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Tripoli – Rodano 1 – 4

Marcatori: 26′, 31′ Insa Faboure (R); 42′ Mattia Boni (R); 53′ Samuel Luongo (T); 60′ Sebastiano Torri (R)
Assist: 1 Mariel Kondakciu (R); 1 Samuele Iori
(R)

CRONACA

Avanti Teo e dopo Teo. Un ingresso trionfale al 23’ del primo tempo sul prato de El Parroquial che cambia le sorti di Tripoli – Rodano, e del bar. Soprattutto. Ma la cronaca di una partita vista e rivista dagli analisti, proiettata live dagli aggiornamenti social della pagina Coppa dei Cantoni (seguitela) e commentata a bordo campo dai paganti, diventa ridondante. Diciamocelo, noiosa. Basti sapere che finisce 4-1 per gli uomini di Tommy Vecchi, che aspetta in panchina per tutta la prima mezz’ora l’arrivo del talismano Teo Benso (non è vero ma piace pensarlo). Le aquile divorano i serpenti al cospetto del monarca assoluto genovese. E le grandi dinastie finiscono. Tripoli – Rodano ricorda questo. Perché le case regnanti di un tempo non ci sono più. Solo qualche sbiadita nostalgia stampata sull’anagrafica della 3 dei guardiani del Modolena: Daniele Cossentino. Per il resto, i terreni di conquista dei vecchi imperi sono presi da nuovi potentati: due gol, belli, bellissimi di un incontenibile Insa Faboure (ragazzo, occhio mercoledì contro Scampate. No, perché DD99 appena arrivato in panchina ha subito rivendicato l’intervento killer di un anno fa); le magie per caso di Mattia Boni o i numeri da circo di Federico Pluchino, detto “Plumcake” (si può scrivere sulla scheda elettorale). Altro che nepotismo. La Coppa dei Cantoni è ricambio, ricircolo. Aria fresca. Green. Anche se il primo match della sesta giornata della Ventesima edizione (la più bella di sempre) è targato Blue. Di fatto, fino alla venuta del cacciacinghiali Teo Benso, è un assedio Tripli. Ma c’è Fontanelli. Che equivale a ordine, controllo e disciplina. Se fosse eletto sindaco, la disputa per una eventuale biblioteca a Montecavolo da Quattro Castella troverebbe una soluzione pressoché immediata. Fonta pensaci. Comunque, ci prova Pluchino Plumcake ma Davide Braglia salva la porta. Poi Insa al 26esimo incrocia e batte un incolpevole Geremia Covi, in porta a causa delle tante assenze di Tripoli ma è pur vero che a Rodano mancano “i due del Carpi”. L’arbitro Ferrari fischia due volte. Qualcuno beve, scoppia l’estate: la gente passeggia in piazzetta Contone, ai balconi ci sono le comari affacciate, il pubblico raggiunge vette di cento persone e l’odore di griglia fa pensare che “sì, bella la coppa… mangiata però, non giocata”, mentre i ragazzini impennano per strada. Tutto romantico, notti magiche raccontante dal The Club che fa già paura al QClub. Ferrari non fa in tempo a far riprendere la partita che Insa ha già segnato. Ancora. Ora in porta per Tripli c’è Davide Nathan Falco Briatore. Che non spicca il volo. “È la mia prima partita, non conosco i nomi”, ammette. Non un grande inizio. Ma si rifarà. Rodano esagera: tiro-cross di Mattia Boni che sta chiedendo ripetizioni di fisica per capire come abbia fatto a finire in porta e infine poker calato da Sebastiano Torri dopo una traversa di chi? Di Insa. In mezzo Tripoli accorcia timidamente le distanze con Samuel Luongo. Uno scontro al vertice, “un assaggio di finale” pronosticano gli avversari. Di certo Tommy Vecchi sta programmando l’agenda di Teo Benso. Rodano sogna: capolista a 8 punti.

PAGELLE

TRIPOLI

Federico “Plumcake” Pluchino: Uomo di qualità con tiri e giocate efficaci, non leziose. Onora il numero che porta sulle spalle. Pesante a Tripoli. Ma è un’oasi nel deserto in questa mesta serata dei suoi. Un po’ come trovare dei biscotti con ancora l’olio di palma. Ma tranquillo perché sugli spalti c’era l’ad della Mulino Bianco: dice che s’è liberato un posto… al bar. 6.5

Samuel Luongo: È suo il gol della bandiera. In panchina spiegano a quelli poco avvezzi alle cose di calcio che “è un difensore centrale da prima categoria”. Qualcosa fa vedere ma una rondine non fa primavera ed è quasi già estate. Sulla fiducia ecco il voto: 6,5. Comunque il migliore dei suoi.

Christian Geraci: Sarebbe un altro nome storico. Da lui ci si aspetta più consistenza, quantomeno per l’esperienza. Per il voto, il numero sulla maglietta va raddoppiato per due. Ma siamo gentili: 4,5

Geremia Covi: Va premiato l’attaccamento al territorio: “Abito a Montecavolo da novembre, finalmente potevo giocare”. Già per il cuore, meriterebbe la sufficienza. Dopodiché va detto che il portiere non è il suo ruolo, ma si impegna e qualche salvataggio rocambolesco mo fa. 6-

Davide Falco: “È il sosia di Schillaci”. Paragoni tosti. Falco è simpatico, disponibile e generoso. Promosso per una birra. Nel secondo tempo dà il cambio a Covi e si piazza in porta. Ok, fine però: la svista sul tiro-cross di Boni è una roba brutta. 5

Massimiliano Mainini: Si impegna, ma non basta. È poco efficace e lascia parecchio spazio agli avversari. Solo un intervento risolutivo: 5.5

Gabriele Delmonte: Evanescente, assente da taccuino. Magari faremo un controllo oculistico: 5-

Lprenzo Torri e Alberto Pederini: Vedere loro compagno qui sopra. Stessa sorte, stesso voto.

Daniele Cossentino: “Da un grande potere derivano grandi responsabilità”. Soprattutto con quel cognome. E tra questi compiti ci sarebbe anche dire al pagellatore chi sono i compagni di squadra mancanti. “Non mi ricordo”. Dai Dani’, futuro capitano. 5

Massimo Giorgini: Il capitano ci prova fino alla fine. Motivo e sprona i suoi. Dietro prova a mettere ordine, ma invano. Giornata nera per tutto Tripoli. 5.5

RODANO

Davide Braglia: Il nome lascia il dubbio che sia nella squadra sbagliata. Di certo però il ruolo è quello giusto: e lo dimostra al 9’ del primo tempo con un intervento miracolo su Pluchino. 6.5

Riccardo Fontanelli: Signori, alzatevi in piedi. Casalingo, sorridente, uomo ambito da tutte le ragazze del bar. Poi anche calciatore coi fiocchi. Lì dietro ti dà quella sicurezza per cui gli affideresti tutti i tuoi risparmi, se solo non li avessi appena spesi in hot dog dalle chicas. È preciso nelle uscite come centellina i grammi di pasta delle diete dei suoi pazienti. Con le parole del suo capitano Vecchi: “Fonta su questo campo è pazzesco”. No Tommy, non è il campo. È l’erba del campo. 7

Samuele Iori: La palla gli rimbalza male un paio di volte. Le uniche in cui la tocca. Dal 10, ci si aspetta di più. Sfortunato. 6-

Sevastiano Torri: Combatte, anche se gioca davanti. Prova più volte a comparire sul tabellino dei marcatori, e alla fine ci riesce dopo una rocambolesca roulette in area. 6,5

Insa Faboure: La sua partita va descritta nell’ottica di essere riuscito a rubare la scena e il titolo di migliore in campo a Fontanelli. Quando parte sulla fascia destra è incontenibile. Ma quest’anno Davoli è in forma. Vedremo. Fa due gol comunque, dribbling e risponde pure alla domande da bordo campo. Gigante. Rodano ha trovato il suo gioiello. 8

Alessandro Melioli e Tommaso Corradini: Poca roba. In una grande serata di festa, loro preferiscono farsi il picnic da soli al parco di Roncolo. Quindi fuori territorio. Quindi male. 5,5

Mattia Boni: Quel gol ancora se lo sogna: tiro-cross che a palombella cade in porta. Manco esulta a momenti. Per il resto, tanto ordine. Sa soffrire, per poi ferire. Paziente. 6,5

Mariel Kondakciu: Fa assist a Insa e gioca a pallone. Corre tanto e fatica. Stacanovista. 6,5

Tommaso Vecchi: Primo tempo visto in panchina. “oh ma Tommy giochi vero?”. Risposta: “Sì tutto il secondo”. Allenatore nel pallone. Oltre che capitano. 6

Luca Di Giorgio: Chissà se la D è alta o bassa, scusaci in caso dovessimo mancare di rispetto alla tua nobiltà. Comunque qualche fallo di troppo, ma anche lui va vicino al gol con un palo. 6

ARBITRO

Luca Ferrari: Partita tesa sulla carta con squadre ai vertici della classifica. La gestisce bene. Poche lamentele, pochi momenti complicati. Tutti soddisfatti sotto la doccia. Calma, tranquillità e precisione. 6.5

Il bar: ottimo rapporto qualità prezzo. Gentili: cinque stelle su TripAdvisor. Ma si deve abbondare con la salsa bbq. A Iaquinta piace.

Organisazion: La Ventesima è la più bella di sempre, vero. Tante novità, belle, fantastiche (poi un giorno racconteremo i post serata sul divano del The Club). Ma caspiterina: che ricambio generazionale, ci si sente vecchi ohibò. Certe specie protette andrebbero tutelate.

Il Cerro – Cantone 3 – 3

Marcatori: Gattamelati 1’ (CA), Bimbi A. 15’ (CA), Martini An. 37’ e 39’ (CE), Franchi 49’ (CA), Grossi F. 62′ (CE)
Assist: Romagnani (CA), Castagnoli F. x2 (CE), Grossi F. (CE)

CRONACA

Ore 21:32: Il direttore di gara, il signor Fontanelli F., inizia già a farsi rispettare richiamando all’ordine i due capitani e lamentandosi del ritardo.
Ore 21:35: fischio d’inizio. Non faccio in tempo a far partire il tempo che sento già esultare….. lancio lungo del diez di Cantone, due deviazioni, prima di Romagnani poi quella decisiva di Gattamelati, e la palla è già entrata in porta. 1-0 Cantone
2’ minuto: forcing offensivo della squadra con la casacca rossa che dopo una spazzata di Attolini sfiora il palo con un destro al volo di Bimbi G.
6’ minuto: la partita inizia a innervosirsi con una brutta entrata da dietro di Gattamelati, per fortuna Attolini è grande e grosso e non si fa nulla.
Partita abbastanza noiosa fino al 13’ minuto, quando il solito duello Attolini-Gattamelati stavolta finisce con una gomitata subita da parte dell’attaccante, che capisce che è meglio non scherzare con il difensore avversario.
15’ minuto: Punizione da 25 metri, mentre in panchina il Briso e Chianese provano ad individuare chi si è presentato sul pallone, io metto chiarezza e prevedo un mancino a mezza altezza di Bimbi A. con deviazione della barriera che inganna il portiere e si insacca nell’angolino. Come nella migliore delle favole succede esattamente così e Cantone si porta sul 2-0.
30’ minuto: dopo quindici minuti di lotta a centrocampo con nessuna delle due sfidanti che riesce a prevalere sull’altra, Fontanelli junior decide di insultare il fratello per il recupero, forse non aveva capito che stava sotto di 2…….
Inizio secondo Tempo: Il Cerro prova subito a replicare l’inizio di partita di Cantone, ma Ferretti esce con sicurezza e evita rischi.
4’ minuto: Filippi si improvvisa Neymar sulla fascia, ma si dimentica il pallone e sulla ripartenza il portiere dei rossi si mostra ancora una volta presente rifugiandosi in angolo. Va dalla bandierina Castagnoli e Martini Andrea é più bravo di tutti nell’incornare la palla, ma ancora una volta Cantone chiude la saracinesca.
7’ minuto: Il Cerro approfitta di una squadra avversaria che è rimasta negli spogliatoi e sempre Martini Andrea, il migliore dei suoi, segna su ribattuta dopo un tiro dalla distanza. Tutto riaperto
9’ minuto: Ormai sembra esserci solo una squadra in campo, e dopo un cross a pennello sul secondo palo di Grossi F. il numero 8 gialloblu non può mancare, spedendo in rete un piatto al volo che tocca anche il palo. 2-2
16′ minuto: dopo una frazione di gioco combattuta in cui c’è da segnalare solo un destro a giro di Filippi che Fioravanti smanaccia in angolo, il più grande dei due Castagnoli si accascia a centrocampo dopo un contrasto facendo tremare il pubblico, terrorizzato dalla possibilità di non vedere più un suo eurogol. Per fortuna si rialza e rientra senza troppi problemi.
19’ minuto: Confusione al limite dell’area difesa dal Cerro; Franchi si trova il pallone davanti, spara un esterno destro di controbalzo che con una deviazione fortunata inganna l’estremo difensore di Cantone. 3-2 a 10 minuti dalla fine.
25’ minuto: dopo un altro gran tiro di Filippi, l’azione si sposta dall’altra parte del campo dove il Cerro ottiene una punizione da ottima posizione. Si presenta Andrea Martini, autore di una doppietta, ma Ferretti salva la propria porta con un tuffo degno del peggior Gigi Buffon.
32’ minuto: Il recupero sta volgendo al termine ma un altro fallo regala al solito 8 gialloblù un occasione per riacciuffarla. La palla finisce in corner e dopo due pareggi per 3-3 su due partite inutile dire che Il Cerro si salva anche in questa grazie a Grossi F. (anche l’unico presente) che riesce a impossessarsi della palla dopo una carambola e a centrare la porta dall’area piccola.
Fine della partita e dalla tribuna si vede qualcuno scappare e chiudersi nello stanzino; dopo qualche approfondimento scopro che si tratta di Magrí che sul 2-0 aveva annunciato che avrebbe cambiato sponda nel caso fosse finita anche questa così……..le mie condoglianze alla fidanzata.

