Categoria: Pagelle

Cantone – La Buca 3 – 0

Marcatori: 6’, 15’ Romagnani, 50’ Bimbi G.

Assist: Teo Benso x2

COMMENTO

5 giugno 2023, 7:30, mi alzo, apro la finestra e noto una pioggia piuttosto intensa, non molto estiva. Giusto il tempo di prendere conoscenza e alle 9:15 mi ricordo che è giornata di Coppa. Iniziano i messaggi sui vari gruppi del tipo “o rega ma stasera si gioca anche se diluvia?” o “secondo me oggi il campo è da 6” scontato dire che si è giocato, eccome se si è giocato. Arrivo al campo e lo trovo in condizioni ottimali con tanto di righe rifatte per l’occasione; ci sono tutti i presupposti per una grande serata di calcio. Inizia la partita e nei primi minuti le squadre passano per lo più a studiarsi e a studiare il campo con poche occasioni da ambo i lati. Al 6’ su calcio d’angolo Teo benso, probabilmente pensando di essere Cristiano Ronaldo, vola nel cielo grigio che fa da sfondo al “El Parroquial” facendo un’ottima sponda di testa per Romagnani che non può far altro che buttarla in porta, 1-0 Cantone. Brutto colpo per La Buca che comunque nei successivi minuti ci prova con i soliti Boschini e Pascarella, ma nulla da fare e al 15’ sempre Benso e Romagnani regalano il doppio vantaggio al cantone: 2-0. La Buca perde certezze e terreno affidandosi solo a qualche buon intervento difensivo di Caselli. C’è bisogno dell’intervallo per spezzare il gioco di Cantone che ci riprova al 28’ con un tiro di Gambetti che però finisce alto sopra la traversa. Fine primo tempo 2-0 Cantone. Il secondo tempo inizio con lo stesso andamento del primo: è il Cantone a fare gioco e al 35’ Bimbi G. colpisce in pieno il palo con un tiro, sinceramente, non troppo violento. Finalmente La Buca prende un po’ di coraggio affidandosi a qualche giocata di Boschini D. che prova a dare la carica ai suoi. Sulle ali dell’entusiasmo vogliamo sottolineare uno stop di tacco di Salvini (prego per il campo innaffiato) con tanto di dribbling sull’attaccante di Cantone: tanta roba. Siamo al 16’ quando Boschini Giacomo tenta una punizione da posizione invitante che non ha il risultato sperato, ma La Buca ci crede e continua a creare fino al 20’ quando Bimbi G. mette la parola fine sulla partita con un tiro sotto l’incrocio dei pali, leggermente più potente del precedente. La Buca crolla sotto il peso del risultato e al 27’ un intervento mancato di Caselli dà la possibilità a Bezzi A. di calare il poker Cantone (dal risultato finale penso abbiate capito come è finita questa azione). Triplice fischio, Cantone raccoglie 3 punti preziosi, mentre per la Buca il discorso qualificazione si fa molto più duro delle aspettative.

PAGELLE

Cantone

Ferretti: Sicuro di sé, sa cosa fare tra i pali e come farlo, il che non è assolutamente scontato, inoltre quando non è impegnato fa sentire il suo apporto alla squadra con la voce, mettiamoci pure che chiude la partita con un clean sheet e il voto fa presto a gonfiarsi. 7.

Bezzi Andrea: come il vino più invecchia più buono diventa, con un paio di sponde apre il campo alle fasce e per un eccesso di stanchezza alla fine non cala il poker cantone, la prossima volta sarà quella buona. 6,5

Bimbi G: leader di questa squadra, in mezzo al campo ha qualità e lo fa vedere anche se con non troppa convinzione, forse distratto da fattori esterni chi lo sa (ps non mi sto assolutamente riferendo alla presenza della fotografa), comunque sia alla fine prende un palo e segna il gol del 3-0 quindi posso contestarli ben poco. 7+

Teo Benso: La scorsa partita doppietta e 6 in pagella, a questo punto con un doppio assist mi trovo in difficoltà nel dare un giudizio. Per il primo assist vola verso l’infinito e oltre usando il 110% delle energie in pieno spirito coppa ma dopo continua a “correre”, averne di giocatori così. 7,5

Bimbi A: Ha qualità, ma oggi più nervoso del solito, e questo va ad influenzare negativamente la sua prestazione finendo addirittura per spostare la palla con le mani a gioco attivo. Serve più concentrazione se si vuole entrare nell’olimpo dei centrocampisti che ha forgiato “El Parroquial”. 6

Lorenzo Leone: Tutti vorrebbero un Lollo Leone in squadra, sa giocare ovunque e bene, amministra la difesa di Cantone con una sicurezza disarmate per noi in panchina figuriamoci per gli avversari. Bravo. 7/8

Luca Messori: Giovane ma sa il fatto suo, ha compagi di reparto che lo aiuteranno sicuramente a crescere, ma si intravede del buono. Da difensore non si prende rischi è attento e sul pezzo. Se proprio gli si vuole recriminare qualcosa è un po’ timido, ma su questo ci si può lavorare. 6/7

Nicola Filippi: Si vede che il ragazzo ha voglia, non si tira mai indietro dai contrasti, poi non so cosa aggiungere perché le mie competenze calcistiche finiscono ancora prima di iniziare, ma da fuori si sente dire che è bravo quindi ci fidiamo. 7-

 Lorenzo Romagnani: Quando fai doppietta e sei il fratello di Wele non puoi non prendere l’MVP della partita. Piacevolmente stupito dalle qualità di questo ragazzo che gonfia per due volte la rete della Buca che non è cosa da poco. Si trova sempre nel posto giusto al momento giusto chiamatela fortuna, io lo chiamo fato. 8

Edoardo Franchi: alterna belle combinazioni con i compagni, a errori un po’ più grossolani, ma le condizioni non gli erano favorevoli quindi lo salviamo in corner, ma si può fare meglio. 6/7

Gambetti: Durante la partita avrò detto almeno 8 volte a quelli che avevo di fianco: “O lui è forte”. Non ha paura di puntare l’uomo o prendersi rischi e la personalità è sempre apprezzata, forse bisogna essere più concreti quando si arriva sotto porta, ma lui è forte. 7/8

Ficarelli: Nulla di eclatante nella sua prestazione ieri, ma meglio rimanere umili e stupire tutti di botto nelle prossime partite.

Nicolo Bezzi: Partita sufficiente la sua, ma non è abbastanza. Avrà certamente occasione per brillare e quando lo farà saremo pronti ad elogiarlo. 6

Simone Rossi: è lui che completa la difesa perfetta di Cantone in questa serata che di estivo ha ben poco, è ordinato e pulito, ha il senso della posizione meno quello della lettura della partita prendendo un giallo quantomeno evitabile per proteste sul 2-0 (segno però di appartenenza alla maglia). 7+

La Buca

Salvini: Arriva al campo stranamente lungo e mi chiede un caffè per risvegliarsi dalla sonnolenza di un’intera giornata lavorativa, i più meschini penseranno volesse solo comprare il voto facendomi tenerezza, ma non sono così magnanimo. Tuttavia sul campo finalmente innaffiato da forze divine fa vedere alcune delle sue qualità tra cui un magnifico stop di tacco con tanto di dribbling e punizioni dalla trequarti, un portiere moderno insomma. Prende 3 gol ma non per schiaccianti demeriti suoi quindi alla fine il voto se lo è conquistato sul campo. 6,5

Davide Boschini: Anche se stasera nemmeno lui brilla mi sento di nominarlo il migliore della buca per l’atteggiamento, oltre ad alcune belle giocate infatti non usa mai parole fuori posto per i compagni cercando di sostenerli sempre. Ma ora la Buca avrà bisogno anche delle sue giocate per provare a sperare ancora nelle fasi finali. 7

Giacomo Boschini: Ci si aspetta sempre molto da uno come lui, ma stasera non riesce a esprimere il suo miglior calcio, dove però oggi non arriva con il gioco arriva col cuore e con l’atteggiamento, sarà fondamentale ricaricare tutte le energie per le ultime partite. 6+

Giovanni Boschini: Dopo un esordio da sogno oggi sente di più la pressione che si è creata attorno alla sua immagine, sembra riuscirgli tutto con più difficoltà, ma La Buca ha sicuramente trovato in lui un diamante che deve solo essere lavorato. 6,5

Caselli: Se oggi La Buca ha perso solo 3-0 è anche merito suo, con un paio di interventi difensivi rende meno amara questa sconfitta, ma se prendi 3 gol evidentemente qualcosa bisognerà migliorare. 6+

Nicolas Ruozi: Gli esterni di Cantone lo mettono più volte alla prova, quando c’è da difendere se la cava, ma in fase di spinta alcuni nodi vengono al pettine e il campo certamente non lo aiuta. 6

Tirelli: A fine partita al bar gli chiedo un giudizio sulla sua prestazione e mi risponde con un amareggiato: “dammi 5”, sì non è stato il Tirelli che gli spettatori si aspettavano (e che si meritavano), ma autoflagellarsi non è d’aiuto per nessuno. 6 (mi aspetto una birra offerta mercoledì).

Pascarella: Sembrava essere la grande assenza della scorsa partita per La Buca, ma non riesce ad incidere se non con tiri dalla lunga distanza che non possono impensierire il portiere avversario, poco supportato dal centrocampo rimane spesso da solo a combattere contro l’intera difesa di Cantone riuscendo però a tratti a farsi rispettare. 6+

Daiu: Forse il tempo, forse il cuore, ma oggi la sua voglia di giocare non si presenta al campo con lui, bisogna fare meglio per poter onorare lo stemma che si porta sul cuore. 5,5

Righetti: Ecco a lui invece la voglia non manca, corre per più di una mezz’ora avanti e indietro sulla fascia mettendo anche qualche cross interessante, prendete spunto signori perché questo è l’atteggiamento che si vuole vedere in campo. 7-

Cattini: meglio in difesa che quando c’è da spingere e proporsi in avanti, prova a tenere su il morale dei suoi ma una volta in panchina anche lui è costretto ad abbassare la testa alla supremazia cantoniana. 6

Salsi: Poche cose, ma discrete. non rischia nulla ma si sa, chi non risica non rosica; più fiducia nei propri mezzi e rischiamo la giocata alla Bernardeschi. 6

Giuseppe Lorenzo: vorrei allegare la foto del mio foglio mezzo strappato e mezzo bagnato dalla pioggia per far vedere che non ho scritto nulla, nel caso avessi fatto delle buone cose mi assumo la piena responsabilità.

Moscatelli: Mi è piaciuto più di molti altri, non so esattamente il perché o il percome, ma mi è piaciuto, si mette a disposizione della squadra in un momento non facile e questo gli fa onore. 6/7

Rodano – Il Cerro 1 – 3

Marcatori: 9′ Martini Al. (C), 16′ Benassi (R), 21’ Grossi F. (C), 50’ Martini An. (C).

Assist: Castagnoli (C), Grossi M. (C).

COMMENTO

Allo scoccar del trentesimo compleanno il leader del rodano esprime il desiderio di alzarla per la prima volta, gli addetti ai lavori si chiedono come mai nonostante i tanti top player non si riesce ad alzare la coppa dalle grandi orecchie? C’è una e una sola persona che sa rispondere a questa domanda e siede alla destra del sottoscritto il suo nome è leggenda e metà dei voti arrivano sotto sue precise indicazioni.

Ritornando sulla fatidica domanda si mormora di una maledizione degli sciamani, gli stessi che sono anni che perseguitano pep, c’è chi dice sia l’anno buono… per pep.

Sono le 21.15 qui a “El Parroquial”, i giovani guerrieri sono già pronti a darsi battaglia per 60 minuti, arrivo stanco morto dalla partita precedente, un’occhiata veloce a castagnoli per chiarirci sui voti da darci, visto che deve valutare la precedente partita, poi dritto verso la panca del cerro. Con mio grande stupore noto due volti noti ma alla prima apparizione in questa edizione: la fotografa causa priorità discutibili è mancata alle prime 2 serate e il briso causa impegni marittimi inderogabili ha seguito su sky go le prime 4 partite.

Il signor arbitro a fretta di iniziare, faccio partire il cronometro, mi segno data e ora, alzo la testa e vedo Braglia raccogliere la palla in rete, è 0-1 Cerro, Martini Alex colpisce. Un goal simile a quello di Gündoğan, solo per le tempistiche, a 12 secondi dal fischio d’inizio e si fa subito durissima per gli azzurrini del rodano.

Passano 15 minuti e cerro cambia faccia, entrano tutti insieme i ragazzi della cantera e questo crea disordini. C’è chi dice fossero in 11 in campo quando rischiano di subire il pareggio per causa di un fallo in area su Benassi, in prima battuta non fischiato, poi il direttore di gara viene richiamato al var e concede il tiro dagli 11 metri a rodano. Benassi non si fa pregare e porta la partita di nuovo in parità 1-1.

Quando al 21’ su calcio d’angolo vedo Grossi F. insaccare di testa il goal del 1-2 chiedo conferme sapendo che non è il pezzo migliore del repertorio del ragazzo eppure sigla lui il goal che riporta in vantaggio la squadra ospite su assist del fratello minore.

Nel secondo tempo tante occasioni da una parte e dall’altra ma le due solide difese tengono botta fino al 50’, Martini Jr tira dalla distanza, Grossi F. sfiora e chiude l’incontro, a fine partita chiedo se effettivamente l’avesse toccata ma da gran sportivo ammette che il tocco non c’è stato quindi sulla rete del 1-3 resta la firma di Martini Jr.

