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MODOLENA – LA COSTA

725 GIORNI DOPO

Oppure 17.400 minuti se preferite.

Che poi, neanche vi ricordate l’ultima partita giocata della fu coppa cantoni…molto grave.

Era Tripoli – la buca, finale edizione 2019.

C’erano ancora Trump e Gilardino in attività.

725 GIORNI dopo il mondo è cambiato.

I volti noti non li trovi più.

Ti avvicini al campo e trovi dei giovani sbarbatelli classe 2000 usurati dal Topexan per i brufoli e la ghisa per i muscoli.

Sono i nuovi eroi di questo nuovo torneo che come sappiamo, è un altra cosa rispetto a since 2019.

Ha senso commentare cos’è oggi o è più importante ricordare cos’è stato?

A Tommy Vecchi la risposta finale.

Va bhe, passiamo alle cose formali.

Squadra LA COSTA

 

COMMENTO

Modolena 0 – La costa 5 (2 Martini, Prandi A, Gattamelati, Castellano)

Prima serata edizione 2021 il Clausura.

La Costa contro Modolena. Atmosfera da esordio di Rugani al Cagliari.

Alle 20:01 c’è gente, non troppa, ma tutti con la testa china sull’Iphone a controllare se l’amica ha messo la foto su Instagram di lei, il cane e il folletto.

Il calcio di inizio però è una liberazione. Si torna a giocare a calcio sul parroquial.

Chi sono le squadre?

La costa di rosso vestiti sembrano fighetti da Virgin e aperitivo in piazza fontanesi

Il Modolena di verde vestiti sembrano più operai da corsetta a Salvarano e pizza al trancio da mister pizza.

Sensazioni, ovviamente.

Coi piedi si dovrebbe fare calcio ma il calcio rinuncia a presentarsi.

Nello staff, di giallo vestiti, già si fanno previsioni, si etichettato giocatori, si stroncano carriere appena cominciate con la naturalezza con cui al Club Caressa sostiene che Lazzari è più forte di Robben.

La partita è un monologo rosso.

5 a 0.

Sculacciati e rispediti nel Modolena a raccogliere le nutrie.

Mattatore del match Alex Martini, 2 goal, un assit e una strizzata di occhio a una ragazza non bene identificata tra il pubblico.

Leone e Gualandri come li avevamo lasciati qualche anno fa. Sicuri. Carismatici. Maturi.

Per il Modolena resiste la vecchia guardia, Cerelli e Mroz.

I nuovi innesti un po’ cacio e un po’ pepe ma di giocatori poco.

Probabilmente il Paddle ha reso le nuove leve forti di manico ma lente di piede. Non so. Non è un tema che mi interessa quindi non approfondisco.

PAGELLE

LA COSTA

Gualandri 7: non fa parate degne di nota but non per colpa sua. Diciamo che l’attacco del Tripoli era efficace come Bernardeschi, mettiamola così.

Iattarelli 6.5: vecchia conoscenza del torneo, fa il suo quindi fa bene.

Alberoni 6: non ricordo cose fondamentali da scrivere che potrebbero rendere il mondo un posto migliore sulla sua prestazione in campo.

Benso T 6,5: Prince Valiant è coraggioso e si batte per sua Maestà

In gamba e generoso, agisce sempre con tanta umiltà

Condottiero valoroso, senza fronzoli e però

Nel suo cuore sa che esiste il regno di Camelot

Guarda avanti Prince Valiant

Nel tuo destino un regno c’è

Non fermarti Prince Valiant

Mago Merlino è lì con te

La tua forza indomita è profonda

Cavaliere della tavola rotonda

Corri, corri Prince Valiant

Lungo il cammino la tua strada sai qual è.

Benso M 6,5: prospetto del buon giocatore. Arcigno (che in una pagella ci sta sempre)

Catellani 7: si procura il rigore che trasforma con un tiro di una bruttezza commovente ma fa goal e chi fa goal ha sempre ragione come insegna Raspadori.

