Marcatori: Codeluppi (7’), Pedroni (16’), A. Mosca (30’), Schillaci (autogol, 37’), Arcagnati (43’, 44’)
Assist: Schillaci
Rigori
Rodano: Pedroni, Ghidoni, Ibrahim, Schillaci (X), Arcagnati, Alberoni, Marian.
Cantone: L. Bezzi, F. Mosca, Bezzi A., Casini, Pinetti (X), Imeraj, Llugaxhija (X).
COMMENTO
C’è una frase di George Foreman che recita così: ”Il pugilato è una specie di jazz. Più è bello, meno gente lo apprezza.” Infatti, quella che sulla carta si prospettava una partita senza più alcuna storia da scrivere è diventata col passare dei minuti un incontro per palati fini. Tanto spettacolo e tanti go, in una delle partite più divertenti della competizione. A fronteggiarsi nell’ultimo confronto della fase a gironi due squadre senza nulla da chiedere: da una parte il Cantone, già qualificata matematicamente alle semifinali, dall’altra il Rodano, ormai condannata dai numeri al Trofeo del Vino.
Di certo la partita non parte sotto i migliori auspici. E’ il vate Briselli, oracolo de no’ antri, ad affermare profeticamente che ”si stava meglio quando si stava peggio”. Senza scomodare ulteriormente i numi, ci pensa Codeluppi (7’) a riportare la chiesa al centro del villaggio con un bel tiro al volo dopo un sombrero per liberarsi della marcatura. L’incontro assume un tono a tratti gradevole, con il Rodano che sfrutta le incursioni di Pedroni e le sgroppate sulla mediana di Ibrahim. E’ proprio il capitano celeste a trovare la prima gioia personale in quest’edizione della Coppa. Delicato lob su lancio chilometrico dalla difesa, a beffare Casini in uscita. Agganciato Cullurà a quota 25 nella classifica all-time; stava scritto nelle Scritture, mormora l’oracolo in panchina. Quando entrambe le compagini stanno per avviarsi verso gli spogliatoi, ecco che Andrea Mosca tira fuori il coniglio dal cilindro. Tiro da fuori area sotto la traversa e Bigliardi folgorato; 4° gol stagionale per il bomber di Cantone.
La ripresa comincia con lo stesso copione; le due dirimpettaie non si risparmiano, anzi. A farne le spese sarà Gaddi, uscito malconcio dopo un duro scontro di gioco. Il colpo di scena che sembra indirizzare il match definitivamente avviene al 37’. Luca Bezzi scaraventa in area avversaria un tiro – cross destinato non di certo a un fortunato epilogo, ma il centrale Schillaci devia fatalmente il pallone nella propria porta. Pare scontato l’esito finale, ma per chi crede che l’ultima parola non sia mai scritta appare l’uomo del destino. Arcagnati si toglie i panni di brutto anatroccolo e si trasforma in cigno, infilando Casini due volte in un minuto. Al 43’ il gol è di rapina, sessanta secondi dopo è invece un tiro a giro sul secondo palo. La tensione ormai grava sulle gambe dei giocatori, che trascinano la partita ai calci di rigore.
Il Briselli scomoda nuovamente l’ultraterreno e dice Rodano. E Rodano è. Nella serie, che va ad oltranza, sono fatali gli errori di Pinetti e Llugaxhija, dopo quello di Schillaci.
PAGELLE
CANTONE
CASINI 5,5 Si fa scavalcare da un pallonetto nel primo tempo e ha qualche incertezza sul primo gol di Arcagnati. Per il resto coraggioso in uscita, dove si scontra con Pedroni.
MEZZADRI 5,5 Mostra parecchie incertezze all’interno del reparto arretrato. Prende un grosso rischio su un maldestro retropassaggio.
FRANCESCHI 6,5 Con F. Ferrari va a comporre una affiatata coppia di centrali difensivi. Tiene le redini della difesa, ma perde fatalmente Pedroni nella prima frazione di gioco.
FERRARI F. 6,5 Leader della retroguardia, richiama frequentemente i due terzini riportandoli all’ordine. Non disdegna concrete chiusure.
ARRIGHI 6 Sopperisce alle evidenti carenze tecniche con la ruvida concretezza che tutti i montecavolesi gli riconoscono. Proletario della difesa.
PINETTI 6 Puntuale negli interventi in mediana, sgomita e lotta in mezzo al campo. Si fa anche vedere più avanti con una discreta conclusione dopo una galoppata sulla fascia. Sbaglia un rigore.
