Marcatori: 1′ Torri (R), 14′ Castagnoli (C), 19’ Grossi F. (C), 30’ Di Giorgio (R), 32’ Martini Alex (C), 62’ Fontanelli (Aut) (R).
Assist: Vecchi (R), Martini Alex (C), Alex Farinelli (C).

CRONACA

35 è esattamente il numero di incontri ufficiali tra Cerro e Rodano sono 17 le vittorie dei gialloblu contro le 10 dei biancocelesti, E allora cosa cambia oggi? E’ solamente un altro numero? È solamente un altro incontro, una partita come le altre? Con il concetto di relatività di Einstein possiamo definire ogni partita come un punto nello spazio tempo della loro rivalità dove ogni dinamica influenza la percezione di chi vince e di chi perde. Anche se potrebbe sembrare solamente il 36’ incontro ogni momento contribuisce a plasmare un unico significato a questo derby…

Benvenuti allo stadio “El Parroquial” di Montecavolo questa è Cerro-Rodano, buona sera da Giacomo Boschini e… basta.

Dirige dalla sezione di Montecavolo Antonio Vezzosi, fischio d’inizio e neanche il tempo di rimettere il fischietto a posto che su azione rocambolesca di cui l’unica cosa che ricordo è l’assist di Tommi Vecchi e il goal di Torri 0-1 Rodano, la curva nord è un manicomio e mancano ancora 59 minuti.

Nel seguente quarto d’ora Rodano potrebbe portarsi sul 0-2 almeno un paio di volte ma il 7 di Rodano trova modi spettacolari per non segnare.

Il Cerro non si fa pregare e pareggia i conti con Castagnoli che “l’appoggia piano” sotto il sette al minuto 14, sospiro di sollievo per la panca gialloblu e mister Martini 1-1 Cerro.

Da qui in poi sale in cattedra il direttore di gara che con una guida rigida decide per un rigore a favore di Cerro che completa l’opera con Grossi F. realizzando 2-1 Cerro al 19’.

Dopo parecchie polemiche la partita continua a centrocampo, sto per mettere via gli appunti per la fine del primo tempo e invece sento un solo fischio, è rigore per i biancocelesti, si presenta agli 11 metri Di Giorgio per pareggiarla, è 2-2 Rodano al termine dei primi 30 minuti.

Tempo di mangiarsi un panino ed è subito secondo tempo, primo minuto: tacco volante di Alex Farinelli per un Alex Martini che pesca il jolly e da 40 metri al volo insacca alle spalle del portiere, 3-2 Cerro è di nuovo sopra, questa volta sfruttando a proprio vantaggio il kick off glitch classico delle partite di Coppa.

Ora parte l’assolo di Rodano che con una decina di tiri, più o meno precisi, mette pressione ad un’invalicabile Fioravanti che in bello stile sventa ogni pericolo per i 30 minuti regolamentari. Un Rodano molto sbilanciato si fa sorprendere in contropiede e Martini d’esperienza si procura un rigore a recupero già iniziato, Cerro e Grossi potrebbero chiuderla ma non hanno fatto i conti con il pararigori biancoceleste che nega la gioia della doppietta al 7 gialloblu.

Siamo nel recupero del recupero, dalla tribuna Cervi pregusta già il +3 per la squadra del cuore, Rodano è spacciato ad 1 misero punto in 2 partite, sintomo di crisi nera e rischio elevatissimo di cambio in panchina, rumors di addetti ai lavori danno favorito Pioli come successore. Se non fosse che il folletto con la 9 parte con uno slalom speciale versione Calgary 1988 di un certo Alberto Tomba che stordisce la difesa del Cerro portando ad un goffo autogoal, è 3-3 Rodano.

Ora si che la partita si può concludere, un altro pezzo di storia è stato scritto e noi abbiamo avuto l’onore di apprezzarlo e commentarlo.

PAGELLE

IL CERRO

NICOLO FIORAVANTI  7: Se non avete visto la partita non c’è nessun problema, guardatevi gli highlights Stallions-Furia (Kings League), lui è il nostro Viviano para di tutto nell’assalto finale Rodano, l’unico che può beffarlo è il proprio difensore. Mi scuso con i lettori over 30 per la difficile comprensione, per citazioni al calcio giocato degli anni 50 Billy pagella la seconda partita della quarta giornata, intanto provo a spiegarvi questa.