Ficarelli 6: riuscirà djokovic a superare il record di slam di Roger e Rafael?

Gattamelati 7: la butta dentro su assist di Martini regalandosi la notte più dolce della sua vita

Giorgini 6,5: acsesfà

Leone 8: esattamente uguale a come lo avevamo lasciati. Quando lo vedi, stai meglio.

Magrì 7: bella scoperta. Non conoscevamo le doti da calciatore. bravo

Martini 9: nella vita di ognuno c’è il magic moments. Il suo è arrivato stasera. Consiglio. Ritirati dal calcio, lascia un bel ricordo e compra un pezzo di terra a Prato di Correggio. Meglio su un campo da calcionon potrai fare.

Prandi A 7,5: fa goal. Educato. Porta pubblico.

Schieppati 7,5: tennista, motociclista, calciatore.. Oh ma lavora anche? Difensore alla vecchia maniera. Un po Chiellini o un Marusic con un tocco di Adani

Villa 7:

Occasionalmente fu anche autore[1], con 35 canzoni depositate a suo nome[2]. Nell’arco della sua carriera ha venduto 45 milioni di dischi in tutto il mondo.[3] Vanta assieme a Domenico Modugno il primato di vittorie (quattro) al Festival di Sanremo: nel 1955, con Buongiorno tristezza; nel 1957 con Corde della mia chitarra; nel 1962 con Addio… addio, proprio in coppia con Modugno, e nel 1967 con Non pensare a me. Vinse inoltre la serata degli autori indipendenti, istituita fuori concorso in occasione del Festival del 1957, con Ondamarina.

Per il temperamento fiero fu soprannominato il Reuccio durante una puntata dello spettacolo Rosso e nero, condotta da Corrado.[4]

Modolena

Modolena

Olmi 5: al fantacalcio sarebbe 0 ma se può consolare quest’anno ho perso una partita al Fanta perché avevo Sirigu in porta che ha preso meno 1,5 quindi per la proprietà transitiva sei meglio di Sirigu

Ayadi 6: impegnato nell impegnarsi per impegnare bene il suo tempo in campo

Cerelli 6: l’erede di Pino gioca 30 metri indietro rispetto al solito e non fa brutta figura il che non può impedire la manita

Cossentino 5: è l’essere umano che ha realizzato più goal nella storia del campo da calcetto parrocchiale. Sul calcio perde i superpoteri

Crivaro Simone 6,5: la garra uruguagia

Crivaro Salvatore 5,5: scavicchi ma non apra

Crivaro Salvatore 5,5: un po’ come Ramsey alla Juve

Fontanelli 5: da lui Coverciano si aspetta di più

Mroz A 7: il duello con Leone è avvincente. Ultimo ad arrendersi, così aggiungiamo anche il tocco da Romanzo alla serata

Mroz M 6: si sbatte ma si spettina troppo.

Nocera 6:

Nel calcio contemporaneo l’organizzazione di gioco e la sincronia tra i vari reparti (difesa, centrocampo e attacco) sono la base per il successo di qualsiasi compagine ad ogni livello. Come ho accennato in precedenza, però, la necessaria organizzazione ed il dovuto rigore tattico non devono imbrigliare la fantasia e l’inventiva degli elementi più capaci dal punto di vista tecnico.

Per quanto riguarda lo sfruttamento massimo del rendimento del ruolo di un esterno di centrocampo, ritengo quindi indispensabile inserirlo in un contesto tattico ben preciso, che non ne snaturi quelle caratteristiche “offensive” che ritengo fondamentali nell’interpretazione di questo ruolo.

A questo proposito penso che il sistema di gioco che esalti maggiormente le capacità di un’ala “vecchia maniera” sia il 4-4-2, perché consente al giocatore laterale di centrocampo di poter liberare la propria fantasia senza minimamente intaccare gli equilibri tattici di una squadra.

