Dopo i pronostici di Francisco Buffa su FB, nel pomeriggio i bookmakers chiudono le scommesse sulla vittoria del Rodano, data per certa quasi come la Champions alla Juve. Sarà “La cenerentola del torneo”, viene definito il Cerro dai giocatori in pijama, alias Rodano, nei commenti a bordocampo che precedono la gara.
Tutti bravi con i paroloni e i blablabla, ma la partenza è di quelle da gara di scacchi e pannoloni, le due squadre impiegano i primi 5 minuti per studiarsi timidamente, e il Cerro sembra messo decisamente meglio in campo nonostante l’assenza di coach Persona. Si intuisce che le ripartenze Blues potranno fare del male ai Rodanisti.
Su una di queste, al 7′ Fontanili si invola sulla sinistra, salta due difensori e appoggia in centro area dove il rookie Moratti che ad un pubblico distratto potrebbe ricordare un Francesco Olivi ma un po’ più corto, insacca con maestria l’altro esordiente Bigliardi, incolpevole, se non di avere trovato altre gioie nel quartiere di Rodano.
Un Rodano frastornato prova a ripartire con una frase fantasma nella testa.. “..ma come, noi abbiamo l’attacco da 45 gol…”. Pepo adesso è in regia sì, ma al bar, e il gioco deve arrivare da qualcun’altro. L’attacco del Rodano conferma la dinastia dei grandi attacchi biancocelesti (Manfredi, Fattori, Morelli, Cattani,ecc..), ma Alberoni, Pedroni e Ibra sembrano giocare tre partite differenti. Dall’altra parte, Zurlini dirige una squadra che fa valere le proprie ragioni, soprattutto in zona difensiva. Rodano finisce il tempo spingendo in avanti ma i guanti di Buldrighini rimangono maleodoranti come tradizione, ma pressoché intonsi.
C’è tempo per segnalare due occasioni non proprio limpide di Pedroni e le ottime incursioni delle ali Castagnoli e Farinelli.

Il secondo tempo riparte con lo stesso principio: Rodano prova ad impostare un tiki taka che assomiglia più ad una mazurca, il Cerro contiene e prova a ripartire sui recuperi. Ancora Fontanili prova a chiudere la partita. Alberoni si fa vedere in zona offensiva, ma al 10’, il Cerro ruba palla, Rodano scoperto, la palla arriva in area, Fontanili la spizza in mezzo, davanti alla porta la raccoglie Depone che solo soletto insacca eludendo il portiere con una finta di sopracciglia. Mentre i tifosi del Rodano iniziano a ripiegare striscioni e bandiere, e il cielo si annuvola pericolosamente,  sugli sviluppi di una punizione, al 45’ Alberoni trova il gol da fuori, sulla quale stavolta anche Buldrighini non può nulla, per la gioia del coach Vezzosi che fortemente aveva voluto questo innesto per colmare il post-Manfredi.
E’ il momento del forcing del Rodano. Prima Del monte con un tiro alto, poi Ibra che costringe Buldrighini al miracolo. Non è facile bucare questo Cerro, i minuti passano e anche la frustrazione dei pijamas. Mancano due minuti, mago Zurlini raccoglie e trasforma una punizione come solo lui sa fare.. Game, Set, Match. Tutti alla prossima sfida.
Fino a ieri pensavo che il miglior sapore della coppa fosse quello della birra Flea che propone il bar 3°tempo (favolosa).. Invece oggi ho capito che il gioco e il carattere del Cerro offrono molto più gusto: Grinta, catenaccio e tanta spensierata gioventude. Gli scheletri di Olivi, Persona e Schieppati per ora rimangono nello spogliatoio. Quello del Rodano, si intende.
Il Cerro sembra intenzionato a creare un nuovo ciclo con tanti diabolici ragazzini. Rodano anche, ma nonostante il talento sulla carta, ci sarà molto più lavoro da fare.

