché domani è un nuovo giorno.

Pederini grazie: usciamo dalla logica dei voti, usiamo lui per ringraziare pubblicamente Fario e tutto il suo staff femminile per aver gestito il bar tutte le sere della coppa con allegria e professionalità

Catellani: il suo voto sarà enunciato la sera della finale, al microfono, dal nostro vocalist, alle 21:25, in contemporanea con la finalissima.

Rocchetta 6: facile direte voi fare assonanze e/o paragoni con l’acqua ma non li faremo limitandoci ad una pagella del tutto informale. “Giocatore moderno, buon senso della posizione, da migliorare l’empatia coi compagni”

RODANO

Il Cellulare di Tommy 10: MIGLIORE IN CAMPO Mai visto nella mia vita un telefono cosi maltrattato…guardato, buttato nella borsa, riguardato, ributtato nella borsa, cosi per almeno (giuro) 126 volte. Addirittura i giocatori del Rodano chiedevano al proprio capitano la password per controllare il cronometro, il Tommy imbarazzato (dentro al telefono di ogni essere umano c’è la propria Gotham City) ne è uscito con un “va bhe dai è il ventiduesimo”. Per tutta sera è stato sempre il ventiduesimo.

Braglia 7: che bel portiere. Dalla panchina sostenevano fosse molto migliorato rispetto ad un anno fa, i duri allenamenti sono serviti. E anche i video su you tube delle migliori parate di Pinsoglio.

Fontanelli 7,5: giocatore da coppa, con l’età è maturato sotto ogni aspetto, è pronto per candidarsi alle prossime amministrative, non sappiamo se col PD o la destra, gli porremo questa domani sera.

Rinaldi 9: MIGLIORE IN CAMPO ALLA PARI DEL CELLULARE DI TOMMY. Sbaglia un rigore, calciato bene, per altro, non si abbatte, anzi, ci mette ancora più garra e realizza due goal, il primo bello bello con un sinistro al volo da fuori area, il secondo di rapina, talmente di rapina che forse non è neanche goal suo ma visto che non abbiamo il var alla coppa perché siamo poveri, gli assegniamo il goal d’ufficio.

Martignoni 8: sa fare tutto bene, lo definirei completo per la sua età. In lizza per il miglior giocatore del torneo, vediamo come va la finale, sicuramente l’umiltà è la sua carta vincente.

Iori 6,5: parte in panchina un po’ a sorpresa ma quando entra tocca la palla proprio bene, uno dei pochi fantasisti ancora presenti in Italia, ruolo ucciso da Allegri e Gasperini ma questa è una polemica che ci porterebbe fuori dal seminato.

Torri 6: stasera non segna e si rammarica perché vive per il goal. Non si può sempre segnare. Ma si può sempre provarci.

Faboure 7: nei primi 9 metri è l’essere umano più veloce del mondo. Si presenta in ritardo perchè prima era a giocare al Pava, come dire esco con la bionda e poi con la mora. Borriello

Di Giorgio 8 – 1 + 1: tira una sassata da trenta metri all’incrocio (8). Esce dal campo dichiarando “che campaccio” (-1). Si redime, torna sulla via di damasco e chiede scusa (+1)

Corradini 7: il cantante dei BeeHive si conferma un bel difensore

Mayani 7: difensore ordinato e soprattutto educato, si stringe in panchina per farmi sedere. Poi dicono che i giovani di oggi non sono il futuro positivo di cui abbiamo bisogno.

Boni 6,5: centrocampista che…ha detto tutto Briso su di lui, domani chiedere a lui

Kodankciu 7: cade e si rialza, è fatto di gomma, atleticamente è super; per i nostalgici, Terence Hill in poliziotto super più, capolavoro di film, specialmente la canzone.

Vecchi 7: gestisce la sua macchina perfetta come Guardiola il Barcellona. Se ne compiace e gode. Gode di una goduria enorme senza mai farlo vedere e trasparire. Ma gode. Cavolo quanto gode. Gestione dei cambi perfetta. Non si mette quasi mai in campo perché non ha tempo, è troppo impegnato a godere della sua creatura.

Spitaleri….dopo averli dato dieci gli dedico una frase di Bukowski “La gente si aggrappa all’abitudine come ad uno scoglio, quando invece dovrebbe staccarsi e tuffarsi in mare. E vivere”

Melioli 7: un altro molto migliorato, apprezzato dal Briso con un discreto seguito di Fan e tiktoker. Che sia l’uomo immagine copertina dell’edizione 2025? No, però può lottare per diventarlo.

Briso 8: una certezza, come il caffè dopo pranzo

Fontanelli jr 10: nel 2025 entrerà a far parte dello staff, lo annunciamo con soddisfazione.

ARBITRO

Spada 9: ottimo direttore di gara, Tiro gli propone 40 euro per la finale, in nero…non si fa.

Scampate – Il Cerro 0 – 3

Marcatori: 24 M. Buldrighini; 18 st. F. Castagnoli; 21 st. F. Grossi

Assist: F. Grossi; M. Grossi

CRONACA

La prima semifinale della Coppa è andata come doveva andare. Cerro ha la meglio su Scampate, come non succedeva da un po’ ma i regni nella storia vivono di questo: le successioni. E se i nuovi regnanti vogliono emergere, devono far cadere chi sta sul trono. E’ toccato la settimana scorsa a Cantone, che si è improvvisamente svegliata spoglia di coppa e corona, e stasera è toccato ai tori, che si fermano esattamente dove erano arrivati lo scorso anno, fuori in semifinale, con 3 goal di scarto, 3° classificati per il secondo anno consecutivo, in virtù della classifica finale.

Veniamo al match, funziona la pretattica degli uomini in blù, venerdì appena saputo della semifinale con Scampate annunciano: “giochiamo la prima, non ci sono i due Grossi”. I due Grossi (di cognome) invece appaiono a pochi minuti dall’inizio del match, a non apparire sono Cattolico, Ayub e Nagy: Scampate in 12, Cerro in 15. Già così il match ha un non so che di indirizzamento.

Cerro in virtù dello strapotere a centrocampo, fa la partita, il portiere di Scampate deve rispondere presente già al 5° e al 10°, sempre su F. Grossi. La partita è equilibrata ma Scampate non riesce a farsi vedere in area del Cerro, che controlla e riparte dal centrocampo ed ogni volta si presenta di fronte alla diga eretta dai tori. Il pressing del Cerro è costante, infatti Grossi F. circumnaviga l’area e la butta in mezzo, Giovanelli prova ad intercettare il cross ma non riesc,e la palla capitola sul piede di Buddo, che a porta vuota insacca di malleolo. Finalmente la punta si sblocca, nel momento in cui i suoi ne avevano più bisogno, 1 a 0 al 24° del primo tempo. Tempismo perfetto per il Cerro. Pochi minuti senza emozioni e Tirelli fischia la fine del primo tempo. Scampate in debito d’ossigeno, un po’ nervosa prova a schiarirsi le idee nell’intervallo. Cerro ha la gara in mano. 

A Scampate servirebbe una punta, c’è Diego! Ma è in tribuna e ha i capelli grigi… “ah i bei tempi del Ke-Pa-Ro” (Kevin – Patrick Ferri – Rosselli).

A proposito di punte, nel frattempo arriva Nagi, ma è in abiti civili, caviglia girata dopo il goal della scorsa partita, non può essere utile alla causa, così si accomoda in panchina.

Riparte il secondo tempo e dopo nemmeno un minuto Buddo si presenta a tu per tu con Rossi, che copre bene lo spazio, con un piede salva il risultato e permette ai tori di rimanere in scia. Cerro ha il dominio del centrocampo, P. Braglia scende per infortunio, Briselli direbbe “la va mel e po la cres”; si arriva al 18°, senza grandi emozioni ma una grande battaglia in campo, Castagnoli F. riceva la palla sulla dx, si libera della marcatura e lascia partire dal limite dell’area un “tiroaggiro” che non lascia scampo a Rossi. 2 a 0. L’anima del Cerro indirizza la partita e mette il sigillo sul passaggio del turno. Davoli e Bertolini non mollano un centimetro, ma la panchina corta e la qualità degli uomini delle Querce, non lasciano molti spazi. Passano solo 3 minuti e su calcio d’angolo calciato dla fratello. F. Grossi l’insacca alle spalle di un incolpevole Rossi. 

È finita. C’è spazio per quel nervosismo e quelle sceneggiate che solo il calcio italico sa regalare in questi momenti. Salva questo “garbage time” un’eroica cavalcata area – area di Franci Berto e poi Tirelli decide che può bastare. Cerro in finale dopo 2 anni, con tutti i meriti del caso. Una nuova generazione di fenomeni sale sul podio della Coppa, e vi garantiamo che il bello deve ancora venire.

Briselli e Billy abbracciati in panchina
Stasera anche due vecchi bomber come il Briso e Billy avrebbero fatto comodo ai Tori.

PAGELLE CERRO

Nicolò Fioravanti: totalmente inoperoso stasera, non gli arrivano tiri in porta. Però averlo dietro trasmette sicurezza all’intero reparto. 6

Francesco Castagnoli: non protesta, corra, segna. Anima del Cerro e migliore giocatore della serata. Alla Coppa abbiamo bisogno come il pane di giocatori di questa moralità e caratura. 8,5

Filippo Grossi: impazza per il centrocampo dove la fa da padrone, assist e goal, difficile chiedere di più. Sul finale un po’ nervosetto. 7,5

Mattia Grossi: gioca a tratti, nel senso che va ad intermittenza, ma l’intermittenza è sempre tra il 6 e il 7. Cioè avercene in campo di centrocampisti così. Nota a margine: a metà primo tempo, si siede in panchina e viene raggiunto da un “amico” che gli fa una lavata di testa, per la mancata partecipazione all’ennesimo torneo a cui “partecipa”. L’imbarazzo.. della scelta. 6,5

Andrea Martini: nel primo tempo impazza sulla fascia, nel secondo non gli fanno vedere la palla. Alla ricerca di una via di mezzo. 6

Alex Martini: capitano, giocatore e pure responsabile dei cambi. Fa tutto bene, non segna ma tiene in pensiero la retroguardia di Scampate, e ne approfittano i compagni. 6/7

Andrea Farinelli: sarebbe da valutare un blocco unico, lui, suo fratello, Fontanelli, Attolini e P. Cervi, ovvero la difesa del Cerro, questa sera ha pochi problemi e forse per questo che Farinos si lascia andare a sterili proteste per buona parte della gara, ma alla fine la porta rimane inviolata. 6,5

Alex Farinelli: difende bene e si lascia andare in qualche sgroppata sulla fascia, ma stasera tutto sommato si riposa, pronto per la finale. 6,5

Marco Buldrighini: una partita di carattere, l’abbiamo aspettato, fino al 21° era da 5, stop sbagliati e passaggi effimeri. Poi la svolta ovvero il goal, da lì prende fiducia e coraggio e ci va vicino un altro paio di volte. Carico. 7

Mattia Magri: infortunato, si siede in panchina e lavora (bene) di Instagram, a fine gara qualcuno lo invoca in campo per la finale, chissà.

