Marcatori: 8’ Chianese (S), 8’ Anigoni (S), 13’ Pederini (T), 23’ Anigoni (S), 28’ autogol Davoli, 38’ Khamis (S), 50’ Davoli (S), 52’ Pluchino (T).
Assist: Pluchino (T), Davoli (S)
CRONACA
I gironi si avviano alla conclusione, e un cielo spazzato da venti di inizio estate si appresta a godersi una partita da dentro o fuori. Dentro o fuori per Scampate, che si gioca il tutto per tutto contro un Tripoli con la matematica qualificazione già in tasca, ma non per questo voglioso di sfigurare davanti a un pubblico che sa già di grandi occasioni. Si parte, e già all’8’ Scampate passa con un tap-in di Chianese, che trafigge Portioli dopo una respinta su tiro di Anigoni. Passano 32 secondi, e sempre all’8’ una gran botta di Anigoni va a infilarsi all’incrocio. Quando la partita sembra già indirizzata, Pluchino al 13’ da calcio d’angolo pennella su Pederini che sveglia una Scampate apparentemente già sazia. Tripoli insiste e al 16’ si registra una gran parata di Rossi su stop di petto e tiro di Pluchino, presagio errato di quello che sarà invece il gol del 3-1 di Scampate al 23’, con Anigoni che infila Portioli con un bel rasoterra sul primo palo. Ma Tripoli non molla e con un po’ di fortuna trova il gol che accorcia le distanze, sfruttando una fortunata rimessa laterale che Davoli devia beffando il proprio portiere. Il primo tempo si conclude con un gol mangiato dal migliore in campo Anigoni, che sparacchia male solo davanti al portiere.
Con Tripoli in svantaggio e senza cambi, il secondo tempo non vede un vero cambio di passo. Tripoli accusa la stanchezza e viene punito al 38’ da Khamis, che svetta elegante su angolo di Davoli, e dallo stesso Davoli al 50’, dopo una serie di dribbling di prepotenza al limite dell’area. A nulla vale il rigore realizzato al 52’ da un mai domo Pluchino, che sancisce il balneare 5-3 finale.
PAGELLE
ARBITRO
Piermattei: Non fa tre passi di corsa in tutta la partita ma non sbaglia una chiamata. A suo agio su asciutto e bagnato, questo ibrido tra giocatore e arbitro è efficiente e affidabile come una Toyota. Voto 6.5, Full-hybrid
SCAMPATE
Rossi: L’affitto da pagare, la suocera che rompe, la pioggia alla Sagra. A queste poche certezze nella nostra penosa vita ne aggiungiamo una, lieta. Rossi. Voto 7, Piacevole routine
Davoli: Un primo tempo che neanche la grandine sul kiweto, con tanti disimpegni sbagliati e un autogol sfortunato. Nel secondo tempo su consiglio del Briso gira le ruote, prova 153 tiri, e mette a referto un assist e un gol. Voto 6.5, BDR
Bertolini F: Credevamo che il ritiro di Kroos dopo gli europei sarebbe stata l’ultima ferita calcistica dell’anno, ma voci non meglio chiarite insinuano che il difensore di Scampate potrebbe essere alla sua ultima Coppa. Vedendo la forma fisica, non se ne comprende in realtà il perché. Un inganno del Tempo, un bug nel disegno di Dio. Voto 6.5, Illusionista
Anigoni: “Vorrei dirti tante cose ma non so da dove, iniziare” cantava un menestrello qualche anno fa. Tecnica e visione, i riff di Keith Richards e le rovesciate di Bonimba. Voto 8, Coez feat. Accorsi
Cattolico: Parte male, ma quando annusa che gli avversari sono a corto di fiato le sue galoppate da levriero diventano efficaci. Meglio come rapper che con gli scarpini ai piedi, ma un fagiano lo porta a casa. Voto 6.5, Rocco Hunt(er)
Braglia P: Spesso e solido, è lui a decretare se e quando gli avversari possono entrare in area. Si abbassa in certi momenti, si alza in altri, ma i tecnici Tripoli non riescono a decifrare il pattern. Voto 6.5, Pilomat
Trad: Il girone più profondo dell’inferno è riservato ai traditori ma Trad, lui non tradisce. Rincorre i difensori di Tripoli come gli ignavi danteschi rincorrono lo stendardo, e ad ogni scatto butta in mezzo traversoni di cui Virgilio ha già scritto eminenti endecasillabi. Voto 7, Tripoli’s Inferno
Giovanelli: Lo vedi solo d’estate, ma questa sera brilla poco, e a intermittenza. Voto 6, Lucciola
Camuncoli: La agricola sveglia alle 5 non gli permette di arrivare lucido a sera. Confonde i panetti di burro con i pannetti agli stichi, ma tanto a lui piacciono entrambi. Voto 6.5, Casaro