IL CERRO

Buldrighini: Si presenta col pigiama a righe, nonché divisa del cerro targata 2012, che bene esprime la sua operosità specie ad inizio gara. Dall’alto dei suoi 13 anni di esperienza ha visto ben di peggio, anche se nel secondo tempo si fa comunque trovare pronto, specie su Alberoni. Un senatore silenzioso, lo si vede da come si riscalda prima della gara con minuzia di particolari. 6/7. #MVPortier
Farinelli: passando da via Papa Giovanni ti sembra di intravedere Kehdira, sul campo si trova molto a suo agio, con questo schieramento tattico è efficacissimo. Se anche quest’anno porterà il suo harem di groupie al seguito, i voti aumenteranno di default. 7 #Kedire?
Castagnoli: Capello cotonato, fisico mingherlino.. lo vedi e ti viene da dire “..questo è scappato dall’asilo parrocchiale li di fianco…”. Invece, sulla fascia destra è un vero furetto. Tra i pochi a cercare la costante iniziativa. Sicuramente tra i più promettenti del vivaio. 7 #CresconoBandiere
Fontanelli: La sicurezza fatta a persona. Il Mc Gyver del calcio si presenta 5 minuti prima dell’inizio, si cambia e con la stessa aria pacata gestisce il traffico aereo e di terra, e con lui l’area del Cerro diventa ZTL. Non scappa praticamente niente. Neanche un sorriso. 6/7. #SeriousMan
Del Monte: Lo ritroviamo un anno dopo veramente cresciuto. Un connubio perfetto tra la spavalderia di Mexes, l’efficacia di Alex e il fascino di Bonera. Dove non arriva con il lecito, sfoggia con nonchalance l’illecito. Fossi in Inzaghi ci penserei. 7- #weareDuMont
Conti. Terzino destro tutto pepe. Non si fa pregare se c’è da arrivare su palla, calza o caviglia, dalla fascia destra non arrivano grossi problemi, e forse il merito è anche suo. Faccio fatica a trovare paragoni per somiglianza fisica e tecnica, però se devo pensare ad un terzino affidabile, mi viene in mente lui. 6/7 #PresentContinuos
Zurlini. Ricordo ancora una volta quando al fantacalcio mi ritrovai Baresi con un 10 in pagella, giustificato solo da “10, alla carriera”. Nel pomeriggio girano foto già della sua gamba martoriata. Sarebbe illegale anche solo pensare di giocare. Ore 19:30 è gia in campo a provare le punizioni, e ci sarebbe anche prima se Tirelli non si fosse scordato le chiavi del campo a casa della sua morosa. A La buca in tanti per problemi anche più lievi hanno paccato. Ma il capitano del Cerro è un esempio per tutti.. per credo, estro e soprattutto dedizione. Il suo gol su punizione non fa neanche più notizia. 10, alla carriera. #clonatelo
Favali. Esordio positivo per l’esponente di Salvarano DOC. Spaesato nei primi minuti poi prende confidenza. Con quel cognome ero convinto di trovarmi l’incarnazione di Beppe Favalli, invece mi sembra di aver visto un giocatore “tout court”, in pratica versatilità allo stato puro: attacco, centrocampo, panchina, fascia e mediano. Se sa anche fare i panini abbiamo trovato uno da Organizasion. 6+ #Fav-olous
Bianco. Ci ritroviamo a disposizione l’eleganza di Marc Blanc in campo dai tempi in cui dominava i tornei del campo estivo insieme agli 88-89, solo che gli anni li erano si e no 10. Il ragazzo è cresciuto, si muove bene in campo, e nonostante i dubbi sulla sua forma atletica della vigilia, l’impressione che lascia è molto buona. 6,5 #PuroBlanco
Moratti. Se cerchi questo nome sul dizionario trovi “..colui che avrà l’arduo compito di dover sostituire bomber Cullu..”. Bastano 7 minuti e la foto di Cullurà in carrozzina è già stata rimossa da spalti e bagni della canonica. Sul campo è una fusione tecnica tra Olivi e Cullurà e ad ogni suo tiro ai tifosi del Cerro aumenta il sorriso. 7.5 #VeniVidiSegni
Fontanili. Nel primo tempo lo vediamo più contratto del solito, quanto meno in cerca del ruolo. Nel secondo tempo molto meglio, capisce che molto dipende da lui, perché il potenziale è elevato. I due assist a referto confermano che il ragazzo è generoso almeno quanto veloce. Quelli che lo appellavano come “il fratello della Barbara” faranno bene a trovarsi una più consona definizione, guadagnata sul campo. 7+ #Fort-anili
Amatruda. Domenica aveva dominato sul campo da calcetto. Sul campo da calcio non è altrettanto efficace ma la sua prova è di carattere. Sembra più spigliato che lo scorso anno, arriverà anche per lui il momento bomber.  6+ #AMAlo
Depone. Come ci ricorda Spike Lee in “Fa la cosa giusta”, a volte il pallone per fato o per fortuna arriva proprio li. Proprio li dove vuoi tu, dove lo stavi aspettando. E Mike corona il sogno di una sua vita entrando nel referto dei marcatori della Coppa. Il pubblico gli regala la giusta ovazione. 6,5 #GoMikeGo

