Marcatori:’10 Zurlini (C); 32′ Manfredi (R). Ammonizioni: Semeraro (C)
La prima semifinale della decima edizione della Coppa dei Cantoni vede affrontarsi la sorpresa Rodano, che ha saputo guadagnarsi il passaggio del turno con un’ottima prestazione nell’ultimo scontro del girone contraddicendo tutti i pronostici che la vedevano tagliata fuori dopo le prime tre partite e Il Cerro, campione uscente, prima in classifica del girone e favoritissima sulla carta per la vittoria finale, grazie al gran numero di ottimi giocatori che vanta tra le sue file.
La partita inizia con numerose defezioni da entrambe le parti. Rodano perde per infortunio il portiere Gozzi e Mazzieri (tradito da una mattonella in discoteca ndr) e deve far fronte anche all’assenza del mancino Ferrari, schierando una formazione praticamente obbligata con Ghidoni in porta e il solo Sibillo ad accomodarsi in panchina nei primi minuti dell’incontro. Non va certo meglio al Cerro che deve fare i conti con le assenze di ben quattro elementi, tra i quali il portiere Buldrighini, sostituito per l’occasione da Fontanili, trovandosi in dieci uomini contati ad affrontare tutto l’incontro.
Nonostante le formazioni siano decimate in campo il ritmo si fa subito elevato e già al 2′ arriva la prima conclusione di Baldi (R), che da buona posizione prova il colpo a giro che si spegne fuori. Due minuti più tardi è Amatruda (C) a scaldare i guanti del portiere avversario girandosi bene al limite dell’area ma colpendo il pallone senza riuscire ad imprimere la forza necessaria per impensierire l’estremo difensore. Il ritmo si mantiene alto e Rodano cerca di sfruttare l’assenza del portiere e la difficoltà difensiva degli avversari con il bomber Manfredi che si libera bene sul vertice sinistro dell’area avversaria e lascia partire un rasoterra mancino trovando l’opposizione di un tutt’altro che impreparato Fontanili (C). all’8′ entra in partita Zurlini (C) e nel giro di tre minuti prima si rende pericoloso con due ottime conclusioni da fuori di poco alte, poi porta in vantaggio Il Cerro al 10′ con una perfetta punizione dal limite, che sorprende il colpevole Ghidoni (R) e si insacca rasoterra sul suo palo. Il vantaggio del Cerro, che fino a quel momento aveva controllato bene a centrocampo ma non si era reso particolarmente pericoloso, scatena la reazione rabbiosa di Rodano, che un minuto dopo arriva alla conclusione con Pedroni, velleitario nel tentare un improbabile destro da posizione molto defilata. Al 13′ l’inesperienza di Fontanili (C) rischia di mettere nei guai la propria formazione. Il giovane portiere, infatti, raccoglie con le mani un retropassaggio della difesa, regalando una punizione di seconda in area che Manfredi (R) non riesce a sfruttare grazie all’opposizione dell’estremo difensore, che riscatta brillantemente in questo modo l’errore precedentemente compiuto. Il Cerro soffre la pressione avversaria e l’assenza di uomini freschi in panchina, ma al 15′ si riaffaccia timidamente in avanti conquistando un calcio di punizione dal limite che Semeraro si fa parare da un buon intervento di Ghidoni (R). L’arrembaggio di Rodano si fa più insistito con lo scorrere dei minuti, complice anche la minore precisione della difesa del Cerro negli interventi. al 20′ bel pallone servito da Pedroni (R) al limite per Manfredi (R) che si defila e prova un pallonetto che si spegne sul fondo da posizione invitante. Al 23′ arriva l’occasione più nitida del primo tempo per la formazione in maglia blu. Bonaccini (R) batte bassa una punizione dal vertice destro dell’area che, dopo una serie di rimpalli, finisce tra i piedi di Gaddi (R) che da pochi passi, seppure disturbato da un avversario, riesce nell’impresa di non riuscire a centrare lo specchio della porta per quello che sembrava un gol già fatto. Negli ultimi minuti del primo tempo Il Cerro, stanco e meno organizzato del solito, mostra il fianco agli avversari che si portano spesso pericolosamente in avanti come al 25′, minuto in cui Pedroni (R) raccoglie in area un pallone mal controllato dalla difesa ma non riesce a centrare lo specchio della porta. L’ultima occasione del primo tempo capita ancora tra i piedi dell’attaccante di Rodano che dal limite dell’area raccoglie al volo una sponda di Manfredi (R) sparando, però, alto.
