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Scampate – Il Cerro 3 – 1

COMMENTO

Oh shit, ci risiamo.
Scampate vs Il Cerro in finale… pt.3.
Ogni ma-le-det-ti 5 anni: 2012..2017..2022.
“Delmont, sicuro che le debba fare io le pagelle…? Non me la sento…..”

Pronti via, inno Champions, Inno d’Italia, fumogeni gialli e blu… e i primi 5 minuti sembra una festa Tripoli-Pride, perché giallo + blu insieme lo sa anche uno del tripoli insomma…. ma tutto questo per ricordarvi che i kiwi di Tommy a breve saranno prenotabili. Ma comunque, da quello che percepisco nei primi minuti perché non si vede niente, al di là delle offese dei calciatori per via dell’odore (fumogeno misto a fritto pata e pizza marinara)… è che parte forte il Cerro, Martini Jr. dopo pochi secondi spara una cavagnata sulla rete. Ma è quella di protezione.. non quella bianca della porta, per l’occasione nuove sgargianti (grazie team Campo..) E’ un segnale.
Primi 5 minuti marca esclusivamente Cerro, ma alla prima ripartenza, Camuncoli, con l’aria di chi si ritrova un pallone invitante senza apparenti meriti sportivi, lascia partire una balla quadra di fieno da 15 metri. Aquilini c’è e si rifugia in angolo.
Se ne occupa Bolognesi che batte l’angolo senza troppi pensieri come suo solito, la palla rimbalza due volte in area, colpisce tre o quattro buche, compresi tre tentativi di deviazione per insaccarsi cla-mo-ro-sa-men-te sul secondo palo.
Cerro sotto shock. Dalla panchina Touchel-Castagnoli prova ad incoraggiare i suoi.. anche se sono più che altro offese agli altri. Ma si sa, in assenza del Briso in panca (da segnalare agli atti) è uno sporco lavoro che qualcuno deve pur fare.
Davoli un minuto dopo ha l’occasione della vita. Gli arriva una palla dove c’è scritto solamente “buttami dentro basta toccarla” ma come il peggior Gagliardini la stampa con una bordata inutile sulla traversa.
E’ clamorosa l’iniezione di fiducia in Scampate, il Cerro perde metri e al 13’ rischia ancora con una traversa sempre di Maguire Davoli. E’ il periodo decadentista di Cerro, nel senso che per come gioca fa decadere i… ai suoi tifosi, Scampate vuole infierire sull’agonizzante bestia come un qualunque torero nella plaza de toros de puta e non si sa come ma la palla non entra dopo una mischia degna di Corrida in area gialloblu.
Castagnoli dalla panchina come il Trap estrae il Santino di Cervi dalla tasca e il Cerro ritorna quindi a macinare gioco. Bagnoli ci prova con un tiro a lato. Castagnoli è un martello sulla fascia destra. Bagnoli la offre a Grossi che però spara alto. Il Cerro c’è con i suoi pezzi migliori… e l’occasione arriva al 23’. Nagy di ritorno da una missione punitiva stende credo Martini abbastanza inutilmente al limite dell’area. Chi lo batte? Meme di Spiderman. Se ne occupa Martini che sente i gradi della numero 9. Ma come per i blues londinesi c’è una maledizione anche nel Cerro della numero 9, il rigore esce male… malino, centrale bassa e piano… Grassi che non si era buttato in anticipo (..per non farsi male) la agguanta senza difficoltà.
Fa male come un rigore di Baggio a Pasadena, con la differenza che là la partita era finita. Qui c’è ancora tanto tempo.
Il tempo però di far capire a Rozzi che da solo può chiudere una finale. Gol al 28’ quando speravi solo di fermarti per l’intervallo. E replica due minuti successivi con un eurogol da fuori. Sicuramente il più bello del torneo (spiaze aver tolto il premio proprio quest’anno).

Martini non ci sta, discorso motivazionale in panchina, Castagnoli smette di scrivere cose sul taccuino e questo non è un buon segno. Il Cerro ritorna con un buon piglio, ma se vuole sperare deve trovare subito il gol.
Quindi non starò a scrivere nomi e cognomi e motivi del perché nei successivi 20 minuti la palla non è voluta entrare.
La modalità diventa piuttosto rugbistica. Palla in area, mischia ma la palla non entra. Rimpalli, calci, pali, lisci, rimbalzi, niente. La palla dietro a Grassi non vuole proprio finire.
In tutto questo, si compie la strategia tattica geniale di Scampate: difesa fortissima e ripartenze, organizzata a puntino da… da… no ma chi vuoi che l’abbia organizzata? Valente si posiziona in panchina ma muove solo le mani e fischia a caso. E’ l’istinto… viene da pensare. Istinto nella natura dei Contado-boys, che nel momento di difficoltà, rivoltano la partita come un aratro. Dal 3 a 0 nel girone allo 0-3 in finale. Era da dire, il capolavoro di Scampate è quasi al completo. Castagnoli e Martini Jr. comunque ci credono e continuano a macinare giocate ma niente, non entra. A qualche minuto dalla fine arriva il gol della consolazione, credo il più confuso della storia della Coppa perché ancora si sta dibattendo su chi abbia segnato. Viene assegnato a Martini An. per parcondicio e perché ha alzato per primo la mano.
Gol che salva l’onore ma non cambia il risultato.
Piermattei fischia la fine. Piermattei consegna la Coppa. Pier tutti quelli di Scampate… inizia la festa.
E’ la notte di San Giovanni.
Si va a raccogliere di nascosto il grano.
Il cielo di Montecavolo è giallo… giallo come il grano, è giallo come Scampate.
Arriva in parrocchia un Massey Ferguson con Carro rimorchio. Comincia la sfilata per Montecavolo più ignorante mai vista in 19 anni di Coppa dei Cantoni. Non so perché ma più tardi mi sembra anche di vedere dei cavalli in zona parroquial trasportare la coppa…
“…eeeeee Scampate paura non ne ha…” è il leitmotiv che rimpiazza nell’anno di “Pioli is on fire” e che sentirete per i prossimi 12 mesi nei peggiori bar di Monteca.
Sc4mp4te è nella storia della Coppa.
Ci rivediamo nel 2027 con la finale Scampate vs Il Cerro.

