IL COMMENTO Scampate – Il Cerro 1-0

 36° Piermattei

Ammoniti: M. Bertolini, Espulsi: A. Mazzieri (S); An. Filippi (C).

La seconda semifinale di Coppa Cantoni di questa sera vede la sorprendente Scampate, prima per differenza reti nel girone nonostante i pronostici tutt’altro che esaltanti, pronta a provarle tutte per agguantare uno storico bis dopo l’edizione vinta dello scorso anno. Dall’altra parte Il Cerro, quarto nel girone e con tanti punti di domanda a causa delle pesanti assenze di Semeraro e Zizzo.

Scampate centra per il secondo anno consecutivo la finale

La partita inizia su ritmi piuttosto blandi. Nei primi minuti le squadre sembrano poco organizzate e timorose e faticano a costruire gioco. La tensione della semifinale si fa sentire sin dai primi minuti, infatti non mancano errori palesi ed entratacce dovute all’eccesso di foga. Ad interrompere la noia iniziale ci pensa Scampate che, al 7° va vicino al gol con A. Mazzieri. Su un rilancio senza troppe pretese degli uomini in maglia bianca, la difesa del Cerro si fa trovare impreparata. Al. Filippi ruba il tempo a Buldrighini in uscita e spazza proprio sui piedi di Mazzieri che al volo tenta di sfruttare la porta sguarnita, facendo la barba al palo. Dopo questa occasione le squadre si chiudono ulteriormente. Gli uomini di Scampate faticano a mantenere una posizione fissa in campo, mentre per Il Cerro i problemi più grossi sembrano essere in attacco, dove nessuno sembra in grado di impensierire Rossi. All’11° è M. Bertolini (S) ad andare vicino al gol, sfiorando soltanto il pallone da solo davanti al portiere.

Col passare dei minuti la partita si incattivisce, complici gli animi accesi di alcuni giocatori in campo e di alcuni fischi arbitrali mancati reclamati da ambo le parti che fomentano maggiormente i soggetti più caldi. Al 17° arriva la prima occasione per Il Cerro. Incursione sulla destra della squadra in maglia gialla e palla nella mischia al limite che Montanari non ci pensa due volte a scagliare con forza verso la porta. Il tiro, potenzialmente molto pericoloso, viene però deviato in angolo dalla difesa.

Da qui alla mezzora il campo diventa un vero e proprio teatro di guerra con entrate al limite, urla e lamentele da parte di entrambe le squadre. Non si segnalano, invece, azioni degne di nota fino all’intervallo, nonostante il grande agonismo visto in campo finora.

Il secondo tempo inizia con una brutta tegola per il Cerro. Durante i primi minuti, infatti, si infortuna di Del Monte. Il suo posto, in difesa, viene preso da Cullurà, con conseguente cambiamento di ruoli nel reparto avanzato.

L’assenza di un vero marcatore in difesa si fa sentire e infatti pochi minuti dopo Il Cerro capitola. Al 36° Piermattei (S) controlla al limite dell’area un fallo laterale, aggira Persona portandosi la palla sul sinistro e lascia partire un bolide imparabile che si va ad insaccare appena sotto la traversa. 1-0 per Scampate grazie al suo bomber.

Dopo il vantaggio dei campioni in carica, la partita riprende con lo stesso copione della prima parte. Tanto agonismo ma anche tanti errori e una sostanziale difficoltà da parte di entrambe le squadre di imbastire una manovra d’attacco. Al 41° è Cullurà, sceso sulla fascia destra, a tentare il tiro dalla distanza. Buon tentativo il suo, ma la palla sorvola la traversa e si perde contro la recinzione del campo.

Un minuto più tardi è ancora Il Cerro, stavolta con Amatruda, a compiere un’azione degna di nota. Lo statuario attaccante dei gialli, infatti, si libera bene di due difensori al limite dell’area ma, al momento di tirare, lascia partire una debole conclusione che Rossi non si lascia sfuggire.