Il primo tempo si chiude così col vantaggio del Cerro per una rete a zero. La squadra campione in carica sembra aver perso un po del suo smalto e le numerose assenze, soprattutto in difesa e in attacco, sembrano incidere più del previsto, impedendo alla squadra di esprimere il gioco brillante e veloce ammirato nelle partite precedenti. Dal canto suo Rodano si dimostra piuttosto combattivo, legittimando la sua presenza nelle semifinali dominando a tratti il gioco e arrivando più volte a sfiorare la rete del pareggio.
Il secondo tempo inizia con un Cerro meno in confusione di quello visto negli ultimi minuti della prima frazione di gioco. Ed è proprio di Semeraro, uno degli uomini migliori della squadra giallo-blu, la prima occasione pericolosa della ripresa, al 33′ minuto. l’esterno del Cerro si libera bene sul lato sinistro dell’area e incrocia trovando l’opposizione di Ghidoni (R). Il ritmo dei primi minuti è più blando di quello del primo tempo a causa del gran caldo e dell’assenza di soluzioni in panchina per entrambe le squadre. Occorre attendere fino al 6′ minuto affinché una bella girata di Pedroni (R), che calcia al volo appena alto su un fallo laterale di Baldi (R), regali una qualche emozione, interrompendo una fase molto statica del gioco. Entrambe le squadre mettono grinta e forza di volontà ma le poche soluzioni disponibili da entrambe le parti e l’inconsueto disordine del centrocampo del Cerro, costringe il gioco a stagnare nella fase centrale del campo, dove entrambe le formazioni lottano per diversi minuti senza riuscire ad avvicinarsi pericolosamente alla porta avversaria. Al 39′ Zurlini (C) mette qualche grattacapo alla difesa avversaria riuscendo a colpire di testa uno spiovente proveniente dalla difesa che schizza sul campo bagnato andando a spegnersi di poco fuori alla destra del palo. Al 42′ arriva il meritato pareggio per Rodano, grazie ad una fantastica azione in solitaria di Manfredi, che raccoglie palla sulla trequarti, salta due uomini e dal limite dell’area lascia partire un preciso mancino che si insacca nell’angolino lontano con l’incolpevole portiere che non può fare altro che chinarsi a raccogliere il pallone in fondo al sacco. Il gol del pareggio galvanizza la squadra in maglia blu che alla ripresa del gioco si lancia immediatamente all’attacco nel tentativo di segnare il gol del sorpasso. Sorpasso che non riesce di poco al 49′ quando il solito Manfredi (R) dal vertice sinistro dell’area avversaria, raccoglie un pallone destinato al fondo tentando il gol della domenica con un difficilissimo pallonetto da posizione molto defilata. Pregevole tentativo, ma la palla sorvola la porta e si spegne sul fondo. I minuti finali assomigliano più ad un assedio che ad un’incontro di calcio con Rodano a fare la parte del leone e Il Cerro, vistosamente in affanno, che cerca di difendersi dalle incursioni avversarie e, saltuariamente, di ripartire con i suoi uomini d’ordine, in primis Morelli e Semeraro. al 53′ una buona incursione sulla sinistra di Andreoli (C) che mette palla in mezzo per i compagni che, in mischia, riescono in un qualche modo a far partire un tiro, ben intercettato da un difensore a pochi passi dalla porta. Al 59′ si rivede un lampo del vero Cerro, con un bello scambio tra Persona e Morelli che spiazza la difesa avversaria e innesca in piena area Amatruda che, solissimo davanti al portiere, sbaglia tutto e non riesce ad intercettare il pallone che avrebbe potuto significare il nuovo vantaggio per i campioni in carica. Sul capovolgimento di fronte è Morini (R) a raccogliere il pallone dalla trequarti e a scagliare un tiro alla disperata che si spegne alto, sul quale l’arbitro decide di porre fine alle ostilità.
La semifinale di andata tra Rodano e Il Cerro finisce, dunque 1 a 1. Un Rodano sorprendente ma rammaricato per il pesante gol in casa subito che potrebbe complicare il ritorno di martedì sera. Il Cerro, dal canto suo, porta a casa un risultato tutto sommato da non buttar via per come si erano messe le cose nel secondo tempo e porta a casa un pareggio con una rete segnata in trasferta, che potrà tornare utile in prospettiva del rientro di qualche giocatore nella partita di ritorno (anche se si vocifera già di nuove pesanti assenze per la sfida di martedì). Sfida ancora apertissima tra le due formazioni. Non ci resta che aspettare con ansia le 21:30 di martedì 19 giugno per vedere chi di loro andrà in finale!
RODANO
GHIDONI: 5,5. Si ritrova in porta a sorpresa, come già in passato è capitato durante la Coppa, per la defezione di Gozzi. Sulla sua valutazione pesa il gol subito sul suo palo e alcuni interventi un po’ macchinosi che svelano, probabilmente, quanto la sua carenza fosse più sul piano mentale che sul piano della capacità. Se toccherà ancora a lui nella partita di ritorno, siamo sicuri scenderà in campo più concentrato e pronto a difendere la porta coi denti.