PAGELLE

IL CERRO

Aquilini. CI credeva come tanti, rimarrà il ricordo dei suoi miracolosi rigori in semifinale. Buona prestazione, sfortunato sul primo gol, incolpevole sugli altri due. Ci aveva avvisati in sede di iscrizione: “non passa niente”. E’ stato (quasi) di parola: porta a casa infatti anche un meritato titolo di portierone. 7,5
Attolini. Giovane ma inesperto. Silenzioso ma arcigno. Sfrontato ma timido. Più tardi al bar prova perfino a comprare il voto… ma il mio giudizio non cambia. Deve ancora crescere e dimostrare tanto. Se lo farà seriamente, rientrerà nell’Olimpo delle colonne difensive che il Cerro ha sempre cresciuto. 6.5
Martini An. Ottima visione di gioco, piedi buoni, fa tutto molto bene. Segna 5 gol e diventa capocannoniere del torneo, i suoi compagni grazie a lui alzano una meritata Coppa, perfino l’osservatore del Sassuolo dalle tribune lo nota. Poi mi sveglio sudato, sono le 5 e non ho proprio digerito quel panino coi peperoni delle chicas. Dov’ero rimasto…? ah si, fa tutto molto bene. 7
Martini Al. Fino al rigore molto male. Non gli fanno toccare né vedere una palla li davanti, la Gialappa’s direbbe “ectoplasma”. Poi c’è il rigore per riscattarsi, ma… no… questo succede solo nei migliori film americani. Incita i suoi all’intervallo, nel secondo tempo smania, ci prova… ma niente. Non è la sua serata, poco ma sicuro. La chiuderei come la chiudeva il maestro De Gregori… “Marto, non avere paura di tirare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari, che si giudica un giocatore”. Per stasera, 6.
Buldrighini. Anima e core del Cerro, nel suo bene e male. Io sono convinto che col fratello l’avrebbero alzata. Ma il fratello non sa neanche più che c’è la pagina Instagram della Coppa. Premio attaccamento alla maglia è suo, con anche il bacio accademico sui valori e passione. In campo non brilla come in altre serate, dove invece “e io il mio l’ho fatto”, è sempre lo Zlatan ma versione Champions. 6+
Farinelli. Imperiale. Come stile, motivazioni, valori. Perfino come cura di barba e capello. Giocatori di esperienza che vorresti sempre avere al tuo fianco. Quando mostra all’Organizasion la foto di tutte le sue maglie, scende una lacrima. Ce ne fossero. 7,5.
Castagnoli F. Non lo so se è il migliore de Il Cerro, ieri per molte dinamiche sì. Spina costante nella loro trequarti. Accontenta tutti in campo, difensori, centrocampisti e punte. Sarà la colonna vertebrale del nuevo Cerro, quello delle soddisfazioni e della nuova generazione di giovani. Ricordatevelo. 7/8
Grossi. Con i piedi lascia intravedere grandi cose. Ci sono delle cose che però vanno capite, e dunque spiegate ai giovani. El parroquial non è un campo per tutti: una giocata in meno, un passaggio in più. Almeno per una serata, la concretezza a discapito dello stile. 6/7
Catellani. “Al biond” è un gran purosangue nella corsa e intensità. Per caratteristiche non è la sua partita, con una difesa che lascia pochi spazi e tanta legna. Ha faticato e si è battuto come tanti suoi compagni. Purtroppo mancava solo la ciliegina. 6.5
Leone. Eroico. Rumors nel pomeriggio parlano della sua assenza, ma lui non molla. Gioca, Davoli gli pianta i suoi 137mila kg sul piede dolorante, ma lui comunque non molla. Braveheart. Tanto talento quanto charme.. nelle chiacchiere post partita. Leone uomo vero. 8
Bagnoli. In piano. Serve un po’ di umiltà. Quel gol sbagliato in semifinale. Fare la doccia quando ancora gli altri sono in campo… ndo caz dovevi andare? Ce lo ricorderemo per il ritiro premio in accappatoio, e per il gol che non ha fatto. Ma che farà… ma non quest’anno. Sigh.. Sob. 7
Bezzi. Se quando ti iscrivi, come livello tecnico indichi “Vlahovic”… quando potevi benissimo scegliere Singo o Muldur o che ne so Messias, poi non pretendere che il pagellista si faccia delle aspettative… Il cannone del Cerro rimane con il colpo in canna, e io che sognavo già il titolo “un Bezzi fa a pezzi Scampate”. Sarà per la prossima. 6
Magrì. Se io fossi il coach, vorrei sempre un Magrì in squadra. Ordinato, preciso, non si tira mai indietro. Non molto coinvolto ieri, ma riesce anche a sfiorare l’eurogol di tacco. Se dobbiamo trovargli un difetto, si presenta tardi e già con una patina in volto quasi pessimista. Dite che aveva già previsto tutto? 7
Iemmi. Sarà anche bravo, e forse giustificato per l’assenza, ma 1 presenza su 5 è male male male nella filosofia della Coppa dei Cantoni. 4
Castagnoli M. Si presenta in campo con tutore + stampella, mendica assistenza alla fotografa, ma le riceve da Bimbi. E’ il presagio di una serata che sa di disfatta. Senza Briselli in panca è lasciato solo con i suoi schemi e i suoi fantasmi in testa. Sognavamo tutti una Coppa vinta con 6,5 minuti giocati, ma gli dei del calcio avranno in mente qualcosa di ancora più memorabile per lui. 7+++