PAGELLE

IL CERRO

Fioravanti 6-: non troppo colpevole, i rimbalzi sicuramente non aiutano. Col passare degli anni passeranno anche questi problemi.
Macrilló 5.5: ci aveva fatto sognare con un tiro all’incrocio nella prima partita, purtroppo oggi quasi assente, ma non posso essere troppo cattivo perché si è seduto di fianco a me e mi ha fatto compagnia.
Castagnoli S. e Cervi 6.5: Entrambi 2009, titolari, puliti e senza paura, nascondono perfettamente sia la pressione che la differenza di età.
Fontanelli E. 6-: in panchina commenta troppo e insulta il povero fratello arbitro, entra e fa anche peggio.
Attolini 6: mio fratello non posso giudicarlo.
Farinelli Al. 6 politico: si vede poco, quindi volevo far notare che sia i Farinelli che i Martini si chiamano Alex e Andrea, per fortuna che dall’altra il Bezzi più piccolo si chiama Nicolò.
Grossi F. 7: intelligente, veloce e tecnico, regge bene le insidie del centrocampo avversario e salva i suoi quando ormai sembrava finita.
Martini An 7.5: migliore in campo, come dice suo fratello nelle prime due partite sembrava un cadavere, ma stasera fa doppietta e si procura l’angolo da cui scaturisce il goal del pareggio, finalmente una prestazione degna del cognome.
Martini Al. Ⓒ 6+: in campo si vede poco, qualche buono stop ma nulla di che. Il + per avermi fatto i complimenti a fine partita.
Castagnoli F. 6: Una prestazione carente per un cinque stelle come lui, sarebbe 6- ma +0,25 per l’umiltà e per il fallo subito.
Buldrighini 5.5: sbaglia tanto, si innervosisce e sbaglia ancora di più. Esce sconsolato a fine primo tempo, ma nel secondo non non cambia nulla
Magrí 6: sarebbe sette per il cuore di incitare la squadra, cinque per il motivo dell’assenza. Nel calcio non ci sono eroi.
Farinelli An. 6: guida una difesa oggi più giovane del solito, ma che si completa perfettamente combinando esperienza a freschezza e atletismo.
Grossi M.: assente

CANTONE

Ferretti Ⓟ 6: prende 3 gol, ma si lamenta e si giustifica dicendo che è colpa delle troppo poche birre offertegli. Se la cava dentro e fuori dal campo, prima di scoprire che alcune bariste hanno troppi anni in meno di lui.
Leone 6: bravo in fase difensiva, non eccellente in impostazione, non va in difficoltà sulle palle lunghe. Nel complesso sufficiente.
Filippi 7: fanno fatica a tenerlo, parte dalla fascia, si accentra e se la allunga, alterna grandi dribbling a grandi tiri, tra i migliori dei suoi ma già troppi in MVP.
Bezzi N. 6: fa fatica appena entrato, poi si riprende e contiene come può un Macrilló non proprio in giornata.
Zacchini: assente
Romagnani 6+: qualche scappata, bello da vedere ma non incide come al solito.
Bezzi A. 6+: nella panchina del cerro c’è chi lo critica, ma lui mette a tacere con ottime sponde e palle recuperate sulle incertezze dei difensori.
Bimbi A. 7+: grande astuzia nel calcio di punizione, efficace sia in fase offensiva che difensiva.
Franchi 6.5: dopo due partite un po’ sottotono a causa di un fastidio, finalmente inizia a far vedere che le qualità per indossare la nove dei campioni in carica e segna un bel goal.
Bimbi G. Ⓒ 6-: un po’ assente nel centro del campo, si fa innervosire dal sette avversario esce troppo dalla partita. Uno con le sue qualità può e deve fare di più.
Gattamelati 6,5: +0,5 per il goal, per il resto cerca di fargli la squadra e aiutare un compagno di reparto, Ficarelli, non proprio in giornata.
Vezzosi: assente
Benso 6+: voto suggerito dal Briso, quindi per la pagella chiedete a lui.
Rossi: assente
Ficarelli 6: vedi pagella di Gattamelati.

ARBITRO

Fontanelli F. 7-: qualche certezza iniziale, poi ci prende la mano e mantiene un metro di giudizio equilibrato e costante.

La Buca – Rodano 1 – 7

Reti: 7′, 15′ Martignoni (R), 20′, 35′ Rinaldi (R), 25′ Lorenzo (B), 42′ Di Giorgio (R), 47′ Boni (R), 55′ autogoal Caselli (R)

Assist: Faboure (R), Boschini Gia. (B)

CRONACA

Partita che vede protagoniste Rodano e La Buca. I primi arrivano da due pareggi desiderosi di interrompere questo trend anche grazie al pieno organico a disposizione questa sera.
I secondi invece vengono da una brutta sconfitta e devono fare di tutto per tenere aperto il discorso qualificazione alla fase successiva.
Partiamo dal riscaldamento. Da Serie A quello dei gialloneri, gestito perfettamente dalla rientrante bandiera Davide Boschini, più velleitario quello di Rodano forse consapevole già in partenza dei propri mezzi.
Finiti i preparativi il signor Martini fischia l’inizio ed è subito evidente a tutti il divario tecnico tattico fra le due compagini. La Buca è perennemente schiacciata nella sua metà campo e si affida solo a lanci lunghi e spazzate liberatorie; unico faro in questo buio pesto Giacomo Boschini che ai minuti 12 e 22 impegna seriamente Braglia con due punizioni non facili da disinnescare. Suo anche il cross per l’incornata di Giuseppe Lorenzo a mettere a referto l’unico gol della Buca. Finisce qui l’analisi della partita dei gialloneri, veramente sottotono stasera.

Passiamo a Rodano. Che dire, ragazzi, fino ad ora il più bel calcio espresso in questa ventesima Coppa dei Cantoni. A confermarlo in panchina non uno a caso ma bensì il Briso, che di Coppe ne ha viste e non sto parlando di quelle dell’olio in officina. I fautori principali di questo tripudio di gol sono Martignoni e Rinaldi in primis, per tasso tecnico e spettacolo, e Vecchi, che al draft se li è piazzati in squadra.
Rodano si candida seriamente con Tripoli a vincere la ventesima sé continuerà con questo gioco. ora passiamo alle pagelle.

PAGELLE

RODANO

Braglia: vede tutta la squadra girare bene e non vuole essere da meno e sia al minuto 15 che 22 disinnesca le due prodezze di Boschini Giacomo su punizione, incolpevole sul gol. Voto 7

Fontanelli R.: fa quello che deve senza sbavature quando chiamato in causa, senza eccessi che potrebbero portare all errore anche se in un Rodano così non ci si può accontentare del compitino il 6 comunque lo porta a casa.

Martignoni: arriviamo al top player della compagine biancazzurra, si vedono lontano un km il tocco e la classe di questo ragazzo e i due goal e svariate giocate di alto livello lo testimoniano. Al momento deus ex machina del torneo ma vedremo il prosieguo della stellina di Rodano. Voto 8,5

Rinaldi: altra perla rara di Rodano, con Martignoni forma una coppia difficilmente vista in questa compagine. Lui più fisico e impostato rispetto al suo collega delle file del Carpi Martignoni, gran partita anche la sua con due bei goal e sempre in controllo del centrocampo. Voto 8

Iori: ha un numero pesante da gestire ma lavora bene si fa trovare sempre pronto quando cercato dai compagni buona partita nel complesso voto 6,5

Torri S.: fa parte di quei ragazzi di Rodano che non hanno giocato male ma hanno paura di rischiare qualcosa in più comunque buona partita voto 6

Faboure: la freccia nera di Rodano, scatto bruciante e prestanza fisica. Se a tutto ciò aggiungiamo un pregevole assist per l’incornata di Rinaldi ricorda un Asamoah d’annata. voto 7

Di Giorgio: non era partito nel migliore dei modi con qualche errore grossolano ma si riscatta con un bel gol che va salvare la sua prestazione comunque positiva voto 7

Corradini: belle verticalizzazioni e ampia visione di gioco, il suo lo fa. Anche lui senza sbavature voto 6,5

Mayani: corre tanto sulla fascia, ci mette grinta e voglia anche se fa qualche errore di troppo, può e deve dare di più in fase di costruzione voto 6-

Boni: i due ragazzi terribili dietro volevano oscurarlo ma lui non ci sta. Prima stampa sulla traversa un bolide da 25 metri e poi pochi minuti dopo si muove bene a ricevere una bella verticalizzazione con un controllo palla eccezionale, si sposta il pallone sul destro e insacca nell’angolo opposto con un tracciante basso. Voto 8

Kondakciu: potrebbe essere un alfiere importante per Rodano grazie alla sua velocità e resistenza ma spesso fa errori tecnici elementari. Se risolve questi può togliersi diversi sassolini dalle scarpe. Voto 6

Vecchi: ormai l’abbiamo capito, più mister che giocatore. Ha la nobiltà d’animo di capire i propri limiti tecnici e farsi da parte lasciando ampio minutaggio ai più performanti.
Come mister meriterebbe un bel 9 ma in campo non raggiunge la sufficienza negli scampoli che si concede. Voto 5

Spitaleri: stesso discorso di abnegazione anche per lui che nasce cestista. Prestato al mondo del pallone, tanta voglia ma i limiti ci sono e pure evidenti (sicuramente non a simpatia) voto 10

Melioli: chiudiamo l’ultimo di Rodano che sale sul carro dei vincitori facendo la propria parte senza commettere errori stasera tutto facile per lui voto 6

LA BUCA

Salvini: il portiere in partite come queste dove è preso a pallonate per 60 minuti può far poco. Prima o poi la palla entra, il problema è che lo ha fatto 7 volte almeno 3 delle quali per sue responsabilità. Un po’ troppo piantato tra i pali ma qualche buon intervento si vede. Comunque non sufficiente oggi voto 5

Boschini Gia.: il migliore dei suoi ma al momento lotta contro i mulini a vento lì in mezzo. Due ottime punizioni che impegnano seriamente Braglia ed è suo il cross che porta al gol Lorenzo voto 7

Caselli: ci prova con la sua esperienza a gestire la difesa ma fallisce in più di un occasione. La voglia c’è ma la condizione fisica un po’ meno ( provateci voi a correre dietro a dei 17enni ). Incolpevole sull’autogol voto 5

Boschini Gio.: considerate le potenzialità il peggiore dei suoi oggi, suo il passaggio scellerato in orizzontale che si trasforma in un assist al bacio per Martignoni che la butta dentro. Troppo lezioso con numeri da circo non fini al gioco della Buca che in questo momento richiede cinismo e concretezza voto 4

Tirelli: gioca con una gamba sola e si vede, è l’ombra del Tirelli che conosciamo. Se deve giocare così forse meglio trasformarlo in mister a tempo pieno voto 5

Boschini D.: oggi doveva essere il Gengis Khan della Buca e dal riscaldamento sembrava esserlo. Deciso nel discorso pre-partita e nella gestione del riscaldamento. Purtroppo per lui oggi ha vestito i panni di Cadorna a Caporetto, disfatta totale voto 4,5

Pascarella: oggi Signor Prestito era più spento del solito, forse qualche pratica andata male al lavoro. Chi lo sa, non ne aveva, in perenne debito d’ossigeno. Urge un prestito voto 5

Moscatelli: con un fisico così dovrebbe spostare quelli del Rodano solo con l’aura ma è troppo leggero nei contrasti e impreciso nei passaggi. Anche lui insufficiente oggi voto 5

