COMMENTO

Oh shit, ci risiamo.
Scampate vs Il Cerro in finale… pt.3.
Ogni ma-le-det-ti 5 anni: 2012..2017..2022.
“Delmont, sicuro che le debba fare io le pagelle…? Non me la sento…..”

Pronti via, inno Champions, Inno d’Italia, fumogeni gialli e blu… e i primi 5 minuti sembra una festa Tripoli-Pride, perché giallo + blu insieme lo sa anche uno del tripoli insomma…. ma tutto questo per ricordarvi che i kiwi di Tommy a breve saranno prenotabili. Ma comunque, da quello che percepisco nei primi minuti perché non si vede niente, al di là delle offese dei calciatori per via dell’odore (fumogeno misto a fritto pata e pizza marinara)… è che parte forte il Cerro, Martini Jr. dopo pochi secondi spara una cavagnata sulla rete. Ma è quella di protezione.. non quella bianca della porta, per l’occasione nuove sgargianti (grazie team Campo..) E’ un segnale.
Primi 5 minuti marca esclusivamente Cerro, ma alla prima ripartenza, Camuncoli, con l’aria di chi si ritrova un pallone invitante senza apparenti meriti sportivi, lascia partire una balla quadra di fieno da 15 metri. Aquilini c’è e si rifugia in angolo.
Se ne occupa Bolognesi che batte l’angolo senza troppi pensieri come suo solito, la palla rimbalza due volte in area, colpisce tre o quattro buche, compresi tre tentativi di deviazione per insaccarsi cla-mo-ro-sa-men-te sul secondo palo.
Cerro sotto shock. Dalla panchina Touchel-Castagnoli prova ad incoraggiare i suoi.. anche se sono più che altro offese agli altri. Ma si sa, in assenza del Briso in panca (da segnalare agli atti) è uno sporco lavoro che qualcuno deve pur fare.
Davoli un minuto dopo ha l’occasione della vita. Gli arriva una palla dove c’è scritto solamente “buttami dentro basta toccarla” ma come il peggior Gagliardini la stampa con una bordata inutile sulla traversa.
E’ clamorosa l’iniezione di fiducia in Scampate, il Cerro perde metri e al 13’ rischia ancora con una traversa sempre di Maguire Davoli. E’ il periodo decadentista di Cerro, nel senso che per come gioca fa decadere i… ai suoi tifosi, Scampate vuole infierire sull’agonizzante bestia come un qualunque torero nella plaza de toros de puta e non si sa come ma la palla non entra dopo una mischia degna di Corrida in area gialloblu.
Castagnoli dalla panchina come il Trap estrae il Santino di Cervi dalla tasca e il Cerro ritorna quindi a macinare gioco. Bagnoli ci prova con un tiro a lato. Castagnoli è un martello sulla fascia destra. Bagnoli la offre a Grossi che però spara alto. Il Cerro c’è con i suoi pezzi migliori… e l’occasione arriva al 23’. Nagy di ritorno da una missione punitiva stende credo Martini abbastanza inutilmente al limite dell’area. Chi lo batte? Meme di Spiderman. Se ne occupa Martini che sente i gradi della numero 9. Ma come per i blues londinesi c’è una maledizione anche nel Cerro della numero 9, il rigore esce male… malino, centrale bassa e piano… Grassi che non si era buttato in anticipo (..per non farsi male) la agguanta senza difficoltà.
Fa male come un rigore di Baggio a Pasadena, con la differenza che là la partita era finita. Qui c’è ancora tanto tempo.
Il tempo però di far capire a Rozzi che da solo può chiudere una finale. Gol al 28’ quando speravi solo di fermarti per l’intervallo. E replica due minuti successivi con un eurogol da fuori. Sicuramente il più bello del torneo (spiaze aver tolto il premio proprio quest’anno).