SCAMPATE

Grassi M. Omonimo del veterinario più apprezzato tra le vacche di Scampate, si integra alla perfezione nelle dinamiche. E’ un po’ il Courtois dei Cantoni, para il rigore e tutto quello che cigola in area. Si porta anche a casa un premio individuale. 8.
Bertolini M. Il suo fisico non è adatto per fare il centrocampista di Scampate, ma lui non lo sa e da tutto quello che ha con discreti risultati. Epico nel finale nell’autoironia di squadra e nel coinvolgimento dei cori. Porta il figlio Nicola negli spogliatoi accendendo così una miccia (quella di Scampate) che non si arresterà di generazione in generazione. Amen. 8+
Bertolini F. Perde ai punti il titolo di miglior difensore, ma comunque la Sara a casa si era stancata di spolverare i vecchi trofei. Che dire… nella vita ci sono gli uomini Vino, che diventano damigiane d’aceto.. e gli uomini Whiskey, che invecchiando migliorano. Lui incarna questa categoria appieno. Forte e impossibile. Persino impassibile. 9
Giorgini. Mettiamolo ministro della Difesa, non passa niente. Sportellate con Martini e chiunque passi dall’area. Se sulla carta d’identità fai 1976 corri un bel rischio ad iscriverti alla Coppa. Ma se esci con la Coppa in mano, significa che quella scommessa l’hai vinta. 9
Rozzi. Ma che bel giocatooooooooooooore. Eeeeeee si, con lui, Scampate ha fatto tombola. Completo, ordinato e concreto. Realizza l’euro gol del torneo ma soprattutto consegna a Scampate la Coppa. Svegliatevi tutte le altre squadre, avete due anni, prima che arrivi anche suo fratello. E saranno guai. 9.5
Bolognesi. Cosa gli vai a dire al capocannoniere? Non nella sua serata migliore della coppa, ma non dimentichiamoci che la risolve in 6 minuti, confermando le sue medie non calcistiche. Che difetti dobbiamo trovargli a sto ragazzo? Nessuno. Scolpiti sulla pietra in via Monte-grappa, c’erano già i volti di Rosselli, Rossi e Ferri. I 3 attaccanti più forti della storia di Scampate. Finora. Da oggi si aggiunge il 4°, Bolognesi. C’è anche il suo volto… nel monte Rushmore dei punteros dei contados. 9+
Bertolini G. Castagnoli dalla panca avrà detto almeno 30 volte ai suoi “..pressalo, dai che sbaglia…”. Ma lui, non ha mai sbagliato. Non era dato tra quelli più in forma, invece è stato abile nel ritagliarsi una finale perfetta, giocata con attenzione e grinta. 7.5
Davoli. Neanche un Alberto Angela ispirato potrebbe essere in grado di descrivere con precisione questo esemplare di giocatore. Che un giorno è a fare un campetto a basket, l’altro giorno impegnato nel torneo di tennis, ma poi… perché no il calcio? Anche il suo ruolo in campo sul parroquial è qualcosa di camaleontico: in porta, fuori, boa, mediano. Non lo so Davo, continua a fare quello che ti pare… che così direi che va bene. 7+
Camuncoli. Ovvero quando a Scampate azzecchi il draft, e non per meriti del presidente. Denis è già lanciato negli dei di via Montegrappa. Ora deve solo continuare così per altri 20 anni. 7.5
Nagy. Poco e non benissimo. Rischia di riaprire la partita con quel fallo da wrestler per il rigore. Nel finale va via, torna ri va… Stai tranquillo, sei a Scampate meeeeen. 6
Cattolico. “Io sono Ironman”. Si è presentato così alla coppa, nel giorno delle iscrizioni. IronMan non lo so, ma solo a me ricorda Insigne? Nelle sembianze e anche nelle movenze. Lo trovi a destra, a sinistra, per terra, infortunato, esultante, al bar a provarci con le bariste… fa un po’ tutto quello che c’è da fare, come nelle migliori tradizioni pastorizie, e il bello è che gli riesce quasi tutto bene. 7
Margini. Partito ai margini (ah a) ma diventato elemento di rotazione. Buona la prima edizione, deve togliere un po’ di timidezza, perché come ci ricorda il profeta Matteo B. lui che se ne intende “cane timido di rado ingrassa”. Forma con Braglia e Camuncoli un trio supergiovane insuperabile, gli Athos, Portos e Aramis di Scampate. 7
Braglia. Ti sembra di rivedere in campo lo zio dei primi tempi, alto magro e mansueto. Non è tra i protagonisti sul campo, ma è sicuramente tra quelli che ci credono di più. Viene avvistato in campo insieme al fido compagno Margini almeno 1,5h prima della partita. Questa è passione. Partire con una coppa…. sei già a metà dell’opera. 7
Giovanelli. Manca ma costretto dalla distanza. Il suo l’ha già spalato nelle precedenti partite…. Ora spalate un po’ anche voi. 6
Valentini. La sua coppa nasce in data 29 aprile. Festa addio al celibato di Pietro e Dodo, già si parla di Coppa. Scampate è in grande presenza e lui viene convinto dalle intenzioni più nobili: “iscriversi per evitare che gente non di Scampate possa finire a Scampate…”. Rimarrà un dubbio irrisolto il suo soprannome, chiamatelo come volete, infortunato per scendere in campo, ma presente, non tradisce le aspettative sul post partita, se è vero che in Parrocchia ad una certa ora si vedono Cavalli, Carri e Trattori. 8

Arbitro Piermattei: avvistato fino ad un secondo dall’inizio con un cane da piazzare, forse per far capire ai giocatori che lui, i cani, li sa gestire. In pigiama inizia una partita per niente facile, ma che lui addomestica come un labrador con un silos di crocchette. 8

Premiazioni a seguire

Miglior prima volta: Eric Bagnoli (Il Cerro)
Miglior promessa: Matteo Grassi (Scampate)
Miglior Giocatore Coppa: Gabriele Rozzi (Scampate)
Miglior Portiere: Gabriel Aquilini (Il Cerro)
Miglior Difensore: Massimo Giorgini (Scampate)
Miglior Centrocampista: Giacomo Boschini (La Buca)
Capocannoniere: Marco Bolognesi (Scampate)
Premio Lergh ai szoven: Camuncoli’s Brother (Scampate)

Tempo di Finale

E’ la notte più breve dell’anno.

Ma sarà la serata più lunga dell’anno.

60 minuti (o forse più..) che sembreranno interminabili.

