Schieppati, Montanari L. (Mosca), Codeluppi (Mosca), Mosca (FerrariM). Del Monte (Castagnoli), Fontanelli (R), Zorra (Mosca)

imagePortogallo – Islanda non prometteva emozioni superiori ad un grande classico del calcio Italiano: il Cerro – Cantone.
Inoltre ieri sera al bar le patatine del bar erano più abbondanti del solito, la notizia fa il giro di via IV novembre e in un amen le tribune si riempiono di fans e occasionali.
I protofinalisti di questo torneo si sfidavano per un match dal sapore agrodolce: il Cerro con scarse motivazioni, se non quelle di rodare la squadra di previsione TdV. Cantone con la semplice “o si vince o al Vino”, e non che per la brutta copia dei madridisti sponda Cholo il vino non fosse un’ottima motivazione.
Il Sig. Farioli da via C.Colombo (nel caso vi servisse abbiamo anche il numero..) alle 20:15 dice che si può cominciare.
Calcio di inizio del cerro, tre passaggi, Schieppati si infila nella difesa del Cantone senza grandi preliminari e infila Bonomi che ancora si stava sistemando guanti e parrucco. A sensazione direi che abbiamo un nuovo gol più rapido della storia della Coppa: 20” circa.
Il classico “gol da amico”, ma Schieppati si sa, si conferma killer implacabile con palla e donne.
I primi 5 minuti sono di marca Cerro, poi Cantone prova a reagire. Punizione di Codeluppi e sugli sviluppi dell’azione, una palla carambola in area, due passaggi, Mosca trova Montanari Luca che non sbaglia e buca Buldrighini da 8 metri.
La verve del Cantone si conclude pochi minuti dopo con una bella azione, Montanari attira la difesa e mette di testa in mezzo all’area una palla gol ma gli attaccanti di cantone arrivano tardi.
Altro black out di cantone, riprende a giocare il Cerro. Bianco serve un ottima palla a Buldrighini che spara senza pensare centralmente e Bonomi salva tutto con volo plastico. Schieppati su azione e Zobbi su punizione impensieriscono nei minuti successivi con due sciabolate morbide dai 20 mt.
Bella partita, Cantone un po’ lamentini come da tradizione, nel finale di primo tempo quando meno te l’aspetti altra fiammata di Cantone: prima Mosca si divora a tu per tu col capitano del Cerro (mentre Fede Ferrari era libero a fianco a lui…). Ma a un minuto dalla fine si fa perdonare con un bell’assist per Puppi e bang. Cantone inverte una partita che, almeno sul gioco aveva visto un ottimo Cerro e una Cantone un po’ contratta.

Il secondo tempo riparte con Cantone in attacco e Cerro a contenere. Passano 5 minuti e Mosca trova ancora la via del gol su passaggio comodo di Ferrari Marco. 3-1. La partita a questo punto si siede. Cantone sembra paga e il Cerro può ricominciare a giocare. E fu così che Del monte, circa al 40’.. su una grande imbeccata dalla fascia di Castagnoli… trovò il primo gol della sua carriera calcistica, lasciandosi andare ad una liberatoria esultanza alla Seba Rossi verso la curva di Cantone, peraltro ieri quasi deserta.
Cantone subisce il colpo ma non può nulla quando il cerro schiaccia sull’acceleratore. Pinetti con tanto amore abbraccia Buldrighini in area, ma Farioli non si lascia intenerire da questi gesti d’affetto. Rigore. Sul dischetto si presenta Fontanelli con un nuovo look stile trainspotting ed è glaciale nel freddare Bonomi. Sembrava il solito magna magna e semifinali facili.. invece.. tutto da rifare…e in soli 10 minuti.
Iattarelli si mette in mostra con una bella conclusione, poi dopo diversi sforzi difensivi, anche il Cerro tira i remi in barca e Mosca serve una bella palla per l’incursione di Zorra che non sbaglia e a 5 minuti dalla fine sigilla il 4-3.
A questo punto prevale l’odore di panino alla salsiccia e la partita vera finisce, gran bella partita tralaltro, con un Cerro a dimostrare che con un po’ più di attenzione avrebbe potuto tranquillamente essere nelle 4 semifinaliste. L’assenza di un centrocampista come Zurlini o Persona ha costretto i “4 bastardi” difensivi agli straordinari e non sempre è andata bene. Cantone invece che da campione in carica.. i numeri ce li ha davvero.
Ma la partita, quella da romanzo calcistico in realtà continua pochi secondi dopo, tra una doccia a 60°, un meeting fuori dagli spogliatoi per capire cosa sarebbe successo a Cantone…( e nel caso…eventuali azioni riparatorie più o meno lecite..) e un panino davanti al Bar.
Cantone infatti, doveva sperare che la partita successiva non finisse in pareggio, con i rigori a premiare La Buca. In questo solo ed unico caso avrebbe significato per i padroni di casa essere fuori dal torneo.

La storia la conosciamo. Ora spazio alle semifinali.

PAGELLE

CANTONE

Nicola Bonomi. Non far rimpiangere Casini è un po’ come chiedere a Ospina di non far rimpiangere Higuita. Qualche buon intervento, sui gol quasi incolpevole. Occhio che il Tripoli là davanti non sarà come il Cerro. 6.5

Riccardo Sforzato. Presenza risicato. Terzino relegato. Andrebbe ri-visionato. 6

Andrea Bezzi. La struttura fisica gli impedirebbe di essere un centrocampista, ma lui non lo sa e si inventa giocate e rincorse che comunque lasciano il segno. E non intendo solo sul manto erboso. 6+

Andrea Codeluppi. Quando la davanti c’è lui sei tranquillo come in una pubblicità di Antica Romagna Etichetta nera. L’happy end con gli amici ovvero, è garantito. Ogni riferimento all’alcool è puramente casuale. Assist e gol… avercelo al fanta. 6/7.