De Moura: direttamente dal Brasile aveva una gran responsabilità addosso. Ok, non ci aspettavamo roulete e doppi passi, però almeno i fondamentali pensavamo fossero nel dna verdeoro. Poca roba oggi per lui, però sono sicuro che qualcosa in serbo lo ha tenuto per le prossime. Voto 5

Cattini: la seconda delle tre sufficienze per La Buca è lui a sorpresa. Mette quella cattiveria e grinta che ho visto a pochi in campo nei gialloneri. L’unico che ogni tanto è riuscito a frenare lo strapotere dei biancazzurri e se il migliore della difesa è un pallavolista prestato al calcio urge una ristrutturazione d’urgenza lì dietro voto 6

Daiu: arriva senza maglia e pantaloncini e già qui bruttissima partenza, in campo spento e sempre fuori dai giochi. Per usare un mantra ben conosciuto agli appassionati di F1 e del suo omonimo luigino: problemi problemi problemi. Voto 4

Lorenzo: terza e ultima sufficienza per La Buca. Sua l’incornata sull’unico gol dei suoi. Uno dei pochi a correre per davvero voto 6,5

Salsi: senza infamia e senza lode ma non sufficiente. Deve fare di più anche rischiando l’errore tanto peggio di così non può andare per i suoi voto 5.5

Graffagnino: stessa dinamica per lui come nel caso di Giovanni Boschini. Un suo colpo di testa sbagliato imbecca Martignoni che senza fare complimenti la butta dentro, ennesima insufficienza ma l’impegno c’è voto 5

ARBITRO

Martini: dirige con competenza e personalità voto 8

Tripoli – Cantone 7 – 3

Reti: 5’ Pluchino (T), 9’ Bimbi A. (C), 13’ Rocchetta (T), 16’ Bimbi G. (C), 19’ Pluchino (T), 27’ Torri L. (T), 35’ Torri L. (T), 41’ Geraci (T), 44’ Bimbi G. (C), 61’ Covi (T)

Assist: Covi (T), Pluchino (T)

CRONACA

Partita decisiva per il proseguo del Torneo: Cantone supera tutti nei match disputati (i campioni anno prima… soffrono di più anno dopo as usual), per Tripoli la grande prova: sarà stato un caso la prima vittoria o sono davvero quelli da battere?
I giocatori fanno in tempo ad osservare la grande performance tra Scampate e Il Cerro, ma 5 pareggi su 6 partite sarebbe troppo, quindi fin dall’inizio i capitani si accordano per non terminare comunque in pareggio.
Il confronto diretto manca dal 2022, quando le furie rosse si imposero nel girone, soccombendo poi nello scontro diretto in semifinale.

Clima ottimo, campo perfetto, Zurlini dice che anche se in ritardo si può iniziare.
Ma colpo di scena.. vediamo sedersi in panchina uno che farebbe comodo parecchio, ovvero il pluribomber Golinelli. Sfortunatamente per quelli di Cantone… è in veste di padre/tifoso e non di puntero.
Sono convinto di non vedere Tripoli nell’assetto della prima partita, l’assenza di Giorgini ha spinto a delle contromosse iniziali: Modifiche alle ali. Una inedita coppia di centrali. Luongo a protezione dei gioielli. Pluchino delegato a ricoprire 4/5 ruoli… vediamo!

Pronti via, quelli vestiti in pandan con l’erba del campo partono all’attacco. Covi fa valere le sue lunghe leve e spara in porta regalando a Ferretti una parata gloriosa.
Neanche il tempo di pensare a quello che è accaduto che Covi rispara in porta, stavolta deviato dalla difesa. Forcing del Tripoli, e un fallo sulla 3/4 apparentemente inutile si trasforma in una ghiottisima occasione per Pluchino. Il bomber dal capello invidiato perfino da Pantene spara ‘o tir aggir che anche Pino dei Palazzi sul divano di casa sua ha un sussulto. Ferretti non può nulla, punizione magistrale, Ferretti vola ma inutilmente. 1-0 Tripoli dopo 5 minuti.

Un minuto dopo ci riprova Luongo ma la conclusione è da rivedere. Nel mentre Franchi si fa male pensando alle ultime verifiche a scuola, ma almeno abbiamo imparato che: una volta se non ti scaldavi prima di giocare eri matematicamente rotto. Oggi invece, l’Arnica e il WD40 risolvono l’85% dei problemi maschili nella vita.
Una chiave tecnico tattica che salta subito all’occhio è la posizione molto avanzata di Geraci: sarà decisiva in certe fasi della gara. Al ‘9 minuto Pederini atterra pericolosamente un giocatore. SI avvicina Bimbi A. che batte la punizione che, deviata, supera l’incolpevole Portioli. 1-1.

Tripoli non ci sta, Pluchino impensierisce Ferretti. Passano 3 minuti e una palla lunghissima captata da Covi al volo trova a centro area il superpronto Rocchetta che spedisce in rete sotto la curva dei suoi tifosi, pardon delle sue tifose. 2-1.
Pluchino decide di diventare il peggior incubo di Ferretti. Inspiegabilmente  quando la partita sembra segnata, Bimbi A. trova il pareggio su punzione. Siamo al 16’ e siamo in parità, 2-2.
Neanche il tempo di rifiatare e la terza punzione decisiva tocca ancora a Pluchino. Stavolta il tiro è basso, forse la barriera non è nella giusta posizione. 3-2 Tripoli. 
Nel finale di primo tempo Cantone prova disperatamente a pareggiare, si avvicina Filippi, ma sul più bello, a 3 minuti dal fischio finale, Torri si invola indisturbato, e sgancia una bordata sotto l’incrocio dei pali. 4-2 Tripoli al riposo.

Durante l’intervallo mi siedo sul divano di “The club” in cerca di stimoli che non trovo nella Moretti ghiacciata dal Ferio. Ripensandoci: sono estremamente colpito da questo Tripoli. Il mantra dei via IV novembre è sempre stato quello che Ivan Lendl diceva rispetto al tennis: “se desideri farti un amico, comprati un cane”. Tripoli 2024 sembra invece diventato un affiatato gruppo viaggi avventura. 

Zurlini richiama rapidamente in campo. 
Noto subito che il modulo Cantoniano è cambiato: Cantone sposta Rossi davanti. Arretrando Bimbi A. Sarà la mossa giusta? Tripoli senza Giorgini mostra alcune difficoltà dietro. Cantone imposta il gioco, ma ottiene solo un tiro a lato di Catellani.
Gol mancato, gol subito: ripartenza di un fulmineo Pluchino assist favoloso per Torri che fulmina nell’angolino Ferretti. 5-2 proprio nel momento più positivo per Cantone.
Al 10’ Rossi salta l’uomo, si invola ma si scorda di tirare, invocando un rigore che francamente… cioè dai tira prima!
In mezzo al nervosismo generale, Tripoli cinica e spietata, altro contropiede, e Geraci segna senza un briciolo di pietà. 6-2. Cantone in bambola, assedio tripoli che trova una traversa deviata di Luongo.
Bimbi G. a metà primo tempo lascia partire una preghiera che si insacca direttamente in rete. 6-3. 
Cantone mette a refereto un tiro di Gattamelati, un bel tiro di Bimbi con gran parata di Portioli, che infine replica miracolosamente su un gran tiro di Romagnani servito da Ficarelli. 
Nel recupero ultima incursione di tripoli, parata di Ferretti, Covi si fa trovare nel posto giusto al momento giusto e insacca per il 7-3 finale.

Tripoli 3 punti meritati, forse il divario un po’ troppo ampio rispetto ai valori in campo.
Il problema di Cantone sono state quindi le palle inattive? Sì, ma probabilmente quelle dei suoi giocatori… citando un epico Serse Cosmi. Zero corsa, zero garra, 3 contropiedi con 6 giocatori rimasti in area avversaria. Così non va, ritmi amatoriali.
Concludo come nelle migliori bastone/carota, con un plauso a Cantone: tutti presenti, che spettacolo!
Contrariamente a quanto accennato dallo speaker a fine partita, ricordiamo che Tripoli non è matematicamente già passata. Abbiamo smosso il CERN per i calcoli. Spiace, ma i figli della giunta delle acque dovranno ancora darsi da fare.

PAGELLE

TRIPOLI

# 1 Tommaso Portioli. Sfortunato sulle punizioni, sulla palombella da centrocampo.. non era facile, specie se di lavoro non fai il wide receiver. Nel finale di partita si esprime anche con due interventi decisivi e non banali. 7

#2 Christian Geraci. Sembra abbiano visto lunedì sera Carvajal.. non a Valdebebas, ma lungo la fascia sinistra de El Parroquial, in maglia Tripoli. E’ lui o non è lui? 7,5

#3 Daniele Cossentino. Coraggioso, determinato, incarna alla perfezione l’anima di Tripoli. Efficace sia in fase difensiva che in quella offensiva. 6,5 

#4 Alberto Pederini. Ci sono persone che seguono soltanto la propria incoscienza. L’ho visto così io in campo: giovane e speranzoso. 6

#5 Samuel Luongo. Alla riunione squadre quando l’abbiamo letto per la prima volta nella lista qualcuno aveva la bocca secca di parole: “E adesso questo come facciamo a descriverlo?”. Dopo averlo visto in campo il commento è piuttosto chiaro a tutti: “You are the best, Samuel, sei il migliore”. Come ritrovarsi un Casini Luca e quasi un Prandi messi insieme. Un meno per il gesto di buttare via la palla, ci teniamo allo stile. 8+

#6 Massimiliano Mainini. Esordire alla Coppa insieme a questa banda di smarmittati non è semplice. Ma il calcio attrae e combina gli opposti. 6,5

#7 Lorenzo Torri – Capitan Giorgini ieri sera gli ha scritto un WA con queste parole: “Guarda, tra loro c’è un difensore che per me è il più forte della Coppa” riferendosi a Leone, “..e c’è una cosa più bella di giocare contro il più forte della Coppa? No, non c’è”. Aveva solo bisogno di stimoli. Discese libere senza frenare. 7,5

#8 Delmonte. Non particolarmente appariscente oggi, dopo la prima buona uscita contro La Buca. Qualche errore non previsto. Ma l’amore per il Tripoli, da solo buoni frutti. 6

#10 Federico Pluchino. Pronti via. Due punizioni pennellate su due in 20 minuti. A fine partita ne avrà tirate tante altre, ma noi ci ricorderemo solo quelle a segno. Mezzo punto in meno perché ogni fallo urla, poi si rotola per terra. Va bene anche meno. È così caldo che a pronunciarlo innalza la temperatura del Modolena. 8-

#17 Geremia Covi. Dopo averlo visto in campo: “il profeta”. Pratica qualsiasi sport con stile e audacia. Riesce a fare bene anche il post partita, rimanendo in chiacchiere in zona bar. 7+

#20 Filippo Catellani. Nei panni del vice Giorgini, viene graziato, ma solo perché contro c’è l’attacco più sterile della Coppa. Io non so come era messo da bambino con videogiochi o filpper, ma centrare con un spazzo il balcone delle suore…non pensavamo fosse neanche possibile. 6

#46 Alessandro Rocchetta. Meme “Posso averne ancora?”.  7

#80 Tommaso Tedeschi – il TIR di tripoli che non viene messo davanti alla porta, ma in mezzo al campo. Lotta vinci insieme a noi, non ti lasceremo maaaai. Non bellissimo ma estremamente efficace. 6/7

Assenti Masciulli, Giorgini.

CANTONE

#1 Matteo Ferretti. Mi prendo la responsabilità di dichiarare la sua quasi totale incolpevolezza sui 7 gol, al massimo sul piazzamento degli uomini in barriera sulle punizioni. Parlando di cose positive, veramente uno in più quando imposta coi piedi. 6

#2 Lorenzo Leone. Leone non si valuta, si stappa, si versa, si agita, si annusa, si assaggia. 6,5

#3 Nicola Filippi. È tutto vero, esiste, è qui tra noi. Siete un po’ frastornati, lo capiamo, non l’avreste mai detto… dovete stare tranquilli, e soprattutto tranquillizzate tutta via F.lli Cervi che almeno uno forte e giovanissimo nel Cantone c’è. Escludendo i gol, il migliore. 7+

#4 Nicolò Bezzi. Diverse imperfezioni, ad ogni contropiede del Tripoli la sensazione è quella di un gatto in lavatrice in modalità centrifuga. La prima attività finita la partita non può essere andare a protestare con l’arbitro, alla tua età. 5,5

#5 Nicolò Zacchini. Sempre pronto quando chiamato in causa. Ha uno spirito positivo. Nella sua semplicità calcistica, è stato notato. 6+

#6 Lorenzo Romagnani. A lui l’arduo compito di caricarsi l’attacco di Cantone. Ma si sa che la solitudine o ci fa ritrovare o perdere noi stessi. Nel finale manca il gol solo grazie ad un miracolo di Portioli. 6+

#7 Andrea Bezzi. Prova ad uccidere con un colpo di karate Catellani. A Cantone serve una guida e lui secondo me deve insistere in questa direzione. 6 

#8 Alessandro Bimbi. Trova un bel gol su punizione, grazie anche ad una deviazione spiazza portiere. Bene coi piedi, molto bene. Tirata di orecchie sulle ripartenze di Tripoli, rientrare in difesa non è il suo sport preferito. 6,5

#9 Edoardo Franchi. Qualche bella giocata, qualche disguido fisico. E’ come un lunedì mattina, ma di sera. 5,5.