Martini non ci sta, discorso motivazionale in panchina, Castagnoli smette di scrivere cose sul taccuino e questo non è un buon segno. Il Cerro ritorna con un buon piglio, ma se vuole sperare deve trovare subito il gol.
Quindi non starò a scrivere nomi e cognomi e motivi del perché nei successivi 20 minuti la palla non è voluta entrare.
La modalità diventa piuttosto rugbistica. Palla in area, mischia ma la palla non entra. Rimpalli, calci, pali, lisci, rimbalzi, niente. La palla dietro a Grassi non vuole proprio finire.
In tutto questo, si compie la strategia tattica geniale di Scampate: difesa fortissima e ripartenze, organizzata a puntino da… da… no ma chi vuoi che l’abbia organizzata? Valente si posiziona in panchina ma muove solo le mani e fischia a caso. E’ l’istinto… viene da pensare. Istinto nella natura dei Contado-boys, che nel momento di difficoltà, rivoltano la partita come un aratro. Dal 3 a 0 nel girone allo 0-3 in finale. Era da dire, il capolavoro di Scampate è quasi al completo. Castagnoli e Martini Jr. comunque ci credono e continuano a macinare giocate ma niente, non entra. A qualche minuto dalla fine arriva il gol della consolazione, credo il più confuso della storia della Coppa perché ancora si sta dibattendo su chi abbia segnato. Viene assegnato a Martini An. per parcondicio e perché ha alzato per primo la mano.
Gol che salva l’onore ma non cambia il risultato.
Piermattei fischia la fine. Piermattei consegna la Coppa. Pier tutti quelli di Scampate… inizia la festa.
E’ la notte di San Giovanni.
Si va a raccogliere di nascosto il grano.
Il cielo di Montecavolo è giallo… giallo come il grano, è giallo come Scampate.
Arriva in parrocchia un Massey Ferguson con Carro rimorchio. Comincia la sfilata per Montecavolo più ignorante mai vista in 19 anni di Coppa dei Cantoni. Non so perché ma più tardi mi sembra anche di vedere dei cavalli in zona parroquial trasportare la coppa…
“…eeeeee Scampate paura non ne ha…” è il leitmotiv che rimpiazza nell’anno di “Pioli is on fire” e che sentirete per i prossimi 12 mesi nei peggiori bar di Monteca.
Sc4mp4te è nella storia della Coppa.
Ci rivediamo nel 2027 con la finale Scampate vs Il Cerro.

PAGELLE

IL CERRO

Aquilini. CI credeva come tanti, rimarrà il ricordo dei suoi miracolosi rigori in semifinale. Buona prestazione, sfortunato sul primo gol, incolpevole sugli altri due. Ci aveva avvisati in sede di iscrizione: “non passa niente”. E’ stato (quasi) di parola: porta a casa infatti anche un meritato titolo di portierone. 7,5
Attolini. Giovane ma inesperto. Silenzioso ma arcigno. Sfrontato ma timido. Più tardi al bar prova perfino a comprare il voto… ma il mio giudizio non cambia. Deve ancora crescere e dimostrare tanto. Se lo farà seriamente, rientrerà nell’Olimpo delle colonne difensive che il Cerro ha sempre cresciuto. 6.5
Martini An. Ottima visione di gioco, piedi buoni, fa tutto molto bene. Segna 5 gol e diventa capocannoniere del torneo, i suoi compagni grazie a lui alzano una meritata Coppa, perfino l’osservatore del Sassuolo dalle tribune lo nota. Poi mi sveglio sudato, sono le 5 e non ho proprio digerito quel panino coi peperoni delle chicas. Dov’ero rimasto…? ah si, fa tutto molto bene. 7
Martini Al. Fino al rigore molto male. Non gli fanno toccare né vedere una palla li davanti, la Gialappa’s direbbe “ectoplasma”. Poi c’è il rigore per riscattarsi, ma… no… questo succede solo nei migliori film americani. Incita i suoi all’intervallo, nel secondo tempo smania, ci prova… ma niente. Non è la sua serata, poco ma sicuro. La chiuderei come la chiudeva il maestro De Gregori… “Marto, non avere paura di tirare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari, che si giudica un giocatore”. Per stasera, 6.