PAGELLE

Rodano
1.DAVIDE BRAGLIA: Sui tre goal può davvero poco, detto ciò sicuro sui tiri da fuori continui di Grossi e compagni, con un altro portiere poteva finire molto peggio. 6

45.FRANCESCO SCHILLACI: Schillo rincorre ogni pallone, Fari lo segue con attenzione, e questa sfida senza vincenti fa i due ragazzi felici e contenti

Due ragazzi, due sportivi, con due candidi sorrisi, una palla come un lampo attraversa tutto il campo, Schillo corre, scatta e calcia, Fari salta, ferma e para, ma che grinta, ma che classe, son due veri fuoriclasse (son due veri fuoriclasse). 5.5

77.SALVATORE DE STEFANO: Ho paura a fare a sportellate con te, ne ho viste un paio, se vuoi la palla basta dirlo che mi sposto, tanta grinta anche se ogni tanto manca la lucidità nel passaggio dopo aver recuperato palla. 5.5

8.FILIPPO FONTANELLI: Nel derby in famiglia ne esce vincitore, ma solo lì, anche se essendo più maturo ci si aspettava questo esito. Giocatore completo che ha sofferto la gioventù del centrocampo del cerro ma senza mai staccare mentalmente fino all’ultimo secondo. 6-

10.FILIPPO BENASSI: Il migliore della squadra di casa, prova a suonare la carica per la remuntada degli azzurrini con il pareggio su rigore procurato ma senza il giusto apporto non può fare tutto da solo, vedi Vlahovic alla juve. 7-

5.GINO RENATO: Anche per lui clienti scomodi i ragazzi terribili del centrocampo del cerro, tiene a galla rodano per 50 minuti poi la diga crolla, ci saranno altre occasioni per rifarsi. 5.5

6.SEBASTIANO TORRI: L’ho notato più per le incursioni aeree fallite di poco che per la fase difensiva, saranno le luci soffuse, sarà la stanchezza dopo questo weekend lungo, lo scopriremo solo dopo la pubblicità. 6

17.ALLESANDRO MELIOLI: Alle capì fin dal primo momento, l’allenatore sembrava contento. E allora mise il cuore dentro le scarpe e corse più veloce del vento. Prese un pallone che sembrava stregato accanto al piede rimaneva incollato. Entrò nell’area tirò senza guardare ed il portiere lo parò… La leva calcistica della classe ’07. 5.5

3.TOMMASO CORRADINI: Si mormora fosse appesantito dalle tasche piene del malloppo rubato al bar appena prima della partita. Se vuoi possiamo smezzare così concordiamo il voto della prossima pagella. 6

9.SAMUELE IORI: il Gavi italiano, la nove sulle spalle a centrocampo come il suo simile con le furie rosse, dribbling giocate da vera stella, ragazze che mentre si fanno la foto con lui gli lasciano il numero o l’Instagram (contestualizzando all’età del ragazzo). Manca solo un po’ di concretezza sotto porta. 6.5

7.TOMMASO VECCHI: Se il giorno del tuo trentesimo compleanno alle 18.00 sotto la pioggia ti presenti a fare le righe del campo posso anche non guardare la partita che so già il voto da darti. C’è chi dice che sulla fascia sei sprecato e prima o poi il mister del Rodano se ne accorgerà, ma tu umile leader silenzioso compi il tuo lavoro sulla fascia senza batter ciglio. 30

2.FILIPPO VELLANI: Partita senza alti ma neanche bassi. Minaccia il pagellatore ufficiale per una sufficienza in pagella, con questo clima è difficile lavorare, lo farò presente al sindacato, ma per adesso.6

44.STEFANO AUGUSTI: Si sa se possieda anche l’interno piede? Chiedo per un amico, perché io ho visto solo giocate d’esterno alla Quaresma. 5.5

11.INSA FABOURE: Seduto sulla panchina a una fermata dell’autobus di Savannah, Insa ricorda la sua infanzia. Attraverso trent’anni di storia americana vista con gli occhi della semplicità e dell’innocenza, Insa diventa un campione universitario di football, mentre è sempre più innamorato di Jenny che però lo considera un fratello. Incontra Kennedy poco prima dell’assassinio. Si arruola quindi nell’esercito, dove fa amicizia con Bubba, un pescatore di gamberi che gli comunica la sua passione. Dopo un fugace incontro con Jenny che canta a Memphis, Faboure va a combattere al “El Parroquial”. 6.5

Il Cerro
1.MATTEO FERRARI: “lascia, lascia…” e la lascia pure lui, Benassi atterrato e rigore rodano. Ad inizio secondo tempo rischia la parata laser alla Handanovic. Se non fosse per queste indecisioni sarebbe una partita da 7 per le parate fatte ma purtroppo il lavoro del portiere è spietato, gli errori costano e lui lo sa. 6.5

17.MATTIA MAGRI: arriva al campo da vero professionista 2 ore prima e già per questo merita il mio rispetto, difensore solo sulla carta che si alza spesso e arriva anche al tiro, finisce la partita e mi da il cinque. Questi sono i giocatori che voglio pagellare alla coppa. 6.5

11.MARCO BULDRIGHINI: Su di lui il briso si espone “dagli 6.5, non se lo merita ma è un mio amico”, poi vede il goal mangiato davanti alla porta e si corregge “fai 6 dai”. 6

10.FRANCESCO CASTAGNOLI: Dicono non mangi da 1 settimana o che al mare abbia lasciato il piede buono, fatto sta che a fine partita gli si offre un panino ma era già pieno dal sostanzioso numero di goal mangiati. Detto questo dovendo valutare la partita precedente del sottoscritto e comunque avendo macinato una quantità indescrivibile di palloni condito da un assist, si merita un applauso. 7

9.ALEX MARTINI: l’autore del goal più veloce della storia di cerro poi qualche tiro a lato e tanta corsa, “solo per il capo 7+”

7.ANDREA MARTINI: fino al suo goal ha toccato più volte la fascia per i capelli che il pallone, improvvisamente si veglia tira dalla trequarti, un Balotelli dei giorni nostri, “7 al sette”

8.FILIPPO GROSSI: il tiki-taka creato dal cerro è soprattutto merito dei fratelli Grossi, onore a lui per aver detto che il goal del 1-3 non è merito suo e complimenti per lo stacco di testa, prossima volta ti do più fiducia da subito. 7.5

44.MATTIA GROSSI: Un Assist, palle recuperate e tanti ma tanti falli subiti che lo innervosiscono, immarcabile come sempre porta a spasso l’intero centro avversario, alla prestazione di oggi manca solo il goal. 7-

3.DAVIDE ZIZZO: ritorna alla coppa in grande spolvero, la curva si esalta per ogni sua giocata, allo stop al volo e semirovesciata la panchina è già in campo per esultare… purtroppo è solo un’illusione ottica. In quell’occasione si sente dagli spalti “se veniva…”, rimandate a scuola il diretto interessato. Il manuale della partita per ritornare con stile. 6.5

45.ANDREA FARINELLI: Se mai vorrete provare un contrasto con lui siate pronti a ripiegare in difesa tanto si sa già chi uscirà con la palla tra i piedi, cardine della giovane difesa del cerro catechizza i suoi ragazzi come Baresi faceva con il giovane Maldini, vediamo se i ragazzini sono a livello delle aspettative. 6.5

6.SEBASTIANO GOZZI: Se certe tue azioni sulla fascia del primo tempo non sono riuscito a godermele a pieno è colpa di Attolini e Martini che sembravano Mourinho, sempre in piedi su e giù nell’area tecnica e coprivano la visuale, secondo tempo di corsa e grinta manca solo un pizzico di precisione ma il campo non aiuta. 6

77 KRISTIAN COLATO: Sarà lui il nostro Maldini? Forse si forse no solo il tempo ci dirà se il giovane difensore, che disputa una buona gara, sarà il futuro del muro giallo-blu. 6

4.EDOARDO FONTANELLI: “la coppa è come la categoria, devi pensare alla giocata prima che arrivi il pallone”, “siamo giovani, non abbiamo bisogno di scaldarci”. Da queste parole si percepisce personalità e un pizzico di incoscienza. Detto questo sete molto il derby di casa con il fratello nella squadra avversaria quindi non gioca la sua miglior partita ma i derby sono così, chiedilo a tuoi colleghi milanisti… 5.5

2.GIOVANNI FIORI: prima assoluta alla CDC per il terzino di Puianello che arriva dal vivaio delle Polisportiva Terre Matildiche per poi passare verso la maggiore età al calciotto, con i compagni di squadra che lo osservano dalle tribune. Diciamo che se c’è da spazzare non si fa problemi, il cambio gioco con il piatto destro aperto lo prepara da quando aveva 6 anni quindi un giocatore utile alla Darmian, gran acquisto per Cerro dalla lista d’attesa. 6

5.GIOVANNI ATTOLINI: Un po’ Mourinho un po’ Bremer, sempre in piedi quando in panchina e in campo composto che una sola incertezza che rischiava di costare punti al cerro per mancata comunicazione tra lui e Ferrari. 6+

La Buca – Il Cerro 1-2

Marcatori: 28′ Boschini Gio (B), Grossi M. (C) 30′ e 50′.
Assist: Lorenzo.

Incipit

La seconda giornata vede una sfida tra cugini dell’ovest, La Buca – Il Cerro, una sfida gentile e dal sapore onesto.
Il clima è perfetto, gli anziani del Circolo anspi se trovassero aperto parcheggerebbero anche in campo, Walter sforna le pizze, las Chicas del bar confezionano panini e patatine a più non posso (salvo esaurimento scorte..) le Moretti da 33 (bevi responsabilmente) sono nelle mani di tutti i papà in tribuna. Tutto praticamente perfetto.
Dodo annuncia le formazioni dal microfono, Ferrari da Pecorile è pronto per dirigere la gara, le due squadre si presentano con diverse assenze ma pronte a darsi battaglia. Con la formula di quest’anno, perdere non compromette nulla, ma vincere significa mettere in cassaforte punti preziosi.
Completo classico Orange-finiture nere stile Olanda cruyffiana per la Buca. Doveva essere un inedito abbinamento Giallonero per i figli delle querce collinari, rinnegando il blu, ma a me dalla panca sembravano blu… Non ho ben capito. Daltronde lo sapete, le mute sono stabilite dall’unico daltonico presente nell’Organizasion.

Commento

Ore 20:09, si comincia.
Il Cerro parte molto determinato, Buldrighini dopo solo 120 secondi spara in porta senza pensarci troppo.
Sul ribaltamento di fronte è Boschini a rendersi subito pericoloso. Si continuerà così con giocate da una parte e l’altra per quasi tutto il primo tempo. Anzi forse per tutta la gara.
Buldrighini di testa, Salvini deve ringraziare Salsi che salva sulla riga di porta. Siamo al 13′, il cerro pasticcia in difesa, ma Davide Boschini da posizione comoda spara alto.
Il Cerro si fa molto pressante. Grossi F. lascia partire una bordata e Salvini compie il primo di alcuni interventi clamorosi.
Al 26 l’occasione più clamorosa per il gialloneri. Fontanelli si invola sulla fascia, lascia partire un cross alla Calabria, ma Buldrighini non è Giroud, la palla viene malamente spizzata e finisce lato palo.
Il gol per il Cerro sembra nell’aria ma la storia non si fa con le sensazioni, infatti su una palla persa malamente a metà campo, La Buca sospinta dallo stantuffo Lorenzo, cross in mezzo dove Gio Boschini non può far altro che insaccare comodamente. Esordio con Gol. I 14mila boschini presenti in tribuna esultano e sciabolano bollicine.
Quando meno te l’aspetti, ecco la zampata della Buca.
Il Cerro non ci sta, intensifica le azioni e dopo solo due minuti, da una rimessa laterale, palla a centro area, Grossi M. se la aggiusta, se la mette sul destro poi sul sinistro, scarta alcuni giocatori e lascia partire un bolide dal limite dell’area che spiazza l’incolpevole Salvini.
Qui sotto il momento preciso del gol (Grossi a terra, palla dietro al palo di recinzione, si in pratica non si vede na mazza..). Ma se la guardate attentamente riuscirete a sentire esattamente il rumore del cuore arancio-nero che va in frantumi.

Pareggio immediato ma nel minuto di recupero Grossi ripete la stessa azione, questa volta la difesa contiene e Salvini intuisce.
1-1 risultato giusto, si cambia campo con la consapevolezza che chiunque può vincere e le giocate dei singoli saranno determinanti.

Si riparte con La Buca in forcing, Giacomo Boschini con un bel tiro prova a suonare la carica.
Al 36′ l’occasione è importante, punizione al limite dell’area… ma Moscatelli spara un missile terra aria nella ionosfera.
Il Cerro timidamente prova a recuperare le forze. Al ’43 Martini spreca una interessante punizione.
La partita sembra incanalarsi in un tirato pareggio che sta stretto ad entrambe. In tutto questo Salvini compie un’altra parata decisiva. Al ’50, Martini prova ad arrivare su una palla in area buca, viene anticipato da Tirelli, la palla carambola sui piedi di Grossi che in maniera simile al primo gol, non si fa pregare e ribuca la Buca.
Finale all’arrembaggio in Buca, anche senza troppe occasioni nette.
Solo all’ultimo minuto una palla giunge pericolosamente in area, Attolini va per spazzare con grande classe… colpendo palla, calza, perone di Salsi, erba, terra e anche il cuore di tutti gli spettatori presenti. Ferrari è vicino e lascia giocare, qualcuno dice giustamente, qualcuno dirà ingiustamente, come in tutte le buone famiglie.
Ferrari (ma il portiere, non l’arbitro) conclude la gara sotto assedio ma dimostra di essere in grande sicurezza.
Sull’angolo successivo battuto stretto, Martini rischia la frittata ma la palla colpisce il palo e ritorna in area.
C’è il tempo per Farinelli di accasciarsi per crampi, il Dire fa recuperare tutto e l’ultima occasione su una punizione di seconda per la Buca finisce con un nulla di fatto.

Il Cerro strappa tre punti fondamentali, in una partita di molto piacevole, bel calcio, vivace, frizzante, come una serata estiva prima di una festa nazionale.
Non a caso El parroquial al termine della gara è una vera e propria bombonera, brulicante di persone specialmente ragazzi e ragazze.
La Buca dal suo, giovane e sfortunata, avrà sicuramente la possibilità di recuperare.