SIBILLO: 6. Si accomoda in panchina per più di metà del primo tempo. Quando sale, poi, si piazza al centro della difesa svolgendo il suo compito senza particolari affanni ma segnalandosi comunque per alcuni interventi pregevoli, frutto più della sua innata capacità di mantenere la posizione che della predisposizione al movimento in campo.
MELIOLI: 6,5. Si piazza sull’esterno della difesa a tre di Rodano e li rimane per tutto l’incontro. nel primo tempo si mostra un po’ timoroso e incerto su alcuni interventi difensivi. Poi nel secondo tempo viene fuori la grinta e si mette in mostra dando del filo da torcere (a volte senza usare troppe cortesie) a Zurlini e compagni, che con lui trovano molta difficoltà a passare.
RINALDI: 6+. Partita solida e faticosa la sua. Pur trovando una serata storta per gli attaccanti del Cerro, viene comunque messo spesso sotto pressione dai rilanci avversari e dalla velocità degli esterni. Copre bene in diverse occasioni, aiutando ad alzare la diga di Rodano, che non per caso viene superata solo su punizione, quando la difesa non può nulla.
GADDI: 6,5. Come in tutte le scorse uscite del Rodano parte dietro e si rende protagonista di alcuni discreti interventi di ordinaria amministrazione. Con lo scorrere della partita, poi, si alza e va a ricoprire il ruolo di centrocampista, fornendo più spinta alla manovra della sua squadra e portandosi in avanti pericolosamente in diverse occasioni. Pesa su di lui un incredibile errore sottoporta con l’uomo però molto vicino. In ogni caso da un contributo solido alla sua squadra sia in fase di copertura che di impostazione.
BALDI: 6+. Rispetto al giocatore timido e troppo “leggero” visto spesso negli anni scorsi questo sembra un altro giocatore. Lotta su ogni pallone, aiuta la squadra in fase di impostazione e si fa anche apprezzare per alcune sgroppate palla al piede. Gioca esterno, da mezza punta, da centrale di centrocampo e in ogni posizione non fa mancare il suo apporto alla squadra, dimostrando buona personalità e una grinta nuova che ci auguriamo duri ancora a lungo.
BITTESNICH: 6. La sua è una partita di sacrificio. Gioca da esterno e dalla sua parte vengono giù gli uomini più pericolosi. Lui gioca bene di contenimento, ma pecca in alcune circostanze in fase offensiva, non riuscendo sempre a controllare bene il pallone e a far partire la manovra. Esce stremato e rientra poco dopo per l’infortunio di un suo compagno lottando fino alla fine assieme ai suoi compagni. Stoico.
MORINI: 6. Partita meno brillante del solito la sua. spesso a centrocampo si lascia andare alla fretta e sbaglia appoggi semplici per uno con il suo piede. Battibecca un po’ con gli avversari, ma lo fa sempre mantenendo bassi i toni, segno che ci tiene, si, ma con intelligenza. Manca un po il suo apporto in fase di costruzione, ma le difficoltà incontrate dal centrocampo avversario sono anche merito suo e della sua combattività.
BONACCINI: 7. Si piazza davanti alla difesa nel tentativo di costruire gioco. E non è un caso se i palloni più pericolosi capitati tra i piedi delle due punte arrivano da lui. In fase di contenimento, poi, si dimostra solido e intelligente, spezzando il gioco avversario e ripartendo sempre con intelligenza, portandosi anche al tiro in diverse occasioni.
PEDRONI: 6,5. Reduce da 24 di calcetto e da un infortunio muscolare, non gli si poteva chiedere di più. Eccede ancora un po’ in foga, arrivando al tiro a volte in condizioni veramente improbabili, quando magari basterebbe servire il compagno meglio posizionato. Per il resto mette in serissima difficoltà con la sua velocità e i suoi cambi di direzione tutta la difesa avversaria, stringendo anche i denti negli ultimi minuti, quando il fisico ormai non reggeva più.
MANFREDI: 8. Migliore in campo. Quando tocca palla lui i difensori avversari sudano freddo. Coi suoi dribbling ubriacanti e le sue giocate di fino rende davvero impossibile la serata alla difesa dei campioni in carica, andando a segnare l’ennesimo gol capolavoro e rendendosi protagonista della grande maggioranza delle azioni pericolose della sua squadra.
IL CERRO
FONTANILI: 6,5. Schierato nell’inedito ruolo di portiere al posto dell’assente Buldrighini non lo fa rimpiangere più di tanto. è vero che viene chiamato in causa relativamente poco spesso ma quando avviene si fa trovare pronto e reattivo, salvando anche il risultato in un paio di occasioni e facendosi apprezzare in un paio di uscite alte.