Margini: Silenzioso, ciuffo piumato, ossa cave. Gli eredi dei fratelli Wright sostengono abbia la struttura fisica per alzarsi in volo. Lui prova, ma questa sera gli Dei sono contrari. Voto 5.5, Icaro
Chianese: Un gol e un paio di ottime sponde (come ripetutamente fattomi notare) lo ergono tra i protagonisti del primo tempo. Poi Khamis cita il pessimismo di Verga e lui ha un crollo psichico. Voto 7, Rosso Malpelo
Panciroli: Una prestazione ordinata viene macchiata da una grave disattenzione nel primo tempo. Il veterano Bertolini lo sprona e la recluta che è in lui si ridesta, completando la missione. Voto 5.5, Soldato
Braglia S: Taluni lo paragonano a Nesta per l’eleganza e il tempismo degli interventi. Compie 3-4 disimpegni che mi convincono le voci siano vere, ma poi causa il rigore entrando più scomposto di una frattura tibiale e mi ridesta dal sogno. Voto 6.5, Sognando Nesta
Khamis: Nel 1919 il neurofisiologo Camis pubblica Il meccanismo delle emozioni. Un secolo dopo, Khamis dimostra al mondo intero i principi alla base di questo meccanismo, scuotendo i cuori dei presenti con un colpo di testa che chiude definitivamente il dibattito. Voto 7, Nobel
TRIPOLI
Portioli: Non sbaglia nulla di grave, ma non fa nemmeno miracoli. Fa i tarocchi ad Anigoni cercandolo di convincere che non è la sua serata, ma lui gioca ancora a Yu-gi-oh e gli manda a 0 i life points. Voto 5.5, Mago Nero
Pluchino: Ci prova più di tutti gli altri, ma viene da Albinea e gli spiriti della Coppa non concedono la buona sorte ai figli di altre contrade. Voto 6.5, Apolide
Giorgini: Poiché la Giorgi ha fatto perdere le sue tracce, Giorgini sceglie di omaggiarla mostrando quanto sia abile a giocare a nascondino. Talvolta spunta qua e là tra le zolle e i simpatici di Scampate improvvisano un Acchiappa la talpa. Voto 5.5, Diglett
Geraci: Ricercatori boliviani hanno recentemente proposto una teoria secondo la quale l’uomo discende dal furetto. Se c’è chi solleva dubbi sulla solidità delle evidenze a disposizione, il gruppo di scienziati ha portato proprio la persona di Geraci quale esempio a sostegno della teoria. Guizzante e instancabile come il simpatico roditore, non gli riesce mai davvero di graffiare e sbaglia un gol a porta vuota che avrebbe potuto riabilitarlo. Quando tutte le speranze abbandonano la squadra del Modolena, il nostro protagonista è però abile a fingersi morto, risparmiandosi la furia dei tifosi. Voto 5, Mustelide
Covi: Poliedrico, politatuato, poliglotta polistrumentista proiettante poligoni nella sala polivalente della polisportiva. Questo è ciò che dicono di lui. Ma stasera, nel giuoco del calcio, non ha mostrato la sua più brillante sfaccettatura. Come da sua natura cambia spesso ruolo, ora a pungere davanti e ora a difendere dietro, ma senza mai trovare il suo posto nel piano cartesiano. Voto 5.5, Leonardo da Vinci
Falco: Si fa male subito, e questo peserà a una Tripoli contata per tutto il resto della gara. C’è chi dice che dopo la sconfitta abbia tentato di salire sulla Millennium Falcon per viaggiare nel tempo e rigiocare la partita. Nel caso ci fossi riuscito ti chiederei la cortesia di portarmi un autografo della principessa Leyla, sono un suo ammiratore. Voto 6, Han Solo
Delmonte: A dispetto del cognome dimostra di avere tecnica e cazzimma. Ha ripetuti scontri fisici con Cattolico, il quale sostiene di non apprezzare l’ultimo remix di Águila Del Monte, ma tiene i serpenti lontani dal nido fino alla fine. Il migliore di Tripoli. Voto 7, Aquila reale
Pederini: Nonostante la giovane età ha ben salde le redini del centrocampo, e stasera con Davoli nei paraggi non era un compito facile. Nel primo tempo regge la squadra sulle sue spalle e segna il gol che riaccende le speranze, ma col passare dei minuti Scampate si erge a stallone indomabile per il giovane cow-boy. Voto 7, John Wayne
Catellani: Paparazzato la mattina successiva la sconfitta ad alzare ghisa in palestra ascoltando Riscatto, è la dimostrazione che i giovani d’oggi conoscono ancora la parola sacrificio. Voto 5.5, Cilicio
Cossentino: Un paio di spunti e conclusioni interessanti, che si infrangono puntualmente sul rosso muro di Rossi. Mostra carattere fino alla fine e si porta a casa la sufficienza. Voto 6, 6 in condotta