Marco Ferrari. La classe non è acqua. Forse meno lucido di altre volte ma per tenacia e voglia sicuramente il migliore in campo. Non il migliore perché in condotta (atteggiamento verso arbitro e compagni) è francamente un dispiacere ascoltarlo da bordo campo. 7.

Federico Ferrari. Capitano nei modi e nelle gesta. Non è facile tenere unita quella baracca ma lo fa nel modo sempre impeccabile. Sarà per quel suo rassicurante fascino del brizzolo. 7.

Tommaso Mezzadri. Chi va con Pinetti impara a Pinettare. E quindi dietro sta imparando l’arte del palla o calze. Rude ma coraggioso. E’ capitato nella squadra giusta per crescere. 6/7

Luca Montanari. Quello con più esperienza dopo capitan Fede. Probabilmente assente nelle semifinali, ma intanto raggiunge l’élite dei 5 giocatori ad approdare negli over 30 history gol. Chapeau. 7.

Andrea Mosca. Lotta come un leone, corre come un cavallo, combatte come un cinghiale. L’animale perfetto da coppa. 7

Davide  Pinetti. Roccioso come sempre, contiene le folate degli attaccanti del cerro abbastanza agevolmente. Non c’è nessuno che può impensierirlo con la sua stazza. 6.5

Matteo Zorra. E’ come l’ABS, c’è, non lo vedi, ma ti salva la vita quando serve. Tanta concretezza dietro, e il gol che vale la semifinale. 7.5

Iattarelli Salvatore. Gli anni passano, la voglia rimane. Inserito a metà torneo, deve ancora ingranare coi compagni ma la sensazione è buona. 6.5

Gabriele Mercati. Assente per accomodarsi in panca al Montagna. Ah no, 5 minuti li ha giocati. Non serve aggiungere altro. 5.

IL CERRO

Jacopo  Buldrighini. Al rientro dal mare, il portierone operativo ma non troppo operoso. Sui gol ha poche colpe, su tutto il resto dirige bene la banda dei bastardi. 6.5

Abdennaser Bennajib. Abde a a ben. Bare A A Ben. A A Ben. Abde a tu ben ben. L’evoluzione di Gigi Dag nella difesa del Cerro. A me è piaciuto. 6.5

Marco Bianco. Problemi nel riconoscimento del ruolo, te lo trovi da centrale, laterale, mezza punta, mezzo al campo. Presente è presente. Ma cantone è molto maschio e lui questo da etero, lo soffre un po’. 6.5

Marco Buldrighini. Il milanese imbruttito si sgancia dalla porta per provare l’ebrezza dell’area avversaria. Il risultato in attacco è dunque un Belotti che però non la butta dentro. Ci piace ricordarlo al grido di “Datemela sui piedi”. 6+

Matteo Castagnoli. Non ha paura di nessuno, non so se perché gioca senza occhiali o perché il tigrotto di via Kennedy non ha davvero paura di nessuno. L’assist corona una sua partita ben giocata, anche se vista l’assenza di Semeraro, sulla fascia avrebbe potuto osare di più. 6/7

Matteo Conti. Forse il più puntuale dei 4 bastardi difensivi, ieri sera davvero ha fatto vedere l’aria a tutti quelli che capitavano sulla sua fascia. 7

Mattia Delmonte. Irrompe nello scenario internazionale, scalzando la situazione clinica di Berlusconi dai titoli dei giornali con la notizia del suo gol. Stranamente più pettinato del solito, imitare il look di EF10 evidentemente ha avuto successo. 7

Andrea Farinelli. Conferma le positive sensazioni degli anni passate. Ormai è una pedina fissa della scacchiera giallo blu. Grande intensità ma un po’ di delusione resta… non c’era neanche una amica al seguito stavolta. 6/7

Erik Favali. Come un quadrò di mirò, dai mille significati e le mille sfaccettature. EF10 è un giocatore che… a seconda di come lo guardi. Non esiste un voto che racchiuda la sua prestazione Quindi… Quasi 7 ma più che 6. Inteso come 6 bravo.

Riccardo Fontanelli. Dirige il traffico dei vari Mosca, Puppi, Monta il che è un’impresa tutt’altro che semplice… anche se in due occasioni si alza la sbarra e lascia passare (non da lui) in modalità telepass. Tanto alla fine paga il Cerro. Grande freddezza sul rigore. Ma senza il suo ciuffo però in riviera quest’estate la vedo quasi peggio che stasera. 6.5

Michele Schieppati. Schiep è quello che invece chiede i documenti davanti alla difesa e molto spesso alla sua dogana dice no con modalità austroungariche. Gol e sfiora la doppietta, cosa chiedere di più dalla vita? 7+.

Tommaso Moratti. Duplice appuntamento per lui ieri, prima coppa poi calcetto, l’attaccamento non gli manca. Invece ieri gli è mancato qualche pallone giocabile.. Sfida al vino per il capocannoniere. Lui con la Buca, sa come si fa. 6/7.

Alex Zobbi. Come un controller della play in mano a un bimbo di sei anni. Puro movimento palla al piede sparso random per il campo, a volte quasi per il gusto di spaziarsi lontano da tutto e da tutti. Al di là di questo è un bel giocatore. E se puntasse più spesso la porta sarebbero gol per tutti. 6.5

 

Arbitro Farioli. Preso di mira per tutto l’incontro ma non per colpe sue. Ottima direzione, sul 3-3 a 8 minuti dalla fine avrebbe preferito essere in qualsiasi altro posto della terra. 6.5