Marcatori: Benso 7′, 13′, 44′ (C), Franchi 11′ (C), Schillaci 14′ (R), Gambetti 34′ (C)

Assist: Romagnani x2 (C), Bezzi (C)

COMMENTO

La Finale è l’apice della Coppa, è il momento più atteso, il coronamento di 6 mesi di lavoro. Ricordo infatti che ufficialmente la Coppa inizia a fine dicembre quando l’Organizasion si trova con la mitica accoppiata: calcetto + cena natalizia, per iniziare a buttare giù le basi dell’edizione che verrà.

Bando alle ciance arriviamo a El Parrioquial, tirato a lucido per l’occasione. In campo già 1h prima dal fischio iniziale si iniziano a vedere le casacche celesti da un lato e biancorosse dall’altro.

Finale a sorpresa, poiché il popolo – a maggio – aveva sentenziato “back to back” (doppietta) di Scampate. Invece troviamo Cantone, da sempre la squadra da battere, sopravvissuta ad un paio di cicli generazionali di giocatori, e Rodano, in cerca di un’anima per riscoprire i fasti di un passato troppo lontano (ultimo titolo 2013).

Nel pre-partita chiedo un paio di pareri ai giocatori più rappresentativi delle due compagini:

T. Benso: “Forza Rodanno, hanno già vinto per loro pura formalità”. Gli fa il coro il suo capitano Bimbi “Sarà una partita tosta e sentita, ma loro più forti”. Schillo: “se vinciamo mi tatuo l’aquila di Rodano sulla caviglia”. Vecchi lato Rodano, intervistato, ammette sintetico un (cattivo) presagio: “Sono preso male”. Anche il più stimato commentatore della Coppa Maurizio Briselli, sentenzia “Ah oggi sarà dura, davvero dura”.

Tempo di calcio e di calci, Zurlini chiama tutti a raccolta, ingresso in campo sulle note della musichetta della Champions, si accendono i fumogeni alle spalle dei giocatori, l’impatto visivo è notevole, il pubblico, folto come al solito applaude, come per incanto si ripopola anche la Curva Mascagni, Sancta Santorum del tifo cantonese, le vecchie glorie si accomodano sui cofani delle auto, con la birretta in mano e assistono allo spettacolo chiedendosi se era meglio la storica punta Golinelli o l’attuale Benso.

Inno d’Italia, con lunga prefazione, e altoparlanti con le strozzature per non disturbare il vicinato, finalmente arriva l’agognata “l’Italia chiamò”, urlo liberatorio e si parte.

O meglio Cantone parte, Rodano resta nello spogliatoio, e in quella fase di studio dove quasi tutti in campo vorrebbero un inizio soft, retropassaggio maldestro da centrocampo all’area, Vecchi svirgola così bene che lancia Benso, dove a tu per tu con Braglia insacca e a 7′ Rodano già sotto. Passano 4 minuti e da fallo laterale Romagnani innesca Franchi che la piazza di testa ed è 2 a 0 all’undicesimo. Non passano 2 minuti che sempre di testa e sempre Benso, la chiude: 3 a 0, al 13°. Gli addetti ai lavori tremano le voci sono di quelle brutte “qua finisce in goleada”, “fatela finire prima”.

Prima che i tori siano scappati dalle stalle, Schilllo decide di prendere in mano la situazione, lascia Renè al centro della difesa, e si piazza in avanti a dare un po’ di spinta alla coppia di attaccanti più prolifica della coppa (Pluchino + Benassi 14 goal in 2), ma che stasera paiono le copie sbiaditissime delle loro precedenti versioni. Così dopo solo 1 minuto dalla tripletta, forza e determinazione, fanno sì che Schillo vada a recuperare un pallone in area e segni il goal della speranza. 3 a 1 ed e solo passata la prima metà della prima fazione di gioco. Il pallino ora passa a Rodano, che impatta una traversa con Faboure, e poi un incrocio dei pali con Iori. Ancora Torri che sfiora il 3 a 2, mentre gestisce una quantità di palloni mostruosa sbagliando poco, a differenza dei suoi attaccanti che non riescono quasi mai a rendersi pericolosi. Altro lato anche Bimbi lavora decine di palloni, e anche se i suoi attaccanti sono più attivi, la difesa e il portiere del Rodano chiudono ogni velleità.

Zurlini, mette fine le ostilità, 3 a 1, con 30 minuti ancora da giocare, che lasciano speranze al Rodano e tengono sulle spine Cantone. Il pubblico, davvero numeroso, pare apprezzare.

Si ritorna in campo, nella foga le squadre si erano scordate di far entrare i giocatori seduti in panchina, quindi adesso tutti in campo, perchè alla Coppa anche se sei più un calciante che un calciatore, i tuoi 10/15 minuti di gloria te li garantisce il regolamento. I cambi di Cantone però sembrano essere più giovani ma più in palla e su azione fotocopia del secondo goal, Romagnani da fallo laterale la mette in area dove Gambetti in mezzo ad un groviglio di portiere e difensori avversari, che si ostacolano da soli, la mette in rete. 4 a 1 al 4′ del 2° tempo.