Pagelle
La Buca
1.DENIS SALVINI. Volevo dargli 8,5, ma, incrociato davanti al bar nel post partita, ci ha tenuto a dirmi di meritare un 8. E allora diamogli fiducia. Il mezzo punto che manca arriverà quando vedremo insaccarsi una delle sue fantomatiche leggendarie punizioni. 8.
11.GIACOMO BOSCHINI. Il Boschini più concreto, corre, tira, pressa, incita, apre gli spogliatoi, sposta le panche, intrattiene gli amici, saluta i parenti, organizza la grigliata del 2 giugno. Il tutto con la sua proverbiale pacatezza. 7/8.
8.ANDREA TIRELLI. L’inizio è di quelli un po’ shock, del tipo “vediamo se mi ricordo ancora di come si fa”. Poi trova il suo spazio in quella zona mistica tra fare legna e ispirare i centrocampisti. Che stia invecchiando lo capiamo quando inizia a lamentarsi perchè le luci non sono ancora accese. Aspetta negli spogliatoi l’arbitro Ferrari per lamentarsi del rigore, ma poi gli offre una birra. 7-
9.DAVIDE BOSCHINI. Apparso meno brillante del solito davanti alla porta. Il confronto chilometrico con il giovane Giovanni è duro, ma probabilmente le ottime prestazioni dei colleghi di reparto sono anche il frutto del suo lavoro. 6/7
44.GIOVANNI BOSCHINI. L’unica cosa che mi è sembrato non saper fare è…sulla parte medica, cosa fare in caso di crampi. Solleva la gamba del malcapitato Farinelli praticando una mossa stile smackdown (non fatelo a casa). Spigliato, nella sua zona del campo ha la licenza di fare quello che vuole e lo fa sempre bene. Non dimentichiamoci che è un esordio: parecchi suoi colleghi lo trascorrono in panca. Lui sembra già avere idee molto chiare. Per questo il suo voto vale ancora di più. 8.5
17.GIUSEPPE LORENZO. Schierato in difesa con licenza di uccidere e lo fa, alla prima occasione serve un pallone a Boschini che può solo insaccare. +1 e avanti con le prossime. 6/7
4.DENIS CATTINI. Solido e solito. Solido perchè come sempre si occupa del lavoro sporco di quello che passa dalle sue parti. Solito perchè passano gli anni.. ma il Catto è sempre qui, con le mutande e gli scarpini abbinati al colore della maglietta. Con la foto su insta a ricordare a tutti che passano gli anni… ma lui c’è. 7
5.NICOLAS RUOZZI. All’esordio anche lui, pulito, ordinato… e anche un pò timido, ci sta, la Coppa un pò spaventa ma allo spettatore medio la concretezza non guasta mai. 6/7
3.HAMILTON DAIU Il più atteso dei ritorni, grande rientro alla Coppa. Utile alla causa, vedremo le prossime partite se saprà essere più incisivo. 6+
10.SALVATORE IATTARELLI. El dies, un pò meno prestante che in altre uscite. Forse l’arcigno centrocampo e difesa del Cerro limitano parecchio il suo gioco. Veterano, saprà trovare le giuste soddisfazioni nelle prossime partite. 6,5
2.ALEX CASELLI. SI accorge al 45′ che Masciulli non sta giocando con lui, ma a lui possiamo perdonarlo. Possiede le chiavi della difesa orange, bravo a limitare i danni su tutti quelli che passano dalle sue parti. Però ridagliela la maglietta adesso a Budrighini. 7
6.MATTEO SALSI. Contiene qualsiasi giocatore passi dalla sua parte, agita e mescola i fratelli Martini con ghiaccio e oliva come vuole lui. Caparbio, stava per procurarsi il rigore della remuntada, paura e timore Salsi non ne ha. Mi ha convinto, lo prendo al Fanta. 7.5
7.FRANCESCO MOSCATELLI. Forse lui non lo sa, ma un Moscatelli con quella maglia una quindicina di anni fa ha reso grande la Buca (vedi marcatori All time). L’occasione della vita l’ha avuta, quella punizione all’inizio del secondo tempo. Indeciso se calciare con 3 dita o la maledetta… mette tutti d’accordo sparandola a livello tetto chiesa. Tranquillo, ci siamo passati tutti. E’ uno di noi. 6.5

Il Cerro
1.MATTEO FERRARI. Qualche ora prima dell’inizio della Coppa, è a bordo vasca della sua piscina con un Mojito. Telefonata del Pres., “abbiamo bisogno di te”, lui arriva, si cambia, para quasi tutto e se ne esce soddisfatto. Grande esordio. 8
17.MATTIA MAGRI. Si può parlare male degli assenti..? No chiedo eh…. Ah no? Non vederlo in campo ma in quella successiva in servizio fa un pò male. Cioè, capiamo le ragioni.. ma fa male.
11.MARCO BULDRIGHINI. Devo dire sfortunato perché ha più occasioni per buttarla dentro, la più ghiotta è quel colpo di testa che sfiora il palo. La prossima vogliamo il gol e dedica. 7+
10.FRANCESCO CASTAGNOLI. Dinamico. Attivo, il centrocampo della Buca non è cosa semplice. Serve la sua guida e il suo carisma a partire dagli spogliatoi se il Cerro vuole sognare. 6/7
9.ALEX MARTINI. Allora…. parliamoci chiaro. E’ tutta la stagione che segna, i tifosi si aspettavano una partenza col botto. Da rivedere, perchè quando uno del suo calibro non finisce sul tabellino, i tifosi ci rimangono un pò male. Grandi poteri, grandi responsabilità. 6.5
7.ANDREA MARTINI. In simbiosi col fratello. La prestanza fisica e l’atteggiamento c’è. Manca la giocata finale. Tra lui, Buldrighini e suo fratello ad ogni calcio d’angolo deve essere gol di testa. 6.5
8.FILIPPO GROSSI. Rapace di centrocampo, meno mobile del fratello ma più solido. Si incastra perfettamente tra le linee, propongo di studiare qualche schema con il fratello alla gemelli Derrick. 6/7
44.MATTIA GROSSI. Imprendibile. Sfugge sempre, corra lotta e tira. Quando va bene viene atterrato. Quando va male… due gol e partita in cassaforte per il Cerro. 9

45.ANDREA FARINELLI. Grande carattere e roccia difensiva. Nel finale i crampi dimostrano che non si è mai risparmiato. 8
6.SEBASTIANO GOZZI. All’esordio come altri suoi avversari. Non gioca probabilmente nel suo ruolo, ma l’esordio alla coppa è come un esame di Maturità. Superato lo scoglio esordio, ora concentrato alle prossime partite. Servirà un pò di tempo per prendere il ritmo ma la strada per la prossima Cantera del Cerro è quella giusta. 7
4.EDOARDO FONTANELLI. Mezzo punto in più perchè i cestitsti prestati al calcio hanno un fascino particolare. Entra portando energia. Non ricorda i fratelli nel gioco ma colpisce la dirigenza del Cerro. Lo definirei con atteggiamento alla cestista serbo. Al mio Fanta dalla prossima titolare. 7,5
5.GIOVANNI ATTOLINI. Ecco qui francamente mi trovo abbastanza in difficoltà… Cioè si da un lato è simpatico. Dall’altro vorrei fargli capire che il Cerro.. è uno stile di vita. Quindi 8 per l’impegno, – 1.5 punto quell’intervento da zappatore che poteva costare carissimo. 6.5 + pacca sulla spalla

“Dire” Ferrari L. Partita semplicissima all’inizio, infatti non si sente fischiare. Nel finale il risultato ingolosisce gli animi, e viene chiamato a decisioni importanti, sempre valutate correttamente. 7+

Tripoli – Scampate 2-3


Marcatori: 1’ Davoli, 11’ Scarati, 40’ Rozzi, 42’ Davoli, 55’ Cossentino
Assist: Ayadi, Spinelli

Incipit

Ore 16.28: “Amore siccome arrivo alle 21.15 e devo pagellare mi faresti trovare, appena arrivo, un panino alla salsiccia?”
Ore 21.15: Arrivo “puntuale” al campo, sudato, con le dite indolenzite dalle martellate, pronto per gustarmi il panino in attesa dell’inizio partita e mi sento dire: ah mi sono scordata… Corro in panchina già amareggiato, abbasso la testa per scrivere le squadre e sento odore di salsedine… guardo avanti, c’è Gio Bertolini e mi dico: lui non può essere, al massimo odora di stalla, mi giro a sinistra e non avevo nessuno, mi giro a destra….

BENVENUTI AL SUD (ora tutto torna)

Ma non è finita qui, arriva Giorgini che mi fa tornare in pianura padana con il suo accento reggiano DOC e mi dice: “f**a le salsicce sono già finite”.

21.19 Ora del decesso del pagellatore

Commento

Benvenuti a “El Parroquial”
É la data per scrivere la storia, é la data per battere i campioni in carica
Dopo un anno pessimo parte con una vittoria di misura e piena di emozioni su Rodano, Tripoli, con i nuovi innesti e qualche mancata iscrizione, rinnova la squadra e ora é pronta a sfidare Scampate.
Scampate si presenta agguerrita come sempre, forti delle loro convinzioni (i gol di rozzi e vabé i ritardi di Franci Bertolini e Pit Braglia)

L’orologio segna le 21.32 e l’arbitro decide che è ora di iniziare.
Neanche il tempo di scrivere l’ora dell’inizio che devo già segnarmi il gol di Davide Davoli, che da centrocampo, con un bel tiro, scavalca Portioli distratto dal numero di giocatori in campo.
Gol più veloce della storia della Coppa dei Cantoni. Sono le 21.32 e 4 secondi, Scampate 1 – Tripoli 0
Settimo minuto e arriva il primo ragionamento tecnico-tattico della partita (ovviamente sempre dalla mia destra): guagliò Mario é tutto fisico, se arriva il vento lo porta via…………… Mario l’aquilone (in conclusione)
Undicesimo minuto, Spinelli batte non una delle sue migliori punizioni dalla 3/4 campo che risulta essere efficace perché il pallone passa e viene controllato da Scarati che riporta il risultato in parità.
A parte qualche tentativo non succede altro nel primo tempo, partita equilibrata e le squadre vanno a bere un thé caldo sul risultato di 1 pari.

22.09 inizia il secondo tempo, si riparte con una scampate aggressiva che più volte si porta vicina al vantaggio con un Rozzi diverso dal primo tempo, più coraggioso. Sono la traversa e i miracoli di Portioli a mantenere il risultato in parità. Dopo 10 minuti dall inizio del secondo tempo si sblocca il risultato a favore di Scampate. Rozzi resiste a un paio di contrasti e in velocità scappa ritrovandosi davanti a Portioli che stavolta non può nulla.
Scampate 2 – Tripoli 1
Dopo solo due minuti arriva una palla apparentemente innocua a Davoli che sa come renderla pericolosa e grazie a una deviazione, sigla la rete del 3-1 con un tiro rasoterra, portiere spiazzato.
Scampate ha l’occasione per chiuderla ma viene sprecata.
Ci pensa allora Mario Cossentino a 5 minuti dalla fine a dare speranze a Tripoli con un tiro di collo da fuori area che infila il portiere sul primo palo. Scampate 3 – Tripoli 2
Minuto 59, seconda occasione per Scampate, seconda occasione per Cattolico, secondo gol mangiato. La partita rimane aperta.
4 minuti di recupero ma non succede nulla di pericoloso e il risultato rimane invariato.
22.42 termina la partita che vede Scampate battere per 3-2 Tripoli.

Pagelle

Scampate
Sebastiano grasselli 5 :non da troppa sicurezza al reparto difensivo che per sua fortuna é attento ed efficace. Subisce due gol, sul primo incolpevole sul secondo un po’ meno. Ciprian Tatarusanu

Samuele Cattolico 5: come Kvaratskhelia contro il Milan, si mangia due gol facili e viene annullato da capitan Calabria.

Gabriele Rozzi 7.5: un po’ in ombra nel primo tempo ben contrastato dalla difesa di Tripoli. Nel secondo invece regala il vantaggio a scampate e qualche giocata agli spettatori.

Luca Vezzosi 6 : buona partita la sua, traffica tanto e ci mette cuore. Pochi errori e abbastanza ordinato.

Pietro Braglia 6.5: dice di non essere in forma… per me si sbaglia. Buona gestione del pallone e ottime chiusure. Il fisico lo aiuta.

Sebastiano Braglia 6: ti devo dire, vi devo dire, ti devo dire, che così brutta a situa alla fine non é. Qualche volta sulle nuvole ma ha fatto la sua figura con qualche bella chiusura.

Denis Camuncoli 5.5: qualche controllo sbagliato, contrasti persi che regalano ripartenze a Tripoli. Sicuramente più bello sulla moto che in campo. Aspettando partite migliori.

Davide Davoli 8: é il secondo anno che mi tocca dare migliore in campo a uno che nella data di nascita mette l’anno 0… a centrocampo fa della legna e prende tante botte, a volte simulando ma il calcio é anche questo. Scampate deve la vittoria alla sua doppietta, abbastanza fortunosa ma il suo ce l’ha messo.

Davide Margini 5.5: un po’ come Camuncoli.
Può fare sicuramente di più… rimandato.

Lorenzo Giovannelli 6: prestazione sufficiente per i due gol presi, tutto sommato però qualche buon intervento lo fa.

Alex Bezzi 5.5: non mi ha convinto, ha perso qualche contrasto, qualche passaggio sbagliato. Può fare sicuramente di più, manca solo un po’ ti cattiveria.

Giovanni Bertolini 6/7: migliore della difesa di Scampate, riesce a proteggere bene dal suo lato e si lascia scappare anche due dribbling. Mario Rui

Matteo Bertolini 6: grazie alla prestanza fisica riesce a proteggere bene il pallone a centrocampo. Ma l’età avanza e la velocità diminuisce. Sicuramente un buon uomo spogliatoio. Zlatan Ibrahimovic 2023

Franci Bertolini 6.5: da sicurezza al reparto difensivo, chiude bene la maggior parte delle volte e fa pochi errori. Un buon difensore.

Marco Bolognesi 7: fa un ottima partita. Crea tante occasioni da gol ma non ha messo in conto il buon portiere di Tripoli e i piedi di Cattolico.