IMERAJ 5,5 Confuso, fatica a trovare una collocazione a lui adatta. Inconcludente, utilizza lo strapotere fisico per nascondere la mancanza di un’elevata tecnica.
BEZZI L. 6 Caracolla per il campo senza toccare molti palloni, forse perché poco cercato. Nell’unica incursione provoca l’autogol di Schillaci, con un tiro destinato a finire sul fondo.
BEZZI A. 5 Fuori dagli schemi di Cantone, si fatica a notare la sua presenza. Poca grinta.
MOSCA F. 6 Quantità più che qualità, agisce nell’ombra senza prendersi particolari libertà. Partita monocorde.
FERRARI M. 6 Mediano nel centrocampo. Si distingue per la corsa e la sostanza. Giocate semplici e senza preziosismi, non lesina sugli interventi bruti.
LLUGAXHIJA 5 Testato nell’improvvida posizione di seconda punta, si nota solamente per un discreto tiro che finisce a lato di poco. Per il resto buio totale. In più sbaglia il rigore decisivo.
MOSCA A. 7 Comincia ad ingranare già dai primi minuti, con un colpo di testa e una punizione che impensieriscono Bigliardi. Allo scadere della prima frazione di gioco arriva la soddisfazione del gol, con una bella conclusione sotto la traversa che impallina Bigliardi. 26 gol nel torneo.
CODELUPPI 7 Gli bastano sette minuti per onorare il 10 che porta sulle spalle. Sombrero sul malcapitato difensore e bordata che lascia di sasso il portiere avversario. Dopo cinque minuti colpisce su punizione l’incrocio dei pali. Pur senza il fisico dei tempi che furono, giostra il pallone ancora con un tocco notevole.
RODANO
BIGLIARDI 5,5 Non da certo la sicurezza che mostra nei campetti da fusa, ma è incolpevole (o quasi) su tutti i tre gol. Para un rigore con un bell’allungo alla sua destra.
GHIDONI 6 Nella sgangherata difesa celeste mostra un cinico tempismo negli interventi. Il suo è uno sporco lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare.
BALDI 5,5 Commette qualche ingenuità difensiva di troppo. Inoltre si fa burlare da A. Mosca con un tunnel, faticando anche successivamente a contenerlo.
RABOTTI 5,5 Dall’alto della sua esperienza ci si aspetta di più. Spento e senza verve, non è il suo anno. Inconsistente, con qualche paura di troppo.
PRANDI 5,5 Certamente limita i danni con il cuore, ma fa uno sforzo tremendo per arginare le discese avversarie. Non sempre va a buon termine.
SCHILLACI 6 Con sicurezza e buona volontà, veste i panni di libero con onestà. Su un corner rischia addirittura il gol con una vigorosa capocciata. Macchia la sua prestazione con l’autogol del 3-1.
GADDI 5 Si capisce che non è serata da uno maldestro controllo che compie in mezzo al campo. Di male in peggio, perché è costretto ad abbandonare prematuramente il terreno di gioco per un duro scontro.
ALBERONI 6 Meno vigore del solito, gioca in posizione più arretrata rispetto alle partite precedenti. Si sacrifica per la squadra, limitando le proprie iniziative.
IBRAHIM 6,5 Più generoso del solito, trotterella sulla mediana aprendo il gioco. Ci prova con una punizione. A testa alta.
MARIAN 6 Uno degli ultimi acquisti in casa Rodano. Corre a destra e a manca, ricordando vagamente Emre nei movimenti (sì, quello dell’Inter). Trottolino.
ARCAGNATI 7,5 Il Dio del calcio decide che questa è la sua serata e lui mette a segno una preziosa doppietta, che permette alla sua squadra di acciuffare il pareggio. Non è solo cuore e polmoni, come dimostra il secondo gol. Anima del Rodano.
DELMONTE 5,5 Evanescente, si nasconde sulla fascia senza far nulla per apparire. Unica nota nel primo tempo, con un tiro di poco a lato dopo essersi accentrato.
PEDRONI 7 Sempre accerchiato dai difensori del cantone, evade dalla sua solitudine di prima punta con sgroppate generose. Segna nel primo tempo uno dei gol più belli della Coppa, con un elegante e morbido pallonetto a scavalcare Casini.
ARBITRO
MERCATI 6,5 La partita scorre via tranquilla, d’altronde non c’è molto in palio, a parte la gloria. Limita giustamente i fischi. Un’unica incertezza sul retropassaggio di Mezzadri.