#10 Gabriele Bimbi. Lotta si arrabbia, commette falli gratuiti, ne riceve tanti e anche assurdi. Segna su punizione e anche il gollonzo della coppa, con un tiro che non gli uscirà più nella storia. 6/7

#11 Federico Gattamelati. “La follia – diceva uno che se ne intendeva – è fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati differenti”. Il suo stile di gioco viene capito abbastanza rapidamente dai difensori in verde. Risultato, grande difficoltà nel trovare spazi. 6-

#17 Luca Vezzosi. Utilizzato con discontinuità, assicura un ricambio fresco in un momento non facile del match, come ad esempio l’inizio del secondo tempo. 6

#20 Manuel Benso. L’intervista dove ha dichiarato “non patiremo l’assenza di mio fratello” si è trasformata in una querela dei restanti 14 giocatori. Uno dei pochi però a non perdere la posizione e rimanere sempre nei ranghi, 6.5

#46 Simone Rossi. Spero abbia dormito…nonostante quel gol che forse avrebbe potuto riaprire la partita nel secondo tempo. La scelta di spostarlo in avanti nella ripresa è coraggiosa ma potrebbe anche aprire prospettive future interessanti. Geniale sulla punizione di Bimbi, quando decide di aprire le gambe un secondo prima della castrazione e un secondo e 30 decimi prima del gol. 6+

#80 Leonardo Ficarelli. Non molto servito, non molto a servizio. “Nella vita a volte si può fare del bene anche senza comparire” diceva un Bosco, ma quello famoso non quello de La Buca. Nel calcio…un pò meno, ma la Coppa in fondo, non è solo calcio. 6-

#Arbitro Zurlini. I giocatori si lamentano un pò troppo, Zurlini mantiene il suo metro arbitrale minimalista, gioca e fai giocare. Rigore non c’era, forse qualche fallo in più non farebbe male ma è comunque imparziale. 6,5

Scampate – Il Cerro 3 – 3

Marcatori: 17’ Davoli (S), 25’ Anigoni (S), 29’, 50’ Grossi M. (C), 43’ Nagy (S), 51’ Castagnoli F.

Assist: Davoli (S)

CRONACA

Un grande classico apre le danze del terzo turno della Coppa edizione XX. Al Parroquial si sfidano due nobili del calcio montecavolesi, Scampate e Cerro. Organici al gran completo, si segnalano solo le assenze di Magrì per i gialloblu e di Cattolico per i gialloneri (voci di corridoio lo segnalano accampato a Capodichino in attesa dell’arrivo di Conte).

In avvio prevale lo studio tra le due formazioni, anche se parlare di studio quando da una parte ci sono i Bertolini e Davoli e dall’altra Attolini e i Martini è quantomeno ardito. È quindi un episodio a interrompere gli estremismi tattici: mani di Farinelli Andrea, Davoli dal dischetto non perdona. Nemmeno dieci minuti e Anigoni scaraventa un rimpallo sotto la traversa con un bel tiro da venticinque metri, scavalcando Fioravanti. La reazione del Cerro è affidata a Grossi Mattia, che slalomeggia in area e viene atterrato: rigore e gol della speranza.

Nella ripresa Nagy Khamis sembra chiudere i conti con una bella incornata su angolo di Davoli. Ma Il Cerro trova le forze quando meno te lo aspetti e prima Grossi Mattia semina il panico in area infilando Rossi con un pregevole piazzato e dopo Castagnoli Francesco scherza Camuncoli con un sombrero e pareggia il match, complice anche una deviazione.

Negli ultimi minuti si segnala un bacio al palo di Martini Alex e poco altro. 3 a 3 e tutti contenti. O forse, nessuno.

PAGELLE

SCAMPATE

ROSSI 6,5: Incolpevole sui vari gol del Cerro, si distingue per qualche uscita coraggiosa e per l’autorevolezza nel comandare il reparto difensivo. Vecchia volpe, un veterano che serviva a questa squadra piena di nuove leve. Zeliko Kalac.

BRAGLIA P. 6,5: Finché c’è lui in difesa non si passa. Un salvataggio sulla linea, più di un anticipo decisivo e testa alta dall’inizio alla fine. Evergreen. Nacho Fernandez.

BERTOLINI G. 6,5: Anima di Scampate, regge il reparto finchè può. Paga qualche scelta confusionaria sui cambi nel secondo tempo ma non gli si può rimproverare nulla, d’altronde non è un allenatore. Giorgio Scalvini.

GIOVANNELLI 6: Ordinato, senza infamia e senza lode. Puntuale sulle chiusure e preciso nelle marcature, perde un po’ di smalto nella parte finale della partita. Nel complesso, discreto. Daniele Rugani.

BERTOLINI F. 6,5: Trottolino scatenato, non sente il peso degli anni (o forse sì, vedremo in stalla oggi) e trascina i suoi a destra e manca. Lucido anche nei momenti più concitati, passano le stagioni ma rimane una certezza. Daniel Carvajal.

BRAGLIA S. 5,5: Si becca più di un rimprovero da capitan Bertolini per qualche disattenzione di troppo. Non è male l’avvio, ma sotto l’avanzata del Cerro cala di rendimento. Danilo.

NAGY KHAMIS 7: Spicca per il dominio fisico che impone sugli avversari, meno per le letture tattiche. Ma si sa, alla Coppa vince il più forte, non il più bravo. Una poderosa incornata su corner regala il 3-1, poi scende in panchina e il Cerro pareggia. Coincidenze? Youssef El Nesyri.

CAMUNCOLI 6: Mezzo voto in meno per il sombrero subito da Castagnoli che costa il pareggio finale. Però, per il resto, partita di sacrificio sulla mediana. Trattorino inesauribile. Gary Medel.

AYOUB TRAD 6: Un motorino che sgasa su tutta la metà campo, a volte anche troppo, col rischio di ingolfarsi. Con un po’ più di tattica risparmierebbe sicuramente ossigeno ma, alla fine dei conti, si distingue per generosità. Sofyan Amrabat.

PANCIROLI 5,5: Piazzato davanti alla difesa, non sa nemmeno lui se è il ruolo giusto. La vogli c’è, la simpatia anche, la fortuna no. Si può rivedere. Leandro Paredes.

MARGINI 5,5: Parte bene, con personalità e senza nascondersi. Poi però accusa la fisicità del Cerro e inizia a retrocedere, perdendo i vari duelli in mezzo al campo. Si muove ma con poca incisività. Bojan Krkic.

CHIANESE 5: Con la testa già in Liguria per la prossima battuta di pesca, si vede subito che non è serata. Scarso il feeling con i compagni di reparto, ancora meno evidente l’apporto nelle fasi conclusive delle azioni. Meglio in barca che sulla terraferma. Luka Jovic.

DAVOLI 5,5: Ancora appesantito dal matrimonio di Davide Braglia, si accende e spegne a intermittenza. O meglio, si spegne col passare dei minuti. Senza di lui l’attacco è poca roba. Poco concentrato, rimandato a settembre. Dario Hubner.

ANIGONI 7: Sicuramente uno dei giocatori di maggior qualità tra i gialloneri, tende a nascondersi ma quando ha il pallone tenta sempre la giocata di classe. Il gol ne è uno splendido esempio: un gioiello che si infila alle spalle del portiere avversario. Alvaro Morata.

IL CERRO

FIORAVANTI 6: Può ben poco sul rigore e sul terzo gol, forse poteva fare qualcosa di più sul lob di Anigoni. Qualche metro indietro e avrebbe comodamente respinto il tiro. Comunque buona prestazione. Christian Abbiati.

FARINELLI AN. 5,5: Arranca eccessivamente sotto le ondate avversarie, perdendo qualche marcatura di troppo. Cala alla distanza, si salva con alcuni tackle in extremis. Suo il tocco di braccio che causa il primo rigore. Federico Fazio.

CERVI 6,5: Propositivo e scattante, controlla senza troppe ansie le sgroppate sulle fasce. Diligente, anche troppo dal punto di vista tattico, potrebbe osare anche di più in fase offensiva. Davide Calabria.

FONTANELLI E. 6: Grande cuore e caparbietà, compensa alle esigue doti tecniche con una prestazione di sostanza che fa scendere più di una lacrimuccia agli aficionados in tribuna. Cristiano Biraghi.

MACRILLO’ 6: Jolly a tuttocampo, che spazia dalla difesa al centrocampo. Dove lo metti, sta. Meglio nella prima partita, soffre i centimetri degli avversari. Amato Ciciretti.

ATTOLINI 6: Tenta di corrompere il giornalista offrendo il TFR del fratello maggiore e una sorella in dote, ma senza successo. Allora sfodera una buona prestazione, soprattutto nella ripresa dove parte all’arrembaggio. Marcatura asfissiante su Davoli, meno preciso nelle impostazioni. Leonardo Bonucci.

CASTAGNOLI F. 6,5: Parte in sordina, poi sfodera alcuni cross che andrebbero solo spinti in rete ma non è assistito dai compagni di squadra. Nella ripresa è suo il gol del pareggio, dopo una giocata di prestigio e uno slalom stretto in area. Riccardo Orsolini.

GROSSI F. 6 Match di sostanza il suo, con luci e ombre. Non si risparmia di certo, subisce qualche colpo di troppo ma si difende con le unghie e coi denti. Pecca un po’ nella fase di costruzione. Fabio Miretti.

CASTAGNOLI S. 6,5: Si presenta a centrocampo con personalità, orchestra il pallone quando vede aprirsi gli spazi e si muove in maniera intelligente. Bene così. Nicolò Barella.

GROSSI M. 7,5: Migliore in campo, trascina i suoi a un pareggio meritato. Si procura il rigore dopo una serpentina ubriacante ad alta velocità e lo trasforma subito dopo. Nella ripresa lancia il Cerro alla rimonta con una bella azione personale conclusa con un piazzato alle spalle di Rossi. Teun Koopmeiners.

FARINELLI AL. 5,5: Si capisce fin da subito che non è giornata. Prima si divora un gol a un metro dalla porta alzando il pallone sopra la traversa, poi sbaglia un gol ancora più clamoroso a portiere battuto. Meglio altre volte, tanta corsa. Ezequiel Schelotto.

MARTINI AN. 5: Ciondola sulla fascia senza mai incidere, non è il suo ruolo probabilmente. Una partita da dimenticare, dovrebbe sfruttare meglio le qualità fisiche. Peter Crouch.

MARTINI AL. 5: Come il fratello non è al meglio, prova a muoversi davanti ai difensori di Scampate ma non è serata. Inconcludente e mai pericoloso, bocciato. Simy.

BULDRIGHINI 5: Anche per lui forse sarebbe stato meglio fermarsi al bar piuttosto che proseguire verso gli spogliatoi, ma tant’è. Qualche sponda senza troppe fortune, per il resto non si vede mai. Andrea Pinamonti.

ARBITRO

FONTANELLI 7: Controlla il match lasciando correre il giusto, chiamate corrette su entrambi i rigori (forse qualche dubbio sul secondo ma ci può stare). Daniele Orsato.

Scampate – Cantone 1 – 1

Marcatori: 30’ Cattolico (S), 54’ Bimbi G. (C).

Assist: Davoli (S).

CRONACA

XX edizione, ormai lo sapete, #lapiùbelladisempre… eppure quest’edizione ha qualcosa d’amaro che la partita che sto per descrivere rispecchia perfettamente: LA MANCANZA DI TEO BENSO…

Come questo personaggio manchi all’interno del bar “de las chicas” è evidente dal limitato consumo di birre Moretti, allo stesso modo in campo Cantone fa fatica ad arrivare alla conclusione e, quando ci arriva, lo fa con scarsi risultati. I due gol in due partite per i campioni in carica lo confermano. Per concludere: Teo manchi, a tutti, in campo e fuori.

Primo tempo quindi di studio, con Scampate che fa la partita soprattutto a centrocampo con un Davoli tuttofare: difende, recupera palloni e arriva addirittura più volte alla conclusione. Per Cantone ci prova Filippi che al 16’ lascia partire un missile che scheggia la traversa.

Al minuto 22’ Chianese, per gli amici Panni si avvicina al sottoscritto e: “secondo tempo entro e segno” … spoiler non l’ha fatto (anche se c’è andato vicino). Continua una partita non troppo divertente e quando finalmente il primo tempo sembra concluso al 30’ Cattolico segna e porta in vantaggio Scampate su lancio/punizione di Davoli (da indagare se davvero Cattolico ha toccato il pallone). Fine primo tempo.