Buldrighini. Anima e core del Cerro, nel suo bene e male. Io sono convinto che col fratello l’avrebbero alzata. Ma il fratello non sa neanche più che c’è la pagina Instagram della Coppa. Premio attaccamento alla maglia è suo, con anche il bacio accademico sui valori e passione. In campo non brilla come in altre serate, dove invece “e io il mio l’ho fatto”, è sempre lo Zlatan ma versione Champions. 6+
Farinelli. Imperiale. Come stile, motivazioni, valori. Perfino come cura di barba e capello. Giocatori di esperienza che vorresti sempre avere al tuo fianco. Quando mostra all’Organizasion la foto di tutte le sue maglie, scende una lacrima. Ce ne fossero. 7,5.
Castagnoli F. Non lo so se è il migliore de Il Cerro, ieri per molte dinamiche sì. Spina costante nella loro trequarti. Accontenta tutti in campo, difensori, centrocampisti e punte. Sarà la colonna vertebrale del nuevo Cerro, quello delle soddisfazioni e della nuova generazione di giovani. Ricordatevelo. 7/8
Grossi. Con i piedi lascia intravedere grandi cose. Ci sono delle cose che però vanno capite, e dunque spiegate ai giovani. El parroquial non è un campo per tutti: una giocata in meno, un passaggio in più. Almeno per una serata, la concretezza a discapito dello stile. 6/7
Catellani. “Al biond” è un gran purosangue nella corsa e intensità. Per caratteristiche non è la sua partita, con una difesa che lascia pochi spazi e tanta legna. Ha faticato e si è battuto come tanti suoi compagni. Purtroppo mancava solo la ciliegina. 6.5
Leone. Eroico. Rumors nel pomeriggio parlano della sua assenza, ma lui non molla. Gioca, Davoli gli pianta i suoi 137mila kg sul piede dolorante, ma lui comunque non molla. Braveheart. Tanto talento quanto charme.. nelle chiacchiere post partita. Leone uomo vero. 8
Bagnoli. In piano. Serve un po’ di umiltà. Quel gol sbagliato in semifinale. Fare la doccia quando ancora gli altri sono in campo… ndo caz dovevi andare? Ce lo ricorderemo per il ritiro premio in accappatoio, e per il gol che non ha fatto. Ma che farà… ma non quest’anno. Sigh.. Sob. 7
Bezzi. Se quando ti iscrivi, come livello tecnico indichi “Vlahovic”… quando potevi benissimo scegliere Singo o Muldur o che ne so Messias, poi non pretendere che il pagellista si faccia delle aspettative… Il cannone del Cerro rimane con il colpo in canna, e io che sognavo già il titolo “un Bezzi fa a pezzi Scampate”. Sarà per la prossima. 6
Magrì. Se io fossi il coach, vorrei sempre un Magrì in squadra. Ordinato, preciso, non si tira mai indietro. Non molto coinvolto ieri, ma riesce anche a sfiorare l’eurogol di tacco. Se dobbiamo trovargli un difetto, si presenta tardi e già con una patina in volto quasi pessimista. Dite che aveva già previsto tutto? 7
Iemmi. Sarà anche bravo, e forse giustificato per l’assenza, ma 1 presenza su 5 è male male male nella filosofia della Coppa dei Cantoni. 4
Castagnoli M. Si presenta in campo con tutore + stampella, mendica assistenza alla fotografa, ma le riceve da Bimbi. E’ il presagio di una serata che sa di disfatta. Senza Briselli in panca è lasciato solo con i suoi schemi e i suoi fantasmi in testa. Sognavamo tutti una Coppa vinta con 6,5 minuti giocati, ma gli dei del calcio avranno in mente qualcosa di ancora più memorabile per lui. 7+++