In un sistema di gioco che prevede l’utilizzo di soli tre difensori, infatti, le necessità di copertura e la maggiore “porzione” di campo di competenza, trasformano l’esterno di centrocampo in un giocatore maggiormente di “fatica”, prezioso per salvaguardare gli equilibri tattici della squadra, ma sicuramente meno lucido ed efficace nella fase offensiva.

Di contro, anche quei moduli che prevedono l’utilizzo di punte esterne, non esaltano secondo me le caratteristiche più pure del ruolo di ala.

In questi sistemi di gioco, infatti, l’ala diventa un attaccante vero e proprio ed i propri movimenti sono troppo connessi con lo sviluppo dell’azione e con le posizioni dei compagni di reparto per poter sfruttare a pieno le caratteristiche di corsa, tecnica, estro, che reputo imprescindibili, in chi gioca in questo ruolo.

Nella mia carriera ho avuto la fortuna di essere allenato da molti grandi allenatori, che mi hanno quasi sempre schierato sulla fascia destra, a prescindere dal sistema di gioco adottato dalla squadra.

Ho avuto modo di vedere, quindi, in che modo cambiava l’interpretazione del ruolo di ala in considerazione del modulo di gioco in cui mi trovavo a giocare.

Per questo motivo, ritengo che nel 4-4-2 il giocatore posto nel ruolo di laterale di centrocampo debba avere le seguenti caratteristiche:

capacità dal punto di vista della velocità e della rapidità: trovandosi spesso a ricevere il pallone sulla corsa, in veri e propri duelli con il difensore esterno avversario, l’esterno deve sicuramente sfruttare l’arma della velocità, per poter arrivare prima dell’avversario diretto sulla palla;

capacità di dribbling: spesso l’esterno, nel 4-4-2, può essere la chiave per scardinare le difese avversarie grazie alla sua abilità nello “scartare” il diretto avversario; una volta superato questo ostacolo infatti, si possono ottenere risultati molto interessanti che vanno dalla superiorità numerica in fase offensiva, al semplice “allargamento” della linea di difesa avversaria;

capacità tecniche: nel 4-4-2 uno dei compiti fondamentali delle ali è quello di proporre cross per i compagni che si trovano in area di rigore, appare quindi necessaria, per svolgere al meglio questo ruolo, una buona padronanza della palla, per poter effettuare cross e passaggi filtranti il più efficacie possibile;

capacità di lettura dell’azione offensiva: oltre alla velocità, questa caratteristica è fondamentale per poter agire al meglio in quelle situazioni in cui l’esterno di centrocampo detta il passaggio a suoi compagni di squadra inserendosi negli spazi liberi, per poter creare un’azione pericolosa. Spesso, infatti, grazie ai movimenti senza palla ed ai tagli effettuati nei momenti giusti le ali si possono liberare alle spalle dei difensori avversari per poter effettuare un cross o un tiro in maniera indisturbata.

Il compito primario dell’ allenatore sarà quello di individuare quali siano gli elementi più adatti, secondo le caratteristiche sopraelencate, a ricoprire il ruolo di esterno e poi, successivamente, dovrà proporre le esercitazioni e le situazioni adatte ad allenare queste capacità.

Alcune di queste situazioni di allenamento riguarderanno esercizi di tattica individuale, come ad esempio le esercitazioni riguardanti il dribbling, in cui l’allenatore dovrà far svolgere degli 1>1 sia per quanto riguarda la fase offensiva ma anche per quanto riguarda quella difensiva, visto che, durante la partita il giocatore esterno di centrocampo si troverà molto spesso di fronte al proprio omologo avversario.

Molto più articolati saranno invece gli esercizi di tattica collettiva che avranno la duplice funzione sia di allenare gli esterni nella capacità di lettura delle azioni, sia di abituare le ali stesse ai quei gesti tecnici (passaggi filtranti, cross) che saranno il loro “pane quotidiano” durante la gara.