Il secondo tempo riparte sugli stessi ritmi del primo con poche e timide ripartenze di Cantone che sembra davvero non averne per impensierire un solidissimo Andrea Rossi. Siamo al 15’ e Chianese decide di provare il colpo della vita: su un cross al limite dell’area tenta uno scorpione tanto difficile quanto bello in girata che per millimetri (e non stiamo scherzando) non si insacca mettendo il punto esclamativo alla vittoria dei tori di Montecavolo, giocata da WOW.

Riparte l’assedio di Scampate con alcune punizioni interessanti di Davoli che richiedono gli straordinari a Ferretti. Siamo al 24’, partita ormai al termine, la gente inizia a dirigersi verso il bar, quando dopo una serie di rimpalli in area di Scampate Bimbi G. da buon capitano trova il pareggio per Cantone. Piermattei fischia 3 volte e tutti nello spogliatoio. 1-1 che sta un po’ stretto a Scampate.

SCAMPATE

Andrea Rossi 6,5: non ho ben capito se facesse il portiere o l’allenatore, personaggio carismatico, alcune belle parate, peccato per il gol.

Davoli 7,5: come ho detto prima, tuttofare. Colonna portante del centrocampo di Scampate e forse il più pericoloso anche davanti.

Anigoni 5+: da uno che al primo anno con Scampate prende la 10 ci aspettiamo di più, molto di più, ma qualcosa lo fa intravedere e le aspettative di crescita sono importanti.

Cattolico 7: prestazione importante da parte di CS7, fa gol ma non solo. Per un paio di volte vince un contrasto con Leone che non è proprio una cosa di poco conto. Mi tocca dargli un buono voto…#speravodemorìprima.

Bertolini 6+: Abituato a pagellare 3 Bertolini mi sento vuoto a farne solo uno. Sente forse un po’ il peso della fascia da capitano sul braccio sinistro e questo non lo fa rendere al meglio, ma tutto sommato la sufficienza la porta a casa e, come a scuola, fino a quando c’è il 6 non ci si può lamentare. Da segnalare un paio di volte davanti al pagellatore, se ho perso qualche azione e/o giocata mi sento di scaricare tutta la colpa su di lui.

Braglia Pietro 6-: non molto pulito come al solito, le sublimi prestazioni ai calcetti mi hanno forse alzato le aspettative nei suoi confronti, ma ha tempo per farmi cambiare idea.

Ayoub Trad 6,5: questo è interessante, lo spunto l’ha e lo dimostra in un paio di occasioni, dal capello e dalla posizione ricorda vagamente Salah e ci auguriamo di poter raccontare per i due la stessa carriera.

Giovannelli 6: ma in campo c’era? Nel dubbio ti dico che la prestazione è stata buona.

Margini 6+: Ctrl C, Ctrl V da Giovannelli, ma con un più di incoraggiamento

Camuncoli 5,5: entra in campo con una fasciatura al polso destro che ricorda vagamente un certo Karim Benzema, ma la prestazione non è proprio la stessa. Un giallo gli costa mezzo voto come al fantacalcio, ma in sostanza di fianco a Davoli a centrocampo il suo lo fa e anche abbastanza bene. Futuro pilastro

Chianese 7-: se quel dannato tacco fosse entrato, starei commentando un’altra partita, ma con i se e con i ma il Cerro sarebbe la squadra più vincente della Coppa. Però bravo, fa un paio di sponde da 9 vero e ho segnato anche un palo (correggimi se sbaglio). La sua presenza lì davanti potrebbe rivelarsi importante.

Panciroli 6-: sufficienza di incoraggiamento per l’esordio di questo ragazzo, non molto decisivo ma l’emozione le prime volte può farla da padrone.

Braglia S. 6: abituato a vedere i campi da calcio dall’alto mentre pilota aerei orami ha una visione a 360° del campo, difensore vecchio stampo, non si fa molti problemi a “sparecchiare” quando è necessario anche a scapito dell’eleganza e della bellezza per gli spettatori.

Nagy Khamis 5,5: apprezziamo moltissimo il fatto che abbia portato la famiglia a vedere la partita perché dimostra attaccamento alla maglia e al torneo, e alla XX edizione non è scontato, quindi bravo. In campo però può e deve fare meglio. Un paio di volte arriva al limite ma non riesce a concretizzare. Ma la voglia e le capacità per ritagliarsi il giusto spazio lì davanti ci sono tutte.

CANTONE

Ferretti 7: ottime parate su 3/4 punizioni di Davoli e tanti altri interventi significativi. Se Scampate non ha preso il largo tanto merito è suo. Sempre più protagonista della Coppa. Aspettiamo la pelata quest’anno in caso di vittoria.

Bimbi G. 5,5: a centrocampo soffre il confronto con Davoli e spesso non è all’altezza delle aspettative, se poi aggiungiamo che si presenta con i calzettoni tagliati come i giocatori di Serie A, manco fossimo alla Prima della Scala di Milano il voto non può che scendere.

Nicola Filippi 7+: sicuramente il migliore dei suoi, ottima spinta sulla fascia e giocate di qualità, solo un po’ sfortunato nelle conclusioni…oppure molto fortunato in tutto il resto

Bimbi A 6,5: meglio del fratello anche se pure lui si presenta con i calzettoni tagliati (sarà un vizio di famiglia), il piede è educato e dimostrarlo sul campo della Coppa non sempre è semplice, quindi bravo dai. Di questo passo arriverai a rubare la 10 a tuo fratello.

Benso M. 6+: arrivo al campo alle 19 e alle 19:03 lui è già seduto sulle panchine a mettere pressione allo staff. Un cognome una certezza. In campo ci sa fare, e voci di corridoio dicono voglia provare ad avanzare come prima punta per ereditare il posto del fratello. Ambizioso, forse presuntuoso, mi piace.

Franchi 6: allora qua ho segnato due + e due -, quindi visto che la matematica non è un’opinione siamo alla perfetta sufficienza.

Bezzi Nicolò 5,5: il coraggio non gli manca, tenta alcuni numeri molto complessi il cui risultato lo si può capire dal voto. Il cognome è di un certo peso e capisco la voglia di dimostrare di poterlo portare. Lo chiedo a voi lettori allora: Riuscirà a dimostrare di valere un posto da colonna di Cantone?

Zacchini 6: sono in post matrimonio e sto finendo le parole, quindi boh, non avendo segnato nulla dico ok bravo lui.

Ficarelli 6-: alcuni ottimi scambi lì davanti con Gattamelati e poi con Bezzi, ma concludono poco e i due gol di Cantone nelle prime due partite lo dimostrano…ci aspettiamo di più.

Gattamelati 6: gli attaccanti di Cantone non se la passano proprio bene in questa pagella, ma lui meglio di altri con qualche sponda e giocata semplice ma efficace.

Vezzosi L.  5,5: brilla poco, sicuramente non come i numeri d’orati sulla schiena degli uomini granata alla luce della luna. Cantone ha bisogno della personalità dei suoi giovani quest’anno come non mai quindi questo vuole essere un incoraggiamento per il proseguo della coppa. Per la gloria bisogna faticare

Bezzi Andrea 6: alcune protezioni palla per far respirare i suoi sono segante sul mio taccuino, ma ricordiamoci che questo giocatore l’anno scorso ha messo a segno una doppietta in una semifinale…quindi non basta.

Lorenzo Leone 6,5: passano gli anni, sempre più giovani si iscrivono alla coppa, iniziano a intravedersi capelli bianchi in alcuni soggetti dello staff, alcuni addirittura diventano papà (ancora complimenti Fariol). Poi c’è lui, sempre uguale, anzi sempre più giovane e sempre con più voglia. Se ci fossero più uomini così il mondo sarebbe un posto migliore per la figlia di Fariol. In più sa anche giocare a calcio: FOLLIA.

Teo Benso 10: sappiamo che ci stai guardando su sky canale 251 in 4k HDR (Cervi questa volta non ha badato a spese) e che con il cuore sei sempre qua. Sappi che se un giorno vorrai tornare la sedia di fianco al frigo del bar ti sta aspettando, dentro una teca.

ARBITRO

Piermattei 7,5: era una partita bollente sulla carta ma la tiene in pugno per tutti i 60 minuti. Rizzoli.

Il Cerro – Rodano 3 – 3

Marcatori: 1′ Torri (R), 14′ Castagnoli (C), 19’ Grossi F. (C), 30’ Di Giorgio (R), 32’ Martini Alex (C), 62’ Fontanelli (Aut) (R).
Assist: Vecchi (R), Martini Alex (C), Alex Farinelli (C).

CRONACA

35 è esattamente il numero di incontri ufficiali tra Cerro e Rodano sono 17 le vittorie dei gialloblu contro le 10 dei biancocelesti, E allora cosa cambia oggi? E’ solamente un altro numero? È solamente un altro incontro, una partita come le altre? Con il concetto di relatività di Einstein possiamo definire ogni partita come un punto nello spazio tempo della loro rivalità dove ogni dinamica influenza la percezione di chi vince e di chi perde. Anche se potrebbe sembrare solamente il 36’ incontro ogni momento contribuisce a plasmare un unico significato a questo derby…

Benvenuti allo stadio “El Parroquial” di Montecavolo questa è Cerro-Rodano, buona sera da Giacomo Boschini e… basta.

Dirige dalla sezione di Montecavolo Antonio Vezzosi, fischio d’inizio e neanche il tempo di rimettere il fischietto a posto che su azione rocambolesca di cui l’unica cosa che ricordo è l’assist di Tommi Vecchi e il goal di Torri 0-1 Rodano, la curva nord è un manicomio e mancano ancora 59 minuti.

Nel seguente quarto d’ora Rodano potrebbe portarsi sul 0-2 almeno un paio di volte ma il 7 di Rodano trova modi spettacolari per non segnare.

Il Cerro non si fa pregare e pareggia i conti con Castagnoli che “l’appoggia piano” sotto il sette al minuto 14, sospiro di sollievo per la panca gialloblu e mister Martini 1-1 Cerro.

Da qui in poi sale in cattedra il direttore di gara che con una guida rigida decide per un rigore a favore di Cerro che completa l’opera con Grossi F. realizzando 2-1 Cerro al 19’.

Dopo parecchie polemiche la partita continua a centrocampo, sto per mettere via gli appunti per la fine del primo tempo e invece sento un solo fischio, è rigore per i biancocelesti, si presenta agli 11 metri Di Giorgio per pareggiarla, è 2-2 Rodano al termine dei primi 30 minuti.

Tempo di mangiarsi un panino ed è subito secondo tempo, primo minuto: tacco volante di Alex Farinelli per un Alex Martini che pesca il jolly e da 40 metri al volo insacca alle spalle del portiere, 3-2 Cerro è di nuovo sopra, questa volta sfruttando a proprio vantaggio il kick off glitch classico delle partite di Coppa.

Ora parte l’assolo di Rodano che con una decina di tiri, più o meno precisi, mette pressione ad un’invalicabile Fioravanti che in bello stile sventa ogni pericolo per i 30 minuti regolamentari. Un Rodano molto sbilanciato si fa sorprendere in contropiede e Martini d’esperienza si procura un rigore a recupero già iniziato, Cerro e Grossi potrebbero chiuderla ma non hanno fatto i conti con il pararigori biancoceleste che nega la gioia della doppietta al 7 gialloblu.

Siamo nel recupero del recupero, dalla tribuna Cervi pregusta già il +3 per la squadra del cuore, Rodano è spacciato ad 1 misero punto in 2 partite, sintomo di crisi nera e rischio elevatissimo di cambio in panchina, rumors di addetti ai lavori danno favorito Pioli come successore. Se non fosse che il folletto con la 9 parte con uno slalom speciale versione Calgary 1988 di un certo Alberto Tomba che stordisce la difesa del Cerro portando ad un goffo autogoal, è 3-3 Rodano.

Ora si che la partita si può concludere, un altro pezzo di storia è stato scritto e noi abbiamo avuto l’onore di apprezzarlo e commentarlo.

PAGELLE

IL CERRO

NICOLO FIORAVANTI  7: Se non avete visto la partita non c’è nessun problema, guardatevi gli highlights Stallions-Furia (Kings League), lui è il nostro Viviano para di tutto nell’assalto finale Rodano, l’unico che può beffarlo è il proprio difensore. Mi scuso con i lettori over 30 per la difficile comprensione, per citazioni al calcio giocato degli anni 50 Billy pagella la seconda partita della quarta giornata, intanto provo a spiegarvi questa.