Tripoli

Tommaso Portioli 7: CHE PORTIERE!!! Fa miracoli che purtroppo non bastano. Sul primo gol un po’ distratto, sugli altri poteva farci poco. Non posso dare di più per la sconfitta e per i gol presi sennò spettava a lui il premio di migliore in campo per Tripoli.

Mario Cossentino 6/7: prestazione migliore della prima. Riesce a trovare un gol con il portiere colpevole. Può dare ancora di più.

nontepreoccupàgiagliócestaomariofuori

Daniele Cossentino 6.5: gioca meglio del fratello e per poco non trova la via del gol. Buona partita con belle giocate è un ottimo controllo del pallone.

Tommaso Tedeschi 6+: stavolta non trova il gol ma gioca comunque una buona partita. É veloce e gestisce bene le situazioni.

Giorgini, Gualtieri, Spinelli 7: i pilastri del Tripoli, scuola Salvaranese. Sbagliano poco e niente, giocano tutti una gran partita. Purtroppo Giorgini nel secondo tempo decide di riposarsi e Tripoli prende due gol. Un caso? Io non credo. Sono come il vino.

Sami Ayadi 7: da il massimo per la sua squadra, del resto è il capitano e il numero 10. Regala un assist a Cossentino e gioca una bella partita.

Mattia Scarati 7.5: viene contrastato meglio dalla difesa di Scampate rispetto a quella di Rodano ma trova qualche buona giocata e il gol. Migliore in campo per Tripoli.

Michele Singh 5: seconda prestazione deludente. Timidezza o paura? Non va sui contrasti e sbaglia tanto

Daniele Masciulli: NC

Samuele Ganassi 6: una buona partita con delle belle chiusure ma è difficile fermare in velocità Rozzi.

Alberto Pedrini 6: non gioca male, prova a fare qualcosa ma quando c’è da rientrare in campo non scalpita, anzi da la precedenza ai compagni. Timido

Hassan El Bani 5.5: può fare di più e si intravede quando gioca. Ancora troppi errori però.

Gabriele De Souza: NC

Tripoli – Rodano 6 – 5

Marcatori: 16′ Schillaci (R), 17′ Scarati (T), 26′ Benassi (R), 30′ Benassi (R), 38′ Tedeschi (T), 40′ Scarati (T), 45′ Faboure (R), 47′ Benassi (R), 48′ Ayadi (T), 55′ Gualtieri (T), 61′ Tedeschi (T)

Assist: Benassi (R), Iori (R), 2x Scarati (T), Cossentino M. (T), Ayadi (T)

COMMENTO

Al Parroquial è tempo di Coppa e Tripoli – Rodano rappresenta una delle sfide certamente con più fascino della competizione. Un’assenza importante per i neroverdi, che devono sostituire il numero uno Portioli con De Souza. Dopo un avvio bloccato, è un tiro cross di Benassi a imbeccare Schillaci che timbra la prima rete. Neanche il tempo di gioire e Scarati replica con un comodo appoggio su cross di Mario Cossentino. Al 26′ Benassi inaugura il suo show personale con una bella conclusione da fuori che si insacca nell’angolino alla destra del portiere, incolpevole. Dopo quattro minuti purga ancora con una punizione da distanza siderale che toglie le ragnatele dall’incrocio dei pali. Si va al riposo sul 3 a 1 Rodano.

Dopo otto minuti nella ripresa Tedeschi accorcia le distanze con un bel diagonale e, subito dopo, è Scarati a siglare la sua doppietta personale con un bolide che sfonda la porta. Emozioni finite? Assolutamente no. Faboure si avventa su un rimpallo in area ed è lesto a buttarla dentro. 120 secondi e Benassi firma la terza rete personale con una conclusione potente sotto la traversa. Ayadi e poi una clamorosa combinazione in area tra Scarati e Gualtieri riportano il match in parità. Il tempo è scaduto, un minuto di recupero. Angolo di Scarati, Tedeschi controlla e spara nell’angolino. Triplice fischio, tripudio Tripoli.

PAGELLE

TRIPOLI

De Souza 6 Capitato in porta per l’assenza del numero uno titolare, torna a casa con cinque gol subiti ma anche con qualche intervento che, alla fine, fa la differenza. Efficace. Fabien Barthez.

Cossentino D. 6 Alterna incursioni sulla fascia a dignitosi interventi in fase difensiva. Tutto sommato, fa il suo. Arevalo Rios.

Singh 5,5 Piedino educato, ma è un po’ intimidito dall’esordio alla Coppa. Cerca di limitare i danni nella retroguardia, da rivedere nelle prossime. Vikash Dhorasoo.

Giorgini 5,5 Il tempo passa per tutti, non per lui che prova a comandare un reparto di giovani di belle speranze. Se però si finisce con 5 gol sul groppone qualcosa da migliorare c’è. Domagoj Vida.

Ganassi 6 Meglio in attacco che in difesa, si fa notare con una bella punizione nel secondo tempo che per poco non buca il portiere avversario. Bene sulle palle vaganti, meno bene quando c’è da frenare le cavalcate delle punte azzurre. Taye Taiwo.

Gualtieri 7 Prestazione di tutto rispetto sulla laterale di destra, cuore e polmoni. Vince la sfida con il diretto avversario e non tira mai indietro la gamba, trovando anche un bel gol. Theo Hernandez.

Masciulli 6 Luci e ombre per uno degli uomini più esperti in campo. Se da un parte è generoso sui contrasti, dall’altra accusa il tempo che passa e fatica sulle incursioni avversarie. Mathieu Flamini.

El Bani 5,5 Manca un po’ di scurezza nel controllo e nella gestione dei palloni sporchi, forse a causa del pressing altrui. Evanescente. Yacine Adli.

Pederini 6 Sulla mediana svolge un match di sacrificio ma con pochi punti di riferimento. Deve carburare. Manuel Locatelli.

Cossentino M. 6 Trotterellino sulla fascia, un po’ troppo leggere sui contrasti. Combina l’assist per Scarati ma spara anche alle stelle una punizione dal limite. La personalità non basta. Emanuele Giaccherini.

Spinelli 6,5 Gioca un’ottima partita di cuore, spizzando diversi palloni sulla mediana e lottando senza risparmiarsi. Nel complesso spicca sui compagni di reparto. Casemiro.

Tedeschi 7,5 Galvanizzato dalla promozione in B della Reggiana, prova a strappare un contratto allo staff di Alessandro Nesta. Ben figura sulla fascia, trovando il gol che da morale ai suoi e anche quello decisivo nel finale. Serata da sogno. Thomas Müller.

Ayadi 7 In veste di capitano sente il peso della pressione e impiega qualche minuto ad entrare in partita. Poi si sblocca in mezzo al campo e trascina i suoi alla rimonta con una rete preziosa. Emanuele Filippini.

Scarati 8,5 Ma è lui o il cugino di secondo grado salito in incognito dalla Puglia? Non lo sapremo mai ma il giocatore che domina lungo la trequarti era da un po’ che non lo vedevamo sul Parroquial. Padroneggia e fa il bello e il cattivo tempo. Abbiamo un nuovo bomber in città. Erling Haaland.

RODANO

Braglia 5,5 Pecca di sicurezza su alcuni interventi, almeno un gol era evitabile. Per il resto è a suo agio tra i pali e nelle uscite. Samir Handanovic.

Corradini 5,5 Intimidito dall’esordio, non controlla un pallone ma gioca solo di prima. Keep calm and play football. Sergiño Dest.

De Stefano 5,5 Impiegato principalmente in fase difensiva, rimane un po’ disorientato quando arrivano le folate del Tripoli. Oguchi Onyewu.

Vellani 5,5 Appena uscito da una sessione di squat e panca, evidentemente ha spinto troppo in palestra. Perchè in campo ha i riflessi un po’ annebbiati. Meno ghisa. Juan Jesus.

Schillaci 6,5 Capitano in campo degli azzurri, meglio forse in panchina che sul terreno di gioco? Non crediamo, perchè un gol lo mette in saccoccia, però servono ben altre prestazioni. Leandro Paredes.

Di Giorgio 5,5 Prestazione un po’ incolore, tende a perdersi in mezzo al campo. Per le prossime serve più fiducia. Nicolas Haas.

Torri 6,5 Lottatore, a suon di spallate e contrasti cerca di fare ordine sul cerchio di centrocampo. Tra i migliori dei suoi. Sandro Tonali.

Melioli 5,5 Si muove tanto, è vero. Non si nasconde, è vero. Ma conclude ben poco se guardiamo anche al potenziale. Giulio Maggiore.

Vecchi 6 Un botto forte. Senti partire l’allarme. Una sgommata di un mezzo pesante che se ne va sulla ghiaia. Corri alla finestra ma non vedi la tua macchina perché è dietro il cancello ed è coperta. Cuore in gola, la macchina è nuova. Hai sgobbato delle estati nel kiweto per permettertela, non può essere dai. Ansia forte. Ti lanci fuori dalla porta in cortile. Ci saranno stati testimoni? Impossibile, non c’è un cane nella via. Attimi che durano un’eternità. Apri il cancello. La macchina è lì, intatta. Pace infinita. Grazie capitano per questo ritorno e per le emozioni che ci fai vivere. Miguel Veloso.

Fontanelli 6 Tanto fumo e poco arrosto. Non esprime al meglio le sue qualità e rimane un senso di incompiutezza nella sua partita. Braccino corto. Adrien Rabiot.

Iori 7 Scheggia impazzita che, nonostante la statura, svetta sulla trequarti. Corre in lungo e in largo, porta palla con personalità, è decisivo. Manca un pizzico di lucidità in fase realizzativa. Khvicha Kvaratskhelia.

Faboure 6,5 Velocità straripante, sfreccia sulla fascia preoccupando non poco la retroguardia neroverde. Avesse anche più freschezza sottoporta, non giocherebbe alla Coppa e non segnerebbe solo un gol nella serata. Merita più minuti. Mbaye Niang.

Benassi 8 Trascinatore morale e tecnico del Rodano, si carica i suoi sulle spalle e prova a tenerli in partita fino alla fine. Predica un po’ nel deserto, spesso non supportato adeguatamente. Infila un gol più bello dell’altro e si porta a casa il pallone. Julian Alvarez.

Scampate – Cantone 4 – 2

Marcatori: Rozzi 3 (S), Bolognesi (S), Benso 2 (C)

Incipit

OBDULIO VARELA

Nel 1950 si è giocata la partita più importante della storia del calcio.
Brasile Uruguay.
Finale della Coppa del mondo.
Al Maracanà.
Spettatori paganti 138 mila, spettatori reali 198 mila.

Brasile strafavorito, più forte, spinto dal pubblico, va in vantaggio a metà secondo tempo. Delirio al Maracanà.
Sembra finita. E invece accade l’impensabile. OBDULIO VARELA, capitano dell’Uruguay, prende il pallone dal fondo della rete e compie il gesto che cambiò per sempre la storia del calcio.
Non corse verso il centrocampo per guadagnare più tempo possibile, come normale che fosse..
Fermò il tempo.
Prese il pallone dal fondo della rete e camminò lentamente, molto lentamente, verso il centrocampo guardando uno a uno tutti i giocatori brasiliani, sfidandoli, lanciando un messaggio chiaro, noi siamo qui per vincere, undici contro 198 mila.
Due minuti di camminata verso il centrocampo, qualcuno dice cinque minuti. Interminabili.
Sfidò una nazione intera.
Posò il pallone nel cerchio del centrocampo e il gioco riprese.
L’Uruguay segnò due goal e vinse la coppa del mondo nel silenzio più irreale.
Fú la sconfitta più pesante nella storia del Brasile.

Con questa premessa auguriamo a tutti i giocatori dell’edizione 2023 della coppa di giocare, non con la rassegnazione dei perdenti, ma con il coraggio dei vincenti.
Come fece nel 1950 OBDULIO VARELA davanti a 198 mila tifosi avversari.

COMMENTO

Il mio arrivo al campo è frescolino.
Punto dritto il bar, dopo i convenevoli con colleghi dello staff e amici di paese, mi accoglie una gentile ragazza sulla ventina che mi spiega il menù.
Con decisione punto all’hamburger con insalata accompagnato dalla birra media Moretti (per aver scritto Moretti ho appena incassato 3 Mila euro).
Voto 8.

Mi accomodo nella panchina di cantone e noto ragazzi giovani, freschi,con pochi brufoli in viso, sintomo di un’alimentazione attenta.
Dopo 2 minuti Tirelli, arbitro della partita, fischio l’inizio.
Primi minuti di studio fino a quando non accade il primo momento topic dell’edizione 2023. Martini Alex (voto 9) mi porta l’hamburger e la birra accompagnato da un bel sorriso, non dimenticherò.

Venendo ai futili motivi calcistici che mi impongono di continuare, passiamo al match.
SCAMPATE grande favorito del torneo si presenta con Davoli in porta e Francesco Bertolini ad Albinea. Non bene.
E infatti dopo poco passa in vantaggio Cantone con Benso di rapina.
Pareggia SCAMPATE con Ruozzi che fa’ letteralmente un altro sport nel senso che lui gioca a calcio, gli altri appoggiano un piede dopo l’altro sul campo verde in moto ondulatorio sussultorio provando a colpire con la parte finale del piede un oggetto rotondo chiamato pallone. Con risultati modesti.
Ma Benso riporta avanti cantone con un colpo di testa che beffa Davoli. Poi arriva di nuovo Ruozzi, 2-2

Intervallo.

Il buon Dodo, grande regista dello staff coppa, mi aiuta a compilare i numeri di maglia in corrispondenza dei giocatori con la stessa pazienza con cui si accompagnano i vecchietti sul tram.
Ho apprezzato.

Mi torno a sedere sulla panchina di Cantone e parte il secondo tempo.