Nel caso in cui si disponga di calciatori abili nel dribbling, sarà importante sfruttare schemi e azioni di gioco che tendano a creare situazioni di uno contro uno in grado di esaltare tali abilità. La capacità di una squadra di sfruttare le situazioni che si sviluppano sulle fasce è una qualità fondamentale ed un mezzo tattico efficiente specie contro difese avversarie che si dispongono a zona, o ben posizionate nella loro area. Pertanto, considerato che in linea di massima l’esterno alto (ala), una volta effettuato, o un dribbling o uno smarcamento con successo, molto probabilmente effettuerà un cross, mi sembra opportuno evidenziare le varie modalità di questo gesto tecnico, sempre tenendo nella massima considerazione le varie situazioni di gioco.

Cross dal fondo

Questo tipo di cross permette agli attaccanti di trovarsi in una situazione percettiva di vantaggio nei confronti dei difensori, perché hanno la possibilità di vedere perfettamente palla, avversario e porta, mentre i difensori, oltre ala difficoltà di dover controllare contemporaneamente attaccanti e palla, che provengono da direzioni diverse, hanno anche la difficoltà aggiuntiva della difesa della porta., collocata alle loro spalle. Una capacità che dovrà possedere l’ala è quella di saper leggere velocemente la situazione tattica provocata dal movimento degli attaccanti, per poter scegliere meglio dove indirizzare il cross. La direzione del cross (primo palo, secondo palo etc.), infatti, implicherà una scelta dal punto di vista tecnico, infatti l’esterno dovrà dosare al meglio il passaggio in modo tale da effettuare il cross come meglio desidera. Ancora una volta, quindi, ribadisco che chi gioca nel ruolo di esterno deve possedere anche ottime capacità tecniche di base.

Cross in corsa dalla linea di fondo

Personalmente considero questo tipo di soluzione molto redditizia; infatti quando l’esterno ha la possibilità di arrivare con la palla sulla linea di fondo, in prossimità della porta avversaria, oltre che alle classiche soluzioni che prevedono il cross sulle due punte, avrà anche l’opzione di rifinire rasoterra verso il centro dell’area di rigore, per servire magari un centrocampista in un inserimento offensivo o una punta su un movimento ottenuto fintando la profondità, creando ulteriori problemi ai difensori muovendo la palla in direzione opposta alla loro corsa.

Cross dalla ¾

Questo tipo di opzione va sfruttata specialmente contro difese disposte in linea, in quanto se l’esterno riesce ad effettuare un lancio alle spalle dei difensori schierati, gli attaccanti si troveranno in posizione di enorme vantaggio, perché in grado di colpire la palla correndo frontalmente e non muovendosi all’indietro come invece dovranno fare i difensori.

Prandi D 5: Bobo non la prende stasera. Si rifirà. È la storia che lo dice. E la storia non mente come vi diceva la prof alle superiori mentre voi dormivate.

Schillaci 5: a metà primo tempo afferma “vado che ho un altro torneo”. Non esistono altri tornei.

Spitaleri 5 o 10: sono stanco vado a letto. Scegliete voi.

 

CLASSIFICA MARCATORI | IL CLAUSURA

5. Martini (COS)

4. Davide Albertini (ORO)

3. T. Benso (COS); Sami (MOD)

2. Buldrighini; Boschini D.; Montanari
(MON)

1 Prandi A.; Gattamelati; Castellano; Iattarelli (COS);  Grossi M; Castagnoli; Conti; (MON); Macca; Rozzi; Torri (ORO); Fontanelli; Cerelli; Nocera; Mroz M (MOD).

Edizione 2021

PREMESSA: Si farà la COPPA, ma non si chiamerà Coppa dei Cantoni. 🏆

Perché non sarà la Coppa dei Cantoni. 😯
Abbiamo deciso che ci sono ancora troppe incertezze, per mettere in piedi un torneo così impegnativo come la Coppa che tutti ricordiamo.
Però, vogliamo, ad ogni modo, dare l’opportunità di giocare un bel torneo di calcio. ⚽️
Alcune caratteristiche principali della coppa le terremo, altre varieranno.
Restate sintonizzati poiché giorno per giorno, vi andremo ad illustrare il torneo che verrà. 🔝
Ma la Coppa dei Cantoni finisce? 🤨
La nostra intenzione è quella di riproporla nel 2022.
Ci siamo fatti un nome e abbiamo una tradizione da rispettare, non finisce qua!