La Kings League, la nota competizione di Calcio a 7 (giocato) ideata dallo streamer Ibai Llanos divenuta estremamente famosa negli ultimi anni, ospiterà finalmente una sua personalissima versione del Mondiale di Calcio al quale è stata invitata anche l’Italia. A rappresentare il nostro paese ci saranno Blur, in qualità di presidente degli Stallions (nome ufficiale della squadra) e nientepopodimeno che Francesco Totti, ancora una volta nella sua vita in qualità di Capitano della rappresentativa italiana. La Kings League è una competizione che si svolge tramite scontri diretti ed una classifica. Ogni squadra si affronta schierando 7 giocatori, ma il resto della partita è il punto davvero innovativo. Prima della partita, viene assegnata una “carta bonus” casuale tra quelle disponibili. Per ora non sappiamo ovviamente se questa regola verrà mantenuta anche nella World Cup, anche se è molto probabile di sì. Alcuni esempi di quelle usate nelle scorse edizioni, includono una carta che permette di togliere temporaneamente un giocatore alla squadra avversaria, una che fa valere doppio i gol segnati in un certo lasso di tempo, un’altra che permette di battere un rigore in movimento, e tante altre. Il calcio d’inizio viene invece assegnato in uno “scontro” simile a quello del basket, con la palla messa al centro del campo e contesa tra la due squadre. Vedere qualche match renderà sicuramente molto meglio l’idea di quanto possiamo fare noi scrivendo. Lo svolgimento del match è composto da 2 tempi da 20 minuti ciascuno. A 2 minuti dalla fine del primo tempo, vengono sorteggiate delle carte che riducono il numero di giocatori (solo per quei 2 minuti) di entrambe le compagini dal classico 6v6 fino al temutissimo 1v1. Nel corso del torneo è stato poi introdotta la regola del “rigore presidenziale”. A tutti i presidenti della Kings League viene una carta prima delle partite che possono usare in qualsiasi momento della partita per abbandonare lo streaming per scendere in campo e tirare un classico rigore dal dischetto. La carta può essere usata solo se entrambi i presidenti sono presenti alla partita e se entrambi sono d’accordo sull’uso della stessa.

FRANCESCO CASTAGNOLI 7.5: 20 metri palla al piede, forse la cosa più difficile alla CdC, poi una sassata sotto l’incrocio dei pali, alza la maglia e sotto una celebre dedica “… 6 unica” non leggo bene la prima parola. Immaginando la reazione i fotografi si girano di scatto verso il bar per cogliere il momento, ma Castagnoli ha idee diverse e si dirige verso il pubblico in strada, ora è tutto più chiaro sulla maglia della salute c’è scritto “mamma sei unica”. Checco zalone spostati.

FILIPPO GROSSI 6-: Al fanta sarebbe +3 per il goal e -3 per il rigore sbagliato, ma per un 5 stelle che si presenta una partita si e due no ci si aspetta di più.

ANDREA MARTINI 5: Spaesato, perde palle sanguinolente in area cercando dribbling improbabili, non la sua serata.

ALEX MARTINI 8: “Comunque si pensava che dovessi giocare in attacco con olivare e poi invece hai giocato con Baddo. Tu cosa ti aspettavi?”

“Questo il mister l’ha scritto su un foglio io mi pensavo che non giocavo quando ho visto Baddo avanti poi mister ha detto, ho giocato insieme giocate tranquilli state tranquilli che stasera fate bene. Ci siamo riusciti penso”

“Quando hai agganciato la palla con il tacco in quel momento che cos’hai pensato? Ora faccio goal?”

“E io non l’ho pensato a niente e ho proseguito la mia azione con la testa me la sono portata avanti poi ho dribblato che ho fontanelli, se io ho calciato in porta con la benda agli occhi dove andava andava la palla”

Anni dopo si confida in un’intervista esclusiva a Il Ponte: “Martini e il gol contro il Rodano ai tempi del Cerro: “Mentre la palla entrava pensai di essere diventato ricco”.

