Marcatori: Castagnoli F., Martini Al, Torri, Schillaci, Castagnoli F.
Assist: Benassi, Grossi F.

Cronaca

Neanche il tempo di arrivare in ritardo, chessarà mai, damme er tempo de na bira, o de offende Diana vs Vezzo sul centrale che giocano coi punteggi der ping pong, che pronti via Castagnoli lascia tutti di stucco con ‘a giocata de la vita. C’è er Briso in panca quindi siamo tranquilli.
“Ma zizzo dov’è?” “Boh… dovrebbe arrivare [forse]”.
A dir la verità prima di Castagnoli fu Martini An. a richiamare il miracolo di Braglia.
Rodano riparte alla carica, Benassi per Schillaci ma Ferrari si supera nell’intervento.
Sull’angolo successivo battuto magistralmente la difesa de Il Cerro si addormenta, il pallone arriva sulla testa di Renato che doveva solamente spingere in porta ma manca di una ventina (di metri) la porta.
Rinvio da lontanissimo del Cerro, uscita a vuoto di Braglia, la palla si insacca nuovavamente, ma il direttore di gara ferma tutto ravvisando una spinta di Martini ai danni del portiere. VAR e non convalida del gol.
Al 16’ Benassi si mette in mostra in area del Cerro con uno stop da cineteca, veronica, campanile, tir aggir al volo ma non è fortunato. Scroscio di applausi dalla curva canonica per il gesto tecnico invidiabile.
Partita in equilibrio quando al 23’ Martini Al recupera un pallone a centrocampo, decide di mettersi in proprio, si invola, salta il difensore, arriva a tu per tu con Braglia e lo fulmina: gol d’altri tempi. Cerro 2 a 0 e dominio in tutte le fasi del campo.
La partita sembra segnata, il Cerro potrebbe prendere il largo, sta per concludersi il primo tempo. Rimessa laterale di Vecchi dalla 3/4, Benassi in area riceve e al volo gira senza pensarci in mezzo all’area, sta passando di lì per caso Torri che tutto solo, al volo, lascia partire un bolide filo palo, concretizzando un’azione da manuale del calcio. Esultanza con dedica a cuore in Tribuna. Vogliamo il nome pls.
Passano pochi secondi, Iori sulla fascia di sinistra sembra indemoniato, arriva fino al limite, scarica in mezzo, ribattuta del cerro poi la palla capita sui piedi di Schillaci che da vicinissimo insacca di potenza.
2 minuti shock del Cerro, Piermattei fischia, tutto da rifare.
Con la considerazione dei presenti che… abbiamo assistito finora una gran partita.

Il secondo tempo riparte sullo stile. Il centrocampo del Cerro è pura poesia, Castagnoli, Colato, Martini e Magrì (e idem con Fontanelli e Gozzi) giocano a memoria (e il Cerro può lamentare di pesanti assenze), difficilmente ricordiamo un gioco più spumeggiante di quello del Cerro 2023 nelle precedenti edizioni della Coppa.
Tanto studio poche occasioni nella prima parte di gara.
Il Cerro insiste ma i calci d’angolo non sono proprio la specialità della casa. Ne sprecano diversi prima di arrivare al 17’. Il dormiente Rodano si sveglia, Benassi tira fuori la magia da una palla inutile al limite dell’area, controllo, bordata che si stampa sulla traversa per poi finire in via Mascagni. Tutti a bocca aperta compreso il vicino di casa.
La partita si infiamma nuovamente, così de botto. Benassi altra girata spalle alla porta ma stavolta sfiora soltanto.
Nel frattempo arriva Grossi F., si cambia in panchina e vola in campo senza grandi preliminari, e subito si intravede qualche scambio e movimento con Castagnoli. Su uno di questi Castagnoli arriva al tiro ma Braglia respinge in corner. Sono solamente le prove. Mancano 5 minuti, cambio di fronte ed è Torri a impensierire Ferrari, costretto alla paratona plastica. Sul rovesciamento, cross da centrocampo per Buldrighini che si improvvisa Giroud ma non con gli stessi risultati.
Ma il gol è nell’aria. Come nel primo tempo la beffa degli ultimi minuti. Siamo al 28’. Fa tutto Grossi F. riceve palla, incursione al limite dell’area, serve Castagnoli libero che stavolta deve solamente insaccare.
In contemporanea è importantissimo segnalare l’arrivo di Zizzo, che nonostante tutto va negli spogliatoi a cambiarsi.
Il tempo per Benassi di provare per l’ultima volta il pareggio, ma Ferrari compie un ultimo miracolo.
Piermattei Fischia, Zizzo entra in campo pronto e…. ci vediamo Lunedì.