La Kings League, la nota competizione di Calcio a 7 (giocato) ideata dallo streamer Ibai Llanos divenuta estremamente famosa negli ultimi anni, ospiterà finalmente una sua personalissima versione del Mondiale di Calcio al quale è stata invitata anche l’Italia. A rappresentare il nostro paese ci saranno Blur, in qualità di presidente degli Stallions (nome ufficiale della squadra) e nientepopodimeno che Francesco Totti, ancora una volta nella sua vita in qualità di Capitano della rappresentativa italiana. La Kings League è una competizione che si svolge tramite scontri diretti ed una classifica. Ogni squadra si affronta schierando 7 giocatori, ma il resto della partita è il punto davvero innovativo. Prima della partita, viene assegnata una “carta bonus” casuale tra quelle disponibili. Per ora non sappiamo ovviamente se questa regola verrà mantenuta anche nella World Cup, anche se è molto probabile di sì. Alcuni esempi di quelle usate nelle scorse edizioni, includono una carta che permette di togliere temporaneamente un giocatore alla squadra avversaria, una che fa valere doppio i gol segnati in un certo lasso di tempo, un’altra che permette di battere un rigore in movimento, e tante altre. Il calcio d’inizio viene invece assegnato in uno “scontro” simile a quello del basket, con la palla messa al centro del campo e contesa tra la due squadre. Vedere qualche match renderà sicuramente molto meglio l’idea di quanto possiamo fare noi scrivendo. Lo svolgimento del match è composto da 2 tempi da 20 minuti ciascuno. A 2 minuti dalla fine del primo tempo, vengono sorteggiate delle carte che riducono il numero di giocatori (solo per quei 2 minuti) di entrambe le compagini dal classico 6v6 fino al temutissimo 1v1. Nel corso del torneo è stato poi introdotta la regola del “rigore presidenziale”. A tutti i presidenti della Kings League viene una carta prima delle partite che possono usare in qualsiasi momento della partita per abbandonare lo streaming per scendere in campo e tirare un classico rigore dal dischetto. La carta può essere usata solo se entrambi i presidenti sono presenti alla partita e se entrambi sono d’accordo sull’uso della stessa.

FRANCESCO CASTAGNOLI 7.5: 20 metri palla al piede, forse la cosa più difficile alla CdC, poi una sassata sotto l’incrocio dei pali, alza la maglia e sotto una celebre dedica “… 6 unica” non leggo bene la prima parola. Immaginando la reazione i fotografi si girano di scatto verso il bar per cogliere il momento, ma Castagnoli ha idee diverse e si dirige verso il pubblico in strada, ora è tutto più chiaro sulla maglia della salute c’è scritto “mamma sei unica”. Checco zalone spostati.

FILIPPO GROSSI 6-: Al fanta sarebbe +3 per il goal e -3 per il rigore sbagliato, ma per un 5 stelle che si presenta una partita si e due no ci si aspetta di più.

ANDREA MARTINI 5: Spaesato, perde palle sanguinolente in area cercando dribbling improbabili, non la sua serata.

ALEX MARTINI 8: “Comunque si pensava che dovessi giocare in attacco con olivare e poi invece hai giocato con Baddo. Tu cosa ti aspettavi?”

“Questo il mister l’ha scritto su un foglio io mi pensavo che non giocavo quando ho visto Baddo avanti poi mister ha detto, ho giocato insieme giocate tranquilli state tranquilli che stasera fate bene. Ci siamo riusciti penso”

“Quando hai agganciato la palla con il tacco in quel momento che cos’hai pensato? Ora faccio goal?”

“E io non l’ho pensato a niente e ho proseguito la mia azione con la testa me la sono portata avanti poi ho dribblato che ho fontanelli, se io ho calciato in porta con la benda agli occhi dove andava andava la palla”

Anni dopo si confida in un’intervista esclusiva a Il Ponte: “Martini e il gol contro il Rodano ai tempi del Cerro: “Mentre la palla entrava pensai di essere diventato ricco”.

ANDREA FARINELLI 5.5: Fiato corto, dalla tribuna gli danno del bollito, lui fa il compitino ma promette ai fans che per la finale avrà i 60 minuti nei polmoni, il 19 giugno sapremo chi aveva ragione.

ALEX FARINELLI 7: Assist di rara fattura per il 6 di Cerro sul goal di Martini. Dove lo metti fa bene che sia seconda punta, mezzala o portiere, potrebbe prestare un po’ di fiato al fratello maggiore come segno di riverenza dovuta a una storica bandiera della CdC.

MARCO BULDRIGHINI 6: Rischia di giocare in porta e non dice una parola (non è vero), lunedì ci sarà saltando gli altri 7 tornei al quale è iscritto, mercoledì salta la cena con i parenti della fidanzata per non perdersi la partita contro Cantone. Per chi non lo avesse ancora capito prima c’è il cerro poi tutti gli altri, per questo merita il sei.

MATTIA MAGRI 6+: Deve presentarsi al campo sempre con 10 minuti di anticipo rispetto ai compagni per fasciarsi: caviglia destra, mano sinistra, capezzolo ambi destro, orecchio alto, ginocchio magro e legamento falciforme anteriore. Volete essere stupiti? Sceso al 53’ per infortunio…

GIOVANNI ATTOLINI 6.5: Salva sulla linea un goal già fatto. Molto scortese perché Insa stava già esultando ma lui come il più classico ladro di dolcetti il giorno di Halloween a bambini che contano metà dei suoi anni, non fa sconti. Fuori dal letto nessuna pietà.

STEFANO CASTAGNOLI 6: “per il cambio andiamo a centrocampo e chiamiamo il direttore di gara?” chiede al sottoscritto. Mi spiazza, chiamo il quarto uomo e gli faccio preparare la Tavoletta Elettronica Luminosa Delta 2FE1 per Cambio Giocatori. Così a occhio direi di un’altra categoria.

PIETRO CERVI 6.5: “Talento o raccomandato?” solo il campo ci dirà se il cognome sovrasterà le doti tecniche del ragazzo, per ora una signora prima apparizione, poi sappiamo che ad allenarsi con dei campioni come Martini e Buldrighini si può solo migliorare.

EDOARDO FONTANELLI 5.5: Sfortunato sull’autogoal che non gli fa vincere per questione di secondi la sua partita personale con il fratello maggiore, poco incisivo, molto bravo a tenere il tempo al sottoscritto e di buona compagnia.

ALBERTO MACRILLO’ 7-: Se fosse entrato il bolide da 50 metri il PSG era pronto a presentarlo come il nuovo Kylian Mbappé, tutto rinviato a lunedì 3 giugno ore 20.15 gli sceicchi lo aspettano, lui però sogna il Milan di Fonseca.

RODANO

DAVIDE BRAGLIA 7+: Il pararigori per eccellenza, 99,9% rigori parati per lui alla coppa da quando la gioca, le squadre che rischiano di giocarsi semifinale/finale dagli 11 metri contro rodano tremano al solo pensiero e regalano la vittoria agli avversari.

RICCARDO FONTANELLI 6.5: Per lui derby in famiglia questa sera, non si scompone, rude nel contrasto e raffinato nel lancio, da segnalare un tunnel clamoroso al 10 di Cerro, Castagnoli non è più quello di prima, hai distrutto l’autostima costruita negli anni di questo povero ragazzo, ti lascio il numero se vuoi sentire come sta +39 349 870 4402.

SAMUELE IORI 5.5: “non sappiamo se arrivi Iori, mancano già i 2 del carpi se poi ci pacca anche il nostro 10… coppa falsata, rifacciamo le squadre”, con i suoi tempi ma è arrivato, 16 minuti risicati di secondo tempo in cui fatica ad entrare nel vivo della gara poi da una sua pressione nasce l’azione del goal del pareggio. A rischio S.V. da regolamento il giocatore deve disputare più di 15 minuti per ricevere un voto, non incide, magari se gioca tutta la partita mi segno qualche + a fianco a quel numero così pesante.

SEBASTIANO TORRI 7: Quando serve un rapace d’area è in panchina, quando è in campo ha a disposizione solo palloni sporchi da lavorarsi lontano dallo specchio. Stessa sfortuna della fiore anche se nell’unica occasione buona che si trova in campo la insacca.

INSA FABOURE 6: La superficie terrestre è ricoperta al 71% d’acqua, il restante 29% è ricoperta da INSA.

LUCA DI GIORGIO 7- : “dà del tu al pallone” cit. l’epicureo della gastronomia liquida e un virtuoso della mixologia, con una perspicacia acuta per i gusti dei clienti e una erudizione paragonabile a quella di un sommelier, per gli amici il Fariol. Tornando a Di Giorgio suo il goal su rigore che riporta in parità allo scadere del primo tempo la partita.

TOMMASO CORRADINI 6+: Si presenta con 1 ora e mezza di anticipo con una bella ragazza, capisce che non può entrare a riscaldarsi così presto e se ne va indispettito. Ricordiamo ai lettori che il calendario è presente sul profilo Instagram della coppa dei cantoni e sul sito. Sulle palle vaganti si presenta con lo stesso anticipo.

FILIPPO MAYANI 5.5: Forze fresche da Puianello, tanta grinta e un po’ meno di lucidità, se dovessi trovare una canzone da dedicargli sarebbe “nessuno vuole essere Robin”. Noi il nostro Robin lo abbiamo trovato.

MATTIA BONI 7.5: è atterrato sul pianeta Coppa dei Cantoni Boni, le contendenti al trono gridano allo scandalo. Il canterano Santos, arrivato da subentrato alla leggenda hall of fame il Pibe Morini, sfodera le sue skill migliori tra serpentine in area e tiri al volo dalla lunga distanza, ubriaca la difesa avversaria che sfinita si fa del male da sola allo scadere del secondo tempo. Abbiamo visto solo una partita per ora di questo talento scovato dal giocatore/allenatore/dirigente/tifoso/talent scout Vecchi e abbiamo già il mal di testa a seguire ogni sua finta.

MARIEL KONDAKCIU 6+: Ho contato almeno 5 o 6 tiri contro lo stesso difensore di cantone, una vera e propria resa dei conti o solo semplice sfortuna?

TOMMASO VECCHI 6-: Post primo tempo commenterà così la sua partita “È normale che poi si parla sempre di approccio, ma penso che nei primi 4 minuti avevo tenuto palla solamente io, eravamo anche messi bene, quel lancio a memoria spalle alla porta, anche se poi sotto porta… Quelli sono i classici episodi in cui loro sono stati più scaltri di noi. Su questo dobbiamo lavorare – aggiunge – Loro sono sicuramente una squadra molto quadrata, ci hanno aspettato e un pochettino me lo aspettavo. Dovevamo stare più larghi con gli esterni e cercare qualche volta di più il corto-lungo. Comunque dopo la partita si è indirizzata come volevano i nostri avversari, tutti sotto-palla e tutti bassi. Non è che non abbiamo creato niente, è che in quelle situazioni non siamo stati così precisi come invece sono stati loro. Hanno avuto una capacità realizzativa con un’altissima percentuale per i tiri in porta che hanno fatto“. Riassumiamo la sua partita con una sua citazione colta sul campo dopo un’occasione divorata rivolta al Pibe in panca “non ho i tempi, non ho i modi”.

FABIO SPITALERI XX: Dopo il dieci alla prima partita ad un’intervista pre-gara ancora disponibile sul profilo social del torneo prevede un voto maggiore del primo, noi lo accontentiamo, perché quando ti guarda con quegli occhi lì non puoi fare altro.

ALLESSANDO MELIOLI 6: un tutto fare che inizia l’azione, va per crossare e se solo potesse andrebbe a colpire di testa, prezioso nei recuperi difensivi e propositivo in avanti.

ARBITRO

Vezzo 6-: La prima è sempre la più difficile lo sappiamo, “El Parroquial” e il suo pubblico mette pressione come il Bernabeu, 3 rigori molto italiani e tanto spirito di servizio per rendere la partita ancora più interessante, propenso a fare contenuti elettrizzanti con partite tirate fino all’ultimo secondo.

Tripoli – La Buca 4 – 1

Marcatori: 3’ Tedeschi (T), 24’ Pluchino (T), 40’ Pascarella (B), 47’ Masciulli (T), 60’ Torri (T)

Assist: Ruozzi (B), Pluchino (T), Luongo (T)

CRONACA

Signore e signori, ragazzi e ragazze, è finalmente arrivato quel momento dell’anno che tutti aspettavamo con impazienza. Preparatevi a mettere in pausa tutte le vostre serie TV preferite, dimenticatevi dei social media per qualche giorno, perché la ventesima edizione del torneo per eccellenza é iniziata. Quest’anno, celebriamo due decenni di emozioni, rivalità e gol spettacolari. Vent’anni fa, in una giornata forse piovosa o forse soleggiata, qualcuno ha avuto la brillante idea di unire i migliori giocatori dei cantoni in un unico, grandioso torneo. Ed eccoci qui, vent’anni dopo, con le stesse passioni, lo stesso entusiasmo e, ovviamente, la stessa voglia di vincere. Questa non è solo una competizione, è una festa! È il carnevale del calcio con la F, dove ogni dribbling è un passo di danza, ogni tiro è una dichiarazione d’amore al pallone e ogni parata è un tuffo nel cuore dei tifosi.