ANDREA FARINELLI 5.5: Fiato corto, dalla tribuna gli danno del bollito, lui fa il compitino ma promette ai fans che per la finale avrà i 60 minuti nei polmoni, il 19 giugno sapremo chi aveva ragione.

ALEX FARINELLI 7: Assist di rara fattura per il 6 di Cerro sul goal di Martini. Dove lo metti fa bene che sia seconda punta, mezzala o portiere, potrebbe prestare un po’ di fiato al fratello maggiore come segno di riverenza dovuta a una storica bandiera della CdC.

MARCO BULDRIGHINI 6: Rischia di giocare in porta e non dice una parola (non è vero), lunedì ci sarà saltando gli altri 7 tornei al quale è iscritto, mercoledì salta la cena con i parenti della fidanzata per non perdersi la partita contro Cantone. Per chi non lo avesse ancora capito prima c’è il cerro poi tutti gli altri, per questo merita il sei.

MATTIA MAGRI 6+: Deve presentarsi al campo sempre con 10 minuti di anticipo rispetto ai compagni per fasciarsi: caviglia destra, mano sinistra, capezzolo ambi destro, orecchio alto, ginocchio magro e legamento falciforme anteriore. Volete essere stupiti? Sceso al 53’ per infortunio…

GIOVANNI ATTOLINI 6.5: Salva sulla linea un goal già fatto. Molto scortese perché Insa stava già esultando ma lui come il più classico ladro di dolcetti il giorno di Halloween a bambini che contano metà dei suoi anni, non fa sconti. Fuori dal letto nessuna pietà.

STEFANO CASTAGNOLI 6: “per il cambio andiamo a centrocampo e chiamiamo il direttore di gara?” chiede al sottoscritto. Mi spiazza, chiamo il quarto uomo e gli faccio preparare la Tavoletta Elettronica Luminosa Delta 2FE1 per Cambio Giocatori. Così a occhio direi di un’altra categoria.

PIETRO CERVI 6.5: “Talento o raccomandato?” solo il campo ci dirà se il cognome sovrasterà le doti tecniche del ragazzo, per ora una signora prima apparizione, poi sappiamo che ad allenarsi con dei campioni come Martini e Buldrighini si può solo migliorare.

EDOARDO FONTANELLI 5.5: Sfortunato sull’autogoal che non gli fa vincere per questione di secondi la sua partita personale con il fratello maggiore, poco incisivo, molto bravo a tenere il tempo al sottoscritto e di buona compagnia.

ALBERTO MACRILLO’ 7-: Se fosse entrato il bolide da 50 metri il PSG era pronto a presentarlo come il nuovo Kylian Mbappé, tutto rinviato a lunedì 3 giugno ore 20.15 gli sceicchi lo aspettano, lui però sogna il Milan di Fonseca.

RODANO

DAVIDE BRAGLIA 7+: Il pararigori per eccellenza, 99,9% rigori parati per lui alla coppa da quando la gioca, le squadre che rischiano di giocarsi semifinale/finale dagli 11 metri contro rodano tremano al solo pensiero e regalano la vittoria agli avversari.

RICCARDO FONTANELLI 6.5: Per lui derby in famiglia questa sera, non si scompone, rude nel contrasto e raffinato nel lancio, da segnalare un tunnel clamoroso al 10 di Cerro, Castagnoli non è più quello di prima, hai distrutto l’autostima costruita negli anni di questo povero ragazzo, ti lascio il numero se vuoi sentire come sta +39 349 870 4402.

SAMUELE IORI 5.5: “non sappiamo se arrivi Iori, mancano già i 2 del carpi se poi ci pacca anche il nostro 10… coppa falsata, rifacciamo le squadre”, con i suoi tempi ma è arrivato, 16 minuti risicati di secondo tempo in cui fatica ad entrare nel vivo della gara poi da una sua pressione nasce l’azione del goal del pareggio. A rischio S.V. da regolamento il giocatore deve disputare più di 15 minuti per ricevere un voto, non incide, magari se gioca tutta la partita mi segno qualche + a fianco a quel numero così pesante.