Nella parte centrale del secondo tempo saltano gli schemi, le squadre si allungano e le praterie si aprono davanti ai giocatori più veloci di entrambe le squadre. In questa fase, al 48°, arriva il primo vero tiro di Zurlini (C), che da distanza notevole lascia partire un destro dei suoi che viene deviato da un difensore di Scampate e si spegne a pochi centimetri dal palo più lontano a portiere battuto.

Gli ultimi dieci minuti vengono caratterizzati più dagli episodi di nervosismo che da azioni di gioco degne di nota. Al 22° è M. Bertolini (S) a vedersi sventolare in faccia il giallo per un’entrata scomposta su un avversario e un minuto più tardi è la volta di A. Mazzieri (S) che dopo un’entrataccia insulta l’arbitro e si fa cacciare, lasciando la sua squadra in 9 uomini. Nonostante l’inferiorità numerica è comunque Scampate la più pericolosa. Un minuto dopo l’espulsione del fratello è L. Mazzieri (S) ad involarsi in contropiede sulla destra. La sua azione è pregevole, peccato per l’ultimo passaggio che finisce appena lungo per l’accorrente Piermattei, che non riesce ad arrivarci a tu per tu con il portiere.

Al 26° arriva l’occasione migliore del pari per Il Cerro. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, infatti, è provvidenziale il controllo a terra di Rossi (S) che compie una gran parata vedendo all’ultimo il pallone e gettandocisi sopra con un movimento rapidissimo.

Al 29° arriva anche la seconda espulsione dell’incontro. An. Filippi (C) si fa prendere dal nervosismo dopo un fallo non fischiato dall’arbitro e si fa sfuggire qualche parola di troppo, meritandosi la doccia anticipata. L’arrembaggio del Cerro non sortisce alcun effetto e alla fine dell’incontro è ancora una volta Scampate ad avere la meglio su un Cerro spuntato e inconcludente, conquistandosi la seconda finale consecutiva.

SCAMPATE

Rossi: Viene chiamato in causa poco o niente dagli avversari. Il rinvio dritto ancora manca come all’inizio della ripresa si fa trovare un po’incerto su un pallone apparentemente innocuo che colpisce la traversa. In compenso compie una gran parata negli ultimi minuti del secondo tempo che vale la qualificazione. VOTO: 6,5

F. Bertolini: L’unico che mantiene la posizione nella sua squadra. Quando lo cerchi lo trovi sempre li a dirigere una difesa messa poco alle strette dall’attacco spuntato del Cerro. Ordinaria amministrazione la sua. VOTO: 6

D. Braglia: Si piazza dietro e gioca semplice. Picchia quando deve, non cincischia molto con la palla e ci mette tutta l’energia di cui dispone. Certo, la tecnica e il senso della posizione non sono proprio dalla sua parte, ma tutto sommato se la cava. VOTO: 6

P. Braglia: Tecnicamente più dotato del fratello sfrutta il fatto di essere uno dei pochi con qualche idea di come si gioca a calcio e svaria su tutto il fronte offensivo. Quando si addormenta in avanti Il Cerro diventa pericoloso. Cuore e muscoli per la maglia. VOTO: 6

Giovannelli: Nel primo tempo si piazza sul fianco sinistro della difesa e lo si nota più per la pettinatura fashion che per le volte che viene chiamato in causa. Nel secondo tempo lo si vede di più e si può apprezzare il suo lavoro soprattutto in fase difensiva. Non perde la pazienza e copre bene la posizione rendendo difficile andargli via da quella parte. VOTO: 7

M. Bertolini: L’anima di Scampate fatica un po’ a gestire tutti i compiti a lui riservati. Si piazza a centrocampo e qualcosa la fa soprattutto in copertura anche se pasticcia molto. Poi inspiegabilmente si spinge in attacco e per la difesa del Cerro è una boccata d’aria fresca. Il cuore c’è tutto, e forse anche troppo. Sacrosanta l’ammonizione per eccesso di foga. VOTO: 5,5