Rodano in ginocchio, l’attacco gira a vuoto, la difesa tampona come può ma Cantone è sempre insidioso là davanti. Si continua a giocare perché di tempo in effetti ne resta. Ma non accade più nulla di rilevante fino al 21 quando N. Bezzi la passa a Teo che dall’angolo esterno dx dell’area di rigore lascia partire un siluro che s’infila alle spalle di Braglia. Stavolta è davvero finita, 5 a 1, la partita ha ancora poco da dire, Rodano non molla ma il tempo e le idee sono quelle che sono, Zurlini non concede recupero, triplice fischio e Cantone può festeggiare.

Il cielo è rosso sopra a Montecavolo, il Rodano tornato in finale, dopo 10 (dieci) edizioni, può essere comunque soddisfatto, anche perché secondo il parere di molti perenti, è andato ben oltre le aspettative. Il centro di Montecavolo si conferma come una fucina di buoni giocatori, squadra giovane, con grande avvenire.

La vittoria principale però è quella della Coppa, di tutti i volontari e le volontarie, la Coppa resta il momento più alto di aggregazione giovanile, di tutte le terre matildiche, sia per lo spirito che per l’importate numero di giovani coinvolti in tutta la sua preparazione e durata.

Per quest’anno ci fermiamo qua, con tanti ringraziamenti e arrivederci al 2024 la XX^ edizione, la migliore di sempre.

PAGELLE

RODANO

Davide Braglia: la porta di Rodano questa sera sembra la frontiera ucraina, arrivano bombe da tutte le parti, il giovane portiere non si scoraggia, fa come può, 5 goal pesano, io preferisco ricordare la sua miglior parata al 18° su bolide di Bimbi, qualche uscita leggerina, ma riesce ad ipnotizzare Bezzi in 1vs1. 6+

Francesco Schillaci: mai domo, la frase sul tatuaggio deve diventare un obiettivo, guida la squadra nella tempesta, però troppi porconi in campo. Stasera gli danno più da fare i suoi attaccanti che non quelli di Rodano, difficile dargli torto. 6,5

Salvatore De Stefano: gioca poco, ma gioca, riceve velate minacce da Teo “hai del coraggio a giocare con gli occhiali”, ma resta sereno. 6

Filippo Fontanelli: si muove sulla fascia, ma i suoi lo cercano poco, peccato perché è uno di quelli che ci sa più fare con il pallone tra i piedi. Un po’ di rimpianti sul cosa sarebbe stato se l’avessero servito più spesso 6

Filippo Benassi: avevamo ancora negli occhi una prestazione monstre contro Cerro, lunedì in effetti sembrava un giocatore di un altro livello, stasera non trova l’intesa con il compagno di reparto e nemmeno con i compagni, rimane nello spogliatoio. 5,5

Gino Renato: l’avevamo lasciato alla semifinale d’andata con Cerro, completamente spaesato, stasera con grande senso di servizio si mette in mezzo alla difesa, non darà quella sicurezza da centrale, ma alla fine sbaglia poco e chiude come può le folate avversarie, 6+

Sebastiano Torri: playmaker dei pijamas, l’ultimo a mollare, gestisce davvero tanti palloni, decine di passaggi, ma stasera là davanti a Rodano non trovano nemmeno la porta di casa. La sua partita la possiamo riassumere così, sul 3 a 1 per Cantone, stacca di testa a portiere battuto ma la palla impatta su un suo compagno: Lukaku – Di Marco. 7 (miglior giocatore Rodano).

Melioli: dignitoso difensore, crolla con Rodano ma non ha particolari colpe, i giovani alla coppa vanno tutelati, esordio e finale, puoi andarne fiero. 6

Corradini: non molla mai fino alla fine, va bene che ne imbarcano 5, ma se tutti avessero dato come il giovine Tommaso, forse oggi staremmo parlando di un’altra partita. Bene in copertura, da migliorare l’impostazione, oggi le TV vogliono i difensori con i piedi buoni. 6,5

Iori: grinta da vendere, palla al piede, salta sistematicamente il primo uomo, con il secondo le percentuali sono sempre dalla sua (68%), con il terzo calano drasticamente e perde palla. Qualche allenatore vecchia scuola ti urlerebbe “Questo è calcio non slalom gigante: passalaaa!!!”. 6,5

Pluchino: dal miglior esordio alla Coppa a peggior in campo, il passo è breve. E pensare che dal riscaldamento in tenuta tecnica, il ragazzo lasciava presagire ben altra prestazione. Invece stasera non corre, non tira e fa innervosire arbitro e compagni. Rimani ad ogni modo la speranza per un ritorno al vertice di questa squadra. 5

Vecchi: stasera non c’è, purtroppo l’aveva preannunciato, del resto a 30 anni ormai ti conosci. Tom da La Costa, ha il merito di aver tolto per questa edizione la nomea di “Ro-danno” a questa squadra. A Rodano quando hanno vinto, è perché avevano indubbiamente un gioco superiore alla media e 4 top players. Quest’anno avevano i top players ma non il gioco e soprattutto non la giusta amalgama, ma la squadra è in fase di (ri)costruzione, e questa finale ha fatto bene all’ambiente. 6-

Vellani: fa il suo, non ha meriti ne demeriti, dove non arriva con il calcio ci mette impegno. Uno di quei gregari che aiutano lo spirito della Coppa a crescere. 6

Augusti: indisponibile, ma si accomoda in panchina con la maglia per sostenere i compagni, a proposito di spirito della Coppa. Per me stasera l’hai alzata tu. N. G.