Partita divertentissima, spettacolare, bel calcio, di grandissimo livello tecnico…. davvero non se ne vedevano così da tempo. Complimenti a tutti i giocatori.
Avete onorato la Coppa… ma soprattutto il calcio!

Pagelle
Rodano

Davide Braglia 1. Alterna miracoli a qualche uscita incerta. Sicuramente non è facile giocare su questo campo, quindi privilegia la sicurezza all’evitare la figurasa. Incolpevole sui gol. 6.5
Francesco Schillaci 45. Arcigno dietro, con licenza del gol, scaltrissimo nel farsi trovare al posto giusto al momento giusto. Vero lupo di mare, navigatore del fiume Rodano. 7
Filippo Fontanelli 8. Dall’amore per i calcio, con i Fontanelli solo buoni frutti. Meno pimpante che in altre uscite. Il talento non manca. 6.5
Filippo Benassi 10. Fa un altro mestiere rispetto a tanti presenti. Funambolico. Ha sempre tra i piedi la possibile giocata. Veloce, agile, roboante. Migliore in campo nonostante rimanga a secco, e questa è già una notizia. 8
Gino Renato 5. Gioca con la testa. Non in senso come vorremmo dire, ma proprio ci mette la testa….divorandosi un gol di testa, spaccando il labbro a Martini con un’incornata e riprovandoci stendendone un altro. Lo dovremo rivedere, coi piedi. 6
Sebastiano Torri 6. Se non fosse per Benassi, che forse è un po’ troppo per i miei gusti e per i palati fini del parroquial, sarebbe lui l’MVP azzurro della serata. Corre come se non ci fosse un domani. Il controllo palla sul Parroquial è invidiabile. Gol, giocate, tanta roba. 7/8
Alessandro Melioli 17. Cambi essenziali sulla fascia destra. Non è facile col centrocampo del Cerro risultare efficaci. 6+
Tommaso Corradini 3. Giovane di bell’aspetto bella prestanza e buoni propositi. Chiamato a guardare et imparare. Preciso puntuale quando gioca, la timidezza scomparirà con anni di passione e presenza. 6.5
Samuele Iori 9. Indemoniato in prossimità dell’area. Sempre ispirato, dunque ispira, anche se non sempre fortunato con le giocate. Spazia in tutti i settori, insieme a Torri macinano più km che il trattorino di TOM giardinaggio, sponsor di queste pagelle e giardiniere ufficiale della Coppa, che ricordiamo sempre con piacere. 7.5
Tommaso Vecchi © 7. Da un fan in panchina mi arriva la sua pagella. “…6 non di più… spòl ander a cumprer un Volvo? Cès ed machina…. L’e belle armes a pee do volti….”. Noi gli diamo qualcosa in più per l’energia che non avevamo visto nelle 18 precedenti edizioni. 7
Filippo Vellani 2. Difensore dal gioco pulito e lineare, non troppo orientato all’azione offensiva, si rivela particolarmente efficace nel limitare le giocate laterali del Cerro. E’ il più rodanese di tutti i rodanesi, prosegue nella dinastia dei rodanesi, quindi grande respect e lunga vita. 6/7
Stefano Augusti 44. Il console, non gioca molto ma la sua presenza in campo è proficua. 6+
Insa Faboure 11. Purtroppo non gioca, ancora infortunato. Ci prova ma non ce la fa, quindi si rimette le sneakers e rimane in panca ad assistere i suoi compagni. Incita, consiglia, tiene il tempo. Questa è dedizione mista a entusiasmo. 7