SEBASTIANO TORRI 7: Quando serve un rapace d’area è in panchina, quando è in campo ha a disposizione solo palloni sporchi da lavorarsi lontano dallo specchio. Stessa sfortuna della fiore anche se nell’unica occasione buona che si trova in campo la insacca.

INSA FABOURE 6: La superficie terrestre è ricoperta al 71% d’acqua, il restante 29% è ricoperta da INSA.

LUCA DI GIORGIO 7- : “dà del tu al pallone” cit. l’epicureo della gastronomia liquida e un virtuoso della mixologia, con una perspicacia acuta per i gusti dei clienti e una erudizione paragonabile a quella di un sommelier, per gli amici il Fariol. Tornando a Di Giorgio suo il goal su rigore che riporta in parità allo scadere del primo tempo la partita.

TOMMASO CORRADINI 6+: Si presenta con 1 ora e mezza di anticipo con una bella ragazza, capisce che non può entrare a riscaldarsi così presto e se ne va indispettito. Ricordiamo ai lettori che il calendario è presente sul profilo Instagram della coppa dei cantoni e sul sito. Sulle palle vaganti si presenta con lo stesso anticipo.

FILIPPO MAYANI 5.5: Forze fresche da Puianello, tanta grinta e un po’ meno di lucidità, se dovessi trovare una canzone da dedicargli sarebbe “nessuno vuole essere Robin”. Noi il nostro Robin lo abbiamo trovato.

MATTIA BONI 7.5: è atterrato sul pianeta Coppa dei Cantoni Boni, le contendenti al trono gridano allo scandalo. Il canterano Santos, arrivato da subentrato alla leggenda hall of fame il Pibe Morini, sfodera le sue skill migliori tra serpentine in area e tiri al volo dalla lunga distanza, ubriaca la difesa avversaria che sfinita si fa del male da sola allo scadere del secondo tempo. Abbiamo visto solo una partita per ora di questo talento scovato dal giocatore/allenatore/dirigente/tifoso/talent scout Vecchi e abbiamo già il mal di testa a seguire ogni sua finta.

MARIEL KONDAKCIU 6+: Ho contato almeno 5 o 6 tiri contro lo stesso difensore di cantone, una vera e propria resa dei conti o solo semplice sfortuna?

TOMMASO VECCHI 6-: Post primo tempo commenterà così la sua partita “È normale che poi si parla sempre di approccio, ma penso che nei primi 4 minuti avevo tenuto palla solamente io, eravamo anche messi bene, quel lancio a memoria spalle alla porta, anche se poi sotto porta… Quelli sono i classici episodi in cui loro sono stati più scaltri di noi. Su questo dobbiamo lavorare – aggiunge – Loro sono sicuramente una squadra molto quadrata, ci hanno aspettato e un pochettino me lo aspettavo. Dovevamo stare più larghi con gli esterni e cercare qualche volta di più il corto-lungo. Comunque dopo la partita si è indirizzata come volevano i nostri avversari, tutti sotto-palla e tutti bassi. Non è che non abbiamo creato niente, è che in quelle situazioni non siamo stati così precisi come invece sono stati loro. Hanno avuto una capacità realizzativa con un’altissima percentuale per i tiri in porta che hanno fatto“. Riassumiamo la sua partita con una sua citazione colta sul campo dopo un’occasione divorata rivolta al Pibe in panca “non ho i tempi, non ho i modi”.

FABIO SPITALERI XX: Dopo il dieci alla prima partita ad un’intervista pre-gara ancora disponibile sul profilo social del torneo prevede un voto maggiore del primo, noi lo accontentiamo, perché quando ti guarda con quegli occhi lì non puoi fare altro.

ALLESSANDO MELIOLI 6: un tutto fare che inizia l’azione, va per crossare e se solo potesse andrebbe a colpire di testa, prezioso nei recuperi difensivi e propositivo in avanti.

ARBITRO

Vezzo 6-: La prima è sempre la più difficile lo sappiamo, “El Parroquial” e il suo pubblico mette pressione come il Bernabeu, 3 rigori molto italiani e tanto spirito di servizio per rendere la partita ancora più interessante, propenso a fare contenuti elettrizzanti con partite tirate fino all’ultimo secondo.