ISCRIZIONI: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdtJNlpcCUoxbxw0-dkKzUvsqoQbqi5Lta7tna82N1MS0SBPA/viewform

Edizione 2020

L’articolo di cui sotto, è tratto dal numero di Lergh ai Szoven di giugno 2020.

La Coppa del titolo è la Coppa dei Cantoni, ça va sans dire, che nel nostro piccolo mondo (Montecavolo e dintorni) rappresenta tanto, tantissimo… e allora davvero cosa ci resta? Un ritorno alla normalità che tale non è, probabilmente lo diventerà, almeno ad oggi pare che il trend contagi si stia arrestando o quasi.

(…)

Ma ora tornerei alla Coppa, sotto ho scritto un breve testo, che abbiamo già pubblicato sulla pagine Facebook della Coppa dei Cantoni, per far capire quanto ci mancherà, in questo caso purtroppo non c’erano proprio le condizioni legali per organizzarla, quindi non abbiamo rimpianti, ma solo una gran voglia di guardare al 2021 e realizzare una edizio-ne in grande stile. Poi se a ne giugno o a luglio qualcosarelativamente al distanziamento sociale (anche nello sport) dovesse cambiare… un piano B ce lo abbiamo.

Scorro la chat del gruppo Whatsapp denominata “Direttivo Coppa”, torno al primo marzo, qualcuno scrive “marzo, lo sentite il profumo di Coppa?”; risponde un altro “troviamoci”, “domenica 8 h 19 al circolo”, “ottimo ci sono, se l’azienda non mi manda in trasferta in Belgio” risponde Dodo; “allora stai sereno, perché qua non si muoverà più nessuno” ribatterà un profetico Cervi.

Dopo pochissimi giorni si fermerà l’Italia e a ruota il mondo. Ma si può fermare la Coppa dei Cantoni? Sarebbe stata la 18° edizione, invece tutto resta in sospeso. Meglio rifugiarsi nei ricordi o guardare avanti? E dove eravamo rimasti?

Sul sito della coppa si può ancora leggere la splendida cronaca, della finale 2019 Tripoli vs La Buca, che si apriva così:

“Foto ricordo col Sindaco Olmi, selfie con Salvini (Denis; il portiere, non Matteo il noto politico, ndR), fumogeni, Inno italiano, Dodo molesto al microfono, odore di salsiccia perenne in zona porta ovest, facciamo accomodare due del Cerro che ancora stanno cercando la palla e si comincia.”

e si concludeva così:

“Si spengono le luci sulla coppa 2019 (..per una volta non da sole…)
Da tanto tempo non avevamo un campo così verde per la finale…
E non è merito di Tommy e il suo staff. Dovevamo capirlo subito.. Verde speranza…. Verde Tripoli!”

In solo 8 righe era stato concentrato lo spirito della coppa, anzi l’essenza, e tutto questo ci manca già, si perché quando leggerete queste righe, la Coppa sarebbe già dovuta iniziare. Solo così ci sarebbero state tante cosa di cui parlare: Tripoli si sarebbe riconfermata? Squadra giovane ma con giocatori d’esperienza, ben equilibrata, sostenuta da un pubblico unico, l’unico capace di apparecchiare le tribune (cit.). La Buca ferita ma non abbattuta, in cerca di vendetta e a caccia del titolo. Il Cerro, dopo un biennio di sconfitte e umiliazioni, aveva messo in giro la voce che quest’anno avrebbe schierato Costa e Cannuccia sr. Cantone, può sempre vincere e ad ogni modo se vuoi vincere la devi battere. Rodano lo scorso hanno aveva dato segni di ripresa, sarebbe stato l’anno della conferma? Infine Scampate, Matteo Bertolini voleva girareun documentario durante la Coppa di quest’anno intitolato “Tha last dance”, l’avete già sentita questa?