D. Albertini: Schierato a destra fa quello che può in una partita nervosa non certo adatta alle sue caratteristiche di ragazzo tranquillo. Fisicamente soffre molto gli avversari e neanche la tecnica è delle migliori. Ma si impegna a fondo e di questo ne va tenuto conto. VOTO: 6 –

L. Mazzieri: Si piazza a far da collante tra il centrocampo e l’attacco. Quando si spinge in avanti è uno dei più pericolosi. A volte un po’egoista palla al piede, spicca in ogni caso per le sue doti tecniche che lo rendono una delle armi migliori della squadra. VOTO: 6,5

Govi: Nel primo tempo resta comodamente seduto in panchina, complice, a nostro avviso, la cattiva gestione dei cambi da parte del suo capitano. All’inizio del secondo tempo lo si vede finalmente in campo. Un’apparizione durata quanto un’eclissi solare in cui non riceve palloni giocabili, anche se fa ben poco per andarseli a prendere. VOTO: 6 politico

A Mazzieri: Per buona parte della partita si segnala solo per i calcioni distribuiti agli avversari e le continue lamentele per l’arbitraggio. Non contento si fa pure espellere per un insulto all’arbitro dopo un’ammonizione sacrosanta. Avrà anche le doti, ma questa sera ha più che altro parlato. Si consiglia camomilla doppia prima della finale. VOTO: 0

Piermattei: In attacco fatica moltissimo a crearsi spazi a causa della difficoltà dei suoi a costruire azioni interessanti. Stanco di aspettare il passaggio buono decide di fare tutto da solo. Controllo smarcante e bolide che vale la finale. PREZIOSO VOTO: 7

IL CERRO

Buldrighini: Non viene praticamente mai chiamato in causa per tutta la partita. Qualche uscita, qualche rinvio, qualche buon controllo. Sul gol non può nulla. VOTO: 6

Del Monte: Nel primo tempo la dietro gioca come sa. Lotta tra gli avversari e si fa valere. Poi sul più bello il muscolo fa crack. E per la difesa del Cerro cala il buio. VOTO: 6

Al. Filippi: Nell’assoluta desolazione del primo tempo lui è l’unico a farsi notare con le sue lunghe sgroppate in solitaria e la facilità con cui calcia il pallone. Lotta e corre con tutte le forze su tutti i palloni e buona parte delle azioni pericolose del Cerro arrivano dalla sua determinazione. Dinamite. VOTO: 7

An. Filippi: Sente l’incontro, forse anche troppo. Molto nervoso, spreca molto tempo ed energie a lamentarsi. In campo non fa vedere brutte cose anche se è molto in confusione e il suo gioco è poco incisivo. Poi il colpo di testa che lo fa espellere per una bestemmia plateale. Camomilla anche per lui grazie. VOTO: 4,5

Persona: Il capitano mai domo è l’ultimo ad abbandonare la nave. Piazzato dietro come di consueto cerca di costruire qualcosa non buttando mai via il pallone. Ha il pregio di richiamare i suoi alla calma nei momenti più agitati. Lascia la Coppa a testa alta sperando che l’anno prossimo, dopo le nozze, ritornerà a mettere in campo quella cattiveria sana a cui ci ha abituato in questi anni. VOTO: 6,5

Reverberi: La mole lo aiuta in una partita caratterizzata più dalle mischie che dal buon gioco. Graziato più volte su alcuni interventi pericolosi, porta a termine una partita francamente di poca sostanza, con numerosi errori e colpi proibiti. VOTO: 5

Zurlini: Il metronomo del Cerro soffre molto l’assenza di Semeraro, con cui ha dimostrato di intendersi a meraviglia nelle scorse uscite. Ha il pregio di cercare di costruire un po’ gioco, ma senza il supporto dei compagni anche lui si perde nei meandri della partita e si segnala solo per qualche tiro dei suoi, sempre pericoloso. VOTO: 6