Streghe, acqua, falò, tortelli… ad ognuno le proprie tradizioni e credenze per questa serata…

Sul Parroquial la “rugiada di San Giovanni” si concretizzerà, diventerà… sudore e lacrime.

Gioia e dolore. Fatica e risate. E’ la nostra tradizione.

Giovanni Attolini…. Giovanni Bertolini? Tutt’altro che Santi… ma ad ognuno il proprio Giovanni da festeggiare.

La storia tra Cerro e Scampate è qualcosa di antico, che si integra perfettamente con la tradizione del solstizio.

Non a caso sono lì a fianco, nel mezzo del Murales di nostra vita.

23 vs 9. Collina vs pianura. Estro vs concretezza. “Primo non prenderle” vs “Facciamo un gol in più degli altri”.

Anche quest’anno vincerà una squadra diversa dalla precedente (Tripoli)… le tradizioni, più che mai stanotte… vanno rispettate.

La partita del girone due settimane fa ha già detto Cerro, abbastanza nettamente.

Nelle finali la storia dice Scampate: 2012 e 2017 Scampate ha superato il Cerro.. proprio in finale.

Nessuno fino ad oggi ha mai vinto 4 Coppe. Scampate può essere la prima.

Nessuno fino ad oggi ha mai perso 4 finali. Una delle due raggiungerà questo maledetto primato.

Siamo al capolinea di un edizione memorabile di Coppa dei Cantoni.

Ci aspettiamo una finale all’altezza di queste aspettative.

Vi aspettiamo, per catturare insieme ogni istante di questa rugiada.

Ne vedremo delle belle.

W la Coppa dei Cantoni.

La Buca – Il Cerro 4 – 2 (5 – 6 d.c.r.)

Marcatori: 6’ pt. Boschini G. (B); 10’ st. Castagnoli (C); 18’ st. Pascarella (B); 20’ st. Boschini D. (B); 23’ st. Pascarella (B); 29’ Grossi (C).
Rigori: Magrì (C); Martini An. (C); Castagnoli (C); Augusti (B); Martini Al. (C).

Disclaimer: la seguente narrazione e le relative pagelle non obbediscono ai criteri di imparzialità e indipendenza giornalistica. Forza Cerro!

COMMENTO

È un martedì sera, solstizio d’estate, gli esami di maturità sono alle porte tanto che per qualcuno sarà la famigerata “notte prima degli esami”. Luigi Di Maio annuncia, nel frattempo, l’addio al Movimento 5 Stelle. Molte storie d’amore finiscono. Ma non tutte. C’è chi non si trova, infatti, davanti a qualche centinaio di pixel ascoltando Floris a DiMartedì o indagando le possibili tracce della prima prova. C’è chi si muove, invece, tra musica vecchio stile-vecchia giostra e odore di salsiccia caramellata alla griglia. Questo è amore. In altre parole: questa è una serata tipo alla Coppa dei Cantoni. Sotto un cielo torbido, ma prodromicamente ingannevole, El Parroquial è celebrato dalle due compagini di Cerro e La Buca oltre che dalla presenza del triatleta Simone Zurlini, arbitro d’eccezione per la successiva semifinale. Cerro si presenta forte di un risultato nella semifinale d’andata all’apparenza rassicurante: 3-1. La Buca però non ci sta. L’armata bianca si ribella fin da subito con il giovane Boschini dopo un intervento quantomeno rivedibile di Aquilini. Fine primo tempo. Inizio secondo tempo e incrocio vincente di Castagnoli. Parità. Qui invece troverete parole a caso perché tanto nessuno legge la cronaca ma tutti skippate direttamente (e giustamente) alle pagelle. Un po’ come quando la prof. finge di ascoltarti durante l’interrogazione. Torniamo a noi… si accomoda in panchina un personaggio slanciato, disinvolto e con le mani affusolate. Vabbè, è il Briso e lì cambia tutto: da torneo di pinnacolo del centro diurno si passa a finale di Istanbul 2005. Il pandemonio: traversa e palo della Buca, segna Pascarella, segna Boschini e risegna Pascarella su combinazione fifa street con Boschini. 4-1, Cerro è risucchiato da Il Buco nero tanto che Cervi e il sottoscritto si guardano e pensano “anche quest’anno vinciamo l’anno prossimo”. Ma è dal nulla che spunta il piede della salvezza marchiato Grossi: piazzato bello e vincente. Saranno supplementari. Zurlini non può arbitrare: è disperato, l’ansia lo divora. 10min con pochi momenti salienti se non una grande azione di Cerro divorata da un incredulo Bagnoli. Intanto a bordo campo qualche tifoso di Cerro chiede le generalità dello stesso Bagnoli, ma non ancora il numero di targa (sereno!). Nulla di fatto. Resta l’estrema ratio dei rigori e qui Aquilini decide di fare il fenomeno. La Quercia prevale sul Bosco. Sipario. Zurlini può arbitrare.

PAGELLE

IL CERRO (alias Gli Eroi di Villa Favorita)