Tutte supposizioni, sogni, illusioni che dobbiamo posticipare al prossimo anno, ma non tutto il male viene per nuocere, un anno senza, aiuterà a dare meno per scontato tante cose, tra cui anche il fatto che ci sia la Coppa. Un anno senza aiuterà anche ad aumentare la voglia di coppa il prossimo anno, anche perché l’estate a Montecavolo, iniziava proprio con tutto quello che circondava la Coppa.

Il movimento di ragazze e ragazzi che si creava tutt’intorno. La convivialità, lo stare insieme, del resto oggi cos’è che uni- sce una comunità? Cos’è che ti fa sentire parte di uno stesso luogo? Di certo non l’indirizzo stampato sulla carta d’identi- tà, piuttosto Sei di Montecavolo se… almeno una volta hai giocato o hai partecipato ad una serata della Coppa dei Cantoni.

Arrivederci al 2021 #lacoppamiglioredisempre
Lorenzo Braglia

 

 

IL COMMENTO DELLA FINALE: TRIPOLI – La BUCA 1-0

“Le finali non vanno giocate, vanno vissute”.
Se arrivi in finale alla Coppa Cantoni.. per quell’ora non conta il viaggio. Conta la meta.
Avevamo pronosticato una notte magica.
Beh, ecco… calcisticamente proprio magica non lo è stata.
Un gol. Pochi tiri, tanta tensione. Partita che si accende solo dopo 45 minuti di studio.
Per le premesse alla partita, leggete articolo di ieri. Però attenzione, puzza tanto di Ctrl+C – Ctrl+V dell’edizione 2010.

Foto ricordo col Sindaco Olmi, selfie con Salvini, fumogeni, Inno italiano, Dodo molesto al microfono, odore di salsiccia perenne in zona porta ovest, facciamo accomodare due del Cerro che ancora stanno cercando la palla e si comincia.

Messaggio chiaro di tripoli in partenza. Da qua dietro non si passa.
Carletti viene gambizzato alla prima incursione.
Natoli per la prima volta mette avanti il naso per tripoli che sull’azione seguente costringe Salvini alla doppia parata. Tripoli prende in mano il gioco, squadre molto abbottonate, palla ribattuta al limite dell’area, Cerelli è nel posto giusto al momento giusto, e la sbatte dentro con un tiro non bello ma efficace al 15‘. La curva di Tripoli è in visibilio.
Mroz dalla panca fa il gesto del catenaccio, tripoli chiude la zip sul gioco, si barrica in difesa in attesa del lancio dei tre dadi di La Buca.
Nel finale di tempo c’è spazio per una bella girata di Petagna Strozzi ma Forcillo si rifugia in angolo.
Il primo tempo si conclude con pochi tiri, poco gioco, poche cose belle.

Si riparte. La Buca deve fare la voce grossa, Masciulli al 5’ della ripresa sfiora di testa il gol.
E’ un momento buono per la Buca che intensifica il gioco. Carletti se ne va con un incursione fin dentro alla porta ma senza fortuna. Golinelli spara alto su una conclusione facile.
Su una ripartenza di tripoli la difesa de La Buca lascia colpevolmente Prandi libero di avanzare, arriva al limite dell’area, spara un gran tiro che sfiora l’incrocio.
E’ La buca però a fare il gioco, il gol sembra nell’aria. Tripoli si barrica in difesa. Qualche fallo di troppo costringe l’arbitro ad estrarre il cartellino. A farne le spese è proprio Prandi, anche lui colpevole di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Sulla punizione successiva Albertini spara talmente alto che le speranze de La Buca volano in cielo col pallone.
Non succede nient’altro di interessante, il tempo inesorabilmente vola e la partita finisce in sordina come era cominciata.

Tripoli è Campione di Montecavolo per la terza volta.