RODANO

Bigliardi. Iscritto da amici con la convinzione che fosse un torneo di calcetto, si ritrova senza grossi problemi in un campo da calcio, dove comunque ben figura. Più o meno incolpevole dei gol, rimane solo la macchia indelebile di avere trovato la donna ultras del Rodano. 6 #Zollo
Ghidoni. Non efficace come il cognomino mediano che di Coppe ne ha alzate 3, ma il Dodo è un tuttofare sempre gradito. La grinta acquisita sui parquet poi qui fa sempre comodo. La confusione che aleggia nei ruoli del Rodano, non aiuta la sua metodicità e propensione ad una visione schematica dello sport come Arrigo, suo maestro di vita, insegna. 6 #Ghidon’t
Rinaldi. Un signore per il suo comportamento all’iscrizione e le parole spese con l’organizzazione prima di cominciare. In campo tiene a bada tutto quello che può. Fa un bel lavoro con le punte, ma quelli del Cerro quando attaccano arrivano da tutte le parti. Tra i migliori comunque dei suoi se non il-, mai fuori tempo, mai una protesta. 6/7 #PierGorgeous
Gaddi. Il “back-to” tra i più attesi o quasi di questa edizione. L’avevamo lasciato Criscito, lo ritroviamo Cribari. Ma il suo fascino in campo è eloquente, e anche lui sa che la coppa non è facile come fare una stampante 3D. A breve lo ritroveremo in modalità top-player. 5.5 #Top-pato
Pedroni. Atletismo senza paragoni, si intravedono i segni dell’Edilesse ma soprattutto della neo moglie Chiara, beato lui. Il suo marchio di fabbrica “finta e palla sul destro e fucilata” sembra un lontano e sbiadito ricordo. Speriamo di non vedergli fare la fine dei suoi predecessori Rosselli e Prandi. Immutata la sua grinta fino alla fine, però da lui ci attendiamo molto di più. 5+ #Lel-a-vaca
Baldi. Intorno a lui non ci sono più i Bonacini o i Morini a cui affidare la palla, PogBald quindi deve faticare per fare lavoro sporco e impostazione all-in-one. A fine gara sembra non essere contento della sua performance, anche lui come quelli di via Carpi nella lista di quelli da rivedere volentieri prima di giudicare. Perchè più che Pogba oggi è sembrato.. Ba. 6- #Spabaldo
Delmonte. Grande cuore e generosità, ma raccoglie pochissimo rispetto a quello che semina. Pretende di giocare sul velluto di un bigliardo ma quelli del Cerro dietro si presentano con stivali e roncole. In match come questi bisogna spostare il selettore da “fantasia” a “concretezza”. C’è ancora del tempo prima di incoronarlo neo Pepo. 5/6 #Frescolino
Arcagnati. Prestazione con alti e bassi, la corsa non manca tanto che ce lo ritroviamo dalla difesa all’attacco. Contribuisce alla causa, sia nelle situazione positive che in quelle più negative. Se fossi in mister Vezzo lo proverei nel suo ruolo. 5,5 #Arcatraz.
Ibrahim. Il colpo di mercato, viene schierato dietro le punte e soffre un po’ la difesa schierata e arcigna dei blues. Buon gioco ma per lasciare il segno alla Coppa serve qualcosa in più, che speriamo abbia tenuto per il proseguo. 5/6 #Ibracadabra
Rabotti. La prima mezz’ora la passa a togliere le ragnatele dalle scarpe, rientro visibilmente emozionato, piedi cuore e grinta sembrano essere le stesse dall’ultima volta. Lo guardi e sembra di ri-vedere ancora quelle sue coppe sollevate coi terribles del Rodano che fu. Lontani ricordi. Deve convertire la sua esperienza a servizio degli altri. 5,5 #Maurinho
Alberoni. Tanta fisicità e caparbietà, lotta in silenzio tutta la partita. Trova anche meritatamente la gioia personale, frutto di una partita davvero concreta. Mezzo punto in più perché riesce nell’impresa di portare un fans d’eccezione che nessuno di noi era mai riuscito a coinvolgere in 13 anni di coppa. 6/7 #Bom-beroni
Prandi. Nonostante la statura, tende a confondersi. Si piazza sul lato, alcune giocate discrete, per poi perdersi a volte nei meandri del centrocampo o forse di se stesso. Più spontaneità che da perdere alla coppa non c’è niente. 5.5 #Mimetico
Fontanili. Leggi Fontanili ma non è da confondere con l’avversario omonimo, infatti i due sono all’opposto: fisicità e ruvidezza contraddistinguono il Rodanino. Nel primo tempo ha anche l’occasione per trapassare Buldrighini ma spreca malamente. 5,5 #Fontanice

Arbitro Farioli: Si nasconde visivamente ma si fa ben sentire. Soprassiede diverse cose in fatto di turpiloqui vari, ma dal punto di vista calcistico, non sbaglia niente. Inizia e conclude la partita con il dubbio irrisolto se c’è il fuorigioco su rimessa dal fondo. E probabilmente ci sta ancora pensando 7 #FariOrdine