Aquilini: tempi regolamentari da 5 in pagella, forse pensava alla maturità. Arrivano i rigori e probabilmente, visto l’andazzo della serata, anche i compagni avrebbero scommesso per un 4 sul tabellino. Invece decide di fare il fenomeno. Così tocca dargli pure l’MVP. Se noi tifosi (tifosi de che?) possiamo sognare è grazie a lui. #Gattopardo 8
Bezzi: domanda per lo Staff: ma non giocava a Cantone? Non spicca, ma qualcosa lo fa (non si chieda cosa). La miglior giocata resta la cognizione del tempo nei cambi senza cronometro #rimandato 5.5
Buldrighini: non c’era, ma è come se ci fosse stato e non per l’eventuale prestazione impalpabile, bensì per il cuore, l’attaccamento… “la raffinatezza Ventola”. A prova di ciò, probabilmente l’unico che invece di far serata al Just Cavalli seguiva la diretta IG dei rigori #garracharrua N.C
Castagnoli F.: mi sento un po’ come quei padri nei classici film americani che battendo la mano sulla spalla del figlio gli sussurrano “bravo, campione”. Comunque sia, è quello buono della famiglia #almenotuingamba 7.5
Catellani: brutta mossa il bidone inatteso il giorno del match. Speriamo che almeno lui sia andato al Just Cavalli #desaparecido N.C
Farinelli: voci di corridoi raccontano di un Farinos festoso al Pippis. La domanda è se prima o dopo il match? Di certo ha portato bene, ma non benissimo. Lì dietro partono ordinati, poi blackout #strip(pato) 6 +
Bagnoli: sono le 19.23 quando sui telefoni di Cerro compare una notifica “adesso mangio e arrivo”. Beh, probabile che quel clamoroso errore sottoporta sia stato causato dalla cena. Tentativo di emulazione di Pascarella riuscito perfettamente. Sarebbe potuto costare la black list in caso di eliminazione di Cerro, ma fa vedere anche freschezza nell’uno contro uno #piùcinismo 5/6
Grossi: se Bagnoli è il Sole, allora lui è la Luna: si vede poco per quasi tutto il match (forse anche lui pensava alla maturità), ma lo sport, si sa, è strano, diceva qualcuno: quel bel gol allo scadere lo eleva ad eroe patrio #Sbirucheck 6/7
Iemmi: cfr. Catellani, ma senza bidone inatteso #gemelli N.C.
Leone: questa sera più micio che re della Savana. Che poi, intendiamoci, tiene lo stesso banco lì in mezzo tra recuperi e tentativi dalla media distanza. Ci ha abituati bene #metroNOmo 6.5
Magrì: fa il suo lungo tutti i tempi regolamentari, senza eccellere. Ma ci vuole pelo per inaugurare la serie dei rigori, soprattutto se Sbiru non se la sente e davanti hai Salvo Salvini #mambamentality 6 +
Martini Al.: punto di riferimento là davanti, assist e corsa: sinceramente non mi spiego come sia possibile, forse l’ho confuso col fratello. Ma va bene così #DaiPelle 7
Martini An.: in campo ci sai stare, ragazzo, eccome. Alle volte un po’ lezioso, ma tanta sostanza. Sarà che i secondogeniti vengono sempre meglio #Davolilomarchitu 7+
Attolini: prestazione un po’ da montagne russe, fatta cioè di alti e bassi. Ma gli alti son di livello. Mostra chiusure calcolate e chirurigche. Bravo #Doc 6/7
Castagnoli M.: Mattia Delmonte è riuscito a strappargli una pagella anche quest’anno, nonostante la disabilità #bravolui N.C.
Cervi: poi ti diamo il numero di targa di Bagnoli, non preoccuparty.

LA BUCA (alias Nati principesse cresciuti guerrieri)

Salvini:il voto non è figlio della prestazione, comunque buona ma non ci interessa, quanto “dell’avvertimento” fatto al pagellatore a fine partita, Quindi sei fantastico, il migliore portiere che ha mai calpestato El Parroquial… dopo Olmi ovviamente #cileggedallaSardegnaodallaPuglia 7
Augusti: l’unico de La Buca a segnare un rigore. Già questo è motivo di vanto. Ma è anche l’unico momento in cui ci si accorge della sua presenza in campo #maggiorCostanza 6 +
Boschini D.: alla voce “leader” sulla Treccani troverete la sua fototessera. Guida il gruppo con una presenza costante in mezzo al campo e segna pure. Che gli buoi dii’? Magari solo, parafrasando, “anni di fatiche e botte e vinci caso mai la Coppa” #ohmiocapitano 7/8
Boschini G.: a lui il merito di sbloccare subito il match. Sicuramente uno dei migliori de La Buca tra tiri tentati e… ci fermiamo qua perché altro non c’è #Boscoincantato 6/7
Caselli: Guida le linee difensive fino al gol di Grossi quando innalza un così intenso contro salmo al cielo tanto da ricevere una menzione ad honorem nel girone infernale degli eretici epicurei: #IlmusicoCaselli 6
Cattini: “quarantaquattro Cattini in fila per sei col resto di due si unirono compatti in fila per sei col resto di due coi baffi allineati in fila per sei col resto di due le code attorcigliate in fila per sei col resto di due… sei per sette quarantadue più due quarantaquattro. Naturalmente tutti i bambini tutte le code potevan tirare ogni momento e a loro piacere con tutti quanti giocherellareee” #cantiamocisu 5 +
Golinelli: di certo si può dire una partita ben sotto gli standard e le aspettative. Inoltre quel rigore sbagliato, il primo della sua squadra, suona tanto di scoraggiamento generale. D’altronde, quando ti presenti al campo in infradito e in maglietta bianca qua e là bagnata non prometti niente di buono #missmagliettabagnata 5.5
Iattarelli: era il 6 giugno, prima partita, vendita mute: la 10 de La Buca è ancora libera. Iatta mi guarda, allunga la quota e sornione la prende. Però caro mio se pesa quel numero, richiede maggiore personalità. Ma il terzo tempo all’Hobelics ne riscatta la figura. #spiritocoppa 6.5
Lorenzo: sarà il pagellare fuori campo, sarà la partita rocambolesca ma proprio non pervenuto. Alleghiamo foto del taccuino lindo alla voce “Giuseppe Lorenzo” #fotosegnaleticheneabbiamo? 5 (+ sulla fiducia)
Masculli: assente, ma se vuoi comunque la pagella fittizia compila il form qui sotto
Natoli: rigore sbagliato, giocate azzardate tra cross alti e lanci fuori misura. In cerca di integrazione #sommersimanonsalvati 5.5
Pascarella: dopo quel gol che si è letteralmente divorato, gli sarà passata la fame con il relativo dubbio avuto durante il riscaldamento: “piada o sushi?”. Peccato per i due gol fatti (no, non che non dovesse farli), ma perché uno poi si dimentica delle belle cose messe in scena #nomezzemisure 6/7
Bartoli: assente pure lui. Non è che ancora una volta Pavaglione > Coppa, vero? N.C.
Salsi: gli si vuole bene ed è simpatico, oltre che un bravo ragazzo. Peccato che non siamo né la mamma né la fidanzata: lo si vede solo ad inizio e a fine partita, per il resto non incide #ticercosullemappediGoogle 5 (+ la simpatia)
Tirelli: qualità Signori, qualità. Se è vero che due galli non possono stare nello stesso pollaio, ecco che la trasformazione in Tigre del Bengala del 24 del La Buca spiega il ridimensionamento di Leone dall’altra parte #graffiacomeunatigrevolacomeunafarfalla 7+