Si spengono le luci sulla coppa 2019 (..per una volta non da sole…)
Da tanto tempo non avevamo un campo così verde per la finale…
E non è merito di Tommy e il suo staff.
Dovevamo capirlo subito..
Verde speranza…. Verde Tripoli!

PAGELLE

34 Strozzi. Ti sembra che ogni palla che gli arriva possa essere quella decisiva, quella buona da buttare dentro. La mezza rovesciata oramai è diventato il suo marchio di fabbrica. Partita generosa, nel finale di partita, quando si accende la disperazione, sembra un po’ sulle gambe. Manca solo il gol a Petagna. 6.5

10 Albertini. Siamo uomini e se siamo uomini sappiamo e dobbiamo ammettere quando le cose non vanno. E assumerci delle responsabilità. Non è che possiamo dare la colpa agli altri. Coppa ad altissimo livello, ma ieri sera, il sasso da quella fionda non è partito. Non sono 60 minuti a cambiare i giudizi su un giocatore. 6,5

8 Tirelli. Non trova la quadra. Se avesse potuto avrebbe fatto un altro cambio (…), completando il suo (già) diabolico piano 2019. Ma il regolamento impedisce di cambiare giocatori per la finale. Condizione necessaria ma (per stavolta) non sufficiente per alzare la Coppa. Per affogare i dispiaceri, prosciugherà L’avana, ne siamo certi. 6.5

7 Carletti. Ehhhh ragazzi. Ehhhhh ragazzi. Qualcuno si sofferma sul capello tendente al brizzolo porco cane.. ma c’è un motivo se sto ragazzo gioca e gioca così. Non gli abbiamo fatto trovare il gesso ma spiega comunque a tutta la Buca dalla cattedra com’è che bisognerebbe fare. 7

5 Golinelli. Mai in partita. Mai in ruolo, ci aspettavamo ben altro contributo da uno della sua caratura anzi dal suo cognome. 6

3 Boschini G. Terzino col cervello, va in crisi quando le scorribande iniziano ad essere multiple e numerose, proprio sulla sua fascia. Comunque buono esperienza dall’ottima prospettiva. 6,5

4 Augusti. L’imperatore de La Buca. Poteva essere speso di più e meglio. Nel finale porta freschezza utile. 6+

11 Cattini. Affidabile in difesa, con il suo fisico riesce a tenere a bada i giovani e piccoli tripolini. 6,5

2 Caselli. L’agonismo non gli manca, il livello di agonismo è lo stesso dalla prima all’ultima partita. Non ha colpe sul suo reparto. Meno agitato del solito è un bene per l’umanità, per ortopedia del Santa Maria e soprattutto per la Parrocchia. 6/7

1 Salvini Incolpevole sul gol, protagonista di qualche buon intervento. Il riconoscimento a fine serata non fa che confermare questi giudizi visti in campo. 7

6 Destefano. Assicura cambi freschi ai compagni. Abituato al calcetto del camp nov, il parroquial però è un altra cosa. Giovane, col tempo potrà ritagliarsi dello spazio. 6

23 Masciulli. Sempre un fattore, da sempre. Sfiora il gol e si da da fare. Meglio un masciulli motivato, che un top player svogliato, è la legge della Coppa. 6,5

Lupo e Hamilton assenti.

All. Boschini. La partita è stato un disastro tattico. Non ha funzionato quasi niente di quello che si aspettava. I suoi giocatori chiave non l’hanno aiutato. Serate così, mancava soltanto che gli fregassero la bici… dunque se la porta in campo. Peccato, ma ci riproverà. 6

 

1 Forcillo. Qualcuno lo voleva come miglior portiere del torneo. Il ragazzo in effetti è stato parecchio bravo. Diciamo che l’allievo avrà comunque tempo di rifarsi. 7

8 Scarati. Qualche svarione in più del solito ieri. Però se la buca è rimasta al palo per la prima volta nel torneo…un motivo ci sarà. 7.5