Primi 15 minuti mi hanno ricordato perché adoro il tennis.
Dopo Ferretti, portierone di Cantone, compie un miracolo su Ruozzi, altro miracolo di Ferretti fino a quando Ruozzi, sempre lui, toglie le strozzature dal piede e tira un missile terra aria da trenta metri che si stampa sul palo e atterra sul sinistro di Bolognesi che a porta vuota segna il 3 a 2
Cantone dopo poco reclama per un rigore e qualche mischia in area ma alla fine, su contropiede o calcio d’angolo non ricordo ma sono anche le 22:50, Ruozzi fa tripletta per il 4 a 2 per scampate.
Scampate tutti perché scampate è tornata

PAGELLE

CANTONE

Ferretti 8: bel portiere, già il fatto che chiama “mia” in area lo pone al terzo posto dei migliori portieri mai visti alla Coppa. In più para, tanto e bene. Cantone in porta mani sicure.

Bimbi Gabri 7,5: si pone davanti alla difesa un po’ Xavi, un po’ Locatelli, un po’ Panni muletto, dà ordine, qualche pannetto e mestiere.

Bimbi Alle 7: bel giocatore, giovane ma non per questo intimorito dalle luci del parroquial anche perché le luci del parroquial non è che si vedono molto quindi si farebbe fatica ad esserne intimoriti.

Bezzi André 5,5: praticamente ricorda Diego Armando Maradona, tranne che per il sinistro, il colpo di testa, il tocco di palla, lo stop, il cambio di direzione, la visione di gioco, la personalità, la tattica, la tecnica e la visione di gioco.

Franchi Edoardo 6,5: bel giocatorino. Ma lo voglio rivedere perché sti giovani poi prendono brutte strade tipo mettersi a studiare, prendere una laurea, fare dei master all’estero, lavorare, pagare le tasse…brutta storia

De Martino Giuseppe 6: Stefano De Martino muove i primi passi nel settore della danza all’età di dieci anni. Nel 2007 riesce ad aggiudicarsi una borsa di studio a New York, presso il Broadway Dance Center, grazie a cui ha l’opportunità di entrare in contatto con la danza moderna e contemporanea. Dopo aver lavorato nella Oltre Dance Company con la coreografa Macia Del Prete, nel 2009 partecipa come concorrente alla nona edizione del talent show Amici di Maria De Filippi, su Canale 5 venendo eliminato in semifinale e classificandosi primo tra i ballerini. Vince un contratto con il Complexions Contemporary Ballet che gli permette di prendere parte a un tour che lo porta in Nuova Zelanda, Australia e Hawaii.

Dal 2010 è di nuovo ad Amici di Maria De Filippi, questa volta in qualità di ballerino professionista. Nel frattempo lavora come insegnante di danza e coreografo. Nel 2011, nel balletto di Luciano Cannito Cassandra, interpreta il ruolo di Enea accanto a Rossella Brescia. Nel 2015 De Martino diventa supporter e conduttore del daytime di Amici di Maria De Filippi. Nello stesso anno è uno dei protagonisti di Pequeños gigantes, programma condotto da Belén Rodríguez andato in onda all’inizio del 2016 su Canale 5, capitanando la squadra “Gli incredibili”. A partire dal 2016 entra nel cast di Selfie – Le cose cambiano, condotto da Simona Ventura su Canale 5, in cui è uno dei mentori.[2]

Nel 2018 è l’inviato del reality show di Canale 5 L’isola dei famosi, condotto da Alessia Marcuzzi.[3]

Dal 2019 conduce su Rai 2 il programma comico Made in Sud, affiancato da Fatima Trotta, con la partecipazione di Elisabetta Gregoraci e Biagio Izzo.[4] Nel medesimo anno conduce sempre su Rai 2 con Belén Rodríguez la Notte della Taranta, la finale del Festival di Castrocaro 2019 e, in sostituzione di Amadeus, presenta Stasera tutto è possibile, programma che condurrà anche negli anni successivi sempre su Rai 2 . Nel 2021 ritorna ad Amici di Maria De Filippi, con il ruolo di giudice, insieme a Stash e a Emanuele Filiberto, per poi essere confermato insieme ad essi anche per l’edizione successiva

Da dicembre 2021 conduce in seconda serata su Rai 2 il suo varietà intitolato Bar Stella.[5]

Nell’estate 2022 ha condotto in prima serata su Rai 2 insieme ad Andrea Delogu il Tim Summer Hits.[6]

Ficarelli Leonardo 6: simpatico, passa del tempo con me in panchina e mi sembra uno con cui andare a bere una birra il giovedì sera al Gattaglio

Leone Lorenzo 8: semplicemente perfetto, aggiungi che è anche umile. Io lo farei premier.

Romagnani Lorenzo 5,5: ha la più faccia da Filippo che da Lorenzo.

Messori Luca 6: non ho ricordi memorabili del suo match ma è anche vero che proprio non sono stato totalmente centrato sul match quindi mi scuso.

Filippi Nicola 7: lui è forte. Credo non andrà in nazionale, probabilmente neanche in serie A, temo neanche in B, ho paura che non finirà neanche in C, c’è la possibilità che non arrivi neanche in D, ho il dubbio che non finisca nemmeno in eccellenza, adesso che ci penso neanche in prima o seconda categoria.
Però è forte.

Bezzi Nicolò 6: ha diverse occasioni per fare goal, non lo fa.
Però a sua discolpa noi juventini stiamo ancora aspettando un goal da Kean quindi perché dobbiamo fracassare le scatole a Bezzi Nicolò se non fa goal quando non lo fa neanche Kean

Gambetti 7: onestamente mi ero dimenticato il tuo nome quando ho stilato l’elenco dei giocatori, poi me ne sono accorto e ti ho aggiunto ma sono sicuro che la tua personalità e la tua stima sopperiranno questo piccolo dolore.
Detto ciò in campo hai fatto bene, certo non sarai ricordato nei corridoi di Coverciano ma probabilmente dagli spalti stasera qualcuno è andato a casa sognando, un giorno, di giocare a calcio come te.

Rossi Simone 7,5: lo abbiamo trovato.
Dopo tanto cercare.
Dopo tanto soffrire.
Dopo tanto domandarci se sarebbe arrivato.
È arrivato.
Ed è lui.
L’erede di Chicco Bortolozzi.

Benso Teo 8 + 9 – 11 = 6 in campo gioca da otto con la doppietta, fuori dal campo è anche più forte perché simpatico, a fine partita si lascia scappare due bip, più un altro bip, si becca il cartellino ma lo perdoniamo quindi rimane sul 6

SCAMPATE

PAGELLE

Davoli 8: gioca con la maglia dell’Os Open, torneo di tennis di enorme qualità che vi aspetta per competere nel campo più bello del mondo, il centrale di Montecavolo, per sfidare gente di un certo livello come il sottoscritto che vi farà vedere come si chiude il punto con il rovescio lungolinea vincente .

Bertolini Matteo 6: a fine partita suo figlio gli chiede “hai fatto goal papi” e lui risponde “no amore, è già tanto che stavo in piedi”.
Eroe dei nostri giorni

Bezzi Alex 6: il sosia di Bradley Charles Cooper , attore, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense. Dopo una serie di film commerciali, ha raggiunto il successo grazie alla commedia Una notte da leoni e ai suoi due seguiti Una notte da leoni 2 e Una notte da leoni 3.
Si propone per feste di compleanno e addi al nubilato come sosia.
100 euro a sera.

Margini Davide 6: il tuo voto te lo dà Marco Buldrighini

Camuncoli Denis 7: oh a me è piaciuto. Se si fanno le squadre per il calcetto non è tra i primi scelti ma se devo andare in guerra io me lo porterei dietro, è di quelli che fanno gruppo

Rozzi Gabri 10: tre goal, trenta dribbling, corsa, altruismo, personalità, fisico, cazzima, erede dei Patrik Ferri, Davide Prandi, Golinelli Luca, Stefano Rossi, Diego Rosselli, Pino de Luca, è di quella pasta li.
Il migliore

Bertolini Giovanni 6,5: Berto sicurezza. È come la fiat punto.
Sai che non ti lascia a piedi.

Giovanelli Lorenzo 6: altro fedain della coppa, sarà arrivato alla trentacinquesima edizione.
Premio fedeltà

Vezzosi Luca 7: per i 100 anni dalla nascita di Don Lorenzo Milani vi proponiamo l’inizio del suo testo più importante, lettera a una professoressa

“Cara signora,
lei di me non ricorderà nemmeno il nome. Ne ha bocciati tanti.

Io invece ho ripensato spesso a lei, ai suoi colleghi, a quell’istituzione che chiamate scuola, ai ragazzi che «respingete».

Ci respingete nei campi e nelle fabbriche e ci dimenticate.

Due anni fa, in prima magistrale, lei mi intimidiva.

Del resto la timidezza ha accompagnato tutta la mia vita. Da ragazzo non alzavo gli occhi da terra. Strisciavo alle pareti per non esser visto.

Sul principio pensavo che fosse una malattia mia o al massimo della mia famiglia. La mamma è di quelle che si intimidiscono davanti a un modulo di telegramma. Il babbo osserva e ascolta, ma non parla.

Più tardi ho creduto che la timidezza fosse il male dei montanari. I contadini del piano mi parevano sicuri di sè. Gli operai poi non se ne parla.

Ora ho visto che gli operai lasciano ai figli di papà tutti i posti di responsabilità nei partiti e tutti i seggi in parlamento.

Dunque son come noi. E la timidezza dei poveri è un mistero più antico. Non glielo so spiegare io che ci son dentro. Forse non è nè viltà nè eroismo. È solo mancanza di prepotenza.”

Bolognesi marco 6,5: da una settimana in ferie per prepararsi psicologicamente alla finale di Champions tra Inter e quella squadra scarsa di cui non ricordo il nome, scende in campo e trova Leone che lo limita molto. Poi si ricorda che l’Inter vincerà la Champions con goal di Acerbi da centrocampo e con moto di orgoglio la butta dentro.
Festeggia il goal mostrando la maglietta di Lautaro che la alza a Instanbul

Braglia Pietro 6,5: si piazza in difesa e difende. A volte nella vita basta fare quello che si deve fare per essere felici e realizzati.

Cattolico Samuele senza voto. Purtroppo il ragazzo non ha firmato la liberatoria per il permesso ad essere giudicato. Come staff dobbiamo rispettare la sua volontà. Senza però nascondere il nostro rammarico.

Braglia Sebastiano @#€&©®™∆§π√•¥£ tradotto nel metaverso hai fatto il tuo con spirito di gruppo e propensione all’ascolto quindi il futuro è tuo, vai e prendilo.

Scampate – Il Cerro 3 – 1

COMMENTO

Oh shit, ci risiamo.
Scampate vs Il Cerro in finale… pt.3.
Ogni ma-le-det-ti 5 anni: 2012..2017..2022.
“Delmont, sicuro che le debba fare io le pagelle…? Non me la sento…..”

Pronti via, inno Champions, Inno d’Italia, fumogeni gialli e blu… e i primi 5 minuti sembra una festa Tripoli-Pride, perché giallo + blu insieme lo sa anche uno del tripoli insomma…. ma tutto questo per ricordarvi che i kiwi di Tommy a breve saranno prenotabili. Ma comunque, da quello che percepisco nei primi minuti perché non si vede niente, al di là delle offese dei calciatori per via dell’odore (fumogeno misto a fritto pata e pizza marinara)… è che parte forte il Cerro, Martini Jr. dopo pochi secondi spara una cavagnata sulla rete. Ma è quella di protezione.. non quella bianca della porta, per l’occasione nuove sgargianti (grazie team Campo..) E’ un segnale.
Primi 5 minuti marca esclusivamente Cerro, ma alla prima ripartenza, Camuncoli, con l’aria di chi si ritrova un pallone invitante senza apparenti meriti sportivi, lascia partire una balla quadra di fieno da 15 metri. Aquilini c’è e si rifugia in angolo.
Se ne occupa Bolognesi che batte l’angolo senza troppi pensieri come suo solito, la palla rimbalza due volte in area, colpisce tre o quattro buche, compresi tre tentativi di deviazione per insaccarsi cla-mo-ro-sa-men-te sul secondo palo.
Cerro sotto shock. Dalla panchina Touchel-Castagnoli prova ad incoraggiare i suoi.. anche se sono più che altro offese agli altri. Ma si sa, in assenza del Briso in panca (da segnalare agli atti) è uno sporco lavoro che qualcuno deve pur fare.
Davoli un minuto dopo ha l’occasione della vita. Gli arriva una palla dove c’è scritto solamente “buttami dentro basta toccarla” ma come il peggior Gagliardini la stampa con una bordata inutile sulla traversa.
E’ clamorosa l’iniezione di fiducia in Scampate, il Cerro perde metri e al 13’ rischia ancora con una traversa sempre di Maguire Davoli. E’ il periodo decadentista di Cerro, nel senso che per come gioca fa decadere i… ai suoi tifosi, Scampate vuole infierire sull’agonizzante bestia come un qualunque torero nella plaza de toros de puta e non si sa come ma la palla non entra dopo una mischia degna di Corrida in area gialloblu.
Castagnoli dalla panchina come il Trap estrae il Santino di Cervi dalla tasca e il Cerro ritorna quindi a macinare gioco. Bagnoli ci prova con un tiro a lato. Castagnoli è un martello sulla fascia destra. Bagnoli la offre a Grossi che però spara alto. Il Cerro c’è con i suoi pezzi migliori… e l’occasione arriva al 23’. Nagy di ritorno da una missione punitiva stende credo Martini abbastanza inutilmente al limite dell’area. Chi lo batte? Meme di Spiderman. Se ne occupa Martini che sente i gradi della numero 9. Ma come per i blues londinesi c’è una maledizione anche nel Cerro della numero 9, il rigore esce male… malino, centrale bassa e piano… Grassi che non si era buttato in anticipo (..per non farsi male) la agguanta senza difficoltà.
Fa male come un rigore di Baggio a Pasadena, con la differenza che là la partita era finita. Qui c’è ancora tanto tempo.
Il tempo però di far capire a Rozzi che da solo può chiudere una finale. Gol al 28’ quando speravi solo di fermarti per l’intervallo. E replica due minuti successivi con un eurogol da fuori. Sicuramente il più bello del torneo (spiaze aver tolto il premio proprio quest’anno).