Scampate – Rodano 5 – 3

Marcatori: 2x Bolognesi, Davoli, Bertolini F., Cattolico, Benassi, Miglioli, Scarati

COMMENTO

Chiudete gli occhi. Chiudeteli davvero. Dai, per 10 secondi. Intanto sia che siete a casa o al lavoro o con gli amici nessuno se ne accorgerà. Avete chiuso gli occhi? Bene. Ora, con gli occhi chiusi, pensate a perché vi piace il calcio. Perché vi piace il calcio? Ci avete mai pensato? Contate fino a dieci. Aprite gli occhi e rispondetevi. Ecco, proprio cosi. Il calcio è quella cosa li, bella bellissima, perché ognuno ha la sua, personale, unica preferenza. Il calcio è tuo, solo tuo ma nello stesso tempo è di tutti e lo puoi condividere. Incredibilmente efficace. Geniale.
A me del calcio piace la panchina. Perché lì c’è tutto. C’è chi si siede, chi si alza, chi arriva, chi non arriva mai e chi non si alza mai. E’ la metafora della vita.

Per i fighetti del pallone Rodano ha giocato e Scampate ha segnato. Fine dell’iperbole della serata.

PAGELLE

RODANO

Braglia n.p.e.v.p.m.p: se ti chiami Braglia e giochi contro Scampate Non Puoi Essere Valutato Per Motivi Politici

Alberoni 6,5: lui è un combattente e nel dubbio due urli li caccia sempre. Non avrà la figurina nell’album panini ma sicuro una sedia nel tavolo della coppa 2034 al Piedigrotta 2 è sua

Benassi 22 il suo voto a cui per onestà intellettuale dobbiamo togliere 15 ovvero i tiri che ha fatto verso la porta totale mi dicono dalla regia faccia 7. Quindi Benassi 7
De Stefano 5,5: la sigaretta fumata a metà secondo tempo a bordo campo ha ricordato le partite tra la nazionale cantanti contro la nazionale dei notai di Busto Arsizio. La coppa è meglio.
Iori 7: Inizia questa leggenda, in un tempo che non c’è più
Un’avventura stupenda, proprio alla corte del grande re Artù
Tra incantesimi e misteri, mille insidie e nobiltà
Tra castelli e cavalieri, arriva un giorno il principe Valiant
Prince Valiant, Prince Valiant
Prince Valiant, Prince Valiant
Prince Valiant è coraggioso e si batte per sua Maestà
In gamba e generoso, agisce sempre con tanta umiltà
Condottiero valoroso, senza fronzoli e però
Nel suo cuore sa che esiste il regno di Camelot
Guarda avanti Prince Valiant
Nel tuo destino un regno c’è
Non fermarti Prince Valiant
Mago Merlino è lì con te
La tua forza indomita è profonda
Cavaliere della tavola rotonda
Corri, corri Prince Valiant
Lungo il cammino la tua strada sai qual è
Continua questa leggenda che ci parla di libertà
La storia è sempre stupenda, piena di azione e di vitalità
È la vita di Prince Valiant, che con grande volontà
Sempre onora gli ideali del regno di Camelot
Guarda avanti Prince Valiant
Nel tuo destino un regno c’è
Non fermarti Prince Valiant
Mago Merlino è lì con te
La tua forza indomita è profonda
Cavaliere della tavola rotonda
Corri, corri Prince Valiant
Lungo il cammino la tua strada sai qual è
Prince Valiant, Prince Valiant
Prince Valiant, Prince Valiant
La tua forza indomita è profonda
Cavaliere della tavola rotonda
Corri, corri Prince Valiant
Lungo il cammino la tua strada sai qual è
Corri, corri Prince Valiant
Lungo il cammino la tua strada sai qual è

Melioli 6,5: lo ringrazio, mi ha fatto compagnia in panchina durante la partita, bravo ragazzo, umile e distaccato verso la mia biro a cui non ha rivolto alcuna lusinga nel tentativo di strappare un voto migliore. Ragazzi così fanno bene all’Italia. Il Pil (prodotto interno lordo) con ragazzi così non sarà più un problema ma un’opportunità.

Scarati 7,5: sicurezza targato Coppa. Segna con un gran sinistro da fuori area e non esulto per rispetto verso la sconfitta che è venuta a fare compagnia alla sua squadra ma non è riuscita a scalfire il suo orgoglio.
Schieppati 6: come canta Gianni Morandi “uno su mille c’è la fa ma quanto è dura la salita”. Ricorda il quadro di Giorgio Morandi “cortile di via fondazza”. Va bhe, non di solo Morandi vive l’uomo. Questa è per pochi.
Spitaleri 10: minuto 23 del secondo tempo, cross, lo Spita prova a metterla giù, la palla rimbalza sul piede dello Spita e rotola a bordo campo. Lo Spita alza gli occhi verso l’orsa maggiore ed esclama con tono di voce mesto ma nobile “si vede che gioco a basket”. Poche volte nella mia vita ho trovato cosi tanta bellezza in pochi attimi. MIGLIORE IN CAMPO

Spizhavka 7,5: with the ball and chain champion

Renato premio alla carriera: se ti chiami Gino Renato non posso costringerti a un voto, un semplice numero, il mondo è tuo, prendilo e dominalo
Vezzosi 6: enigma
Durante un’indagine, un agente segreto si nasconde dietro un muretto ed osserva l’ingresso del covo di una banda di malviventi. Resta lì diverse ore nel tentativo di capire come poter entrare: poi intuisce che c’è una regola che riguarda la parola d’ordine che ciascun bandito pronuncia prima di entrare.
Ne arriva uno, bussa tre volte al portone e dall’interno gli viene detto: “8”. Il malvivente risponde: “4”. Arriva il secondo, bussa cinque volte e dall’interno gli viene detto: “12”, il bandito risponde “6”. Arriva un terzo bussa sei volte, gli viene detto “10” e lui risponde “5”.
Visto che tutti i malviventi entrano nel rifugio, il poliziotto crede di aver capito come poter entrare: si traveste, bussa due volte, da dentro gli viene detto “16”, lui risponde “8” quindi aprono e gli sparano. Perchè?
Se indovini la soluzione puoi giocare la Coppa il prossimo anno.