Giovanni Attolini: molto bene, chiude tutto e fa un paio di interessanti sgroppate sulla fascia, non gioca di fino e manca un po’ di tecnica, ma a noi piacciono i difensori vintage. 7

Stefano Castagnoli: la crescita di questo ragazzo durante la Coppa è esemplare, nella sua prima partita sembrava essere sbarcato su Marte, dalla seconda ha messo il caschetto ed è entrato in modalità Coppa, il futuro a centrocampo è garantito. 7 

P. Cervi: giocatore da Coppa, dicevano, e si vede che la Coppa l’ha respirata fin da piccolo. Bel difensore da vedere e da giocarci insieme, certezza da qui ai prossimi 10/15 anni. 7

E. Fontanelli: capelli ossigenati per lui, con l’attacco di Scampate oggi, non deve fare gli straordinari, fa il suo, non perde palla, e porta a casa la finale. 6,5

A. Macrillò: si può impegnare di più il ragazzo, ma stasera in mezzo a tanta qualità può permettersi ritmi più blandi. 6+

PAGELLE SCAMPATE

Andrea Rossi: para tutto quello che può, sui goal può farci poco, miracolo su Buddo a primo tempo, da sicurezza alla squadra e un po’ di ironia sul finale (diventato un po’ caldo) aiuta a stemperare gli animi. Stasera l’MVP è lui. 7,5

Davide Davoli: anima e fuoco di Scampate. Che bel giocatore se si focalizza sul gioco, 6 partite al top, non ne ha sbagliata una. Poi ogni tanto Davide lascia spazio a The Menace, l’alter ego isterico, che urla e impazza per il campo. Ma avercene di Davo. 7

Francesco Bertolini: la sgroppata sul finale che fa da area ad area, cade, tiene il pallone e si era sul 3 a 0 per gli altri, fa capire che giocatore si ha di fronte, Qua c’è la legacy di Scampate. 7

Martin Anigoni: sempre presente, bene. Però nelle partite come quelle di oggi, la mentalità deve essere quella di Eto’ con Mou nella finale di Champions. Ovvero si torna a dare un mano ai compagni e si sputa sangue fino alla fine. Poteva essere ma non è stato. 5

Samuele Cattolico: dov’è Cattolico quando serve? 2 partite giocate su 6… 

Giovanni Bertolini: si mette in fascia ma non lascia il segno, forse si isola, forse gli serve trovare un’altra posizione. Serata da rivedere. 5,5

Pietro Braglia: quando il Pit ammaina la bandiera, Scampate alza quella bianca. Fino alla fine (del primo tempo) ma non è sufficiente oggi. 6,5

Ayoub Trad: non pervenuto, sarebbe servito come l’acqua nel deserto.

Lorenzo Giovannelli: l’unico buco che lui lascia, Buddo ne approfitta. Nulla da dire, il suo lo fa, e lo fa da una decina di anni. 6

Denis Camuncoli: si carica il peso del centrocampo con Davo, nel primo tempo la diga regge e infatti Cerro sfonda ai lati. Nel secondo tempo dopo aver corso per tre, va in apnea ma nulla da recriminare. 6,5

Davide Margini: si posiziona in fascia ma è lì dove il Cerro ha i suoi talenti e per Davide è dura, prova a giocare punta al posto di Chinese ma non incide. 6- 

Antonio Chianese: eroe della partita con il Tripoli, stasera prende un pestone subito e non incide più. Apprezzati da tutti alcuni recuperi fino all’area. Ma stasera non bastano. 5,5

Tommaso Panciroli: schiacciato tra i pesi massimi del centrocampo del Cerro, almeno arriva al tiro verso la porta. E’ un finale in crescendo quello della Coppa di Tommy. 6-

Sebastiano Braglia: nel primo tempo Andrea Martini gli fa vedere i sorci verdi, nel secondo però gli prende le misure e a dx non si passa più. La fascia dx di Scampate per un po’ di anni è al sicuro. 6/7.

ARBITRO

Tirelli: arbitrare una semifinale a gara unica, che è anche derby non è facile. Il suo lo fa, ma in campo tante teste calde. Sul 3 a 0, chiede a Scampate se vogliono giocare il recupero, la risposta è affermativa,. A volte la democrazia non è la scelta migliore. 5 minuti in meno, ci avrebbero privato di un po’ di eccessi da testosterone. 6,5

SEMIFINALI

Questa sera in campo 4 squadre, per le semifinali della Coppa dei Cantoni.

Si fatica a credere che siamo già arrivati alla penultima serata di Coppa. C’è quel non so che di malinconico – a scoprire – che a metà giugno, si sta già archiviando l’evento che segna l’inizio dell’estate montecavolese. Ma veniamo al campo. 

SCAMPATE – CERRO

Stasera si affrontano nella prima delle due partite: Scampate – Cerro, il super classico della CdC. Per dire che queste due squadre la finale se la sono giocata ben 3 volte: 2012 (Cerro) – 2017 (Scampate) – 2022 (Scampate).

Così per curiosità guardate lo schema sotto:

Scampate 2012Scampate 2017Scampate 2022Scampate 2024
A. RossiA. Rossi
F . BertoliniF . BertoliniF . BertoliniF . Bertolini
P. BragliaP. BragliaP. Braglia
A. ChianeseA. Chianese
D. Davoli (P)D. Davoli (P)D. Davoli
L. GiovannelliL. GiovannelliL. Giovannelli
G. BertoliniG. BertoliniG. Bertolini
N. KhamisN. Khamis
S. BragliaS. Braglia
D. CamuncoliD. Camuncoli
D. MarginiD. Margini
S. CattolicoS. Cattolico

C’è un filo conduttore in tutto questo che ha un nome ed un cognome: Francesco Bertolini. Tutto cambia, i ragazzini crescono, gli adulti invecchiano ma lui è il punto fermo. Ogni anno ci dice sempre che “questa sarà la mia ultima edizione”, ma per come gioca vorremmo che non fosse così.

Cerro invece è da 3 anni, diciamo dal post COVID, che sta costruendo una squadra gioiello, i giovanissimi entrati quest’anno anno, sono forti e di tradizione Coppa (Cervi, Castagnoli…), nonostante la giovane età. Quindi se non dovrà essere quest’anno, secondo noi da qui ai prosimi 5 o 6 sarà egemonia Cerro.

IL CONFRONTO
SCAMPATECERRO
Portiere⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Difesa⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Centrocampo⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Attacco⭐⭐⭐⭐⭐
La SorpresaAyoub TradStefano Castagnoli
Pronostico50/10050/100

TRIPOLI – RODANO

C’è ancora chi si domanda se a Tripoli se la sia gufata o se semplicemente fosse tutto programmato. Perchè se andiamo a vedere, Tripoli ha vinto le prime due partite e poi ha perso le restanti 3. Sono stati molto fortunati, perché hanno chiuso la classifica a 6 punti come il Cantone, ma in virtù dello scontro diretto non ha avuto accesso alle semifinali.

Tripoli è una squadra che si sta completamente rifacendo il look, dopo l’ultimo successo targato 2019, è avvenuto un naturale ricambio e così ha perso il fulcro dei suoi giocatori, che era via 4 novembre, per spostarsi più verso le zone limitrofe del quartiere. I punti di forza: alcuni esterni validi naturalizzati e tanta esperienza, con un paio di giocatori over 40, ma davvero competitivi. 

All’opposto Rodano che nonostante la finale dello scorso anno, è dal 2013 (10 edizioni esatte) che non alza la coppa. Ma dalla seconda partita in avanti, tutto il verdetto del pubblico è stato unanime: Rodano al completo è ingiocabile. L’unica che vanta due giocatori semi pro, tra le sue file e con il pomo della discordia ovvero Boni. Fino all’ultimo la sua maglia sarebbe dovuta cadere sulle spalle del Pibe, ma poi una rinuncia all’ultimo ha fatto sì che questo talentuoso “10” (anche se indossa la 9) vecchia scuola ma giovanissimo, finisse tra le file dei Pijamas, e con Insa e Iori sulle ali, l’aquila prende davvero il volo. Chiude il tutto una difesa che vede nel rientrante Fontanelli Riccardo il lucchetto a doppia mandata.

Nel girone era finita 4 a 1 per Rodano, tra l’altro molto limitato nelle assenze, ma la semifinale è una gara secca, e tutto può succedere.

IL CONFRONTO
TRIPOLIRODANO
Portiere⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Difesa⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Centrocampo⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Attacco⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
La SorpresaSamuel LongoMattia Boni
Pronostico35/10065/100

Il Cerro – La Buca 1 – 1

Marcatori: 8′ Farinelli A. (C), 40′ Pascarella (B)

Assist: Martini A. (C), Gjomemo (B)

CRONACA

Stadio El Parroquial, mercoledì 12 giugno.
Da una parte, La Buca, una squadra che aveva già prenotato le vacanze estive, sicura di non poter accedere alle fasi finali. Dall’altra, Il Cerro, che aveva solo bisogno di un punticino per staccare il biglietto verso le semifinali.

Con il portiere titolare Attolini e il fantasista Grossi Filippo assenti, Il Cerro ha schierato l’ex portiere Buldrighini, che probabilmente aveva più ruggine di una vecchia bicicletta in soffitta.

Il Cerro parte forte: all’8′, un tiro dal limite costringe Salvini al miracolo. Ma sulla ribattuta, Farinelli Alex segna grazie a un assist di Martini Andrea, che gli serve il gol su un piatto d’argento. 1-0 per Il Cerro.

Poco dopo, Grossi Mattia e Martini Andrea continuano a mettere pressione concludendo verso la porta, ma con scarso successo

Reazione di orgoglio della Buca al 16′: Moscatelli sfiora il palo, con una bordata incredibile. Poi Boschini Davide, al 18′, prima si fa ipnotizzare da Buldrighini, poi a colpo sicuro , calcia sul tetto della canonica. Non contento, ci riprova al 20′ con una traversa dagli sviluppi di calcio d’angolo..

Il primo tempo si chiude con un’occasione sprecata da Martini Andrea, solo davanti a Salvini.

Il secondo tempo inizia con un missile di Moscatelli che sfiora il palo, facendo venire i brividi agli spettatori. Al 10′, Gjomemo slalomeggia come un campione di sci e serve Pascarella, che non sbaglia. Pareggio della Buca. Segue la sfida epica tra Martini Andrea e Salvini: prima una parata incredibile, poi un tiro che sfiora il palo e infine una punizione salvata all’angolo. Sembrava un duello da film western.

Gjomemo tenta di nuovo un’azione spettacolare, ma Buldrighini compie un miracolo. Anche Hamilton ci prova, ma nulla da fare contro Buldrighini che dimostra di saperci ancora fare.  Poi De Moura sfiora la rete, ma Farinelli Alex salva sulla linea, salvando i suoi.

Da lì in poi, niente più emozioni. Il Cerro ottiene il punto necessario per qualificarsi, e il sogno di riportare la coppa sulle colline di Montecavolo resta vivo. La Buca, invece, saluta il torneo.

IL CERRO

Buldrighini: ex portiere tornato tra i pali per necessità, ha stupito tutti con parate decisive che hanno mantenuto Il Cerro in partita. A fine partita ammette che forse in porta è stato piu’ utile che fuori dai pali nei precedenti incontri.
Voto 7 Redivivo.