SCAMPATE

Grassi M. Omonimo del veterinario più apprezzato tra le vacche di Scampate, si integra alla perfezione nelle dinamiche. E’ un po’ il Courtois dei Cantoni, para il rigore e tutto quello che cigola in area. Si porta anche a casa un premio individuale. 8.
Bertolini M. Il suo fisico non è adatto per fare il centrocampista di Scampate, ma lui non lo sa e da tutto quello che ha con discreti risultati. Epico nel finale nell’autoironia di squadra e nel coinvolgimento dei cori. Porta il figlio Nicola negli spogliatoi accendendo così una miccia (quella di Scampate) che non si arresterà di generazione in generazione. Amen. 8+
Bertolini F. Perde ai punti il titolo di miglior difensore, ma comunque la Sara a casa si era stancata di spolverare i vecchi trofei. Che dire… nella vita ci sono gli uomini Vino, che diventano damigiane d’aceto.. e gli uomini Whiskey, che invecchiando migliorano. Lui incarna questa categoria appieno. Forte e impossibile. Persino impassibile. 9
Giorgini. Mettiamolo ministro della Difesa, non passa niente. Sportellate con Martini e chiunque passi dall’area. Se sulla carta d’identità fai 1976 corri un bel rischio ad iscriverti alla Coppa. Ma se esci con la Coppa in mano, significa che quella scommessa l’hai vinta. 9
Rozzi. Ma che bel giocatooooooooooooore. Eeeeeee si, con lui, Scampate ha fatto tombola. Completo, ordinato e concreto. Realizza l’euro gol del torneo ma soprattutto consegna a Scampate la Coppa. Svegliatevi tutte le altre squadre, avete due anni, prima che arrivi anche suo fratello. E saranno guai. 9.5
Bolognesi. Cosa gli vai a dire al capocannoniere? Non nella sua serata migliore della coppa, ma non dimentichiamoci che la risolve in 6 minuti, confermando le sue medie non calcistiche. Che difetti dobbiamo trovargli a sto ragazzo? Nessuno. Scolpiti sulla pietra in via Monte-grappa, c’erano già i volti di Rosselli, Rossi e Ferri. I 3 attaccanti più forti della storia di Scampate. Finora. Da oggi si aggiunge il 4°, Bolognesi. C’è anche il suo volto… nel monte Rushmore dei punteros dei contados. 9+
Bertolini G. Castagnoli dalla panca avrà detto almeno 30 volte ai suoi “..pressalo, dai che sbaglia…”. Ma lui, non ha mai sbagliato. Non era dato tra quelli più in forma, invece è stato abile nel ritagliarsi una finale perfetta, giocata con attenzione e grinta. 7.5
Davoli. Neanche un Alberto Angela ispirato potrebbe essere in grado di descrivere con precisione questo esemplare di giocatore. Che un giorno è a fare un campetto a basket, l’altro giorno impegnato nel torneo di tennis, ma poi… perché no il calcio? Anche il suo ruolo in campo sul parroquial è qualcosa di camaleontico: in porta, fuori, boa, mediano. Non lo so Davo, continua a fare quello che ti pare… che così direi che va bene. 7+
Camuncoli. Ovvero quando a Scampate azzecchi il draft, e non per meriti del presidente. Denis è già lanciato negli dei di via Montegrappa. Ora deve solo continuare così per altri 20 anni. 7.5
Nagy. Poco e non benissimo. Rischia di riaprire la partita con quel fallo da wrestler per il rigore. Nel finale va via, torna ri va… Stai tranquillo, sei a Scampate meeeeen. 6
Cattolico. “Io sono Ironman”. Si è presentato così alla coppa, nel giorno delle iscrizioni. IronMan non lo so, ma solo a me ricorda Insigne? Nelle sembianze e anche nelle movenze. Lo trovi a destra, a sinistra, per terra, infortunato, esultante, al bar a provarci con le bariste… fa un po’ tutto quello che c’è da fare, come nelle migliori tradizioni pastorizie, e il bello è che gli riesce quasi tutto bene. 7
Margini. Partito ai margini (ah a) ma diventato elemento di rotazione. Buona la prima edizione, deve togliere un po’ di timidezza, perché come ci ricorda il profeta Matteo B. lui che se ne intende “cane timido di rado ingrassa”. Forma con Braglia e Camuncoli un trio supergiovane insuperabile, gli Athos, Portos e Aramis di Scampate. 7
Braglia. Ti sembra di rivedere in campo lo zio dei primi tempi, alto magro e mansueto. Non è tra i protagonisti sul campo, ma è sicuramente tra quelli che ci credono di più. Viene avvistato in campo insieme al fido compagno Margini almeno 1,5h prima della partita. Questa è passione. Partire con una coppa…. sei già a metà dell’opera. 7
Giovanelli. Manca ma costretto dalla distanza. Il suo l’ha già spalato nelle precedenti partite…. Ora spalate un po’ anche voi. 6
Valentini. La sua coppa nasce in data 29 aprile. Festa addio al celibato di Pietro e Dodo, già si parla di Coppa. Scampate è in grande presenza e lui viene convinto dalle intenzioni più nobili: “iscriversi per evitare che gente non di Scampate possa finire a Scampate…”. Rimarrà un dubbio irrisolto il suo soprannome, chiamatelo come volete, infortunato per scendere in campo, ma presente, non tradisce le aspettative sul post partita, se è vero che in Parrocchia ad una certa ora si vedono Cavalli, Carri e Trattori. 8

Arbitro Piermattei: avvistato fino ad un secondo dall’inizio con un cane da piazzare, forse per far capire ai giocatori che lui, i cani, li sa gestire. In pigiama inizia una partita per niente facile, ma che lui addomestica come un labrador con un silos di crocchette. 8

Premiazioni a seguire

Miglior prima volta: Eric Bagnoli (Il Cerro)
Miglior promessa: Matteo Grassi (Scampate)
Miglior Giocatore Coppa: Gabriele Rozzi (Scampate)
Miglior Portiere: Gabriel Aquilini (Il Cerro)
Miglior Difensore: Massimo Giorgini (Scampate)
Miglior Centrocampista: Giacomo Boschini (La Buca)
Capocannoniere: Marco Bolognesi (Scampate)
Premio Lergh ai szoven: Camuncoli’s Brother (Scampate)