La Buca – Rodano 4 – 2

Tabellino: 13’, 25’ Manfredi, 40’ Al. Filippi, 53’ Friggeri, 57’ Gualandri, 60’ Ferri

Termina come era iniziata l’avventura della formazione campione in carica, il Rodano. L’annus horribilis di Pedroni e compagni si conclude con zero punti in classifica e una mesta uscita di scena. Questo crollo verticale dimostra come nel calcio, oltre ai piedi, conti anche, e soprattutto, la fortuna; il Rodano ha dovuto fare a meno del trequartista Morini, genio e sregolatezza, fermato da un infortunio, e del bomber Manfredi, mai al meglio della condizione e lontano ricordo del killer del 2013.

La partita che vede affrontarsi Rodano, le cui speranze sono per necessità riposte nel Trofeo del Vino, e La Buca, la quale può ancora ambire ad un posto tra le semifinaliste, incomincia senza tante emozioni, tant’è che i protagonisti del match devono ancora arrivare al campo. Sì, perché Manfredi e Gualandri (i migliori alla fine) scenderanno sul terreno di gioco con qualche minuto di ritardo; riconosciuti infatti a bordo delle loro vetture vengono assaliti da masse di aficionados alla ricerca di uno scatto a fianco del loro beniamino, di un’immagine da mostrare orgogliosi ai figli. Appena entrato in campo Manfredi si risveglia dal torpore delle ultime uscite e timbra su sponda di Kodraliu al 13’, con una bella volèe. Il numero 7 firma anche la seconda rete del Rodano, con una potente punizione ai danni di Valeriani, non esente da colpe. La Buca è macchinosa e confusionaria, senza soluzioni che riescano a insidiare la porta di Ghidoni. Il difensore del Rodano ha infatti dovuto sfoderare il suo estro cestistico per sopperire all’assenza di Zagni, uscito dopo dieci minuti per un’urgenza in Croce Rossa. La Buca, per lo meno nella prima frazione, non ne approfitta.

Nella ripresa è tutta un’altra storia. Gli Orange entrano con piglio garibaldino e improntano una manovra offensiva che non tarda a portare i suoi frutti. Al 40’ Al. Filippi viola la porta di Ghidoni con un diagonale mancino sul palo opposto. Decisa a ribaltare il risultato La Buca si sbilancia in attacco, adottando il tridente, e al 53’ Friggeri estrae il coniglio dal cilindro, confezionando un’egregia azione personale che porta al pareggio. Gli ultimi minuti premiano lo sforzo ciclopico della Buca che, ben conscia dell’importanza di una vittoria in prospettiva semifinali, ottiene in rapida successione il doppio vantaggio, prima con l’incursione di Gualandri e poi con il sigillo di Ferri.

PAGELLE

LA BUCA

VALERIANI 6 In ritardo sulla punizione di Manfredi, si riscatta con una degna chiusura su un diagonale di Kodraliu. Incolpevole in occasione della prima marcatura.

AL. FILIPPI 6,5 Ha il merito di dar inizio alla remuntada della sua squadra. Più disciplinato del solito, fatica un po’ nel corpo a corpo con Kodraliu.

FARINELLI 6,5 Buona prova la sua, anche se impiega del tempo per prendere le misure a Manfredi. Meglio nella ripresa.

GUALANDRI 7 Arriva in ritardo, entra e cambia la partita. Con lui in campo i tifosi possono dormire sonni tranquilli, considerando che non disdegna neppure l’appuntamento con il gol.

BIMBI 5,5 Si nasconde in campo e difetta in molte circostanze di personalità. Troppo lento nelle manovre ordinarie, da rivedere in appuntamenti più impostanti.

F. CARLETTI 6 Non trova gli spazi che vorrebbe sulla fascia e col tempo perde lucidità. Ha una buona occasione al 10’ di testa ma alza la sfera. Non in forma smagliante.

M. CARLETTI 6,5 E’ il leader della squadra e cavalca il campo con classe. Risveglia i suoi compagni nel momento più difficile e mostra anche un notevole impegno.

FERRI 6,5 Dopo un pessimo primo tempo, dove non trova il bandolo della matassa, si desta nella ripresa. Corona una delle sue migliori uscite con la rete del 4-2.

IATTARELLI 6 Dietro le punte costruisce poco, anche per la scarsa collaborazione dei compagni di reparto. La grinta è sempre la stessa e nel primo tempo per poco non gli frutta anche qualche gioia, con un pallone rubato al limite dell’area.

BOSCHINI 6 Gestisce i dieci in campo con ottima perspicacia, ma sul terreno di gioco si mostra ancora un po’ appesantito e fuori dagli schemi.

FRIGGERI 7 Dopo un primo tempo di sostanza e quantità, mette in scena una grande azione personale. Scavalca in lob il centrale e infila il portiere avversario; tanta roba.

RODANO

ZAGNI S.V. Il dovere chiama e la Croce Rossa non può attendere. Occupato per cause di forza maggiore.

GHIDONI 6 Si reinventa portiere e non sfigura. Fa quel che può in occasione dei gol avversari.

BALDI 5,5 Nella prima frazione di gioco gestisce al meglio le situazioni più insidiose nel ruolo di terzino. Ma nella ripresa crolla insieme a tutto il reparto.

G. DE STEFANO 5,5 Non bada di certo al sottile quando si tratta di contrastare un avversario, anzi. A volte troppo rude, non segue sempre i richiami di Vezzosi.

VEZZOSI 6 Finché può tiene in riga la difesa. Con la saggezza del centrale richiama la squadra; l’ultimo a mollare nel finale.

RINALDI 6 Partita da incorniciare se fosse finita al 30’. Gravi colpe sulle azioni che portano al gol della Buca, ma sfodera comunque una buona prova.

PRANDI 5,5 Insufficiente anche per la faticosa manovra a centrocampo dei suoi, si perde man mano che passano i minuti. Fuori dagli schemi.

NASI 6 Apprezzabile il suo impegno, corre per tre sulla fascia. Non brillantissimo però sulle chiusure, è messo alle corde da Carletti.

DELMONTE 6 Dopo una partenza un po’ in sordina, si smarca abilmente in mezzo al campo e mostra anche qualche giocata degna di nota. Qualche limite dal punto di vista fisico.

ARCAGNATI 5,5 Galoppa sulle corsie laterali ma conclude sempre le proprie iniziative con un nulla di fatto. La grinta c’è, va indottrinato dal punto di vista tattico.

PEDRONI 5 Mai in partita, la sua assenza si fa sentire. Non si esprime ed è confusionario. Questa prova riassume perfettamente l’andamento di tutto il torneo.

KODRALIU 6 Non bene sulla fascia, meglio da torre centrale. Sua la sponda per Manfredi in occasione del primo gol. Viene limitato però bene dalla difesa.

MANFREDI 7 La domanda sorge spontanea; se questo Manfredi avesse giocato così anche le altre partite il Rodano sarebbe uscito? Ai posteri l’ardua sentenza. Il bomber timbra due volte e ricorda per lunghi tratti quello dell’anno passato. Ci si rivede l’anno prossimo.