Martini non ci sta, discorso motivazionale in panchina, Castagnoli smette di scrivere cose sul taccuino e questo non è un buon segno. Il Cerro ritorna con un buon piglio, ma se vuole sperare deve trovare subito il gol.
Quindi non starò a scrivere nomi e cognomi e motivi del perché nei successivi 20 minuti la palla non è voluta entrare.
La modalità diventa piuttosto rugbistica. Palla in area, mischia ma la palla non entra. Rimpalli, calci, pali, lisci, rimbalzi, niente. La palla dietro a Grassi non vuole proprio finire.
In tutto questo, si compie la strategia tattica geniale di Scampate: difesa fortissima e ripartenze, organizzata a puntino da… da… no ma chi vuoi che l’abbia organizzata? Valente si posiziona in panchina ma muove solo le mani e fischia a caso. E’ l’istinto… viene da pensare. Istinto nella natura dei Contado-boys, che nel momento di difficoltà, rivoltano la partita come un aratro. Dal 3 a 0 nel girone allo 0-3 in finale. Era da dire, il capolavoro di Scampate è quasi al completo. Castagnoli e Martini Jr. comunque ci credono e continuano a macinare giocate ma niente, non entra. A qualche minuto dalla fine arriva il gol della consolazione, credo il più confuso della storia della Coppa perché ancora si sta dibattendo su chi abbia segnato. Viene assegnato a Martini An. per parcondicio e perché ha alzato per primo la mano.
Gol che salva l’onore ma non cambia il risultato.
Piermattei fischia la fine. Piermattei consegna la Coppa. Pier tutti quelli di Scampate… inizia la festa.
E’ la notte di San Giovanni.
Si va a raccogliere di nascosto il grano.
Il cielo di Montecavolo è giallo… giallo come il grano, è giallo come Scampate.
Arriva in parrocchia un Massey Ferguson con Carro rimorchio. Comincia la sfilata per Montecavolo più ignorante mai vista in 19 anni di Coppa dei Cantoni. Non so perché ma più tardi mi sembra anche di vedere dei cavalli in zona parroquial trasportare la coppa…
“…eeeeee Scampate paura non ne ha…” è il leitmotiv che rimpiazza nell’anno di “Pioli is on fire” e che sentirete per i prossimi 12 mesi nei peggiori bar di Monteca.
Sc4mp4te è nella storia della Coppa.
Ci rivediamo nel 2027 con la finale Scampate vs Il Cerro.

PAGELLE

IL CERRO

Aquilini. CI credeva come tanti, rimarrà il ricordo dei suoi miracolosi rigori in semifinale. Buona prestazione, sfortunato sul primo gol, incolpevole sugli altri due. Ci aveva avvisati in sede di iscrizione: “non passa niente”. E’ stato (quasi) di parola: porta a casa infatti anche un meritato titolo di portierone. 7,5
Attolini. Giovane ma inesperto. Silenzioso ma arcigno. Sfrontato ma timido. Più tardi al bar prova perfino a comprare il voto… ma il mio giudizio non cambia. Deve ancora crescere e dimostrare tanto. Se lo farà seriamente, rientrerà nell’Olimpo delle colonne difensive che il Cerro ha sempre cresciuto. 6.5
Martini An. Ottima visione di gioco, piedi buoni, fa tutto molto bene. Segna 5 gol e diventa capocannoniere del torneo, i suoi compagni grazie a lui alzano una meritata Coppa, perfino l’osservatore del Sassuolo dalle tribune lo nota. Poi mi sveglio sudato, sono le 5 e non ho proprio digerito quel panino coi peperoni delle chicas. Dov’ero rimasto…? ah si, fa tutto molto bene. 7
Martini Al. Fino al rigore molto male. Non gli fanno toccare né vedere una palla li davanti, la Gialappa’s direbbe “ectoplasma”. Poi c’è il rigore per riscattarsi, ma… no… questo succede solo nei migliori film americani. Incita i suoi all’intervallo, nel secondo tempo smania, ci prova… ma niente. Non è la sua serata, poco ma sicuro. La chiuderei come la chiudeva il maestro De Gregori… “Marto, non avere paura di tirare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari, che si giudica un giocatore”. Per stasera, 6.
Buldrighini. Anima e core del Cerro, nel suo bene e male. Io sono convinto che col fratello l’avrebbero alzata. Ma il fratello non sa neanche più che c’è la pagina Instagram della Coppa. Premio attaccamento alla maglia è suo, con anche il bacio accademico sui valori e passione. In campo non brilla come in altre serate, dove invece “e io il mio l’ho fatto”, è sempre lo Zlatan ma versione Champions. 6+
Farinelli. Imperiale. Come stile, motivazioni, valori. Perfino come cura di barba e capello. Giocatori di esperienza che vorresti sempre avere al tuo fianco. Quando mostra all’Organizasion la foto di tutte le sue maglie, scende una lacrima. Ce ne fossero. 7,5.
Castagnoli F. Non lo so se è il migliore de Il Cerro, ieri per molte dinamiche sì. Spina costante nella loro trequarti. Accontenta tutti in campo, difensori, centrocampisti e punte. Sarà la colonna vertebrale del nuevo Cerro, quello delle soddisfazioni e della nuova generazione di giovani. Ricordatevelo. 7/8
Grossi. Con i piedi lascia intravedere grandi cose. Ci sono delle cose che però vanno capite, e dunque spiegate ai giovani. El parroquial non è un campo per tutti: una giocata in meno, un passaggio in più. Almeno per una serata, la concretezza a discapito dello stile. 6/7
Catellani. “Al biond” è un gran purosangue nella corsa e intensità. Per caratteristiche non è la sua partita, con una difesa che lascia pochi spazi e tanta legna. Ha faticato e si è battuto come tanti suoi compagni. Purtroppo mancava solo la ciliegina. 6.5
Leone. Eroico. Rumors nel pomeriggio parlano della sua assenza, ma lui non molla. Gioca, Davoli gli pianta i suoi 137mila kg sul piede dolorante, ma lui comunque non molla. Braveheart. Tanto talento quanto charme.. nelle chiacchiere post partita. Leone uomo vero. 8
Bagnoli. In piano. Serve un po’ di umiltà. Quel gol sbagliato in semifinale. Fare la doccia quando ancora gli altri sono in campo… ndo caz dovevi andare? Ce lo ricorderemo per il ritiro premio in accappatoio, e per il gol che non ha fatto. Ma che farà… ma non quest’anno. Sigh.. Sob. 7
Bezzi. Se quando ti iscrivi, come livello tecnico indichi “Vlahovic”… quando potevi benissimo scegliere Singo o Muldur o che ne so Messias, poi non pretendere che il pagellista si faccia delle aspettative… Il cannone del Cerro rimane con il colpo in canna, e io che sognavo già il titolo “un Bezzi fa a pezzi Scampate”. Sarà per la prossima. 6
Magrì. Se io fossi il coach, vorrei sempre un Magrì in squadra. Ordinato, preciso, non si tira mai indietro. Non molto coinvolto ieri, ma riesce anche a sfiorare l’eurogol di tacco. Se dobbiamo trovargli un difetto, si presenta tardi e già con una patina in volto quasi pessimista. Dite che aveva già previsto tutto? 7
Iemmi. Sarà anche bravo, e forse giustificato per l’assenza, ma 1 presenza su 5 è male male male nella filosofia della Coppa dei Cantoni. 4
Castagnoli M. Si presenta in campo con tutore + stampella, mendica assistenza alla fotografa, ma le riceve da Bimbi. E’ il presagio di una serata che sa di disfatta. Senza Briselli in panca è lasciato solo con i suoi schemi e i suoi fantasmi in testa. Sognavamo tutti una Coppa vinta con 6,5 minuti giocati, ma gli dei del calcio avranno in mente qualcosa di ancora più memorabile per lui. 7+++

SCAMPATE

Grassi M. Omonimo del veterinario più apprezzato tra le vacche di Scampate, si integra alla perfezione nelle dinamiche. E’ un po’ il Courtois dei Cantoni, para il rigore e tutto quello che cigola in area. Si porta anche a casa un premio individuale. 8.
Bertolini M. Il suo fisico non è adatto per fare il centrocampista di Scampate, ma lui non lo sa e da tutto quello che ha con discreti risultati. Epico nel finale nell’autoironia di squadra e nel coinvolgimento dei cori. Porta il figlio Nicola negli spogliatoi accendendo così una miccia (quella di Scampate) che non si arresterà di generazione in generazione. Amen. 8+
Bertolini F. Perde ai punti il titolo di miglior difensore, ma comunque la Sara a casa si era stancata di spolverare i vecchi trofei. Che dire… nella vita ci sono gli uomini Vino, che diventano damigiane d’aceto.. e gli uomini Whiskey, che invecchiando migliorano. Lui incarna questa categoria appieno. Forte e impossibile. Persino impassibile. 9
Giorgini. Mettiamolo ministro della Difesa, non passa niente. Sportellate con Martini e chiunque passi dall’area. Se sulla carta d’identità fai 1976 corri un bel rischio ad iscriverti alla Coppa. Ma se esci con la Coppa in mano, significa che quella scommessa l’hai vinta. 9
Rozzi. Ma che bel giocatooooooooooooore. Eeeeeee si, con lui, Scampate ha fatto tombola. Completo, ordinato e concreto. Realizza l’euro gol del torneo ma soprattutto consegna a Scampate la Coppa. Svegliatevi tutte le altre squadre, avete due anni, prima che arrivi anche suo fratello. E saranno guai. 9.5
Bolognesi. Cosa gli vai a dire al capocannoniere? Non nella sua serata migliore della coppa, ma non dimentichiamoci che la risolve in 6 minuti, confermando le sue medie non calcistiche. Che difetti dobbiamo trovargli a sto ragazzo? Nessuno. Scolpiti sulla pietra in via Monte-grappa, c’erano già i volti di Rosselli, Rossi e Ferri. I 3 attaccanti più forti della storia di Scampate. Finora. Da oggi si aggiunge il 4°, Bolognesi. C’è anche il suo volto… nel monte Rushmore dei punteros dei contados. 9+
Bertolini G. Castagnoli dalla panca avrà detto almeno 30 volte ai suoi “..pressalo, dai che sbaglia…”. Ma lui, non ha mai sbagliato. Non era dato tra quelli più in forma, invece è stato abile nel ritagliarsi una finale perfetta, giocata con attenzione e grinta. 7.5
Davoli. Neanche un Alberto Angela ispirato potrebbe essere in grado di descrivere con precisione questo esemplare di giocatore. Che un giorno è a fare un campetto a basket, l’altro giorno impegnato nel torneo di tennis, ma poi… perché no il calcio? Anche il suo ruolo in campo sul parroquial è qualcosa di camaleontico: in porta, fuori, boa, mediano. Non lo so Davo, continua a fare quello che ti pare… che così direi che va bene. 7+
Camuncoli. Ovvero quando a Scampate azzecchi il draft, e non per meriti del presidente. Denis è già lanciato negli dei di via Montegrappa. Ora deve solo continuare così per altri 20 anni. 7.5
Nagy. Poco e non benissimo. Rischia di riaprire la partita con quel fallo da wrestler per il rigore. Nel finale va via, torna ri va… Stai tranquillo, sei a Scampate meeeeen. 6
Cattolico. “Io sono Ironman”. Si è presentato così alla coppa, nel giorno delle iscrizioni. IronMan non lo so, ma solo a me ricorda Insigne? Nelle sembianze e anche nelle movenze. Lo trovi a destra, a sinistra, per terra, infortunato, esultante, al bar a provarci con le bariste… fa un po’ tutto quello che c’è da fare, come nelle migliori tradizioni pastorizie, e il bello è che gli riesce quasi tutto bene. 7
Margini. Partito ai margini (ah a) ma diventato elemento di rotazione. Buona la prima edizione, deve togliere un po’ di timidezza, perché come ci ricorda il profeta Matteo B. lui che se ne intende “cane timido di rado ingrassa”. Forma con Braglia e Camuncoli un trio supergiovane insuperabile, gli Athos, Portos e Aramis di Scampate. 7
Braglia. Ti sembra di rivedere in campo lo zio dei primi tempi, alto magro e mansueto. Non è tra i protagonisti sul campo, ma è sicuramente tra quelli che ci credono di più. Viene avvistato in campo insieme al fido compagno Margini almeno 1,5h prima della partita. Questa è passione. Partire con una coppa…. sei già a metà dell’opera. 7
Giovanelli. Manca ma costretto dalla distanza. Il suo l’ha già spalato nelle precedenti partite…. Ora spalate un po’ anche voi. 6
Valentini. La sua coppa nasce in data 29 aprile. Festa addio al celibato di Pietro e Dodo, già si parla di Coppa. Scampate è in grande presenza e lui viene convinto dalle intenzioni più nobili: “iscriversi per evitare che gente non di Scampate possa finire a Scampate…”. Rimarrà un dubbio irrisolto il suo soprannome, chiamatelo come volete, infortunato per scendere in campo, ma presente, non tradisce le aspettative sul post partita, se è vero che in Parrocchia ad una certa ora si vedono Cavalli, Carri e Trattori. 8

Arbitro Piermattei: avvistato fino ad un secondo dall’inizio con un cane da piazzare, forse per far capire ai giocatori che lui, i cani, li sa gestire. In pigiama inizia una partita per niente facile, ma che lui addomestica come un labrador con un silos di crocchette. 8

Premiazioni a seguire

Miglior prima volta: Eric Bagnoli (Il Cerro)
Miglior promessa: Matteo Grassi (Scampate)
Miglior Giocatore Coppa: Gabriele Rozzi (Scampate)
Miglior Portiere: Gabriel Aquilini (Il Cerro)
Miglior Difensore: Massimo Giorgini (Scampate)
Miglior Centrocampista: Giacomo Boschini (La Buca)
Capocannoniere: Marco Bolognesi (Scampate)
Premio Lergh ai szoven: Camuncoli’s Brother (Scampate)

La Buca – Il Cerro 4 – 2 (5 – 6 d.c.r.)