A me danno meno che a Billy quindi le note tecniche saranno più brevi, come il fiato di Tommy vecchi dopo una stecca di Camel.

Ma ecco la cronaca.

21.37 inizia il secondo match della prima giornata

3’ Tedeschi, in area di rigore, si lancia saltando l’avversario e conclude con il mancino a incrociare. Salvini battuto e Tripoli conduce 1-0. Partenza soft…

6’ Pluchino prova subito ad allungare sul 2-0 con un tiro a giro dal limite ma Salvini con un volo (utile anche ai fotografi) para e mette in corner.

La prima vera occasione da parte de La Buca arriva al 20’ con due tiri di Pascarella ribattuti e un’ultima conclusione di Moscatelli che termina alta di poco.

24’ Boschini G. sbaglia a spazzare e Pluchino dopo aver riconquistato palla, lascia partire un missile terra aria da ¾ campo. Palla sotto la traversa e Tripoli che raddoppia.

Finisce il primo tempo, Tripoli si rende più pericolosa e riesce a schiacciare La Buca che fa fatica a ripartire e a spaventare la difesa degli avversari. Tripoli 2 – La Buca 0

22.12 inizia il secondo tempo e arriva Gio Boschini

La Buca riparte più coraggiosa rispetto al primo tempo e si rende subito pericolosa con una girata di Pascarella fermato da un braccio più o meno largo di Giorgini.

10’ Pascarella con una splendida rovesciata la mette sotto al sette dopo un assist di testa da parte di Ruozzi.

La Buca parte forte nel secondo tempo e accorcia subito le distanze e poco dopo si presenta, sempre sui piedi di Pascarella, l’occasione del 2-2. Errore da parte delle difesa di Tripoli, Pascarella al volo la indirizza verso la porta d’esterno, Portioli battuto, PALO CLAMOROSO!

Poco dopo sempre Pascarella scende, forse per mancanza di fiato o forse per far giocare tutti, e pacatamente senza l’uso di parole scurrili esclama: “accipicchiolina, perdindirindina non potete stare schiacciati in difesa se stiamo perdendo”. Finito di sfogarsi in modo a dir poco impercettibile si siede e finisce la sua fresca Moretti.

17’ Masciulli dopo un filtrante di Pluchino si ritrova da solo davanti a Salvini e vota PD. Tripoli allunga e il parziale alle 22.29 é di 3 a 1 per Tripoli.

30’ l’arbitro sta per fischiare la fine del match ma Luongo riesce a mettere ,a tu per tu con il portiere,
Torri che non si fa ipnotizzare e incrociando mette la palla in porta e la partita sul 4-1 per Tripoli.

PAGELLE

TRIPOLI

Portioli 6.5: Riuscirà anche quest’anno a dimostrare di essere il miglior portiere? Sicuramente è partito bene, ha risposto sempre presente quando è stato chiamato in causa. Sulla rovesciata non ha potuto nulla e una volta ha dovuto ringraziare il legno.

Geraci 7: Terzino di spinta, mette più volte in difficoltà la difesa de La Buca. Più volte ha cercato la gioia del gol ma la fortuna non era dalla sua parte, per questa volta.

Luongo 7: Mette in mostra le sue qualità e la sua tranquillità nel portare palla. Possiede personalità e caparbietà, capisco perché il presidente Castagnoli abbia provato a portarlo al Cerro.

Lorenzo Torri 7.5: Trova la gioia del gol all’ultimo secondo. Freddo davanti al portiere. Spinge tanto e ha una buona tecnica.

Giorgini 6.5: L’esperienza lo aiuta più del fiato. Un tempo faceva mangiare la polvere agli avversari, adesso al massimo può offrirgli un panino. Ai compagni invece regala una prestazione difensiva solida e ordinata.

Tedeschi 8: Imponente, veloce e tecnico. Utile sia in fase offensiva come in occasione del gol che in fase difensiva Grazie alla sua fisicità. Uno dei migliori.

Covi 6.5: L’elevazione da baskettaro lo aiuta e sfiora un gol dopo un salto imperioso. Anche coi piedi ci sa fare, sarà una rivelazione.

Rocchetta 6: L’ho visto in difficoltà un paio di volte ma è da rivedere… forse l’emozione o la giovane età.. punto forte: chiedetelo alle ragazze in curva.

Masciulli 7: Un po’ in ombra nel primo tempo e un po’ meglio nel secondo dove trova un bel gol. Può fare sicuramente di più.

Mainini 6: non male per l’età. Qualche anno in meno e farebbe la differenza.

Delmonte 6.5: Spinge sulla fascia e ha una buona tecnica, non riesce però a incidere.

Pederini 6: non ho appunti nei miei appunti quindi 6 politici

Catellani 6.5: Zaytsev sarebbe fiero di te. Oltre che a un ottimo pallavolista dimostra anche di saperci fare con il calcio.

Cossentino 6: Gioca una partita ordinata senza troppi errori. Non ha le qualità del fratello ma con un po’ di garra può sicuramente fare meglio di così.

Pluchino 8.5: Gol e assist, dimostra di avere qualità da attaccante invidiabili. Riesce a mettere in difficoltà la difesa in ogni occasione per merito suo e non per demeriti de La Buca. Migliore in campo in assoluto.

LA BUCA

Salvini 6: fa delle belle parate e mostra a tutti di avere un piede educatissimo. Purtroppo subisce 4 gol, in alcuni incolpevole, in altri forse poteva fare di più.

Boschini G. 6.5: sembrava un po’ Maldini con una maglia e una fede sbagliate. Purtroppo sbaglia il rilancio e regala il 2-0 a Tripoli. Nonostante tutto, caro Giacomo, la tua determinazione è stata ammirevole. Come dice sempre Giovanni, il nostro Giacomo ha una grinta che fa paura, sembra quasi che abbia bevuto il caffè di Aldo prima di entrare in campo.

Caselli 6: L’esperienza non basta a contenere l’attacco di Tripoli. Il migliore in difesa dopo Ruozzi.

Ruozzi 6.5: Il migliore della difesa della sua squadra, riesce a regalare anche un assist a Pascarella. Difende come Buzz e attacca come Melodie in footbrawl grazie alla sua velocità.

Gio Bosco 7: Tra i migliori della sua squadra. È arrivato all’inizio del secondo tempo dopo una partita ed è entrato dando un po’ di preoccupazioni alla difesa di Tripoli. A volte tiene troppo palla ma le qualità si vedono tutte. Eroe!

Tirelli 6.5: Cerca di mettere ordine a centrocampo e a interrompere ogni azione offensiva di Tripoli. Ogni tanto si arrende per il fiato ma nel complesso gioca una buona partita.

Dave Bosco: Grande assente della serata

Pascarella 7.5: Come dice Panni: “solo il palo gli nega la gioia della doppietta” (mi ha detto di scriverlo almeno 20 volte). Segna con una gran rovesciata ed è sicuramente il miglior in campo de La Buca. Forse un po’ di fiato in più gli permetterebbe di incidere maggiormente. Gran Gol!

Moscatelli 6: Quest’anno non posso dare la colpa alle luci ma non mi ricordo granché della sua partita a parte una bella conclusione e una chiacchierata in panca. Simpatico

De Moura 6: Ci si aspettava di più da lui. Purtroppo un infortunio muscolare lo costringe ad abbandonare la partita dopo un bello scatto verso la porta che però non ha portato a nulla.

Cattini 6: Un bel rinvio di ginocchio e nulla più. Non bene come l’intera difesa de La Buca. Rimandato

Hamilton 6: si è visto poco e anche lui a causa infortunio non ha giocato molto. Ti si vedrà sicuramente di più nel 2025 a bordo della Ferrari.

Giuseppe Lorenzo 6: Forse il peggiore della difesa però dimostra di avere un grande cuore mettendoci ogni energia. Insisti e persisti che raggiungi e conquisti.

Salsi 6: Il maestro dell’arte del compromesso. Un voto che dice: “non male, ma neanche bene”.

Graffagnino 6.5: Fisicamente imponente. Quando prendeva palla non si capiva se stesse giocando o provando i passi di “Ballando con le stelle”.

ARBITRO

Spadaccini 6.5: Conduce la gara in modo ordinato e tiene a bada gli animi. Arbitro stile Coppa che lascia giocare molto e tiene spesso il fischietto in tasca. Qualche scelta rivedibile (rigore non dato a La Buca).

Cantone – Rodano 1 – 1

Marcatori: 12′ Torri (R), 13′ Romagnani (C)

Assist: Melioli (R)

CRONACA

L’attesa di un nuovo inizio.
Scriveva Jules Renard: “Se si costruisse la casa della felicità, la stanza più grande sarebbe la sala d’attesa”.
Chissà se il buon Jules giocava a calcio, sicuramente non conosceva la Coppa Cantoni, a fine 800, a Parigi, non andava di moda.
La sala d’attesa comincia il 27 dicembre di ogni anno, serata staff, finito il calcetto, imbarazzante per livello tecnico, comincia la birreria, notevole per gli appetiti, dove si plasma l’edizione futura con ancora l’odore spirituale di quella terminata.
Poi passano i mesi, cominciano i messaggi WA, prime riunioni, maglie, campo, nuovi componenti staff, ricordi, playlist, squadre, stelline, piastra, bar, semina, video, Instagram, era meglio quando giocava Pino, calendario, arbitri, spesa, articoli…e arriva il fischio d’inizio. Fine della magia, parte la routine, per 23 giorni, e si sa, il 23 a Montecavolo non è un numero banale.
Con il fischio di inizio della prima partita, l’attesa saluta, ringrazia e se ne va, portandosi con sé quel velo di malinconia perché ciò che accadrà non sarà mai speciale come ciò che era, tanto, atteso.

Avete presente la trama del film/romanzo “La morte a Venezia” di Thomas Mann?
Ecco la cronaca della partita. Ciao!

Va beh, giusto perché mi danno 70 euro, aggiungo due note tecniche.
Rodano si dimostra più tecnica e propositiva, infatti passa in vantaggio con colpo di testa di Torri.
Dopo 4 secondi pareggia Cantone con altro colpo di testa, del buon Romagnani. Prima di ciò il nulla.
Nel secondo tempo ci ricordiamo un tiro di Iori parato, una punizione di Gabri Bimbi sulla barriera e un tipo che è passato con il monopattino a bordo campo urlando “forza Tripoli”…
Cantone più squadra ma dal gioco allegriano.
Rodano sembra abbia due del Carpi e uno del Milan prima squadra presenti dalla prossima partita.
Aspettiamo fiduciosi anche se, in questi anni, di fenomeni abbiamo visto solo Ferri Patrik, gli altri tutti molto simpatici.
1 a 1 e che la Coppa continui sotto la luce del Carpi.

PAGELLE

CANTONE

FERRETTI 7: ordinaria amministrazione, sul goal di Torri forse poteva uscire, ma fondamentalmente va anche bene cosi, la terra gira intorno al sole lo stesso.

LEONE 9: il migliore dei suoi. Se il più buono in campo non gioca a calcio ma lancia una bandiera in cielo come passatempo, si ragazzi, facciamoci delle domande sul movimento calcistico italiano post Sacchi. Aggiungiamo che Retegui è il centravanti della nazionale cosi ci facciamo ancora più male, insieme.

BIMBI G. 6: capitano e numero 10 insieme entra nel club esclusivo di Totti, Del Piero ed Oliver Hutton. La prestazione è ordinata senza lampi, diciamo una geometria da ultima ora il sabato mattina alle superiori.

ROSSI 6,5: se ho capito chi è apprezzabile, mi è parso anche con buone doti tecniche ma forse lo confondo con altro quindi profilo basso senza lasciarsi andare a troppe dichiarazioni precise.

FILIPPI 6/7: un terzino vecchio stampo con tanta corsa e un polsino sul braccio sinistro che non si è capito bene perché ma probabilmente era in tinta con il calzino quindi premio Max Mara 2024.

ROMAGNANI 7: di lui ci ricordiamo solo il goal, ma anche di Fabio Grosso ci ricordiamo solo un goal. A volte basta poco per passare alla storia. Se, come ha detto Marco Buldrighini, Cantone vincerà la ventesima edizione allora il suo goal odierno assumerà un’importanza capitale, altrimenti, è stato un sasso lanciato in un dirupo senza fine.

BIMBI A. 6,5: lottatore dai piedi buoni, le prende e le dà senza lamentarsi dimostrando attaccamento ai sani principi del Fight Club.

BENSO 6,5: sgasa che gasa da quanto gas ci mette per sgasare sul campo

FRANCHI 6/7: sarà l’età di chi scrive ma io non ricordo un’azione degna di entrare nel libro “Vent’anni di Coppa Cantoni, da Ferri a Magrì” che tra l’altro si può già prenotare a questo indirizzo www.amazon.it sezione alimentari e cura della casa.