10 Cerelli. Il famoso “quando lo ordini” e “quando ti arriva a casa” però al contrario. Lui come l’aceto, migliora col tempo. Decide la finale. Il pubblico lo acclama. A me fa piacere perché si vede da come gioca la coppa.. che lui ha imparato tanto… dopo anni di gavetta.. da chi la coppa l’ha vinta anni fa. L’MVP della finale comunque è lui. 8

3 Natoli. Caparbietà senza confini. Utile alla manovra offensiva, efficace, un giocatore che farebbe comodo in tutti i cantoni. Peccato che sia nato lì. 7+

5 Crivaro Sa. …”Sa” come si fa a marcare. Centrale senza sbavature. Sbrana le caviglie di Albertini, puntuale sulle chiusure. Dalla sua parte non si passa.  7.5

23 Andriano. L’altro mattone fondamentale della difesa centrale del tripoli. Con gli anni cala di intraprendenza, me lo ricordavo più esuberante.  6.5

4 Villa. Meno bene di altre uscite. Nel secondo tempo se ne esce male in tante occasioni, perdendo diversi palloni. Pilastro della squadra ma stasera in versione non armato. 6+

7 Crivaro Si. …”Sì”, è un piacere vederlo galoppare sulla fascia. Anche se a volte esagera un po’. Abbiamo notato alcuni difetti sul “vado io o andrà lui?”. Abbiamo testimonianze scritte che dimostrano che già a maggio sapeva della vittoria del Tripoli. Messia. 7

19 Mroz “elemento tossico, altamente radioattivo e pericoloso da manipolare…”. No, tranquilli, è solo la definizione del Polonio. Anche se il nostro “poloniese”.. qualche cosa in comune non escludo che.. Superattivo, frizzante, acceso, energico, pericoloso… Grinta di questo tripoli, esegue alla perfezione gli ordini del Fratello dalla panchina. 7

9 Prandi De. L’unica nota dolente del Tripoli. E’ vero, l’espulsione era generosa, i falli comunque c’erano, forse paga un po’ di agitazione. E complice anche la tanta voglia di fare, fare bene, fare gol. Si lascia andare a commenti non consoni una volta uscito dal campo. Ma quando tua madre ti riprende e ti dice “adesso basta”, tu puoi anche essere Cristiano Ronaldo, ma tu smetti. La delusione passa in fretta “sarà la seconda espulsione della mia vita” ci dice, ma chissenefrega, ed è già li che alza la Coppa. 6

34 Bonacini. Non abbiamo ben capito il suo dubbio sull’ingresso in campo con l’inno Italiano. Però abbiamo una soluzione: il prossimo anno, se ci darà una mano a registrare in sala prove “Cantoon”, testo travisato già pronto sulle note di “Rolls Royce”, promettiamo che prima della finale manderemo quella, che diventerà la colonna sonora. Esserci è comunque il più grande dei risultati. Fede Bonna che la alza è un piacere per gli occhi. 7.5

2 Cossentino. La fasciatura è per intimidire gli avversari. Apparecchia 120 parenti in curva e in campo nessuna pietà. Anim ‘e core di questo Tripoli. Si dice che stia ancora festeggiando. 6,5

Ayadi. Dispiace non vederlo in campo. Simbolo negli anni di questa squadra, il successo è anche merito suo.

All. Mroz e Carano. Carano. Non gli avremmo affidato neanche il cane della suocera. Invece tripoli è sistemata perfettamente. I cambi regolari e precisi al momento giusto. Il successo è anche loro. 7+7

Arbitro. Tutto bene, un pò di fiscalità su alcuni falli, ma il metro dell’arbitro è qualcosa di ingiudicabile. Mantiene ordine e non ci sono episodi da segnalare alla moviola. 7

FINALI 2019

Ci siamo.
Ecco il programma della serata finale:

Ore 20:15          Playout 2019: Scampate – Il Cerro

Ore 21:30          La XVII finale: Tripoli vs La Buca

a seguire festeggiamenti e Premiazioni.