Magri: Gioca solo un tempo a causa di un problema fisico, recupera qualche pallone ma lo restituisce subito ai legittimi proprietari onde evitare problematiche. Voto 5,5  Altruista

Cervi:Qua non si possono effettuare critiche causa parentele troppo in alto, non commette gravi errori e difende sempre nel modo giusto; Non è un giocatore da Guardiola, ma sicuramente un Iachini apprezzerebbe. Voto 6 Roccia

Fontanelli E: Giocatore tignoso, che fa della grinta il suo Mantra, sicuramente lontano dall’eleganza e dalla qualità dei suoi fratelli. Ma probabilmente piu’ grintoso e cattivo. Voto 6 Theo Hernandez(per il capello, sicuramente non per il calcio)

Macrillo: Gioca una partita umile, senza gravi errori, crea la conclusione piu’ bella del match dove, riesce da un passaggio rasoterra ad auto-colpirsi la mano. Voto 6 Houdini

Castagnoli S: Qualità sublime, tocco di palla alla Zidane, visione alla Pirlo, grinta alla Enzo Miccio. Da lui ci si aspetta sempre qualcosa in piu’ ma ancora manca troppo di personalità e sparisce dai radar del Match Voto 5+  Desaparecido

Castagnoli F: Anche lui stasera abbastanza evanescente come il fratello, prova qualche giocata in piu’,ma nulla di eccezionale, se Cerro vuole ambire alla vittoria dovra sperare che ritorni quello delle scorse partite. Voto 5,5

Farinelli Andrea: Classico giocatore da Coppa Cantoni, come sempre lotta su ogni pallone e difende la sua porta dai pericoli  Voto 7 Highlander

Farinelli Alex: Segna il gol con un tap-in vincente, e poi salva una conclusione di De Moura a colpo sicuro. Già per questo merita il voto di migliore dei suoi Voto 7,5 Decisivo

Grossi M: In assenza del fratello tocca a lui supportare i fratelli Castagnoli a centrocampo, crea qualche occasione, ma disdegna un po’ troppo spesso il dialogo con i compagni, non riuscendo alla fine a rendersi decisivo Voto 6  Solista

Martini Alex: Capitan Martini, Oggi non trova lo spunto decisivo e si fa annullare da Caselli, non rientra mai nel tabellino delle occasioni e questo per un attaccante non è il massimo, però il suo apporto in termini di generosità non manca mai. Voto 6 Spuntato

Martini Andrea: Per gli amici Flemma. Giocatore d’altri tempi, flemmatico e fantasioso. Si accende e si spegne di continuo, ma quando si accende, Signori, Che Spettacolo!!. Solo un miracoloso Salvini oggi gli toglie la gioia del Gol Voto 7+ Javier Pastore

LA BUCA

Salvini: Come da lui ammesso, monta le mani per la prima volta in questa coppa,forse un pelino tardi,però per oggi fa partire un duello con Martini Andrea che stravince  salvando il risultato con riflessi felini almeno in 4 occasioni Voto 7+ Gabor Kiraly

Ruozi: In questo caso sono un po’ di parte, giocatore formidabile, velocità sovraumana e garra charrua a camionate, se solo gli avessero montato due piedi un pelo piu’ educati staremmo parlando di un qualcosa di sublime Voto 7 Tractor

Boschini Giovanni: Insieme a Ruozi sono il futuro della Buca, qualità visione e garra, potrebbe caricarsi sulle spalle la squadra per le qualità che ha, ma ancora pecca di poca personalità Voto 6 Capitan Futuro

Caselli: Difensore stagionato, ma ancora rognoso e cattivo al punto giusto, oggi riesce ad annullare Martini Alex, arraggiandosi alcune volte anche in maniere impoprie per nascondere un po’ gli anni che passano Voto 6,5 Pepe

Hamilton: è in campo ma non lo si nota molto,può essere un bene o un male, se non sei notato sicuramente non hai fatto dei danni. sfiora il gol su miracolo di Buldrighini.  Voto 6 Presente

Graffagnino: Vale un po’ lo stesso discorso di Hamilton, senza però il gol sfiorato  Voto 5/6

Giuseppe Lorenzo: Giuseppe o Lorenzo??, Metto sia nome e cognome così non mi sbaglio,  non viene ricordato per una grande prestazione, le occasioni del Cerro nascono tutte dalla sua zona di competenza mostrando molti limiti difensivi, anche nella fase di possesso non dimostra grandi capacità Voto 5 Calamità

De Moura: A guardarlo in campo ti mette quella tipica Saudade Carioca, ritmo flemmatico e svogliato, stile Adriano post Festino a Copacabana, qualità tecniche comprese tra un Ferreira Pinto e un Vampeta di annata. Sfiora il gol che avrebbe portato i primi 3 punti alla sua squadra Voto 5/6  Samba

Moscatelli: Entra e dà la scossa alla squadra, dimostra di avere un bazooka ai piedi, peccato che la precisione sia quella che è . Voto 7

Boschini Giacomo: Il Boschini di Mezzo stasera risulta un po’ fuori dal gioco. Non riesce mai ad essere incisivo nel match e a prendere in mano le redini del centrocampo, la rinascita della Buca del futuro dovrà passare anche da lui Voto 5/6 Spaesato

Pascarella: Parte difensore nel primo tempo per poi invece mettersi puntero nel secondo, Quando vede un oggetto tondo a meno di 2 Metri da lui, lo calcia con tutta la forza che ha. Solitamente finisce in via Mascagni. Ha il merito di segnare il gol del pareggio e di portare un punto ai suoi Voto 6+ Kaiser

Gjomemo: Gran partita per lui; il suo sguardo non esprime sentimenti, ma quando prende palla e punta la porta lo sguardo degli avversari trasmette paura. Si esibisce in due slalom di Tomba memoria , regalando un grande assist a Pascarella per il gol del pareggio. Voto 7,5 Superbo

Boschini Davide: Si sbatte tutta la partita, cercando di trovare il guizzo vincente. Non trova la porta sbagliando due gol facili facili, ma come si dice sempre ad un attaccante, l’importante è esserci perché poi il gol arriva. Peccato che arriverà l’anno prossimo  Voto 6+ Per l’impegno

Mister Tirelli: Imposta la sua formazione in un 1-3-4-1 di Cigariniana memoria, gestisce i cambi cercando di dare minutaggio a tutti. Vedremo in che ruolo farà parte della rinascità della Buca nella prossima stagione Voto 6.

ARBITRO

Arbitro Farioli: Partita perfetta la sua, unico errore una carica sul portiere fischiata assolutamente inesistente.  Voto 7,5

Rodano – Scampate 3 – 3

Marcatori: 2′ Faboure (R), 4′ Chianese (S), 8′ Anigoni (S), 35′ Torri (R), 51′ Boni (R), 60′ Davoli (S) 

Assist: Anigoni (S) 

CRONACA

Tanto tuonò che non piovve.

Dopo 60 minuti di pura sofferenza e frustrazione Scampate acciuffa il pareggio a tempo scaduto e si regala la possibilità di pareggiare per qualificarsi all’ultima giornata, contro Tripoli. Sembra il meteo di questo mercoledì instabile in cui sulla città si abbattono nuvole e nubifragi ma alla fine, al Parroquial, il cielo resiste.

Rodano ha giocato meglio, ampiamente, nonostante numerose assenze cruciali per qualità e per ruoli che lo avevano ridotto in 10 al fischio di inizio.

Gli avversari gialloneri non hanno colto l’occasione, anzi hanno giocato forse la peggior partita di questa edizione – e si è visto sin dai primi minuti.

Ne bastano infatti due ai finalisti dello scorso anno per sbloccare il risultato: dagli sviluppi di corner la palla capita a Faboure il cui tiro, deviato, trafigge Rossi.

Poco male in realtà: Fontanelli si addormenta a centrocampo, Davoli stravince il contrasto e si liberano Anigoni e Chianese in due contro uno. Il 10 serve l’80 che sembra perdere il tempo ma ritrova la palla e insacca Vecchi. Vecchi, sì, perché tra le tante defezioni Rodano per i primi 30 minuti è stata anche senza portiere e il capitanissimo si è immolato.

Due minuti ancora e l’insospettabile Fontanelli fa un regalo a Anigoni servendolo tutto solo in area con un passaggio orizzontale. Il 10 di Scampate non può sbagliare e porta avanti i suoi, in vantaggio senza sapere come e con meriti discutibili.

Rodano però domina a centrocampo e non ci mette tanto a riprendere in mano la partita, grazie soprattutto ai due dribblomani Boni e Iori che nessuno riesce a fermare. Scampate però ha tre difensori esperti e solidi e i pericoli alla fine dei conti sono pochi, giusto una girata di Kondakcu dopo un tiro svirgolato dal limite.

Bisogna allora aspettare il 5′ del secondo tempo e una palla inattiva per il pari. È Torri a sorprendere tutti con una punizione morbidissima, a giro sul primo palo dalla destra.

Scampate dovrebbe vincere ma è paralizzata, fatica a mettere in piedi un’azione degna di nome, non cambia nulla anzi imbarca acqua. Anche in panchina c’è più paura che fiducia: l’unico grande colpo (di reni) lo fa l’esperto estremo difensore Rossi, che compie una parata straordinaria su un sinistro a giro dal limite di Iori.

È in questa fase della partita che l’attenzione si distoglie dal campo: c’è una bionda sconosciuta sugli spalti e giocatori e staff sono coinvolti nel riconoscimento. Niente da fare, non si risale a nome, cognome e nemmeno codice fiscale. In compenso Rodano si distrae e concede un’occasionissima ai gialloneri. Lancio pennellato di Bertolini G., sponda di Anigoni ma stavolta Chianese è impreciso e alza la conclusione.

Ormai la partita è alle battute decisive e Bertolini F. sfodera un salvataggio incredibile su un tiro a botta sicura di Boni, dopo una sponda illuminante di Tommaso Vecchi, trasformato in attaccante dopo l’arrivo al 30′ di Davide Braglia. Non basta: Fontanelli si riscatta parzialmente anticipando l’altro Bertolini e servendo di nuovo Boni, il cui bellissimo destro nell’angolino stavolta è inarrestabile e sembra condannare Scampate alla sconfitta. Solo a questo punto i gialloneri iniziano a mischiare un po’ le carte e ne esce una punizione apparentemente insignificante, a tempo appena scaduto, sulla trequarti offensiva. Apparentemente, perché chi lo conosce non ha dubbi: “Davo da lì tira sempre”. E infatti… Il 20 con grande intelligenza tira rasoterra radente, una palla che passa veloce in mezzo a un ginepraio di tibie, alluci e parastinchi. Non la tocca nessuno, Braglia D. è coperto e non può nulla: 3-3. La curva femminile impazzisce per l’astuta prodezza di The Menace, che tiene vive le chance di Scampate di prolungare il suo torneo alla fase ad eliminazione diretta.

PAGELLE

SCAMPATE

1) Rossi Andrea: 6.5

Sicurezza e affidabilità. Freddato da un tiro deviato dopo solo due minuti, non si scompone e anzi gestisce bene le (poche) situazioni scabrose prodotte nel primo tempo da Rodano. Nel secondo forse potrebbe fare di più sul pari di Torri, ma fa ben più che riscattarsi dopo 5 minuti con una paratissima su Iori.

2) Margini Davide: 5,5

In una partita sofferta per i suoi fatica ad incidere. Deve ancora farsi le ossa.

3) Panciroli Tommaso: s.v.

Gioca 15 minuti, dicono, ma non si fa notare particolarmente. In panchina non mostra molta fiducia nei suoi compagni, rimpiange di non aver chiuso la partita nel primo tempo. Acciaccato.