BEZZI 6: come da tradizione un Bezzi alla coppa è sempre presente, probabilmente è la stessa persone che si presenta con movenze e somiglianze diverse ogni anno da almeno 18 anni.

FICARELLI 6,5: prestazione che passerà alla storia della cdc, solidità fisica e apprezzabile tocco di palla; a Luglio avrà il provino per il Bologna calcio, l’organizzazione gli manda un grosso in bocca al lupo.

GATTAMELATI 6,5: Mister “100 presenze” è riassumibile così: unico, irriverente, implacabile. Ha comandato la difesa sempre con il sorriso sulle labbra, anche quando il gioco si è fatto duro e difficile contro la Francia. In assoluto il migliore del Mondiale; da Pallone d’Oro e oltre. Ma è un difensore, un operaio con il frac. Come per Paolo Maldini resterà un sogno. Cit.

ZACCHINI 6: prestazione in linea con l’attuale governo Meloni.

VEZZOSI 7: caparbio e determinato, prova a combattere la noia con qualche scorribanda elevata a condizione di arrembaggio; inevitabilmente il concerto degli ACDC lo ha debilitato ma in lui non demorde mai, il fuoco del coraggio.

BEZZI…già commentato, cambia cognome.

RODANO

BRAGLIA 7: al sedicesimo minuto si addormenta letteralmente in campo, lo svegliano all’intervallo per fare pipì, ritorna in postazione e combatte la noia guardando gli highlights di Frosinone – Monza sul telefonino.

FONTANELLI 7: difensore di una volta, pochi fronzoli e molta concretezza, apprezzabile anche il tentativo di alzare la testa andando contro alla scuola italiana.

RINALDI 7,5: il migliore dei suoi. al primo tocco di palla si evince come sappia usare il mezzo in questione, non disdegna la lotta, finisce la partita in attacco ma neanche lui riesce nel miracolo di svegliare gli spettatori.

IORI 6,5: mezza punta, trequartista, falso nove, fantasista, libero di svariare…ha ragione Massimiliano Allegri, con 8 milioni di euro all’anno si vive meglio

TORRI 7: ha il merito del goal con un colpo di testa che ricorda il primo Gilardino, quando ancora non aveva scoperto quella cosa che fa rima con no.

DI GIORGIO 6: Giorgio VI del Regno Unito (nato Albert Frederick Arthur George; Sandringham, 14 dicembre 1895 – Sandringham, 6 febbraio 1952) è stato re del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e degli altri reami del Commonwealth dall’11 dicembre 1936 fino al 6 febbraio 1952, giorno della sua morte.
Fu l’ultimo Imperatore d’India fino al 15 agosto 1947, pur mantenendo il titolo fino al 22 giugno 1948. Fu anche l’ultimo sovrano britannico a essere re di tutta l’Irlanda; infatti, sebbene l’Irlanda fosse divenuta completamente indipendente nel 1937, il sovrano mantenne comunque il controllo fino al 1949 e il titolo fino alla morte. Era il padre della regina Elisabetta II e di sua sorella Margaret ed il nonno materno del re Carlo III. Nacque dall’unione tra il Duca di York, in seguito divenuto re Giorgio V, e la principessa Maria di Teck, secondogenito dopo il fratello Edoardo.
Nel 1920 fu nominato dal padre duca di York e Conte di Inverness. Nel 1923 sposò nell’abbazia di Westminster lady Elizabeth Bowes-Lyon, dalla quale ebbe le due figlie, Elisabetta e Margaret. L’11 dicembre 1936, in seguito all’abdicazione del fratello Edoardo VIII, salì al trono prendendo il nome di Giorgio VI, poiché il suo primo nome Albert suonava troppo tedesco ed era stato già rifiutato dal nonno Edoardo VII. Fu incoronato il 12 maggio 1937 nell’abbazia di Westminster insieme alla moglie, la regina Elizabeth Bowes-Lyon; questa fu la prima incoronazione trasmessa dalla radio e registrata per la riproduzione privata dalla BBC.
Evento centrale del suo regno fu la seconda guerra mondiale, combattuta dal Regno Unito, alleato della Francia e poi anche degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica, contro le Potenze dell’Asse. Durante tutta la guerra, e in modo particolare durante il difficile periodo dei bombardamenti su Londra, seppe conquistare la stima e l’affetto dei suoi sudditi, rimanendo sempre saldamente in patria, rifiutando ogni fuga e contribuendo anzi, con i suoi discorsi radiofonici, a tenere alto il morale del paese durante la resistenza all’attacco subito dalla Germania nazista.[4]
Nel dopoguerra fu tra i principali promotori della ripresa economica e sociale del Regno Unito.

CORRADINI 7: nonostante sembri il cantante di una boy band anni 90, in campo è tignoso, caparbio e tecnicamente niente male. Bravo.

MAIANI 6: il più seguito dai follower della coppa, Giovedi sera dalle 21:30 alle 22:15 lo potete trovare al bar della coppa per firma autografi, selfie, brevi video per TikTok…

KODANKCIU 7: la potenza è nulla senza controllo, recitava una famosa pubblicità degli anni 2000. Lui possiede entrambe le cose. Il mondo è tuo, vai e diventa ciò che sei.

VECCHI 6/9/10: il voto si triplica come nei tuffi alle olimpiadi. Sei per la prestazione in campo, timida ma rispettosa verso l’importanza di un gioco, il calcio, nato in una terra di nobili e brexit. Nove per la gestione della squadra, dei cambi e dello stress. Dieci per la maglietta che scende dall’alto verso il basso senza trovare ostacoli degni di nota, la pancetta c’è ma è ben nascosta.

SPITALERI 10: la coppa non è solo goal e colpi di tacco. La coppa si organizza anche, e, soprattutto per ragazzi come Spita che, consapevoli di provenire da un altro sport, si siede in panchina con l’umiltà di chi conosce se stesso e quando entra in campo da tutto. Perché il più grande non è il più vincente.

Melioli 7: l’assist più bello mai visto alla storia della coppa cantoni. Lo potrà raccontare al suo commercialista.

ARBITRO

Zurlini 10: corre talmente poco che decide, finito il match, di andare a Riccione a mangiare un crescione. Di corsa.

REGOLAMENTO 2024

REGOLAMENTO UFFICIALE DEL TORNEO 2024 (in aggiornamento)

REGOLE DEL TORNEO

  1. Le iscrizioni, si possono fare tramite form google https://forms.gle/4JBCe6AeHeTt9bsE9
  2. Nel caso sicuro, in cui, si verifichi l’effettivo ritiro (permanente) di un membro della squadra, è possibile presentare un altro giocatore al comitato, almeno 24 h prima dell’incontro, che deciderà se farlo giocare o no.
  3. L’iscrizione sarà definitiva con il versamento di 30 Euro e la consegna della maglia e dei pantaloncini e, NOVITA’ 2024: le calze. Tutto il materiale rimarrà all’iscritto per sempre, verrà consegnato prima dell’inizio del primo incontro.
  4. Possono partecipare al torneo solo i residenti a Montecavolo, Rubbianino e Salvarano, nati tra l’anno 2009 e 1976 (compresi). Per i casi in cui la persona iscritta abitasse in una zona di confine, il singolo caso verrà preso in esame dalla commissione, che provvederà quanto prima a comunicare all’interessato la decisione presa.
  5. Può partecipare alla Coppa dei Cantoni anche chi non abita più a Montecavolo o Salvarano, purchè vi abbia vissuto per un periodo minimo di 10 anni. Faranno fede le testimonianze degli ex vicini di casa. Questa regola vale anche per chi negli anni passati ha giocato la Coppa dei Cantoni. Se non si possiede il requisito dei 10 anni di residenza non si può più giocare. Chi non è residente, ma ha già giocato la Coppa dei Cantoni negli scorsi anni ed ha avuto un comportamento ritenuto congruo rispetto ai valori del torneo, è ammesso.
  6. I fuoriquota saranno 7. Se non si raggiunge il numero totale di iscrizioni si possono fare delle eccezioni e preveder più fuoriquota. Non è sicuro che giocheranno in base alla zona di appartenenza ma potrebbero essere sorteggiati.
  7. Le persone nate prima dell’anno 1987 saranno 7, se non si raggiunge il numero totale di iscrizioni si possono fare delle eccezioni e preveder più fuoriquota.
  8. I ragazzi nati nell’anno 2009 saranno 7, se non si raggiunge il numero totale di iscrizioni si possono fare delle eccezioni e preveder più fuoriquota. Non è sicuro che giocheranno in base alla zona di appartenenza ma potrebbero essere sorteggiati.
  9. L’ammissione di eventuali non residenti sarà presa in considerazione dall’Organizzazione, se e solo se non si dovessero raggiungere il numero minimo di giocatori (90 – 105) per formare le squadre.
  10. Il Torneo si svolgerà esclusivamente in notturna (dalle 20.15 alle 23.00), nel caso, per svariati motivi, una partita fosse da recuperare, sarà compito del comitato in comune accordo con le squadre, decidere l’orario e il giorno.
  11. Il Campo di gioco, salvo particolari impedimenti sarà “El Parroquial” ovvero il campo parrocchiale di Montecavolo, in via Papa Giovanni XXIII.
  12. Le squadre saranno composte a partire dal 23/05/2024 dall’organization, su base zonale (giocheranno nella stessa squadra i residenti di una zona di Montecavolo), le zone saranno anch’esse decise dal comitato.
  13. Entro il giorno 24/05/2024 saranno rese pubbliche le formazioni e verranno comunicate prima dell’inizio del torneo previa volantino e pubblicazione sul sito.

REGOLE PER IL CAMPO

14. Ogni partita sarà seguita da 2 commissari fuoricampo, che avranno il compito di segnalare comportamenti meritevoli (es. premio fair-play). Avranno anche la facoltà di sospendere l’incontro o prendere provvedimenti, nel caso non si dovesse rispettare il regolamento di gioco qui sotto riportato.
15. Le gare saranno dirette dall’arbitro. Le singole decisioni dell’arbitro in campo non possono essere oggetto di ricorso da parte delle squadre, che applicherà il regolamento FIGC, eccezion fatta per:

  • a. il fuorigioco che sarà valido solo su calci da fermo.
  • b. il numero massimo di giocatori per squadra che potrà scendere in campo è 10. La rosa complessiva di ogni squadra è di 15 giocatori.
  • c. I tempi di gioco sono 2 e durano 30 minuti ciascuno, più eventuale recupero deciso insindacabilmente dal direttore di gioco.
  • d. In caso di vittoria la squadra vincitrice otterrà 3 punti e quella perdente 0. In caso di parità 1 punto.
  • e. Le squadre sono inserite tutte in un unico girone di qualificazione all’italiana, solo andata, ogni squadra giocherà 5 partite. Le prime quattro classificate all’interno di questo girone disputeranno le semifinali a gara unica partite e chi vincerà disputerà la finale unica.
  • f. Nel caso nel girone ci dovessero essere due squadre a pari punti, passa il turno chi, in ordine, ha vinto lo scontro diretto, miglior differenza reti, gol fatti, gol subiti, presenze 2024 e piazzamento anno scorso.
  • g. Nelle semifinali e nelle finali, nel caso in cui i tempi regolamentari finissero in parità, si procederebbe con un tempo unico da 10 min., in caso di parità anche in questo ultimo tempo si procederà ai Calci di Rigore (5 per squadra).
  • h. Il Capitano, eletto dall’Organizzazione, sarà responsabile del mantenimento dell’ordine all’interno della propria squadra durante le gare.
  • i. L’assegnazione delle maglie (numerate) è prevista in base all’ordine di iscrizione comprensiva di versamento (in pratica: chi arriva prima sceglie il numero). In caso di disputa i numeri sono venduti all’asta (chi offre di più).
  • l. Tutti i presenti alla partita di ogni squadra devono giocare durante lo stesso incontro per diritto, non è specificato quanto. Inoltre, per effettuare le sostituzioni, che sono illimitate (modello Basket), bisognerà aspettare che il gioco sia fermo.
  • m. Le bestemmie saranno punite dall’arbitro, insindacabilmente, con l’ammonizione. Se reiterate, con espulsione.
  • n. In caso di espulsione (per qualunque motivo) avverrà come segue: la squadra con espulso rimane in un giocatore in meno per 10 minuti. Dopodiché la squadra potrà reintegrare un giocatore ritornando al numero originale. Il giocatore espulso non potrà più salire per l’incontro.
  • o. Nel caso i commissari previa consultazione dell’arbitro dovessero ritenere opportuna la sospensione dell’incontro, hanno il diritto di farlo.
  • p. Ogni abuso o non rispetto del regolamento potrà essere illustrato ai commissari che decideranno in opportuna sede, quale comportamento tenere.
  • q. Chi s’iscrive al torneo accetta di fatto il regolamento in tutte le sue parti.