Il Cerro
Matteo Ferrari ℗ 1. Miracoli in campo, incolpevole sui gol, sempre pronto a tuffarsi e parare, ne fa almeno tre degne di nota. Davvero generoso e propositivo… lotta, spinge, chiacchiera anche in zona bar al terzo tempo: un uomo tutto campo. 8
Mattia Magri 17. L’eleganza nello stile. Lo vedi scendere in campo e pensi a uno che si è perso dal Momama, ma poi quando tocca il pallone ti fa ricredere. Giocate eleganti, scatti, recuperi… e se c’è da mettere la gambina, mette anche la gambina. 7
Marco Buldrighini 11. Un colpo di testa e una carica al portiere, non ho altro sul taccuino oltre ad un’occasione tutto solo in nettissimo fuorigioco (va bene, difficile da concretizzare) che però spara sui tigli. Ora, io non sono uno da insufficienze, però ci dobbiamo intendere che la prestazione del mercoledì assomiglia a qualcosa di molto prossimo al Deketeleriano. Io credo negli stimoli, affinché possano servire a fare di meglio. “Se vedo n’altra prestazione così m’esce er sangue dal naso”. 5.5
Francesco Castagnoli 10. Più tonico di Barella, più pressante di Tonali. Più affamato di Pellegrini, più sguscevole di Spinazzola. Senza i fratelli Grossi deve prendersi le chiavi del centrocampo e lo fa con una qualità impressionante. Il Cerro ha trovato er pupone. 8,5
Alex Martini © 9. Il capitano prende una quantità di botte non classificabili nelle categorie WWE. Trova un gol di rara prepotenza calcistica, recupero, dribling, involata verso il portiere. L’airone di Albinea colpisce ancora. 7,5.
Andrea Martini 7. Non appare sulle cronache e i tabellini ma il “martini buono” (cit. Belli) è attore protagonista del centrocampo maravilla del Cerro. Il gol arriverà, questa la mia profezia. 6/7
Filippo Grossi 8. …scusa ma non potevi arriva prima? La giocata del 3-2 è sua, dribling secco e smarcatura. Prima altre giocate. Dopo altre giocate. Quando c’è cambia il vento. Ne vogliamo ancora. 7.5
Davide Zizzo 3. Mette il piede in campo e l’arbitro fischia la fine. Ma per me Giudice questo basta e avanza. Lo dice anche la Bibbia, nella parabola della paga agli operai della vigna del Cerro. Zizzo c’è. 7
Andrea Farinelli 45. Difensore clamoroso, non per la tecnica, non per la tattica…un meltinpot di tutto. Cazzimma e ispirazione, fascino e determinazione, costanza ed esperienza. C’è tutto. 7/8
Sebastiano Gozzi 6. Qualche occasione anche sprecata, ma il talento c’è, il fondo del parroquial va capito, col tempo. Mister soddisfatto, quando è in campo il cerro diventa sempre pericoloso. 6.5
Kristian Colato 77. Una presenza poderosa nel centrocampo, l’apporto di muscoli necessario a completare la cerchia del Cerro. Giocate efficace, poche palle perse e poi recuperi. Si incastra alla perfezione con il resto del reparto. 7+
Edoardo Fontanelli 4. Risponde presente quando chiamato in causa. Veloce e incisivo. Le partite iniziano un po’ a pesare, sente il peso della sfida, per avversari e pubblico, ma non sembra farsi intimorire. 6.5
Giovanni Fiori 2. Difensore laterale ordinato, patisce le scorribande di Torri Salsi e Benassi ma non demorde. La valutazione completa arriverà solo a ritorno effettuato. 6.5
Giovanni Attolini. Sembra sempre vacillare, poi con la classica palla-calze-gamba-caviglia se ne esce vittorioso da una quantità indefinita di contrasti. E dire che i suoi avversari di ruolo sono veramente temibili… Finalmente una prestazione degna di nota, dopo avergli per anni regalato sufficienze… ma solo per non demoralizzarlo. In missione per conto mio. 7.5

Piermattei: Un signore, dirige con grande precisione. Onesto, incorruttibile, atletico. Unico arbitro della storia che si avvale del drone come VAR per le situazioni dubbie. 7,5