4) Bertolini Francesco: 7.5

Nei primi minuti manda un segnale molto chiaro spazzando due o tre palloni che atterrano direttamente ad Orologia (li trovate a 9,90 da Sorelle Ramonda). Nel secondo tempo quando la nave è in burrasca si esalta: mette il piede ovunque e trova ogni pallone, chiude, taglia e cuce. Il salvataggio su un gol fatto al 47′ è un mix di classe ed esperienza purissime.

5) Bertolini Giovanni: 5

Non regge i ritmi forsennati del centrocampo di Rodano. Ci prova, come sempre, ma stavolta fa davvero fatica. Perde qualche pallone e deve fare falli per incidere un po’. Da capitano però continua ad incitare i compagni anche dalla panchina – e alla fine va bene così.

6) Braglia Pietro: 6.5

Scampate difende basso e il perno della difesa è lui. L’avversario (Torri) è di qualità, ma paga un netto scotto in termini fisici e di esperienza: per segnare, deve aspettare un piazzato. Intelligenza, costanza e pulizia.

7) Cattolico Samuele: 5.5

Fa un buon primo tempo sulla sinistra, tutto di personalità e uno contro uno. Non riesce comunque ad incidere e nel secondo tempo si spegne un po’. Trova anche un buon tiro, ma troppo debole e centrale.

8) Camuncoli Denis: 5.5

Nel bailame di centrocampo in cui i gialloneri faticano tanto, è l’unico a provare a mettersi quantomeno in mezzo, con falli e sportellate. Funziona? Nel primo tempo sì, nel secondo meno e sbaglia un po’ troppo in costruzione.

9) Khamis Nagy: 6

Atteggiamento molto positivo. Gli vengono dati pochi minuti e ancor meno palloni, ma fa di tutto per aiutare la squadra, in campo e in panchina. Spendibile.

10) Anigoni Martin: 7

Assist e gol in 8 minuti. Sembra il preludio a una partita da mattatore, in realtà si spegne lì. Deve crescere in continuità e voglia di lottare, ma ha qualità e quando può giocare di fioretto è decisivo. Nel secondo tempo fa davvero pochissimo.

11) Taad Ayoub: 5.5

È giovanissimo e inesperto, fa qualche fallo e molta confusione. L’atteggiamento però è ottimo e qualche qualità si intravede.

17) Braglia Sebastiano: 6

In campo nella seconda metà del primo tempo, che è la fase in cui Scampate regge meglio. Nel secondo entra giusto per gli ultimi due minuti, ma su quei pochi palloni si fa trovare pronto.

20) Davoli Davide: 7.5

Partita opaca e faticosa. Ci prova tantissimo e ha fisico e qualità che lo rendono inevitabilmente incisivo. Vince il contrasto da cui nasce il primo gol, ma per il resto come squadra e compagni non riesce a combinare niente. Cambia tutto la gemma all’ultimo minuto: un tiro più difficile da fare di quel che sembra, intelligente come idea. Aura.

46) Giovannelli Lorenzo: 6

Difensore di sostanza, poco appariscente ma ci mette sempre la gamba e aiuta Scampate a reggere. Affidabile.

80) Chianese Antonio: 6.5

Un voto in più per il gol immediato, mezzo in meno per quello sbagliato nel secondo. Davanti però è un riferimento importante, con lui in campo la squadra dà la sensazione di poter essere pericolosa.

RODANO

1) Davide Braglia: 5.5

Arriva solo al 30′. In un tempo mette insieme qualche buon intervento ma non è sul pezzo a tempo scaduto, nel momento decisivo sulla punizione di Davoli. Va anche detto: quei palloni sono insidiosissimi.

2) Faboure Insa: 7

Va a fucile sulla destra, una freccia. E ha anche qualità: il tiro del primo gol è deviato, ma lo stop con cui si guadagna la punizione del momentaneo 2-2 non lascia dubbi. Può migliorare in fase di rifinitura, ma fa tanta differenza.

3) Maiani Filippo: 6.5

Nel primo tempo si vede poco, alla distanza esce bene e si produce in duelli e scorribande apprezzabili. Più fioretto che spada.

5) Melioli Alessandro: 6.5.

Ci mette grinta e sostanza per tutti i 60 minuti, con ritmi buoni e anche qualche giocata pulita. Non lesina spallate, in una squadra piccola fisicamente ce n’è molto bisogno.

6) Fontanelli Riccardo: 5

Sono gli stessi avversari a definirlo il miglior difensore della coppa. Da uno come lui allora i due errori dei primi 8 minuti non li puoi proprio accettare. Va anche detto che nei 50 successivi è una garanzia e fa una parte importante nel terzo gol. 

7) Tommaso Vecchi: 6.5

Da vero leader si immola tra i pali per l’assenza di Braglia nei primi 30 minuti. Non deve fare nulla e prende due gol imparabili. Nel secondo tempo fa il suo e inventa un bellissimo assist che senza un salvataggio disperato varrebbe un gol sicuro. 

8) Tommaso Corradini: 5.5

Nel centrocampo degli azzurri è il meno appariscente. Non fa male e ha qualità, ma fa troppo poco. 

9) Mattia Boni: 7.5

Il migliore in campo in assoluto: dribbling e giocate che valgono il prezzo del biglietto (mica perché è gratis, fate finta che lo abbiamo pagato 10/15 euro anzi 20 dai). Inevitabile se hai così tanta qualità prendere dei gran calci, però non si spaventa e segna anche un bellissimo gol al 51′, in quello che sembrava il momento decisivo. 

10) Iori Samuele: 7

Tantissima qualità in mezzo al campo, per tutti i 60 minuti. Non trova il gol da fuori complice anche un miracolo di Rossi, ma è davvero bravo a smistare la palla e mandare a vuoto la pressione degli avversari. Tanto fiato anche, inesauribile. 

11) Kondakcu Mariel: 5.5

Va a fiammate, ne mette lì una bella alla fine del primo tempo ma poco altro. Qualità indubbie, costanza insufficiente. 

46) Torri Sebastiano: 7

Anche lui non ha un fisico statuario ma tanta tecnica, lo si vede nel sapiente gioco spalle alla porta. Con Braglia paga statura e inesperienza, ma la stoffa è buona e trova un bel gol da palla inattiva con una morbidissima palombella sul primo palo.

ARBITRO

Zurlini Simone della sezione di Reggio Emilia: 6.5

Qualche minimo errore soprattutto sui falli laterali dalla parte delle panchine, ma le cose importanti le centra perfettamente e gestisce la partita e i rapporti con i giocatori con la stessa tranquillità che abbiamo noi nella camminata della domenica dopo pranzo. Sereno, attento, simpatico. 

Cantone – La Buca 6 – 0

Marcatori: 5’ Gattamelati (C), 15’ Benso (C), 20’ Bimbi G (C), 22’ Bimbi A (C), 33’ Gattamelati (C), 58’ Bimbi G (C)
Assist: Bimbi A. x 3 (C)

CRONACA

Ecco la prima partita della sesta giornata di questa ventesima edizione di Coppa dei Cantoni. I campioni della scorsa edizione, dopo tre pareggi e una sconfitta, affrontano La Buca, fanalino di coda fino a questo momento.
A La Buca serve vincere e a Cantone pure: alla fine dovrebbe essere sempre così.
Tra le fila dei campioni ’23 mancano il difensore Rossi e il jolly Vezzosi mentre per La Buca assenti Ruozzi, Tirelli e Salsi sostituito da Giomemo, alla sua prima apparizione.
Lo 0-0 dura giusto il tempo di provare ad associare nomi, numeri e ruoli. Al 5’ la sblocca subito Gattamelati di testa su palla vagante in area messa da Ale Bimbi.
Da qui parte l’attacco di Cantone che dopo 10 minuti raddoppia su angolo con grande incornata di Manuel Benso, colpevolmente non marcato, su palla perfetta di Ale Bimbi (piede caldissimo per lui stasera).
Nel mezzo un po ‘ di sprazzi orange con tiro avvincente di Giomemo, ma non va.
Al 18’ sfiora il goal il talismano Andrea Bezzi, uno dei pochi ad avere tante coppe quanti goal…giocando da attaccante!!
Al 20’ il capitano Bimbi decide di onorare la 10 che porta sulle spalle andando a togliere le ragnatele dal sette con tiro da fuori: duro colpo che aprirà la strada alla fine de La Buca; passano infatti pochi minuti e uno sciagurato intervento di mani di Caselli in area porta al rigore del 4-0 targato Bimbi Ale; il fratellone gli concede il rigore…affari di famiglia!
Il secondo tempo riparte come era finito, errore del reparto difensivo degli orange e goal di Gattamelati, doppietta per lui agevolata da uscita malvagia di Salvini su palla intrigante di Ale Bimbi.
Nei minuti centrali qualche arrembaggio Buca con De Moura e Pascarella ma senza mordere, finale amaro con goal del 6-0 targato Bimbi Gabri.

PAGELLE

CANTONE

FERRETTI: c’era un vecchio slogan Nike con il viso di Maldini che riadattato in questa partita reciterebbe qualcosa del genere “Cantone’s goalkeeper: easiest job tonight”. Niente da aggiungere. 6
LEONE: che dire, la solita partita solida e efficiente che ormai ci siamo pure stancati di pagellare.
Per fortuna, su una palla vagante sulla trequarti prova un tiro che finisce in fallo laterale e “ci ricorda perché non gioca in serie A”…cit. che arriva dalla panchina. 7
BIMBI G.: il primo goal a togliere le fascette dall’incrocio, il secondo con l’aiuto del portiere e nel mezzo un rigore lasciato tirare al fratellino. A tutto ciò si aggiunge tanto lavoro per legare difesa e attacco. 8
FILIPPI: giocatore con spinta e corsa da vendere, non disdegna farsi vedere nell’area avversaria
potendo contare su polmoni generosi per tornare a difendere, solido. 7
ROMAGNANI: rabbioso e aggressivo, corsa e tanto sacrificio. Prototipo di giocatore perfetto per la coppa. Solita partita sontuosa. 7
BIMBI ALE: stasera sul velluto. Pennella tre assist e segna il rigore. Ci sono due Bimbi in campo ma sembrano 4. Tanta sostanza a metà campo, una certezza ormai alla CdC. 8.5
BENSO MANUEL: motorino costante sulla fascia, incorna alla perfezione una palla messa da Ale Bimbi su angolo per mettere la partita sul 2-0, generoso. 7.5
FRANCHI: se hai la 9, giochi davanti, la tua squadra vince 6-0 e non fai né goal né assist ci sono due vie: o sei come Giroud al mondiale 2018 oppure come il 99.9% degli altri che portano la 9. Ci penso. 6
BEZZI NICOLO’: il peso di avere lo stesso cognome del talismano non lo affonda, partita di sostanza. Niente da aggiungere. 6.5
FICARELLI: poteva essere la serata per fare il gollonzo che vale la stagione, ma i tentativi non vanno a buon fine. 6-
GATTAMELATI: serata di gala per lui, una doppietta è pur sempre una doppietta. Cinico e spietato, due occasioni che trasforma in due goal. 7.5
ZACCHINI: stasera a brillare sono altri membri tra le fila granata. Comunque porta a casa la pagnotta con il compitino inserito nel contesto giusto. 6.5
BEZZI ANDREA: come detto nella cronaca: ma chi glielo fa fare di rovinare l’invidiabile equilibrio coppe-goal?!…rinuncia alla gloria momentanea per una gloria molto più grande, scelte! 6