Marcatori: 6’ pt. Boschini G. (B); 10’ st. Castagnoli (C); 18’ st. Pascarella (B); 20’ st. Boschini D. (B); 23’ st. Pascarella (B); 29’ Grossi (C).
Rigori: Magrì (C); Martini An. (C); Castagnoli (C); Augusti (B); Martini Al. (C).

Disclaimer: la seguente narrazione e le relative pagelle non obbediscono ai criteri di imparzialità e indipendenza giornalistica. Forza Cerro!

COMMENTO

È un martedì sera, solstizio d’estate, gli esami di maturità sono alle porte tanto che per qualcuno sarà la famigerata “notte prima degli esami”. Luigi Di Maio annuncia, nel frattempo, l’addio al Movimento 5 Stelle. Molte storie d’amore finiscono. Ma non tutte. C’è chi non si trova, infatti, davanti a qualche centinaio di pixel ascoltando Floris a DiMartedì o indagando le possibili tracce della prima prova. C’è chi si muove, invece, tra musica vecchio stile-vecchia giostra e odore di salsiccia caramellata alla griglia. Questo è amore. In altre parole: questa è una serata tipo alla Coppa dei Cantoni. Sotto un cielo torbido, ma prodromicamente ingannevole, El Parroquial è celebrato dalle due compagini di Cerro e La Buca oltre che dalla presenza del triatleta Simone Zurlini, arbitro d’eccezione per la successiva semifinale. Cerro si presenta forte di un risultato nella semifinale d’andata all’apparenza rassicurante: 3-1. La Buca però non ci sta. L’armata bianca si ribella fin da subito con il giovane Boschini dopo un intervento quantomeno rivedibile di Aquilini. Fine primo tempo. Inizio secondo tempo e incrocio vincente di Castagnoli. Parità. Qui invece troverete parole a caso perché tanto nessuno legge la cronaca ma tutti skippate direttamente (e giustamente) alle pagelle. Un po’ come quando la prof. finge di ascoltarti durante l’interrogazione. Torniamo a noi… si accomoda in panchina un personaggio slanciato, disinvolto e con le mani affusolate. Vabbè, è il Briso e lì cambia tutto: da torneo di pinnacolo del centro diurno si passa a finale di Istanbul 2005. Il pandemonio: traversa e palo della Buca, segna Pascarella, segna Boschini e risegna Pascarella su combinazione fifa street con Boschini. 4-1, Cerro è risucchiato da Il Buco nero tanto che Cervi e il sottoscritto si guardano e pensano “anche quest’anno vinciamo l’anno prossimo”. Ma è dal nulla che spunta il piede della salvezza marchiato Grossi: piazzato bello e vincente. Saranno supplementari. Zurlini non può arbitrare: è disperato, l’ansia lo divora. 10min con pochi momenti salienti se non una grande azione di Cerro divorata da un incredulo Bagnoli. Intanto a bordo campo qualche tifoso di Cerro chiede le generalità dello stesso Bagnoli, ma non ancora il numero di targa (sereno!). Nulla di fatto. Resta l’estrema ratio dei rigori e qui Aquilini decide di fare il fenomeno. La Quercia prevale sul Bosco. Sipario. Zurlini può arbitrare.

PAGELLE

IL CERRO (alias Gli Eroi di Villa Favorita)

Aquilini: tempi regolamentari da 5 in pagella, forse pensava alla maturità. Arrivano i rigori e probabilmente, visto l’andazzo della serata, anche i compagni avrebbero scommesso per un 4 sul tabellino. Invece decide di fare il fenomeno. Così tocca dargli pure l’MVP. Se noi tifosi (tifosi de che?) possiamo sognare è grazie a lui. #Gattopardo 8
Bezzi: domanda per lo Staff: ma non giocava a Cantone? Non spicca, ma qualcosa lo fa (non si chieda cosa). La miglior giocata resta la cognizione del tempo nei cambi senza cronometro #rimandato 5.5
Buldrighini: non c’era, ma è come se ci fosse stato e non per l’eventuale prestazione impalpabile, bensì per il cuore, l’attaccamento… “la raffinatezza Ventola”. A prova di ciò, probabilmente l’unico che invece di far serata al Just Cavalli seguiva la diretta IG dei rigori #garracharrua N.C
Castagnoli F.: mi sento un po’ come quei padri nei classici film americani che battendo la mano sulla spalla del figlio gli sussurrano “bravo, campione”. Comunque sia, è quello buono della famiglia #almenotuingamba 7.5
Catellani: brutta mossa il bidone inatteso il giorno del match. Speriamo che almeno lui sia andato al Just Cavalli #desaparecido N.C
Farinelli: voci di corridoi raccontano di un Farinos festoso al Pippis. La domanda è se prima o dopo il match? Di certo ha portato bene, ma non benissimo. Lì dietro partono ordinati, poi blackout #strip(pato) 6 +
Bagnoli: sono le 19.23 quando sui telefoni di Cerro compare una notifica “adesso mangio e arrivo”. Beh, probabile che quel clamoroso errore sottoporta sia stato causato dalla cena. Tentativo di emulazione di Pascarella riuscito perfettamente. Sarebbe potuto costare la black list in caso di eliminazione di Cerro, ma fa vedere anche freschezza nell’uno contro uno #piùcinismo 5/6
Grossi: se Bagnoli è il Sole, allora lui è la Luna: si vede poco per quasi tutto il match (forse anche lui pensava alla maturità), ma lo sport, si sa, è strano, diceva qualcuno: quel bel gol allo scadere lo eleva ad eroe patrio #Sbirucheck 6/7
Iemmi: cfr. Catellani, ma senza bidone inatteso #gemelli N.C.
Leone: questa sera più micio che re della Savana. Che poi, intendiamoci, tiene lo stesso banco lì in mezzo tra recuperi e tentativi dalla media distanza. Ci ha abituati bene #metroNOmo 6.5
Magrì: fa il suo lungo tutti i tempi regolamentari, senza eccellere. Ma ci vuole pelo per inaugurare la serie dei rigori, soprattutto se Sbiru non se la sente e davanti hai Salvo Salvini #mambamentality 6 +
Martini Al.: punto di riferimento là davanti, assist e corsa: sinceramente non mi spiego come sia possibile, forse l’ho confuso col fratello. Ma va bene così #DaiPelle 7
Martini An.: in campo ci sai stare, ragazzo, eccome. Alle volte un po’ lezioso, ma tanta sostanza. Sarà che i secondogeniti vengono sempre meglio #Davolilomarchitu 7+
Attolini: prestazione un po’ da montagne russe, fatta cioè di alti e bassi. Ma gli alti son di livello. Mostra chiusure calcolate e chirurigche. Bravo #Doc 6/7
Castagnoli M.: Mattia Delmonte è riuscito a strappargli una pagella anche quest’anno, nonostante la disabilità #bravolui N.C.
Cervi: poi ti diamo il numero di targa di Bagnoli, non preoccuparty.

LA BUCA (alias Nati principesse cresciuti guerrieri)

Salvini:il voto non è figlio della prestazione, comunque buona ma non ci interessa, quanto “dell’avvertimento” fatto al pagellatore a fine partita, Quindi sei fantastico, il migliore portiere che ha mai calpestato El Parroquial… dopo Olmi ovviamente #cileggedallaSardegnaodallaPuglia 7
Augusti: l’unico de La Buca a segnare un rigore. Già questo è motivo di vanto. Ma è anche l’unico momento in cui ci si accorge della sua presenza in campo #maggiorCostanza 6 +
Boschini D.: alla voce “leader” sulla Treccani troverete la sua fototessera. Guida il gruppo con una presenza costante in mezzo al campo e segna pure. Che gli buoi dii’? Magari solo, parafrasando, “anni di fatiche e botte e vinci caso mai la Coppa” #ohmiocapitano 7/8
Boschini G.: a lui il merito di sbloccare subito il match. Sicuramente uno dei migliori de La Buca tra tiri tentati e… ci fermiamo qua perché altro non c’è #Boscoincantato 6/7
Caselli: Guida le linee difensive fino al gol di Grossi quando innalza un così intenso contro salmo al cielo tanto da ricevere una menzione ad honorem nel girone infernale degli eretici epicurei: #IlmusicoCaselli 6
Cattini: “quarantaquattro Cattini in fila per sei col resto di due si unirono compatti in fila per sei col resto di due coi baffi allineati in fila per sei col resto di due le code attorcigliate in fila per sei col resto di due… sei per sette quarantadue più due quarantaquattro. Naturalmente tutti i bambini tutte le code potevan tirare ogni momento e a loro piacere con tutti quanti giocherellareee” #cantiamocisu 5 +
Golinelli: di certo si può dire una partita ben sotto gli standard e le aspettative. Inoltre quel rigore sbagliato, il primo della sua squadra, suona tanto di scoraggiamento generale. D’altronde, quando ti presenti al campo in infradito e in maglietta bianca qua e là bagnata non prometti niente di buono #missmagliettabagnata 5.5
Iattarelli: era il 6 giugno, prima partita, vendita mute: la 10 de La Buca è ancora libera. Iatta mi guarda, allunga la quota e sornione la prende. Però caro mio se pesa quel numero, richiede maggiore personalità. Ma il terzo tempo all’Hobelics ne riscatta la figura. #spiritocoppa 6.5
Lorenzo: sarà il pagellare fuori campo, sarà la partita rocambolesca ma proprio non pervenuto. Alleghiamo foto del taccuino lindo alla voce “Giuseppe Lorenzo” #fotosegnaleticheneabbiamo? 5 (+ sulla fiducia)
Masculli: assente, ma se vuoi comunque la pagella fittizia compila il form qui sotto
Natoli: rigore sbagliato, giocate azzardate tra cross alti e lanci fuori misura. In cerca di integrazione #sommersimanonsalvati 5.5
Pascarella: dopo quel gol che si è letteralmente divorato, gli sarà passata la fame con il relativo dubbio avuto durante il riscaldamento: “piada o sushi?”. Peccato per i due gol fatti (no, non che non dovesse farli), ma perché uno poi si dimentica delle belle cose messe in scena #nomezzemisure 6/7
Bartoli: assente pure lui. Non è che ancora una volta Pavaglione > Coppa, vero? N.C.
Salsi: gli si vuole bene ed è simpatico, oltre che un bravo ragazzo. Peccato che non siamo né la mamma né la fidanzata: lo si vede solo ad inizio e a fine partita, per il resto non incide #ticercosullemappediGoogle 5 (+ la simpatia)
Tirelli: qualità Signori, qualità. Se è vero che due galli non possono stare nello stesso pollaio, ecco che la trasformazione in Tigre del Bengala del 24 del La Buca spiega il ridimensionamento di Leone dall’altra parte #graffiacomeunatigrevolacomeunafarfalla 7+

Scampate – Rodano 5 – 3

Marcatori: 2x Bolognesi, Davoli, Bertolini F., Cattolico, Benassi, Miglioli, Scarati

COMMENTO

Chiudete gli occhi. Chiudeteli davvero. Dai, per 10 secondi. Intanto sia che siete a casa o al lavoro o con gli amici nessuno se ne accorgerà. Avete chiuso gli occhi? Bene. Ora, con gli occhi chiusi, pensate a perché vi piace il calcio. Perché vi piace il calcio? Ci avete mai pensato? Contate fino a dieci. Aprite gli occhi e rispondetevi. Ecco, proprio cosi. Il calcio è quella cosa li, bella bellissima, perché ognuno ha la sua, personale, unica preferenza. Il calcio è tuo, solo tuo ma nello stesso tempo è di tutti e lo puoi condividere. Incredibilmente efficace. Geniale.
A me del calcio piace la panchina. Perché lì c’è tutto. C’è chi si siede, chi si alza, chi arriva, chi non arriva mai e chi non si alza mai. E’ la metafora della vita.

Per i fighetti del pallone Rodano ha giocato e Scampate ha segnato. Fine dell’iperbole della serata.

PAGELLE

RODANO

Braglia n.p.e.v.p.m.p: se ti chiami Braglia e giochi contro Scampate Non Puoi Essere Valutato Per Motivi Politici

Alberoni 6,5: lui è un combattente e nel dubbio due urli li caccia sempre. Non avrà la figurina nell’album panini ma sicuro una sedia nel tavolo della coppa 2034 al Piedigrotta 2 è sua

Benassi 22 il suo voto a cui per onestà intellettuale dobbiamo togliere 15 ovvero i tiri che ha fatto verso la porta totale mi dicono dalla regia faccia 7. Quindi Benassi 7
De Stefano 5,5: la sigaretta fumata a metà secondo tempo a bordo campo ha ricordato le partite tra la nazionale cantanti contro la nazionale dei notai di Busto Arsizio. La coppa è meglio.
Iori 7: Inizia questa leggenda, in un tempo che non c’è più
Un’avventura stupenda, proprio alla corte del grande re Artù
Tra incantesimi e misteri, mille insidie e nobiltà
Tra castelli e cavalieri, arriva un giorno il principe Valiant
Prince Valiant, Prince Valiant
Prince Valiant, Prince Valiant
Prince Valiant è coraggioso e si batte per sua Maestà
In gamba e generoso, agisce sempre con tanta umiltà
Condottiero valoroso, senza fronzoli e però
Nel suo cuore sa che esiste il regno di Camelot
Guarda avanti Prince Valiant
Nel tuo destino un regno c’è
Non fermarti Prince Valiant
Mago Merlino è lì con te
La tua forza indomita è profonda
Cavaliere della tavola rotonda
Corri, corri Prince Valiant
Lungo il cammino la tua strada sai qual è
Continua questa leggenda che ci parla di libertà
La storia è sempre stupenda, piena di azione e di vitalità
È la vita di Prince Valiant, che con grande volontà
Sempre onora gli ideali del regno di Camelot
Guarda avanti Prince Valiant
Nel tuo destino un regno c’è
Non fermarti Prince Valiant
Mago Merlino è lì con te
La tua forza indomita è profonda
Cavaliere della tavola rotonda
Corri, corri Prince Valiant
Lungo il cammino la tua strada sai qual è
Prince Valiant, Prince Valiant
Prince Valiant, Prince Valiant
La tua forza indomita è profonda
Cavaliere della tavola rotonda
Corri, corri Prince Valiant
Lungo il cammino la tua strada sai qual è
Corri, corri Prince Valiant
Lungo il cammino la tua strada sai qual è

Melioli 6,5: lo ringrazio, mi ha fatto compagnia in panchina durante la partita, bravo ragazzo, umile e distaccato verso la mia biro a cui non ha rivolto alcuna lusinga nel tentativo di strappare un voto migliore. Ragazzi così fanno bene all’Italia. Il Pil (prodotto interno lordo) con ragazzi così non sarà più un problema ma un’opportunità.

