Reti: 4’,10’ Manfredi –7’ Pedroni -16’,60’ Kodraliu –29’ Binini –32’,37’, 47’ Prandi –41’ Masciulli

Rodano vs Tripoli è qualcosa di più di una semplice partita di calcio. Quando si affrontano il match diventa una guerra di religione, una gimcana di emozioni dove si intrecciano due scuole di calcio. La zona totale tanto cara ai biancocelesti e il palla lunga e pedalare che tanti anni or sono fece le fortune della compagine verdenera. Tripoli si presenta alla Coppa da outsider, con il ritorno del figliol prodigo Gibertoni; Rodano invece fa perno intorno al bomber Manfredi, che nelle grandi occasioni sfoggia sempre l’abito da sera.

Il primo tempo è tutto del Rodano. Dopo un quarto d’ora è già in vantaggio di quattro reti; Manfredi, leggiadro come un’etoile alla prima della Scala, ha già insaccato una doppieta, impreziosita dalle reti di Pedroni e Kodraliu. Mentre il centrocampo gira a meraviglia, il Tripoli continua a perdere il bandolo della matassa. La retroguardia è inesperta e barcollante, a partire dal portiere. La prima frazione di gioco termina sull’emblematico risultato di 5-0, con la firma dell’esterno Binini. In qualsiasi altra competizione la partita sembrerebbe chiusa, ma non alla Coppa. Il Tripoli, rinvigorito dalle note tecnico tattiche di Mister Belli, trova la forza di rimontare ben quattro reti. Il panteron Prandi diventa incontenibile sotto porta e mette a segno una tripletta, incorniciata da un tap-in di Masciulli. La squadra verdenera si riversa nella metacampo avversaria, tentano un garibaldino arrembaggio. Invano, perché il calcio è ingiusto. Lo stakanovista Kodraliu, manovale della trequarti, purga Buldrighini dopo un dribbling macchinoso ma efficace. E al di là del Modolena iniziano i caroselli.

PAGELLE

 

RODANO

ZAGNI 5 Per un tempo spettatore. Nella ripresa si esalta con qualche uscita corsara, coraggiose ma di dubbia utilità Subisce quattro reti praticamente a ridosso dell’area piccola, in certe movenze ricorda il Gatto di Liegi, Sebastian Gillet. Da rivedere.

NASI 5,5 Un po’ disordinato, fatica a carburare. Preferisce barricarsi nel suo fortino che lanciarsi alla conquista della sua fascia.

PRANDI 5,5 Abbastanza evanescente, demolisce più che costruire. C’è la volontà, manca quel pizzico di qualità che non lo farebbe sfigurare nelle ripartenze avversarie.

RINALDI 6,5 Sempre puntuale e mai in affanno, vero leader silenzioso della squadra. Chiusure da re della difesa.

GUALANDRI 6,5 Ottima verve e impeto da condottiero, nelle battaglie si esalta, nel corpo a corpo non si tira indietro. Buona la prima (da stopper).

GHIDONI 6 Affronta dignitosamente la prova, con interventi in area a mo’ di rimbalzo e stoppate cestistiche sui traversoni. Ottima guardia.

BALDI 5,5 Poco presente all’interno della manovra, la personalità non viene fuori, come la prestazione. Può migliorare.

BININI 6,5 Se nel calciomercato invernale c’erano dei dubbi sulle sue doti, ora sono scomparsi. Sforna una partita basata sulla sostanza e anche sulla qualità, come dimostrano il gol e il legno colpito da20 metri.

BONACINI 6 Si incarta spesso nelle giocate da solista, non è al meglio e si vede. Nel secondo tempo scompare improvvisamente, a parte qualche giocata.

MORINI 6 Dispensa cambi di gioco e invenzioni in gran quantità, ma lascia poco il segno. Meglio da mediano che da incontrista. Prende le redini del centrocampo quando il Rodano deve resistere all’arrembaggio degli avversari.

KODRALIU 7 Una doppietta che premia il lavoro da manovale svolto in mezzo al campo. Non è presente nella fase di interdizione, ma quando c’è da buttarla dentro si fionda come un rapace sulla palla. Opportunista.

PEDRONI 6,5 Realizza una rete di testa, mostrando una fisicità dirompente. Nessuno lo può fermare, almeno senza commettere infrazioni. Libero e inebriante per la difesa altrui.

MANFREDI 7 Punisce il Tripoli con due assoli in 10 minuti. Il primo è una staffilata all’incrocio dei pali, il secondo un preciso diagonale a tu per tu con il portiere. Chirurgico e spietato. The best.

TRIPOLI

BULDRIGHINI 4,5 Si vede subito che non è serata. Errori marchiani e sensazione d’impotenza. Uscite di manningeriana memoria.

BELLI 5,5 Tocca due palloni, e bastano. Si siede giustamente in panchina per dispensare consigli che porteranno i loro frutti. Meglio da coach.

VECCHI 5,5 Terzino senza infamia e senza lode. Fa quel che può e anche quello che non deve. Poco incisivo.

MROZ 5 Dovrebbe guidare la difesa, non ne azzecca una. Cerca poco il gioco; è da sgrezzare.

MACCA 6,5 Fa prevalere il fisico e il cambio di ritmo. Gioca per la squadra ma quando parte palla al piede è difficile da fermare. Mal supportato dal resto dei compagni, buon solista.

PINTO 5 Non ha il piede delle notti migliori, il fiato è quel che è, come d’altronde il fisico. La voglia di far bene spesso non corrisponde ad una prestazione accettabile.

ESPOSITO 5,5 Lo si trova dappertutto, come il prezzemolo, direbbe Caressa. Ma lo si trova nel posto sbagliato, quando non serve. Trottolino sconfusionato.

GIBERTONI 5 Numerose le conclusioni alle stelle, innumerevoli le incursioni stoppate. E’ fuori forma, e l’estro naturale non collabora. Cerca con insistenza il gol, ma trova solo la recinzione. Non è facile cantare l’Aida con poco fiato.

MASCIULLI 6 Un gol l’ha fatto, è vero, ma poi. Poi nulla. Non si comprende bene il ruolo che occupa sul terreno di gioco, e forse non lo capisce neanche lui. Si risolleva però con una fugace segnatura. Repetita iuvant.

CERELLI 6 Il più grintoso, peccato che spesso si perda in un bicchier d’acqua. Sbaglia sempre l’ultima opzione, ma corre a perdifiato in lungo e in largo. Ammirevole.

CARANO 5 Deve ancora entrare in clima Coppa. Lungimirante dal punto di vista tattico, può affinare la tecnica per salire di livello.

PRANDI 7,5 Tre gol per il panteron de noialtri. Un attaccante vecchia maniera, anni ’70, pronto a fare a spallate con i difensori e a fiondarsi sulle palle vaganti nel cuore dell’area. Non bada all’eleganza, certo, ma la butta dentro. Per tre volte.