LA BUCA

SALVINI: la goleada subita è un male comune, certo un goal e mezzo poteva evitarlo…forse anche due. Si buttasse sui tiri avversari come si butta in inutili polemiche di campo sarebbe più utile alla causa. 5
BOSCHINI GIACOMO: il peso della 10, maglia che ti fa sedere al tavolo dei grandi con Totti, Berardi e Joao Mario. E a quel tavolo lì, tra un panino alla salsiccia e una Moretti ghiacciata, dopo aver dato tutto in campo, si gettano le fondamenta per la rinascita orange perché quella cavalcata pazza di dieci anni fa non rimanga l’unica cosa di cui parlare al club. 6.5
CASELLI: va bene che forse ci può essere stata una spintarella, ma sei fai un blocco alla Dennis Rodman difficile che non venga fischiato il rigore più rigore di questa coppa piena di tanti rigori. No alibi. 5
BOSCHINI GIOVANNI: la qualità e la fisicità ci sono tutte, però bisogna diventare più incisivi, più “da Coppa” come si dice in gergo dalle parti della panchina. La terza edizione sarà quella della consacrazione definitiva, oggi rimandato. 5.5
BOSCHINI DAVIDE: adattato difensore per coprire le carenze in quel ruolo, si nota quanto non scarica la palla entro i 2 decimi di secondo rischiando di perderla in più occasioni. Cerca di tenere unita la squadra in un momento non facile. 5.5
PASCARELLA: si vede che ha la fiammata da Coppa, ovvero la capacità di creare il tiro mediamente potente dal nulla. Stasera però non va nemmeno vicino al goal e affonda con la squadra. In ambito motoristico c’è un modo di dire “ogni figlio ti toglie un decimo al giro”, in questo caso “un metro di precisione” ci sta tutto. 5+
MOSCATELLI: entra in alcuni momenti della partita a cose già fatte e compromesse. Non può nulla, ma non da neanche una briciola di speranza. 5
DE MOURA: diciamolo: non è proprio un terreno che agevola il calcio “bailado” da copacabana ma se vedi che quello non funziona torna allo starter pack dei fondamentali. 5.5
CATTINI: lo sfogo sul goal di Benso causato da marcature ballerine fa capire l’attaccamento alla maglia del buon catto, che fa gli straordinari giocando la totalità del match pur non essendo uno che durante l’anno pratica questo sport, cuore 5.5
HAMILTON: volevo parlare di attaccamento alla maglia ma non penso sia il caso, volevo parlare di quello visto campo ma forse neanche qua è il caso…5
LORENZO: partita di contenimento totale per provare ad arginare le sgroppate granata, forse uno dei giocatori con meno errori sul groppone. 6
GRAFFAGNINO: è dura fare i gregari in una squadra che necessita fenomeni come è dura fare i fenomeni in una squadra che necessita gregari, penso sia più la prima che lo riguarda. 5
TIRELLI: sconsolato in panchina cerca di dare ordine, si guarda tristemente le caviglie che lo tradiscono ogni anno sul più bello dopo una mezza partita. Se lo vedete in giro con jeans, camicia rosa e giacca scamosciata non fategli fare una conferenza stampa…l’età è quella! SV

ARBITRO

FONTANELLI: il manifesto pubblicitario citato per Ferretti è duttile e riadattabile anche in questa pagella. “Coppa Cantoni’s referee: worst job in Montecavolo”. Ma visto che non è un lavoro, GRAZIE. Soprattutto per la presenza oltre l’arbitraggio corretto. 8
Ripensandoci arbitrare alla coppa cos’è: solo un grande gesto per dare una mano.
Perché l’auto arbitraggio è morto il giorno in cui hanno inventato il calcio e senza arbitri non c’è Coppa, senza Coppa non ci sono i cantoni, senza i Cantoni non c’è La Buca, senza La Buca non c’è tutto questo meraviglioso circo di inizio estate…
Quindi, prima di fare polemica per ogni scelta, respirate profondamente…chi poco parlò, mai si pentì.

Il Cerro – Tripoli 1 – 0

Marcatori: 32’ Mart. Andrea (C)

CRONACA

C’è aria di trofeo del vino, tripoli in 9, grossi che arriva all’ultimo, Briso che sentenzia assieme a Panni al primo stop sbagliato. Invece è partita che può regalare punti pesantissimi a entrambe le squadre per accedere alle semifinali.

Si presentano i novellini che mi chiedono subito in caso di parità a fine girone cosa succede, io voglio rispondere a tutti per chiarire: 

  • f. Nel caso nel girone ci dovessero essere due squadre a pari punti, passa il turno chi, in ordine, ha vinto lo scontro diretto, miglior differenza reti, gol fatti, gol subiti, presenze 2024 e piazzamento anno scorso.

Passiamo alla partita, avviso i gentili lettori di possibili effetti collaterali: Disturbi digestivi, perdita dell’appetito, nausea, sensazione di gonfiore, noia e sonnolenza. (Legenda: Portioli -> portiere di Tripoli)

1’ tiro fuori Tripoli

3’ tiro fuori Cerro

5’ super parata di Portioli

6’ tiro in bocca al portiere Cerro

6’ tiro fuori Cerro

7’ tiro in bocca al portiere Cerro

9’ tiro fuori Tripoli

10’ tiro fuori Cerro

13’ tiro fuori Tripoli

15’ tiro in bocca al portiere Cerro

19’ super parata di Portioli

20’ super parata di Portioli

22’ tiro fuori Cerro

23’ tiro fuori Tripoli

24’ tiro fuori Tripoli

26’ tiro in bocca al portiere Cerro

27’ tiro fuori Cerro

29’ tiro fuori Cerro

Fine primo tempo 0-0 l’ultimo risultato che mi sarei aspettato da questa partita in queste condizioni, Tripoli regge ma Cerro spreca e quando prova a essere cinico viene azzerato dal numero 1 avversario.

Mi vado a prendere un panino, l’arbitro ha fretta di tornare a casa e non fa rifiatare Tripoli neanche per l’intervallo, si riparte, 30 secondi, flipper in area, finisco di pagare in cassa, scatto verso la panchina, il Q4 parcheggia in doppia fila, il Real smentisce Ancelotti dicendo che giocheranno il mondiale per club, escono i risultati delle comunali, c’è il primo contatto della NASA con gli extraterrestri.

Dove eravamo rimasti? Ah si alla fine la spuntano i gialloblu, goal di Andrea Martini, 1-0 Cerro.

D’ora in poi la fotocopia del primo tempo quindi potete passare alle pagelle direttamente, ma se non avete niente da fare ecco a voi

1’ tiro fuori Tripoli

3’ tiro fuori Cerro

5’ super parata di Portioli

6’ tiro in bocca al portiere Cerro

6’ tiro fuori Cerro

7’ tiro in bocca al portiere Cerro

9’ tiro fuori Tripoli

10’ tiro fuori Cerro

13’ tiro fuori Tripoli

15’ tiro in bocca al portiere Cerro

19’ super parata di Portioli

20’ super parata di Portioli

22’ tiro fuori Cerro

23’ tiro fuori Tripoli

24’ tiro fuori Tripoli

26’ tiro in bocca al portiere Cerro

27’ tiro fuori Cerro

29’ tiro fuori Cerro

Cerro si mette nella condizione di essere padrona del proprio destino nella partita mancante con la Buca, Tripoli forte dei punti fatti nelle precedenti partite spera di essere almeno in 10 per le prossime partite, perché in un uomo in meno per 60 minuti senza cambi stavolta prendi solo un goal per grazia divina o di Portioli, ma alla lunga rischia di rovinare tutto il buono fatto nelle settimane precedenti.

Per riassumere come diceva il mio carissimo collega Gary Lineker “20 uomini rincorrono un pallone per 60 minuti, e alla fine Cerro vince”.

PAGELLE

IL CERRO

NICOLO FIORAVANTI 7: Dovrebbe essere una partita da paglia in una mano e giornale nell’altra, purtroppo per lui si dovrà mettere i guanti in un paio di occasioni per evitare il pareggio con il retrogusto di amarezza. Difficile entrare in partita quando vieni chiamato in causa pochissime volte ma Nicolò ha anche questo dono.

FRANCESCO CASTAGNOLI 6.5: in una mediana in cui Tripoli non ha messo piede, essendo in uno in meno, si rilassa con una percentuale passaggi completati da numero 8 dei Blancos, peccato la poca incisività sotto porta, tutti esteti o estetisti a Cerro oggi.

FILIPPO GROSSI 7: lo sto per eliminare dall’elenco, ma da casa sua mi sente e chiama nel giro di 0 secondi Castagnoli per confermare la presenza, la sua partita è caratterizzata da 932452215495925835672574576892590 tiri di cui 27345758903749053958094583487534 fuori di poco, tutte le azioni nella trequarti avversaria partono con lui, oggi una macchina da tiri fuori (di poco).

ANDREA MARTINI 8: Andrea!!!!! Andrea!!!!! Andrea!!!!! Andrea!!!!! Andrea!!!!! Andrea!!!!! Andrea!!!!! Andrea!!!!! È quello che ancora mi risuona in testa a ore dalla fine della partita, per tutto quello che il Briso ha detto su di te in panchina io non mi sento di aggiungere niente soprattutto dopo aver affermato che da c.t. ti porterebbe all’europeo. Andrea!!!!! Andrea!!!!! Andrea!!!!! Andrea!!!!! Andrea!!!!! Andrea!!!!! Andrea!!!!! Andrea!!!!!

ALEX MARTINI 6: Se nello sport del calcio non ci fosse il portiere sarebbe un fenomeno e oggi avrebbe fatto almeno 6 o 7 goal. Qui è dove sono iniziati i guai, quel “se”, quel maledetto “se”…  

ANDREA FARINELLI 5.5: aveva detto che dalla prima partita pian piano avrebbe messo minuti nelle gambe, promessa mantenuta, ora manca quella lucidità che lo ha sempre contraddistinto e un paio di lisci in meno.

MARCO BULDRIGHINI 5.5: ha un paio di occasioni per zittire le critiche ma il dio del calcio sa che il suo momento non è ancora arrivato, la gloria lo aspetta, semplicemente è molto più bello sbloccarsi in finale.

MATTIA MAGRI 7-: “segna che in meno di 15 minuti esco per infortunio” io ormai lo avevo segnato anche se poi gioca tutta la partita da leone con un attaccamento alla maglia che ha pochi eguali.

GIOVANNI ATTOLINI 6+: sembra giochi a 21, quando può rinvia di spallino, sempre prono sugli angoli a stare attaccato al palo per la bastarda, se la prende con gli avversari perché non salvano la palla se sta andando fuori anche perché martini gli ha già prestato i “palo salva” di 5 minuti prima, dite ad Attolini che ha sbagliato gioco.

STEFANO CASTAGNOLI 6.5: il ragazzo ci sta prendendo gusto, nel giro di una manciata di partite sta capendo un torneo a cui di solito ci si mette anni ad adattarsi, il trio Castagnoli-Castagnoli-Grossi a centrocampo fa paura come il centrocampo di Guardiola con Iniesta-Xavi-Busquets.

PIETRO CERVI 7: Che chiusura a fatto??????? Non capivamo se fosse Grossi o Castagnoli, Maldini o Cannavaro, una solidità difensiva invidiabile e buoni propositi offensivi, per quel che ho visto tra i migliori in difesa oggi.