Scarati 7,5: sicurezza targato Coppa. Segna con un gran sinistro da fuori area e non esulto per rispetto verso la sconfitta che è venuta a fare compagnia alla sua squadra ma non è riuscita a scalfire il suo orgoglio.
Schieppati 6: come canta Gianni Morandi “uno su mille c’è la fa ma quanto è dura la salita”. Ricorda il quadro di Giorgio Morandi “cortile di via fondazza”. Va bhe, non di solo Morandi vive l’uomo. Questa è per pochi.
Spitaleri 10: minuto 23 del secondo tempo, cross, lo Spita prova a metterla giù, la palla rimbalza sul piede dello Spita e rotola a bordo campo. Lo Spita alza gli occhi verso l’orsa maggiore ed esclama con tono di voce mesto ma nobile “si vede che gioco a basket”. Poche volte nella mia vita ho trovato cosi tanta bellezza in pochi attimi. MIGLIORE IN CAMPO

Spizhavka 7,5: with the ball and chain champion

Renato premio alla carriera: se ti chiami Gino Renato non posso costringerti a un voto, un semplice numero, il mondo è tuo, prendilo e dominalo
Vezzosi 6: enigma
Durante un’indagine, un agente segreto si nasconde dietro un muretto ed osserva l’ingresso del covo di una banda di malviventi. Resta lì diverse ore nel tentativo di capire come poter entrare: poi intuisce che c’è una regola che riguarda la parola d’ordine che ciascun bandito pronuncia prima di entrare.
Ne arriva uno, bussa tre volte al portone e dall’interno gli viene detto: “8”. Il malvivente risponde: “4”. Arriva il secondo, bussa cinque volte e dall’interno gli viene detto: “12”, il bandito risponde “6”. Arriva un terzo bussa sei volte, gli viene detto “10” e lui risponde “5”.
Visto che tutti i malviventi entrano nel rifugio, il poliziotto crede di aver capito come poter entrare: si traveste, bussa due volte, da dentro gli viene detto “16”, lui risponde “8” quindi aprono e gli sparano. Perchè?
Se indovini la soluzione puoi giocare la Coppa il prossimo anno.

SCAMPATE

Grassi 7: la parata sul tiro di Benassi deviata sul palo è talmente bella che dalla tribuna ho sentito un tifoso urlare “Buffon a confronto sembra Donnarumma”
Bertolini F vitadabomber: giocare a calcio la sera del tuo compleanno è da vero maschio alfa. Insegnaci la via maestro.
Bertolini G 7: voce del verso Fare la cosa giusta. Sempre messo bene, sempre puntuale. Peccato solo per le bestemmie che si sentivano dal cielo per il fatto che indossasse la numero 10; abbiamo riconosciuto la voce Maradona.
Braglia 6: Seba assolve al compito senza sudare sotto la guida dei sommi di Scampate. Lo si è visto caricare la borsa di Bollo sulla macchina di Bollo e versare la birra sul bicchiere di Bertolini ma d’altra parte a Scampate o fai la gavetta o giochi con la Fola
Cattolico 7: peccato per la pettinata alla Mirko di Kiss Me Licia perché il goal era da libidine
Camuncoli 7: il primo giorno d’estate, poesia di Antonio Barolini
Il camioncino dei gelati
(la campanella allegra)
passa tra gli alberati
viali residenziali.
I bambini,
che giocano nel prato a perdifiato,
smettono e gli vanno incontro:
i nichelini in mano.
I cani, risvegliati,
abbaiano per chiasso
e gli uccelli cinguettano tra rami.
Si dondolano, frullano
in alto e in basso.
Una cicala urla
nell’ora meridiana:
è la prima di un’estate
di tenere piogge,
che pareva una burla.
È scoppiata e si sente
l’avvenuto momento
da come il cielo vibra
sull’erba radente.
Ogni cosa, nella luce,
ha la trasparenza dell’aria.
C’è un paese al mondo,
dove non sia questa festa?

Giorgini …: ci penso poi ti rispondo
Giovanelli 8: eh va lui non sbaglia una partita. La sua trasformazione in Braveheart di Mel Gibson oramai è compiuta.
Margini..: scusa ma devo ancora dare il voto a Giorgini
Giorgini…: niente, non mi viene
Davoli 9: prestazione sontuosa del Davo tra goal, assist, rabone che praticamente io mi chiedo se dentro alla maglietta c’era davvero Davo o gli Avatar hanno cominciato a conquistarci quindi sarà l’estinzione del genere umano. Compreso Davo
Bolognesi 8: doppietta di rapina del Bollo che per fortuna è venuto via da Scandiano prima che Scandiano venisse via da lui.
Giorgini…mi spiace ma non ci riesco
Margini…eh oramai hai perso il treno

BRISELLI 10allacarriera: nella vita ci sono delle certezze: la Champions la vince il Real, se metti lo zucchero nel caffè hai paura del futuro e Briselli che stronca la carriera calcistica a tutti i giocatori della coppa a suon di “ vedi che lè mia bon”.

Il Cerro – La Buca 3 – 1

COMMENTO

Seconda semifinale di andata al Parroquial, caldo afoso anche alle dieci di sera, panino alla salsiccia e Moretti a 1.6€…mi sento a casa!!
Le reti sono nuove, il campo no…uno dei due sarà protagonista nel bene e nel male.
Il Cerro si presenta con tre assenze, La Buca due più Tirelli che fa solo sostegno morale in panca non entrando mai.
La partita parte in equilibrio con qualche accenno di gioco da entrambe le parti senza grandi fiammate fino al 10’ minuto, quando Bagnoli si inventa un lancio al bacio che Castagnoli insacca al volo, 1-0 per i blues.
Le squadre continuano a battagliare a colpi di testa di Buldrighini da una parte e tentativi di rovesciate di Pasca dall’altra fino al 25-esimo dove Arthur, pardon, Natoli trova una punizione di rara bellezza che ahimè si stampa sulla traversa a portiere spiazzato.
Fine primo tempo 1-0 Cerro, discorsi motivazionali da entrambe le parti e si torna a battagliare in campo.
Al 10’ Catellani decide di fare tutto da solo e dopo uno slalom con partenza da centrocampo insacca con tocco morbido, tipo Theo Hernandez contro l’Atalanta ma con più umiltà.
Verso metà secondo tempo la Buca accorcia le distanze con Jack Bosco su azione confusa con mischia in area in cui Natoli dichiara di aver fornito l’assist… non sapremo mai la verità.
Catellani scatenato tira da fuori colpendo il palo, poi rimbalzo sfortunato su Casta che manda fuori, risponde all’azione offensiva la Buca, prima con Golinelli respinto da paratona di Aquilini e poi con Attolini che tenta l’euro-autogoal, traversa e spazza via Buddo.
Ma al secondo minuto di recupero, succede l’inverosimile: dopo uno contrasto su palla tra Leone e un difensore della Buca una palla innocua, ma con molta rotazione, si avvicina alla porta di Salvini. Ma c’è un però: non esistono palle innocue al Parroquial…Infatti, una fatale deviazione post rimbalzo sul terreno, beffa Salvini e lascia a bocca aperta i presenti; la gente inizia a dire “ha segnato il campo” e non ha tutti i torti ma siccome Castagnoli, Catellani e Campo nel tabellino suonerebbe male, la direzione lo assegna a Leone in quanto ha effettuato l’ultimo tocco magico.
Anche questa, nel bene e nel male, è la magia della Coppa.

PAGELLE

CERRO

AQUILINI: un goal preso, due buone parate e tanti lanci precisi alle proprie punte. Davvero dei piedi educati. Dà sicurezza al reparto difensivo, EDERSON 7
BULDRIGHINI: su 20 palle colpite di testa durante il match 19 sono sue. Menù del giorno la ‘spizzata’ di testa per il compagno di reparto. Fraseggia con i compagni ma non trova la via del goal, stasera ci pensano i centrocampisti. PAVOLOSO 6.5
CASTAGNOLI: goal per sbloccare la partita con colpo da chi il calcio non lo guarda e basta come me, poi una partita di sostanza e un po’ di sfortuna sul tap-in dopo il palo di Catellani, PREZIOSO 7+
FARINELLI: difensore old school che non supera la metà campo e non si monta la testa. Fa il suo e lo fa bene, sacrifica le parti intime per contrastare una rovesciata di Pascarella…scelse la gloria. SIG. GIANCARLO 6.5
CATELLANI: veramente attivissimo su tutto il campo, si inventa un goal di rara bellezza e colpisce un palo da fuori, tecnica a polmoni. THEO HERNANDEZ 8
BAGNOLI: bei spunti, belle giocate, qualità…si vede che mastica calcio e non è qui per caso. Assist perfetto per sbloccare la partita. ZANIOLO 7.5
GROSSI: quando la presenza fa già molto scalpore, la partita passa poi in secondo piano. Prima partita semifinale di andata, bene così. Per il resto si ricordano qualche sgroppata sulla fascia accompagnato da cross in mezzo più o meno precisi. ALEX SANDRO 6
LEONE: ‘ehi siri, cercami giocatore da coppa cantoni’ ok, i risultati sono: Lorenzo Leone. Difende, attacca, motiva, gestisce, batte calcio d’angolo negli alberi, segna goal rocamboleschi. THE WALL 7.5
MAGRI’: dopo una riunione tecnico-sanitaria sul mal di pancia con l’esperto Buldrighini decide che la può giocare, un po’ di sofferenza e tanto cuore. Nessun acuto nessun errore. TONALI 6
MARTINI ALEX: il Crouch de noialtri le prova tutte per segnare tirando per tutta la partita, chiaramente tirando nello specchio si avrebbero più possibilità. Traffica ma non porta a casa nulla di concreto se non il risultato della squadra. DE JONG (LUUK) 6
MARTINI ANDREA: fisicamente potrebbe stare in serie a, leve lunghe che gli permettono buoni spunti anche palla al piede ma finalizza poco oggi. Ci vorrebbe un po’ di concretezza in più. POGBOOM (versione United) 6.5
ATTOLINI: tenta un autogoal molto bello che, detto tra noi, ci può stare. Se devi fare autogoal almeno fallo bello così la gente se lo ricorda. A questo punto quindi peccato per la traversa, per il resto è ok. MATRIX (vs empoli) 6

LA BUCA

SALVINI: incolpevole sui primi due goal e vittima del sistema campo-calcio nel terzo, forse analizzando la rotazione della palla avrebbe potuto prevedere qualcosa ma stiamo parlando di raffinatezze. I rinvii in fallo laterale fanno male al calcio e ai raccattapalle. L’olio sui gomiti a fine primo tempo è stato traumatico, sono in ripresa. MANNINGER 6
BOSCHINI DAVIDE: ricopre 2-3 ruoli a serata, tutto campista. Corre e corre poi fa contrasti e infine lo trovi dall’altra parte del campo in volata a saltare qualche avversario. Peccato per qualche passaggio di troppo al posto di qualche tiro. Sicurezza. BARELLA 7+
BOSCHINI GIACOMO: molto attivo su e giù dalla fascia, approfitta di una situazione confusionale per mandare la palla in rete e avere qualche speranza in più in vista del ritorno. DARMIAN 7
CASELLI: roccioso ed efficacie, non finissimo nelle movenze ma appunto non è un 10 ma un 2 pure al contrario quindi poca raffinatezza e tante spazzate. Poche colpe sui goal. GODIN 6+
CATTINI: spazzata e contrasto, spazzata e calcione. Il calcio è semplice se non vuoi fare il Roberto Carlos, lui lo sa e fa il suo. DEFENDER 6
GOLINELLI: giocatore raffinato per la cdc, oggi anche un po’ sfortunato su qualche tentativo per accorciare le distanze. Gli avversari nel post-partita fanno notare come sia diventato uomo fair play e meno bla bla bla…cosa impensabile fino a qualche tempo fa! Maturo e apprezzato, ARNAUTOVIC 7
IATTARELLI: meno pimpante del solito il dieci della buca: pochi tiri e giocate stasera, infatti il risultato parla chiaro…si aspetta il guizzo al ritorno del giocatore che di solito alla coppa rende tantissimo. BRAHIM DIAZ, 5.5
LORENZO: non splende il ragazzo in mezzo al campo, aspettando qualche spunto degno di Gagliardini, COMPASSATO 5.5
MASCIULLI: fisico da quasi culturista però si infortuna e non splende, lo sanno tutti che in palestra di fare gambe nessuno ha voglia. ADAMA TRAORE’ 5.5
NATOLI: una punizione di rara bellezza che si stampa sulla traversa, per il resto cerca di giocare calcio alla coppa. Coraggioso. Nella mischia che porta al goal è lui che la tocca per Boschini G. METRONOMO 6/7
PASCARELLA: a differenza di Golo tanto bla bla bla e poco fair-play, un mix di Pepe e Medel quando c’è da fare del casino e un po’ di Quagliarella quando c’è da fare rovesciate. Sporcale un po’ quelle scarpe, che i difensori vedono il fascio luminoso e non li freghi mai. Nel post gara però un signore da compagnia, PAGLIAMAN 6
BARTOLI: freschezza e qualità per la squadra senza incidere, la coppa è concretezza e stasera alla buca manca anche questo. LOCATELLI 6
TIRELLI: il weekend di scontri sportivi con Buddo inizia con una panchina per tutta la partita e una sconfitta, domani è un altro giorno…avrà fatto la scelta giusta? BOX BOX SV