Faboure: fresco vincitore del premio Lergh ai Szoven, nonostante contro Scampate, Davo (senza intenzioni cattive) gli abbia staccato la caviglia. Stasera gioca e bene. Difende e quando si sgancia va a colpire la traversa con un bel tiro. Deve migliorare il controllo palla, poco preciso. Sempre presente anche da infortunato, mai un comportamento e una parola fuori posto. 6,5+

CANTONE

Ferretti: il portierone che i fenomeni sottovalutano, tipo: “gliela tiro alta vediamo se la prende”, probabilmente dalle semifinali in avanti fa un patto con la porta, dove non arriva lui lo aiutano i pali. Ad ogni modo da sicurezza alla squadra, alza la coppa e come promesso si fa tagliare la barba. 7,5

Gabriele Bimbi: la carica che da alla squadra prima dell’inizio del match è unica, i giovanotti lo ascoltano e lo seguono, vero leader, gioca parecchi palloni, quasi mai banale, eticamente (stasera) impeccabile. Probabilmente il ginocchio è da rioperare per la 4° volta, ma la coppa e la stima di 14 compagni di squadra è tutta sua. 8,5

Benso Teo: l’altra sera i gemelli Bertolini, dopo che gli aveva fatti ammattire tutta la serata in campo, mi si avvicinano e mi dicono “oh ma Teo nelle movenze ci ricorda Cecchini”. Ora per chi non conosce Cecco, consiglio di andare al bar Millenium e chiedere di lui ad un over 30. Non credo ci sia molta somiglianza ma una cosa è certa: vincere capo cannoniere, miglior giocatore e Coppa nella stessa sera, non accadeva dai tempi di Patrick Ferri. 9.

Bimbi: mediano alla Gattuso, protegge e l’area recupera palloni, calcia bene i cross ed è il sosia di Side Baby (ex Dark Polo Gang). Giocatore da avere in squadra. 7+

Leone: non si era visto fino al 15° del secondo tempo, poi rincorre Pluchino, scivolata pulita, recupera palla, esce a testa alta e subisce fallo. Nonostante abbia vinto una mezza dozzina di premi personali come miglior difensore torneo. Alza per la prima volta nella sua vita la Coppa. Potrebbe essere una serata memorabile, ma si accorge che qualcuno gli ha sfilato il portafoglio, resta la bar della Coppa a fare serata fino alla chiusura con i suoi compagni di Cantone. Stamattina arriva un suo messaggio “scusate, avevo lasciato il portafoglio a casa”. Serata e Coppa perfetta. 8

Messori: difensore tenace, ottimo in marcatura, se dovete andare in guerra portatevelo. 7,5

A. Bezzi: primo tempo si svincola bene dalla marcatura avversaria e a tu per tu con Braglia si fa ipnotizzare, ma il suo lo aveva già fatto in semifinale con doppietta a Scampate. 6,5

Filippi: se sei giovane alla Coppa, anche se sei bravo, un po’ di panchina la devi masticare, l’importante è farsi trovare pronto, lui lo è. Sulla fascia Cantone non dovrà preoccuparsi per parecchi anni. 6,5

Romagnani: questa difesa di Cantone, non teme confronti con i predecessori, e Romagnani è uno degli elementi di spicco nonché migliore esordiente della Coppa. Ci regala due assist da fallo laterale. 7,5

Franchi: vale il discorso di Filippi di cui sopra, in più lui timbra anche, esordio alla Coppa, un paio di goal e coppa al cielo, tanta roba. 7,5

Gambetti: Pepo Morini mentre si fanno le squadre lo definisce il golden boy (ragazzo d’oro) della Coppa, in effetti sa giocare bene al calcio e segna anche stasera. 7,5

N. Bezzi: mi si avvicina e mi fa “scrivi miglior assist della Coppa”, eccoti accontento. Gli allenamenti extra in Via Mattarella sono serviti, lo scorso anno secondo posto e quest’anno primo. 6,5

Ficarelli: un veterano della Coppa, resta il perché di quella spinta inutile e gratuita a centrocampo,  ad un avversario sul 5 a 1. Per il resto affidabile ovunque lo metti. 6+

S. Rossi: difensore moderno, 1,85 di altezza (circa), massiccio, sicuro, difficile eludere la sua marcatura. Sul 4 a 1, giustamente decide che vuole giocare in attacco, dove non sfigura e solo una paratona di Braglia gli nega la gioia del goal. 7,5