EDOARDO FONTANELLI 5-: Stasera serata no per il nostro Theo Hernandez il capello biondo è l’unica cosa che risalta della sua partita

ALBERTO MACRILLO’ 6: sembra più una punta che un’ala difensiva, crea un paio di situazioni interessanti di cross senza ricordare chi c’è in mezzo che dovrebbe andare di testa… Solo un miracolo dell’estremo difensore di Tripoli gli nega la prima gioia nel torneo.

TRIPOLI

TOMMASO PORTIOLI 8.5: miracoli su miracoli su miracoli, ad un certo punto ho smesso di annotarli, ha mostrato un repertorio completo dall’uscita a croce, tiri ravvicinati, uscita in presa alta, parata in tuffo… Se avete bisogno di un portiere per un calciotto aspettate la fine della coppa e chiamatelo perché salva la vita.

FEDERICO PLUCHINO 6.5: Qual è l’isola più remota al mondo?

Si chiama Tristan da Cunha ed è un’isola inglese. Ma in verità si trova lontanissima dall’Inghilterra: è semmai a circa 2800 chilometri di distanza da Città del Capo, in Sudafrica. Questa è l’isola più remota del mondo, la più lontana da qualsiasi continente. “Tristan da Cunha” è sia il nome dell’isola che dell’intero arcipelago dell’Atlantico. Un incredibile zona del mondo così isolata da essere leggendaria. Venne scoperta da un navigatore portoghese, da cui prende il nome, poi però passerà sotto il controllo inglese. Senza che, però, sull’isola cambiasse granché. Tristan da Cunha è un mito per gli esploratori di mezzo mondo. Oggi qui vivono circa duecento persone, un luogo a dir poco incredibile e difficile da vivere ma dove nonostante tutto l’umanità resiste. Se la parola “resilienza” è usata spesso a sproposito in questo caso sembra perfettamente azzeccata.

 Bene ora rileggete il commento sostituendo Tristanda Cunha con la parola Pluchino e capirete come si è sentito attaccante più isolato dell’calcio.

LORENZO TORRI 6: c’è un momento esatto della partita al sesto minuto di gioco del secondo tempo in cui sono brillati gli occhi a Panni dalla panchina, quel momento in cui Torri salta 3 uomini e si trova davanti al portiere… da quel giorno la punta di Scampate non è più la stessa, ha perso la speranza di un mondo migliore, di un mondo dove Tripoli pareggia.

CHRISTIAN GERACI 6.5: Ha scartato più attaccanti in area lui stasera che cioccolatini a San Valentino la sua ragazza.

DAVIDE FALCO 7: come note abbiamo un sombrero e doppio palleggio una punizione con audio cassa che scandisce il tempo di esecuzione e una discesa dalla propria metà campo fino all’area avversario qualcuno si azzarda a paragonarlo al Rivaldo del 2002 in Giappone

MASSIMILIANO MAININI 5.5: eṡàusto (ant. essàusto) agg. [dal lat. exhaustus, part. pass. di exhaurire «esaurire»]. – 1. Impoverito, vuoto: l’erario è e.; la cassa è e.; seguìto dalla prep. di, privo, rimasto senza: edi forzedi denarivecchio edel vigor naturale (B. Castiglione); consumato, finito: E non er’anco del mio petto essausto L’ardor del sacrificio (Dante). Più com. nell’uso, con riferimento a persona, stremato, spossato, svigorito: forze e.; il suo ingegno è e.; si sentiva esausto2. Olio e. (calco dell’ingl. exhausted oil), qualunque lubrificante a base minerale o sintetica che, per effetto del suo uso, ha subìto trasformazioni chimico-fisiche che ne hanno mutato la struttura originaria, privandolo delle sue proprietà fondamentali e rendendolo inefficace.

GABRIELE DELMONTE 6: il maratoneta del centrocampo dei neroverdi oggi ha toccato il record di km alla coppa da quando sono stati introdotti i 3 punti, l’erede di Zurlo.

ALBERTO PEDERINI 6: Alcuni anni a tripoli quando si arrivava nella seconda parte del torneo e iniziava a mancare personale la barca affondava, anche per merito suo e del suo orgoglio gli ospiti escono con una sconfitta ma a testa altissima.

FILIPPO CATELLANI 6: Saltato un paio di volte tra le mille in cui è stato puntato, non ha un piede troppo educato ma lo sa e per sicurezza spazza, ragazzo simpatico, educato, senza scheletri nell’armadio, la sufficienza calza a pennello.

ARBITRO

LUCA FERRARI 7.5: direzione di gara di livello, sempre nel posto giusto, si fa rispettare e non fischia troppo fiscalmente. Candidato validissimo per le fasi finali del torneo, ora la palla è in mano al designatore arbitrale Andrea Rocchi Tirelli.

Scampate – La Buca 2 – 1

Marcatori: De Moura 35’ (B), 41′, 60′ Davoli D. (S)

Assist: Boschini Gia. (B)

CRONACA

Al Parroquial è tutto pronto per l’ultima partita della seconda settimana di Coppa. Vecchi ha fatto tagliare il campo, ha rifatto le righe… sembra davvero tutto preparato alla perfezione per vedere un po’ di bel calcio. Nei primi 30 minuti, però, io e i miei soci in panchina assistiamo ad uno spettacolo che di bello ha ben poco. Non parlerei poi del tema “calcio”…

Cattiverie a parte, il primo tempo (che, spoiler, si chiuderà sullo 0-0), racconta di una partita molto bloccata, molto “tattica” come l’ha definita il buon Billy, in cui le due squadre si studiano un po’ e non riescono a creare nessuna azione pericolosa degna di nota. Quando sempre il succitato Billy fa notare che dopo 14 minuti di gioco io non abbia ancora preso un appunto sulla cronaca della partita, in panchina non possiamo fare altro che prenderne atto e sperare che la situazione si smuova un po’.

Al 20’, il primo acuto che ci regala il match: De Moura torna in panchina, visibilmente affaticato. Mr. Tirelli, senza peli sulla lingua, si accende e chiede “com’è possibile che tu sia stanco dopo solo 7 minuti di partita?”. “Mister, sono in Italia da pochi mesi, è normale…”. In panchina ci si guarda tutti un po’ confusi. Mr Tirelli non molla la presa e puntualizza “ho capito, ma in brasile non correvi?”. Il giovane puntero della Buca continua spiegando che la condizione arriverà atletica arriverà, ma non oggi. Questo scambio di opinioni comunque entra nel podio (allargato) della serata per l’organizzazione, e quindi vale già molto così.

Del primo tempo, oltre a questo momento sulla panchina della Buca, ricordiamo di un paio di azioni che ho definito “golose” e “corali” nei miei appunti, finite con un nulla di fatto negli ultimi 16 metri. Un paio di tiri di Margini e Pascarella, che sono sembrati più i classici “tiri dello 0-0” che altro. Un contropiede al 23’, gestito malamente da Nagy Khamis che poteva sicuramente portare a qualcosa di più interessante. Un tiraccio velleitario di Giacomo Boschini.

Insomma, le due squadre si equivalgono nel non riuscir a costruire un pericolo che sia effettivamente degno di nota.

Al 26’, Mr Tirelli chiede a PDM (aka Phelipe De Moura) se sente di avere 3 minuti nelle gambe. La risposta è affermativa, alla fine la gamba va pur fatta in qualche modo..

Circa un minuto dopo, Bertolini G in uno dei suoi numerosissimi colpi mal calibrati rischia l’autogol (in panchina in molti fanno notare come stasera, in particolare, qualsiasi pallone toccato dal capitano di scampate non si sa mai bene dove possa andare a finire). Sul ribaltamento di fronte post-calcio d’angolo scaturito da questo episodio, gli attaccanti giallo-neri sprecano malamente e non riescono ad arrivare ad una conclusione pulita.

Il primo tempo si chiude con Billy in panca che elogia deciso Franci Berto del tipo “guardalo lì, ha 36 anni e ancora corre da area ad area per un contropiede…”. Ora, tralasciando che il contropiede mal gestito da Scampate ha fatto si che il buon Franci allungasse per non più di 40 metri massimo, la perla ce la regala il bomber della scorsa edizione che si è seduto in panchina con noi per l’occasione. “Pensa, io mi sono messo a giocare in porta apposta per non correre… ed ho 20 anni”. Sorrisi in panchina. L’arbitro Castagnoli sente probabilmente con la coda dell’orecchio e decide che il primo tempo si può chiudere così, sullo 0-0. Duplice fischio e tutti a rinfrescarsi alla fontanella.

Le speranze per il secondo tempo sono di vedere ben altro piglio, ben altro calcio. Ebbene, qualcosa si smuove. Nei primi 3 minuti ho appuntato un “Giovi Bosco ci riprova, forte ma centrale” e un “Giovi Berto ancora sbananato”. Ci ho messo un po’, a capire cosa avevo scritto. Lo ammetto.

Ma ecco, quando tutto sembrava continuare sulla falsariga del primo tempo, l’episodio che non ti aspetti. Mr Tirelli come il miglior Davide Ancellotti ha l’intuizione dei grandi, e tiene PDM in campo ad inizio secondo tempo. Al 35’, decisamente coperto dai membri della panchina della Buca + gli amici dello staff, sento un boato fragoroso. È proprio l’attaccante brasiliano a sbloccare il match con una conclusione potente e precisa al volo. È tripudio Buca. Il loro torneo, ora, sembra avere un sapore del tutto diverso.

Subito dopo, occasionissima al 36’ sui piedi di Chianese che effettua un pregevole aggancio al volo che però poi si conclude in un nulla di fatto a tu per tu con Salvini, che esce prontamente e sventa una possibile occasione gestita non al meglio dal puntero giallo-nero. All’41’, altro episodio chiave del match. Pallone in direzione area della Buca, interviene Boschini D che probabilmente anche beffato da un rimbalzo da “Parroquial” tocca il pallone prima col piede e poi, dopo la sua impennata, con il braccio largo. Per il direttore Castagnoli non ci sono dubbi, è calcio di rigore. Lo era anche per chi scrive, e per tutte le persone in panchina in quel momento. Poco importa che il capitano degli orange si presenti a fine partita con il regolamento sottomano per cui, se il pallone tocca prima un’altra parte del corpo e poi del braccio, non è rigore. Non lo so Rick. Io sto con Casta.

Dal dischetto va con sicurezza “The Menace” Davoli e con un’esecuzione perfetta riporta in parità la partita. 1-1 e palla al centro. Billy in panca che se ne esce con un “ragazzi, io sono stato il suo primo allenatore, comunque, non dimentichiamolo”. Quando gli ricordiamo che è stato il primo allenatore anche di Giovi Berto la discussione finisce nel dimenticatoio alla svelta.

Da qui in poi, succede di tutto. Ed è quello che aspettavamo da tutta la sera.

Ci prova prima La Buca, con una punizione di J Boschini, a tornare in vantaggio. Poi Scampate su un’azione in cui Ayoub Trad non riesce ad essere decisivo come vorrebbe.

Al 50’ occasione un po’ più nitida per Pascarella per riportare gli orange avanti, ma spara alto da buona posizione. Due minuti dopo, è ancora la Buca ad avere la palla del possibile 2-1. Mosca mette un gran pallone in mezzo per l’accorrente Ruozzi che arriva davvero come un treno ma colpisce non pulitissimo, usando parte dello stinco, e conclude fuori da ottima posizione.