Montanari: La sua posizione in campo resta un mistero. Svaria un po’ su tutto il fronte d’attacco seguendo il pallone come le zanzare seguono la luce. Questo gli fa sprecare un sacco di energie che potrebbe utilizzare meglio in avanti. È comunque uno degli uomini più pericolosi dei suoi e il suo tiro dal limite, senza la deviazione della difesa, avrebbe potuto creare grossi guai a Rossi. VOTO: 6

Cullurà: Inizia tra centrocampo e attacca, ruolo che a lui è più congeniale, e non se la cava malissimo. Soffre la maggiore velocità degli avversari ma fa vedere anche bei gesti tecnici. Poi con l’uscita di Del Monte si sposta sulla linea difensiva e patisce le difficoltà evidenti di un ruolo che non gli compete. VOTO: 5,5

Olivi: Meno brillante del solito anche lui. A centrocampo si limita al compitino facendo comunque sentire la sua presenza difensiva agli avversari. Una volta in svantaggio si spinge in avanti alla disperata ricerca del pareggio, scomparendo un po’ dalla manovra e, di fatto, lasciando scoperta la parte centrale del campo. VOTO: 5,5

Depone: Il suo compito non è semplice. Competere da solo contro la difesa rapida e forte fisicamente di Scampate non è semplice e infatti per lui i problemi sono diversi. Nel secondo tempo gioca praticamente solo di prima, segnalandosi anche per un tiro al volo di destro pregevole per la coordinazione ma sballato per la mira. Mai nervoso, esce dalla coppa a testa alta dopo aver dato tutto in campo VOTO: 6 di stima

Amatruda: Il discorso è un po’ lo stesso fatto per Depone. Giocare da solo in mezzo agli uomini in bianco non è semplice, soprattutto in una serata in cui si vedono ben pochi palloni giocabili. Si segnala per una buona azione palla al piede in una delle rarissime occasioni giocabili che gli capitano. VOTO: 6 –

Maurizio: arbitra con polso una partita dura sin dalle prime battute. Fischia quasi sempre bene anche se si lascia sfuggire qualche fallo. Bravo ad interpretare la situazione, grazia più volte alcuni giocatori più propensi all’entrata scomposta. Ineccepibile sulle espulsioni anche se qualcuno si lamentarà per l’eccessivo zelo nel comminarle. VOTO: 7

2 Comments

  1. Avrò visto un’altra partita ma a parte le due espulsioni(che non sono state fatte a causa di entratacce) non ho visto cattiveria in campo come invece viene sottolineata piu’ volte nel commento. C’è stato un agonismo da Semifinale di Calcio. Chi gioca a calcio sa che i falli ci sono e i calci si danno e si prendono e Rabbo è stato bravo a fare il suo dovere e nessuno si è lamentato per queste “entratacce”. Lasciamo stare gli episodi “offensivi” per le due espulsioni di cui non dovremmo parlare troppo perchè chi ha sbagliato è stato espulso e ha pagato per i suoi errori…. Non vorrei che questo torneo e soprattutto questa partita passasse come una “guerra”. Vorrei che chiedeste ai giocatori di Scampate e Cerro se pensano che sia andata davvero come è scritto qua sopra o se sono io che ho visto tutt’altro…

  2. Il pagellatore

    19/06/2013 at 08:45

    Vista dalla panchina la partita ha offerto ben poco dal punto di vista calcistico e molto dal punto di vista del nervosismo. Un conto è la sana competitività di chi vuol fare bella figura, un altro sono episodi non sporadici di nervosismo che hanno raggiunto il culmine con le espulsioni, che sono solo la punta dell’iceberg di una partita che ha avuto un livello medio di tensione davvero troppo alto. Ogni fischio o mancato tale era motivo per lamentarsi a volte in modo plateale, entrate cattive, gente che in panchina le prometteva a quelli in campo appena sarebbero entrati.. Non è stata una guerra forse ma si sono visti toni che ad un torneo parrocchiale in amicizia come è la coppa non si dovrebbero vedere Mai ed è questa la ragione principale dell’enfasi data ai brutti episodi. Va dato merito anche a chi ha continuato a giocare senza lamentele e a cercare di tenere buoni i compagni.