SCAMPATE

Grassi 7: la parata sul tiro di Benassi deviata sul palo è talmente bella che dalla tribuna ho sentito un tifoso urlare “Buffon a confronto sembra Donnarumma”
Bertolini F vitadabomber: giocare a calcio la sera del tuo compleanno è da vero maschio alfa. Insegnaci la via maestro.
Bertolini G 7: voce del verso Fare la cosa giusta. Sempre messo bene, sempre puntuale. Peccato solo per le bestemmie che si sentivano dal cielo per il fatto che indossasse la numero 10; abbiamo riconosciuto la voce Maradona.
Braglia 6: Seba assolve al compito senza sudare sotto la guida dei sommi di Scampate. Lo si è visto caricare la borsa di Bollo sulla macchina di Bollo e versare la birra sul bicchiere di Bertolini ma d’altra parte a Scampate o fai la gavetta o giochi con la Fola
Cattolico 7: peccato per la pettinata alla Mirko di Kiss Me Licia perché il goal era da libidine
Camuncoli 7: il primo giorno d’estate, poesia di Antonio Barolini
Il camioncino dei gelati
(la campanella allegra)
passa tra gli alberati
viali residenziali.
I bambini,
che giocano nel prato a perdifiato,
smettono e gli vanno incontro:
i nichelini in mano.
I cani, risvegliati,
abbaiano per chiasso
e gli uccelli cinguettano tra rami.
Si dondolano, frullano
in alto e in basso.
Una cicala urla
nell’ora meridiana:
è la prima di un’estate
di tenere piogge,
che pareva una burla.
È scoppiata e si sente
l’avvenuto momento
da come il cielo vibra
sull’erba radente.
Ogni cosa, nella luce,
ha la trasparenza dell’aria.
C’è un paese al mondo,
dove non sia questa festa?

Giorgini …: ci penso poi ti rispondo
Giovanelli 8: eh va lui non sbaglia una partita. La sua trasformazione in Braveheart di Mel Gibson oramai è compiuta.
Margini..: scusa ma devo ancora dare il voto a Giorgini
Giorgini…: niente, non mi viene
Davoli 9: prestazione sontuosa del Davo tra goal, assist, rabone che praticamente io mi chiedo se dentro alla maglietta c’era davvero Davo o gli Avatar hanno cominciato a conquistarci quindi sarà l’estinzione del genere umano. Compreso Davo
Bolognesi 8: doppietta di rapina del Bollo che per fortuna è venuto via da Scandiano prima che Scandiano venisse via da lui.
Giorgini…mi spiace ma non ci riesco
Margini…eh oramai hai perso il treno

BRISELLI 10allacarriera: nella vita ci sono delle certezze: la Champions la vince il Real, se metti lo zucchero nel caffè hai paura del futuro e Briselli che stronca la carriera calcistica a tutti i giocatori della coppa a suon di “ vedi che lè mia bon”.

Il Cerro – La Buca 3 – 1

COMMENTO

Seconda semifinale di andata al Parroquial, caldo afoso anche alle dieci di sera, panino alla salsiccia e Moretti a 1.6€…mi sento a casa!!
Le reti sono nuove, il campo no…uno dei due sarà protagonista nel bene e nel male.
Il Cerro si presenta con tre assenze, La Buca due più Tirelli che fa solo sostegno morale in panca non entrando mai.
La partita parte in equilibrio con qualche accenno di gioco da entrambe le parti senza grandi fiammate fino al 10’ minuto, quando Bagnoli si inventa un lancio al bacio che Castagnoli insacca al volo, 1-0 per i blues.
Le squadre continuano a battagliare a colpi di testa di Buldrighini da una parte e tentativi di rovesciate di Pasca dall’altra fino al 25-esimo dove Arthur, pardon, Natoli trova una punizione di rara bellezza che ahimè si stampa sulla traversa a portiere spiazzato.
Fine primo tempo 1-0 Cerro, discorsi motivazionali da entrambe le parti e si torna a battagliare in campo.
Al 10’ Catellani decide di fare tutto da solo e dopo uno slalom con partenza da centrocampo insacca con tocco morbido, tipo Theo Hernandez contro l’Atalanta ma con più umiltà.
Verso metà secondo tempo la Buca accorcia le distanze con Jack Bosco su azione confusa con mischia in area in cui Natoli dichiara di aver fornito l’assist… non sapremo mai la verità.
Catellani scatenato tira da fuori colpendo il palo, poi rimbalzo sfortunato su Casta che manda fuori, risponde all’azione offensiva la Buca, prima con Golinelli respinto da paratona di Aquilini e poi con Attolini che tenta l’euro-autogoal, traversa e spazza via Buddo.
Ma al secondo minuto di recupero, succede l’inverosimile: dopo uno contrasto su palla tra Leone e un difensore della Buca una palla innocua, ma con molta rotazione, si avvicina alla porta di Salvini. Ma c’è un però: non esistono palle innocue al Parroquial…Infatti, una fatale deviazione post rimbalzo sul terreno, beffa Salvini e lascia a bocca aperta i presenti; la gente inizia a dire “ha segnato il campo” e non ha tutti i torti ma siccome Castagnoli, Catellani e Campo nel tabellino suonerebbe male, la direzione lo assegna a Leone in quanto ha effettuato l’ultimo tocco magico.
Anche questa, nel bene e nel male, è la magia della Coppa.