Al 55’ episodio più che controverso. Pascarella subisce fallo sullo spigolo dell’area di Scampate. Per l’arbitro è rigore netto. Seguono un po’ di polemiche sulla decisione ma poco importa perché Jack Boschini decide di mettere tutti d’accordo sparando un brutto mancino alto sopra la traversa. Era l’occasione della vita degli orange per svoltare questa edizione, probabilmente. E fa male, si vede.

Tanto male che, nonostante al 57’ Ruozzi per poco non riesca comunque a portare in vantaggio i suoi, al minuto 59 e 51 secondi Davoli D approfitta di uno svarione difensivo della Buca, concluso con una scivolata di Caselli per niente composta ed efficace, ed insacca alle spalle di Salvini.

È 2-1 Scampate. Come tori a Pamplona.

La Buca a quel punto si butta all’arrembaggio verso l’area giallo-nera e in pieno recupero si registra un rosso a Caselli per un brutto battibecco con Bertolini G nell’attesa di battere un corner per gli orange oltre alla grande occasione per Pascarella di testa su cross di Salvini, sempre sugli sviluppi del corner stesso.

Il calcio è strano, Beppe. Vince Scampate, che migliora nettamente la sua classifica, e perde La Buca, dopo aver giocato la sua prima partita quadrata del torneo. Buca che, comunque, ha giocato le prime due partite contro quelle che sembrano le compagini più in forma del torneo. Fino a prova contraria, se vincono le prossime due, in semifinale ci vanno loro. Tutto è ancora aperto, tutto è ancora da scrivere. Solo i posteri ci diranno se quel rigore sparato alto da una delle colonne portanti della squadra sarà decisivo o meno per le sorti degli orange.

PAGELLE

SCAMPATE

ROSSI 6: Il portiere di Scampate fa la sua ormai ordinaria prestazione solida e si dimostra sicuro sia al rinvio che in uscita. Si lamenta per un’uscita alta su una punizione in cui però sono i suoi giocatori a fargli la “carica”, non gli avversari. Nel mezzo anche un paio di buone parate, seppur non di difficoltà estrema, sui tiri da fermo dei giocatori della Buca.

MARGINI 6: Il giovane di scampate si sta lentamente scrollando di dosso i timori riverenziali delle prime edizioni. Oggi prova un paio di conclusioni da fuori, decise seppur non particolarmente pericolose. Piano piano potrebbe ritagliarsi più spazio di quello che ha avuto fino ad oggi.

PANCIROLI 5,5: Minutaggio non molto abbondante per “il Pancio” (lo chiameranno sicuramente così gli amici, no?). C’è ancora molto da scoprire di questo ragazzo, ma non è stato venerdì 7 il giorno giusto per farlo, probabilmente. Rimandato alla prossima, resta la curiosità

BERTOLINI F 6,5: Solita partita pulita del centrale di Scampate, che non lascia passare granché dalle sue parti, anche perché abituato a marcare giocatori di un calibro ben più elevato di quelli che deve gestire stasera (con tutto il rispetto per l’attacco avversario). Prova anche a lanciarsi in attacco in un contropiede mal orchestrato dai compagni che lo manda su tutte le furie per l’occasione sprecata.

BERTOLINI G 5,5: Partita strana del capitano di Scampate. Nel primo tempo non si riusciva a non notare come nessun colpo uscisse pulito dai suoi piedi, dalla sua testa…si cercava una spiegazione… nervosismo? stanchezza? Non sappiamo, né sapremo mai. Nel finale momento di nervosismo col collega Caselli che non fa onore a nessuno dei due contendenti (anche se, si sa, quando gli animi si scaldano è dura tenersi sempre a freno..). Detto questo, credo che il diretto interessato concorderà con me quando dico che non è stata la sua partita più memorabile.

CAMUNCOLI 6,5: Oh raga, vedete voi ma io ho scritto sui miei appunti che “mi piace”. Sul pallone va sempre deciso e anche in contrasto con gli avversari. Non sarà Toni Kroos, ma è “stagno” e alla coppa questo vale più di mille altre cose. In campo quando c’è si sente. Bravo.

KHAMIS 5: Potrò sembrare cattivo, potrà sembrare che mi sia rimasto sul groppone il gol che ci ha segnato su corner non più di qualche giorno fa. In realtà, ri-analizzando i ricordi e gli appunti, realizzo che per ben 3 volte dei contropiedi che potevano essere interessanti per scampate vengono “neutralizzati” da sue scelte sbagliate. Occasioni sprecate che, a conti fatti, non hanno pesato sul risultato finale ma sarebbero potute costare care. Anche lui come il suo capitano ha avuto serate decisamente migliori.

ANIGONI 5,5: Per me resta l’uomo più vivo dell’attacco di Scampate, e infatti prova la conclusione più volte. Vero è anche, però, che le sue conclusioni oggi non fanno tremare più di tanto la difesa della Buca. Se non ti viene l’eurogol come col Cerro, in effetti, poi devi cercare di costruire qualcosa di diverso. Ha grandi potenzialità, giusto evidenziare quando non vengono espresse appieno. Comunque tornerà e sentiremo ancora parlare di lui, ne sono sicuro.

AYOUB TRAD 6: Il ragazzo palla al piede ci sa fare e si vede. A volte un po’ leggerino, a volte un po’ lezioso sulle scelte di passaggio finale. Il tocco sul pallone, però, non mente. Potenzialità significative, vedremo nelle prossime partite se riuscirà a rendere come potrebbe. Stasera comunque non sfigura e fa il suo, in un match non stellare dal punto di vista della qualità.

DAVOLI 8: Ebbene sì, 8. Sapete perché? Perché Billy per tutto il primo tempo va avanti a dire che non deve giocare in mezzo al campo. Perché lo stesso Billy ad inizio secondo tempo, su un tacco pregevole a centrocampo dice “beh va be raga, quando fa queste cose…”. Perché nonostante Billy sia stato il suo primo allenatore, lui mette il rigore con un tiro perfetto e nel secondo tempo alla prima occasione buona la ri-sbatte dentro. 2-1 Scampate, doppietta Davoli, e tutti muti. E mentre il suo capitano si fa i gin tonic al pompelmo di Toano nel post serata, Davo prende e attacca con il turno di notte al forno di famiglia (così si dice, restano comunque aperte tante teorie). Decisivo.

BRAGLIA S 6: migliora nel minutaggio, migliora nel limare gli errori. Sta prendendo un po più confidenza col campo e, seppur sempre nei limiti delle proprie capacità, non fa mai mancare l’apporto alla squadra. Sempre utile alla causa.

CHIANESE 5: L’ha chiesto lui, il voto, eh. Io ero indeciso fra 5 e 5 e mezzo. Ma in effetti, sommando la sua partita, si ricordano due occasioni mancate (una abbastanza grossa, va detto). A parte un pregevole stop, poi poco altro. Non riesce a fare la boa come suo solito e come dovrebbe, e da dietro qualcuno glielo fa anche presente un paio di volte. Di tutte le sue uscite quest’anno, a naso questa è stata quella più “no”. Molto bene al post serata con il pulled pork, dove prende appunti a destra e a manca per replicare nei prossimi giorni.

LA BUCA

SALVINI 6: Me lo trovo al Club nel post serata per chiedere un voto fatto bene e alcune menzioni particolari. Da questi dettagli scopro che sta bene ed è lo stesso Salvo di sempre, e son contento. La sua partita non richiede alcun intervento particolarmente complicato fra i pali, di sicuro non può nulla sui due gol. Sicuro ed efficace sui rinvii e sulle giocate coi piedi (all’ultimo minuto serve sulla testa di Pascarella la palla del potenziale 2-2). Un filo meno su un paio di uscite, ma controllate comunque dalla sua difesa che lo aiuta. Salvo c’è e fa il suo.

RUOZZI 6: Si vede che la pasta c’è, e che se si accende, può creare molta confusione. Purtroppo sbaglia un’occasione golosa al volo per il 2-1, ed in generale sembra meno “pulito” nelle giocate di quello che potrebbe essere. Ma per metà di uno dei suoi polmoni io darei parecchio, va detto. E’ uno dei più pericolosi e vivaci dei suoi.

CASELLI 5: Non me ne voglia il diretto interessato, ma nell’ultimo quarto d’ora di partita succede un po’ di tutto (in negativo). Un intervento non ben identificato in scivolata per cercare di non far arrivare il pallone a Davoli, cosa che poi accade e porta al 2-1 di Scampate. E un po’ troppa fumosità in area giallo-nera in un “colloquio ravvicinato” con il capitano avversario, che porta alla sua espulsione. Non la serata più memorabile alla coppa per l’esperto difensore degli orange. Ma si rifarà, e sicuramente saprà che nelle prossime 2 partite la sua squadra si gioca il tutto per tutto e quindi serve al 100%.

LORENZO 6: Partita di sostanza la sua senza picchi di alto livello, ma comunque quadrata e a supporto delle idee della squadra. Non lascia ricordi memorabili ma nemmeno dubbi sulla sua affidabilità.

DE MOURA 7: Gioca poco, non riesce ad incidere in modo particolare, ma ad un certo punto… bam. La botta che apre il match è la sua. E per smuovere quello 0-0 inchiodato, fidatevi ci voleva qualcosa di valido. Deve migliorare la sua forma atletica, come lui stesso ammette, ma se riuscisse a pescare 1 jolly così a partita, probabilmente a Mr Tirelli andrebbe anche benissimo così.

MOSCATELLI 6,5: Moscatelli ragazzi alla coppa funziona. Scanchera, smanovra, fa qualche bel cross al bacio per i compagni, che non sfruttano. Lotta per la palla. In panchina è silenzioso ma solo perché sta ricaricando le pile, si dice in giro. Mi è piaciuto, fossi in mister Tirelli non me ne priverei.

BOSCHINI D 6: La sua posizione è stata la più controversa e la più analizzata di tutta la Coppa 2024 a livello tattico. Tutta Montecavolo, però, concorda che arretrando il suo raggio d’azione lui abbia molto più il controllo sulla squadra e riesca ad essere, in modo magari diverso dal solito, decisivo. Menzione speciale per la conoscenza a menadito del regolamento FIGC. Al Parroquial però si va di UISP. E lì è un’altra storia…

BOSCHINI G 6: E’ vispo, è attivo, io da anni ormai penso che della Buca sia lui la persona da temere. Se può provare il tiro, lo fa sempre. Se deve prendere la porta, la prende. Questa non è stata la sua serata d’oro, ma si è comunque distinto fra le maglie arancioni. Pregevole uno stop in cui la mette giù col collo alla Ronaldinho in allenamento.

BOSCHINI J 5,5: Io volevo dargli l’MVP Buca, fino al 55’. Aveva fatto comunque molto per la squadra, aveva battuto bene un paio di calci di punizione. Quel rigore sparato alto, però, grida vendetta e rischia di pesare come un macigno per la sua squadra, che proprio in quel momento poteva tornare prepotentemente in corsa nel torneo lasciando alle spalle i rivali giallo-neri. Non è comunque tutto perduto, ha ancora due partite per farci ricredere. Probabilmente le fatiche di un’annata sotto la guida di Denis Ghidoni si sono fatte sentire tutte in una sera… peccato. Comunque i rigori li sbaglia solo chi li tira, sapevatelo.