VALLI: 5,5. Si ritrova centrale in difesa senza il supporto dell’infortunato Delmonte e se la cava discretamente. Molto incerto nella fase di impostazione, palla al piede tende a complicarsi un po’ la vita con controlli faticosi e alcune brutte scelte di tempo, ma è altresì vero che nella fase finale della partita, con la squadra affaticata, aiuta la difesa a reggere l’urto avversario complicando la vita degli attaccanti avversari. alterno.
MIGLIARI: 6. Si posiziona in difesa sul lato sinistro. Senza licenza di svariare come capita a Morelli, si limita prevalentemente a contenere, e bene, le avanzate avversarie, compiendo buoni interventi difensivi e ricorrendo alle care vecchie spazzate, quando la situazione si fa complicata.
ANDREOLI: 5,5. Si posiziona in fascia, davanti a Morelli, ma non offre il coraggio e lo spunto necessari a sfruttare i paurosi buchi difensivi talvolta lasciati da quella parte dai giocatori del Rodano. Gioca una partita molto contratta, facendo spesso confusione palla al piede e limitando molto le sue celebri sgroppate. Cresce sul finire di gara quando si affaccia pericolosamente in avanti e piazza in mezzo di rimessa un pallone invitante per i compagni. Per il resto si perde un po’ nella confusione del gioco, complice anche la scarsa vena dei compagni di reparto di giornata.
MORELLI: 6,5. A causa delle assenze si posiziona inizialmente dietro sulla linea dei difensori, dimostrandosi sin da subito l’unico in grado di mettere in seria difficoltà gli attaccanti avversari, che dalle sue parti passano raramente. Col prosieguo del gioco viene a mancare la sua spinta offensiva; spinta che si vede nel finale di gara, in cui si rende protagonista, con le sue galoppate, delle azioni più pericolose dei suoi, a dimostrazione che le ambizioni di questo Cerro passano anche e soprattutto dalla sua vena.
OLIVI: 6. L’uomo d’ordine di centrocampo del Cerro soffre un po’ le veloci ripartenze avversarie. In ombra per buona parte di gara, si segnala per il consueto ottimo lavoro di filtro davanti alla difesa, recuperando molti palloni e lottando fino all’ultimo senza lesinare sui contatti. Nel finale arretra sulla linea dei difensori per far avanzare Morelli, posizione di lusso in cui riesce a far valere la sua bravura in fase di impostazione facendo ripartire bene la squadra che, così, può rifiatare nei momenti più pericolosi.
Persona: 6. Il regista del Cerro gioca una partita tutta grinta e determinazione. Meno estroso del solito, contiene bene le avanzate avversarie e, quando può, tiene palla a terra facendo salire e ragionare la squadra. Nella fase più concitata del gioco, poi, è lui a stemperare gli animi, ottimo segnale da un giocatore spesso indicato per il carattere difficile e polemico.
SEMERARO: 7. Il migliore dei suoi. La sua è una partita di sacrificio, come per tutti nella sua squadra del resto. Non riesce a riproporre quelle sgroppate in fascia che tanto male hanno fatto agli avversari nelle scorse partite, ma è comunque uno dei più propositivi sia in fase offensiva, dove riesce a creare più volte scompiglio nella difesa avversaria, sia in fase difensiva, dove non si risparmia e rifila anche qualche calcio ben assestato (ma non cattivo) agli avversari. Mai domo.
ZURLINI: 6. Il jolly di mister Cervi (assente in panchina quest’oggi) gioca una partita piuttosto altalenante. Si sveglia intorno all’8′ del primo tempo portandosi vicino alla rete in diverse occasioni e segnando il gol del vantaggio per i campioni in carica. Poi, quando le squadre si allungano e i palloni in avanti scarseggiano, si nasconde un po’ dietro le maglie avversarie, innervosendosi spesso e protestando parecchio con l’arbitro. Ne risulta una partita nervosa, tutto sommato buona, ma ben al di sotto delle possibilità di uno degli uomini chiave della sua squadra.
AMATRUDA: 5,5. Lottato d’attacco, soffre parecchio l’assenza del suo cambio naturale Cullurà. Gioca tutta la partita e talvolta va in affanno nel tentativo, difficile, di controllare palla e far salire i compagni. Pesa su di lui, oltre ad alcuni errori dovuti probabilmente alla stanchezza, il clamoroso stop mancato a tu per tu col portiere nei minuti finali di gara. Avrebbe potuto cambiare la partite e invece per lui, questa sera, solo un rimpianto, nella speranza di vederlo concludere meglio nella prossima occasione.