PAGELLE

CERRO

AQUILINI: un goal preso, due buone parate e tanti lanci precisi alle proprie punte. Davvero dei piedi educati. Dà sicurezza al reparto difensivo, EDERSON 7
BULDRIGHINI: su 20 palle colpite di testa durante il match 19 sono sue. Menù del giorno la ‘spizzata’ di testa per il compagno di reparto. Fraseggia con i compagni ma non trova la via del goal, stasera ci pensano i centrocampisti. PAVOLOSO 6.5
CASTAGNOLI: goal per sbloccare la partita con colpo da chi il calcio non lo guarda e basta come me, poi una partita di sostanza e un po’ di sfortuna sul tap-in dopo il palo di Catellani, PREZIOSO 7+
FARINELLI: difensore old school che non supera la metà campo e non si monta la testa. Fa il suo e lo fa bene, sacrifica le parti intime per contrastare una rovesciata di Pascarella…scelse la gloria. SIG. GIANCARLO 6.5
CATELLANI: veramente attivissimo su tutto il campo, si inventa un goal di rara bellezza e colpisce un palo da fuori, tecnica a polmoni. THEO HERNANDEZ 8
BAGNOLI: bei spunti, belle giocate, qualità…si vede che mastica calcio e non è qui per caso. Assist perfetto per sbloccare la partita. ZANIOLO 7.5
GROSSI: quando la presenza fa già molto scalpore, la partita passa poi in secondo piano. Prima partita semifinale di andata, bene così. Per il resto si ricordano qualche sgroppata sulla fascia accompagnato da cross in mezzo più o meno precisi. ALEX SANDRO 6
LEONE: ‘ehi siri, cercami giocatore da coppa cantoni’ ok, i risultati sono: Lorenzo Leone. Difende, attacca, motiva, gestisce, batte calcio d’angolo negli alberi, segna goal rocamboleschi. THE WALL 7.5
MAGRI’: dopo una riunione tecnico-sanitaria sul mal di pancia con l’esperto Buldrighini decide che la può giocare, un po’ di sofferenza e tanto cuore. Nessun acuto nessun errore. TONALI 6
MARTINI ALEX: il Crouch de noialtri le prova tutte per segnare tirando per tutta la partita, chiaramente tirando nello specchio si avrebbero più possibilità. Traffica ma non porta a casa nulla di concreto se non il risultato della squadra. DE JONG (LUUK) 6
MARTINI ANDREA: fisicamente potrebbe stare in serie a, leve lunghe che gli permettono buoni spunti anche palla al piede ma finalizza poco oggi. Ci vorrebbe un po’ di concretezza in più. POGBOOM (versione United) 6.5
ATTOLINI: tenta un autogoal molto bello che, detto tra noi, ci può stare. Se devi fare autogoal almeno fallo bello così la gente se lo ricorda. A questo punto quindi peccato per la traversa, per il resto è ok. MATRIX (vs empoli) 6

LA BUCA

SALVINI: incolpevole sui primi due goal e vittima del sistema campo-calcio nel terzo, forse analizzando la rotazione della palla avrebbe potuto prevedere qualcosa ma stiamo parlando di raffinatezze. I rinvii in fallo laterale fanno male al calcio e ai raccattapalle. L’olio sui gomiti a fine primo tempo è stato traumatico, sono in ripresa. MANNINGER 6
BOSCHINI DAVIDE: ricopre 2-3 ruoli a serata, tutto campista. Corre e corre poi fa contrasti e infine lo trovi dall’altra parte del campo in volata a saltare qualche avversario. Peccato per qualche passaggio di troppo al posto di qualche tiro. Sicurezza. BARELLA 7+
BOSCHINI GIACOMO: molto attivo su e giù dalla fascia, approfitta di una situazione confusionale per mandare la palla in rete e avere qualche speranza in più in vista del ritorno. DARMIAN 7
CASELLI: roccioso ed efficacie, non finissimo nelle movenze ma appunto non è un 10 ma un 2 pure al contrario quindi poca raffinatezza e tante spazzate. Poche colpe sui goal. GODIN 6+
CATTINI: spazzata e contrasto, spazzata e calcione. Il calcio è semplice se non vuoi fare il Roberto Carlos, lui lo sa e fa il suo. DEFENDER 6
GOLINELLI: giocatore raffinato per la cdc, oggi anche un po’ sfortunato su qualche tentativo per accorciare le distanze. Gli avversari nel post-partita fanno notare come sia diventato uomo fair play e meno bla bla bla…cosa impensabile fino a qualche tempo fa! Maturo e apprezzato, ARNAUTOVIC 7
IATTARELLI: meno pimpante del solito il dieci della buca: pochi tiri e giocate stasera, infatti il risultato parla chiaro…si aspetta il guizzo al ritorno del giocatore che di solito alla coppa rende tantissimo. BRAHIM DIAZ, 5.5
LORENZO: non splende il ragazzo in mezzo al campo, aspettando qualche spunto degno di Gagliardini, COMPASSATO 5.5
MASCIULLI: fisico da quasi culturista però si infortuna e non splende, lo sanno tutti che in palestra di fare gambe nessuno ha voglia. ADAMA TRAORE’ 5.5
NATOLI: una punizione di rara bellezza che si stampa sulla traversa, per il resto cerca di giocare calcio alla coppa. Coraggioso. Nella mischia che porta al goal è lui che la tocca per Boschini G. METRONOMO 6/7
PASCARELLA: a differenza di Golo tanto bla bla bla e poco fair-play, un mix di Pepe e Medel quando c’è da fare del casino e un po’ di Quagliarella quando c’è da fare rovesciate. Sporcale un po’ quelle scarpe, che i difensori vedono il fascio luminoso e non li freghi mai. Nel post gara però un signore da compagnia, PAGLIAMAN 6
BARTOLI: freschezza e qualità per la squadra senza incidere, la coppa è concretezza e stasera alla buca manca anche questo. LOCATELLI 6
TIRELLI: il weekend di scontri sportivi con Buddo inizia con una panchina per tutta la partita e una sconfitta, domani è un altro giorno…avrà fatto la scelta giusta? BOX BOX SV