PASCARELLA 5,5: L’uomo più lucido della storia della Coppa, stasera. Si procura un rigore fondamentale sull’1-1 a 5’ dalla fine e subito cerca qualcuno a cui cedere il pallone. Della serie “io il mio l’ho fatto, e mo’ so caaaa…voli vostri”. Ha detto che non tira nessun rigore se non sul risultato di 3-0 a favore, e comunque come biasimarlo, visto l’esito… per il resto, non ha fatto una partita memorabile e probabilmente all’ultimo secondo poteva fare qualcosina di meglio sul cross di Salvini ed almeno inquadrare la porta (segnare, va detto, era molto molto difficile). Gran prova anche la sua nel post partita, districandosi fra moglie-figlia-pulled pork.

CATTINI 5,5: nel grigiore della partita, il Catto non riesce a distinguersi come tanti di noi spererebbero. Sono sicuro però che se c’è una cosa a cui si devono aggrappare gli orange, il morale del Catto è al primissimo posto. Conosce la maglia della Buca come pochi altri, e sa bene che in mezzo a tante insoddisfazioni, ci vuole davvero poco per far partire qualcosa di grande. Non abbandonare i tuoi ragazzi e loro non abbandoneranno te. Alé alé.

ARBITRO

CASTAGNOLI 7: personalità da vendere alla prima in veste di direttore di gara per il Casta. Chiama due rigori apparentemente sacrosanti (la finezza del regolamento sul primo gol era oggettivamente cosa di nicchia, anche la settimana prima contro il Cerro è stato infatti fischiato un rigore identico senza che nessuno dicesse nulla). Non ha paura di mostrare un Rosso al ben più esperto Caselli nel finale, a seguito di una situazione che stava diventando più che fumosa e ben gestita dal Casta, che ha accompagnato fuori per metà del percorso il centrale degli orange spiegando il suo punto di vista. Nel mezzo, tante buone chiamate fra le quali in panchina viene sottolineata quella su un’uscita del portiere di Scampate che chiede un fallo per carica sul portiere quando lo scontro avviene con due giocatori in maglia giallo-nera, e quindi giusto lasciar correre. Grande direzione. Voto 7

Tripoli – Rodano 1 – 4

Marcatori: 26′, 31′ Insa Faboure (R); 42′ Mattia Boni (R); 53′ Samuel Luongo (T); 60′ Sebastiano Torri (R)
Assist: 1 Mariel Kondakciu (R); 1 Samuele Iori
(R)

CRONACA

Avanti Teo e dopo Teo. Un ingresso trionfale al 23’ del primo tempo sul prato de El Parroquial che cambia le sorti di Tripoli – Rodano, e del bar. Soprattutto. Ma la cronaca di una partita vista e rivista dagli analisti, proiettata live dagli aggiornamenti social della pagina Coppa dei Cantoni (seguitela) e commentata a bordo campo dai paganti, diventa ridondante. Diciamocelo, noiosa. Basti sapere che finisce 4-1 per gli uomini di Tommy Vecchi, che aspetta in panchina per tutta la prima mezz’ora l’arrivo del talismano Teo Benso (non è vero ma piace pensarlo). Le aquile divorano i serpenti al cospetto del monarca assoluto genovese. E le grandi dinastie finiscono. Tripoli – Rodano ricorda questo. Perché le case regnanti di un tempo non ci sono più. Solo qualche sbiadita nostalgia stampata sull’anagrafica della 3 dei guardiani del Modolena: Daniele Cossentino. Per il resto, i terreni di conquista dei vecchi imperi sono presi da nuovi potentati: due gol, belli, bellissimi di un incontenibile Insa Faboure (ragazzo, occhio mercoledì contro Scampate. No, perché DD99 appena arrivato in panchina ha subito rivendicato l’intervento killer di un anno fa); le magie per caso di Mattia Boni o i numeri da circo di Federico Pluchino, detto “Plumcake” (si può scrivere sulla scheda elettorale). Altro che nepotismo. La Coppa dei Cantoni è ricambio, ricircolo. Aria fresca. Green. Anche se il primo match della sesta giornata della Ventesima edizione (la più bella di sempre) è targato Blue. Di fatto, fino alla venuta del cacciacinghiali Teo Benso, è un assedio Tripli. Ma c’è Fontanelli. Che equivale a ordine, controllo e disciplina. Se fosse eletto sindaco, la disputa per una eventuale biblioteca a Montecavolo da Quattro Castella troverebbe una soluzione pressoché immediata. Fonta pensaci. Comunque, ci prova Pluchino Plumcake ma Davide Braglia salva la porta. Poi Insa al 26esimo incrocia e batte un incolpevole Geremia Covi, in porta a causa delle tante assenze di Tripoli ma è pur vero che a Rodano mancano “i due del Carpi”. L’arbitro Ferrari fischia due volte. Qualcuno beve, scoppia l’estate: la gente passeggia in piazzetta Contone, ai balconi ci sono le comari affacciate, il pubblico raggiunge vette di cento persone e l’odore di griglia fa pensare che “sì, bella la coppa… mangiata però, non giocata”, mentre i ragazzini impennano per strada. Tutto romantico, notti magiche raccontante dal The Club che fa già paura al QClub. Ferrari non fa in tempo a far riprendere la partita che Insa ha già segnato. Ancora. Ora in porta per Tripli c’è Davide Nathan Falco Briatore. Che non spicca il volo. “È la mia prima partita, non conosco i nomi”, ammette. Non un grande inizio. Ma si rifarà. Rodano esagera: tiro-cross di Mattia Boni che sta chiedendo ripetizioni di fisica per capire come abbia fatto a finire in porta e infine poker calato da Sebastiano Torri dopo una traversa di chi? Di Insa. In mezzo Tripoli accorcia timidamente le distanze con Samuel Luongo. Uno scontro al vertice, “un assaggio di finale” pronosticano gli avversari. Di certo Tommy Vecchi sta programmando l’agenda di Teo Benso. Rodano sogna: capolista a 8 punti.

PAGELLE

TRIPOLI

Federico “Plumcake” Pluchino: Uomo di qualità con tiri e giocate efficaci, non leziose. Onora il numero che porta sulle spalle. Pesante a Tripoli. Ma è un’oasi nel deserto in questa mesta serata dei suoi. Un po’ come trovare dei biscotti con ancora l’olio di palma. Ma tranquillo perché sugli spalti c’era l’ad della Mulino Bianco: dice che s’è liberato un posto… al bar. 6.5

Samuel Luongo: È suo il gol della bandiera. In panchina spiegano a quelli poco avvezzi alle cose di calcio che “è un difensore centrale da prima categoria”. Qualcosa fa vedere ma una rondine non fa primavera ed è quasi già estate. Sulla fiducia ecco il voto: 6,5. Comunque il migliore dei suoi.

Christian Geraci: Sarebbe un altro nome storico. Da lui ci si aspetta più consistenza, quantomeno per l’esperienza. Per il voto, il numero sulla maglietta va raddoppiato per due. Ma siamo gentili: 4,5

Geremia Covi: Va premiato l’attaccamento al territorio: “Abito a Montecavolo da novembre, finalmente potevo giocare”. Già per il cuore, meriterebbe la sufficienza. Dopodiché va detto che il portiere non è il suo ruolo, ma si impegna e qualche salvataggio rocambolesco mo fa. 6-

Davide Falco: “È il sosia di Schillaci”. Paragoni tosti. Falco è simpatico, disponibile e generoso. Promosso per una birra. Nel secondo tempo dà il cambio a Covi e si piazza in porta. Ok, fine però: la svista sul tiro-cross di Boni è una roba brutta. 5

Massimiliano Mainini: Si impegna, ma non basta. È poco efficace e lascia parecchio spazio agli avversari. Solo un intervento risolutivo: 5.5

Gabriele Delmonte: Evanescente, assente da taccuino. Magari faremo un controllo oculistico: 5-

Lprenzo Torri e Alberto Pederini: Vedere loro compagno qui sopra. Stessa sorte, stesso voto.

Daniele Cossentino: “Da un grande potere derivano grandi responsabilità”. Soprattutto con quel cognome. E tra questi compiti ci sarebbe anche dire al pagellatore chi sono i compagni di squadra mancanti. “Non mi ricordo”. Dai Dani’, futuro capitano. 5

Massimo Giorgini: Il capitano ci prova fino alla fine. Motivo e sprona i suoi. Dietro prova a mettere ordine, ma invano. Giornata nera per tutto Tripoli. 5.5

RODANO

Davide Braglia: Il nome lascia il dubbio che sia nella squadra sbagliata. Di certo però il ruolo è quello giusto: e lo dimostra al 9’ del primo tempo con un intervento miracolo su Pluchino. 6.5

Riccardo Fontanelli: Signori, alzatevi in piedi. Casalingo, sorridente, uomo ambito da tutte le ragazze del bar. Poi anche calciatore coi fiocchi. Lì dietro ti dà quella sicurezza per cui gli affideresti tutti i tuoi risparmi, se solo non li avessi appena spesi in hot dog dalle chicas. È preciso nelle uscite come centellina i grammi di pasta delle diete dei suoi pazienti. Con le parole del suo capitano Vecchi: “Fonta su questo campo è pazzesco”. No Tommy, non è il campo. È l’erba del campo. 7

Samuele Iori: La palla gli rimbalza male un paio di volte. Le uniche in cui la tocca. Dal 10, ci si aspetta di più. Sfortunato. 6-

Sevastiano Torri: Combatte, anche se gioca davanti. Prova più volte a comparire sul tabellino dei marcatori, e alla fine ci riesce dopo una rocambolesca roulette in area. 6,5

Insa Faboure: La sua partita va descritta nell’ottica di essere riuscito a rubare la scena e il titolo di migliore in campo a Fontanelli. Quando parte sulla fascia destra è incontenibile. Ma quest’anno Davoli è in forma. Vedremo. Fa due gol comunque, dribbling e risponde pure alla domande da bordo campo. Gigante. Rodano ha trovato il suo gioiello. 8

Alessandro Melioli e Tommaso Corradini: Poca roba. In una grande serata di festa, loro preferiscono farsi il picnic da soli al parco di Roncolo. Quindi fuori territorio. Quindi male. 5,5

Mattia Boni: Quel gol ancora se lo sogna: tiro-cross che a palombella cade in porta. Manco esulta a momenti. Per il resto, tanto ordine. Sa soffrire, per poi ferire. Paziente. 6,5

Mariel Kondakciu: Fa assist a Insa e gioca a pallone. Corre tanto e fatica. Stacanovista. 6,5

Tommaso Vecchi: Primo tempo visto in panchina. “oh ma Tommy giochi vero?”. Risposta: “Sì tutto il secondo”. Allenatore nel pallone. Oltre che capitano. 6

Luca Di Giorgio: Chissà se la D è alta o bassa, scusaci in caso dovessimo mancare di rispetto alla tua nobiltà. Comunque qualche fallo di troppo, ma anche lui va vicino al gol con un palo. 6

ARBITRO

Luca Ferrari: Partita tesa sulla carta con squadre ai vertici della classifica. La gestisce bene. Poche lamentele, pochi momenti complicati. Tutti soddisfatti sotto la doccia. Calma, tranquillità e precisione. 6.5

Il bar: ottimo rapporto qualità prezzo. Gentili: cinque stelle su TripAdvisor. Ma si deve abbondare con la salsa bbq. A Iaquinta piace.

Organisazion: La Ventesima è la più bella di sempre, vero. Tante novità, belle, fantastiche (poi un giorno racconteremo i post serata sul divano del The Club). Ma caspiterina: che ricambio generazionale, ci si sente vecchi ohibò. Certe specie protette andrebbero tutelate.